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Burst Station

Burst Stories

A cura di The Vintage Choice

La BURST IN VETRINA

9/3/2020

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Come apertura di questa sezione vi racconterò una piccola storia personale.
Era il 1970, avevo da poco acquistato usata la mia prima chitarra, una Eko similjazz acustica in simillegno (compensato) incluso fodero in similpelle e manuale per imparare la chitarra in 24 ore.
Il tutto per 8.000 lire.
Ma la passione già cresceva dentro di me.
Quando si andava in centro a Milano era obbligatorio fare il giro dei negozi di dischi e dei negozi di strumenti.
In via Larga c'era il negozio di Monzino, importatore ufficiale Gibson, ed in vetrina c'erano sempre alcune Les Paul.
Sappiamo che le Burst importate ufficialmente in Italia furono pochissime (4 o 5 al massimo), ma questa storia la approfondiremo più avanti [nella sezione Burst Station - Il valore delle Burst].
Comunque tra le LP esposte nella vetrina di Monzino c'era anche una Burst.
Nonostante il web fosse ancora sconosciuto, gli "espertoni" erano già molto attivi.
Un amico di un paio d'anni più grande di me, che già suonava in un gruppo ed aveva una Fender Mustang rossa, quindi molto considerato, mi spiegò le varie differenze tra i modelli di Les Paul: «La Standard è la più economica, poi c'è la DeLuxe e poi la Custom che è la più costosa».
Già, però a me quella Standard in vetrina, con il suo top bello e fiammato ed il suo colore rossiccio, attirava come una calamita. Nonostante fosse un modello “economico” per me era bellissima.
Non sono mai entrato nel negozio a chiedere quanto costava quella chitarra usata, tanto non avrei potuto permettermela all'epoca.
Un anno dopo acquistai la mia prima chitarra elettrica, una Hofner semiacustica, ed il mio primo amplificatore, un Binson 20w, due canali con riverbero, favoloso, che mi fu purtroppo rubato una decina di anni dopo.
Nel 1972 ottenni da mio padre, come regalo per la promozione, una chitarra elettrica vera. La scelta cadde su una Stratocaster di nuova produzione, una 1972 Blonde con manico in acero, 325.000 lire, fodero Polverini incluso.
Le Gibson erano più costose, la DeLuxe circa 370.000 (custodia a parte) e la Custom, che era il mio sogno, la chitarra di John McLaughlin con la Mahavishnu Orchestra, intorno ai 550.000.
L'anno seguente acquistai la mia prima Gibson, una DeLuxe del 1972 Goldtop, con pickups embossed e pesante come un macigno, da un amico che già suonava ed aveva necessità di acquistare una Martin D-28 per accompagnare un cantautore (300.000 lire).
Era una chitarra adorabile e, dopo varie vicissitudini, qualche anno fa è tornata con me.
Però quella Standard “economica” nella vetrina di Monzino è ancora impressa nella mia memoria.
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    Furio Pozzi

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