I dots
Sulle Stratocaster dal manico in acero degli anni '50 furono impiegati i segnatasti circolari neri, larghi 0,25 pollici, conosciuti come black dots.
Quando il palissandro sostituì l'acero per le tastiere, per rendere i segnatasti maggiormente visibili, la Fender preferì usare dei dot di colore bianco opaco, che spesso con il tempo tendevano ad ingiallire e a diventare marrone chiaro, che oggi sono noti con il termine paper dots o più frequentemente come clay dots. Essendo costituiti da un materiale fibroso (che, analizzato in laboratorio risultava, costituito principalmente da zinco cloridrato e cellulosa), e non da una pasta chiamata "ivorina", come a volte erroneamente riportato, venivano inseriti nella tastiera come dischi alti solo 0,0625 pollici, così sottili che, durante i refret, potevano anche saltare via. Sembra che alcuni dei primissimi segnatasti utilizzati sulle tastiere in palissandro fossero costituiti da una fibra di lino.
Quando il palissandro sostituì l'acero per le tastiere, per rendere i segnatasti maggiormente visibili, la Fender preferì usare dei dot di colore bianco opaco, che spesso con il tempo tendevano ad ingiallire e a diventare marrone chiaro, che oggi sono noti con il termine paper dots o più frequentemente come clay dots. Essendo costituiti da un materiale fibroso (che, analizzato in laboratorio risultava, costituito principalmente da zinco cloridrato e cellulosa), e non da una pasta chiamata "ivorina", come a volte erroneamente riportato, venivano inseriti nella tastiera come dischi alti solo 0,0625 pollici, così sottili che, durante i refret, potevano anche saltare via. Sembra che alcuni dei primissimi segnatasti utilizzati sulle tastiere in palissandro fossero costituiti da una fibra di lino.
Inserimento dei Black Dots, a destra, e dei Clay Dots, a sinistra. Si può vedere che il modo in cui venivano inserito era lo stesso. Anche i Clay Dots, come i Black Dots, erano spinti (e non spalmati) all'interno di piccoli fori scavati nella tastiera.
Fino alla metà del 1963, lo spazio tra i due segnatasti al dodicesimo tasto era maggiore perché questi intersecavano la corda di A e quella di B (wide spacing). In seguito lo spazio fu ridotto e i due segnatasti iniziarono ad essere quasi tangenti alle due corde (narrow spacing). È importante ricordare che non esisteva una distanza fissa tra i due segnatasti, ma poteva variare, anche se solo in modo quasi impercettibile, da una tastiera all'altra.
La Fender impiegò i clay dots sulle Stratocaster fino a quando, nel novembre del 1964, li sostituì gradualmente con segnatasti dall'aspetto perlato e leggermente più grandi, i pearl dots, che furono utilizzati sulle tastiere in palissandro fino alla metà del 1983, quando furono sostituiti da segnatasti completamente bianchi, a volte chiamati whitish dots.
Ovviamente, quando dalla fine degli anni '60 l'acero tornò disponibile sulle tastiere delle Stratocaster, in alternativa al palissandro, furono impiegati nuovamente i black dots, anche se questa volta la distanza al dodicesimo tasto era "narrow".
La Fender impiegò i clay dots sulle Stratocaster fino a quando, nel novembre del 1964, li sostituì gradualmente con segnatasti dall'aspetto perlato e leggermente più grandi, i pearl dots, che furono utilizzati sulle tastiere in palissandro fino alla metà del 1983, quando furono sostituiti da segnatasti completamente bianchi, a volte chiamati whitish dots.
Ovviamente, quando dalla fine degli anni '60 l'acero tornò disponibile sulle tastiere delle Stratocaster, in alternativa al palissandro, furono impiegati nuovamente i black dots, anche se questa volta la distanza al dodicesimo tasto era "narrow".
Anche sulle tastiere delle Vintage Reissue spiccavano i whitish dots perchè la Fender non fu in grado di replicare gli storici clay dots. Inoltre, per non stravolgere le macchine, preferì non riprodurre neppure il wide spacing tra i segnatasti al dodicesimo tasto, a differenza delle Reissue giapponesi che avevano la corretta distanza!
I side markers
Anche l'aspetto dei side markers variò nel tempo e seguì quello dei segnasti; tuttavia, quando la Fender tornò ad impiegare, all'inizio del 1970, un unico pezzo di acero per manico e tastiera, i black dots rimasero come side markers anche sulle tastiere in palissandro.
Inoltre, dal 1971, erano incastonati nel manico, a differenza di quelli presenti nelle Stratocaster pre-CBS che venivano collocati tra manico e tastiera.
Inoltre, dal 1971, erano incastonati nel manico, a differenza di quelli presenti nelle Stratocaster pre-CBS che venivano collocati tra manico e tastiera.