Probabilmente l'effetto per chitarra elettrica più conosciuto e riconoscibile anche dai non addetti ai lavori, il pedale "wah" modifica il suono in un modo che a molti ricorda il pianto di un bambino. Probabilmente fece il suo debutto in un disco commerciale con Tales of Brave Ulysses presente nell'album del 1967 Disraeli Gears dei Cream di Eric Clatpon ed ha raggiunto la massima popolarità con Voodoo Child (Slight Return) di Jimi Hendrix. Ma molti sono stati i musicisti, anche in generi diversi dal rock, come ad esempio Bob Marley, che hanno ampiamente usato quest'effetto.
È stato commercializzato per la prima volta nella seconda metà degli anni '60 dall'americana Thomas Organ Company di Sepulveda, California, con il nome di Clyde McCoy Wah; deve il suo nome al trombettista Clyde McCoy che, già all'inizio degli anni '20, otteneva questo suono così particolare muovendo ritmicamente la sordina della sua tromba.
Inizialmente furono venduti quasi contemporaneamente due pedali wah: il Clyde McCoy Picture, chiamato così perché sulla piastra inferiore era presente l'effige del trombettista e che si ritiene essere stato il primo in ordine temporale, e il Clyde McCoy Signature (o Script), su cui compariva solo il suo nome.
Come succede per molti strumenti, amplificatori o effetti per chitarra che hanno fatto la storia della musica, anche sulla nascita del wah circolano numerose leggende e i protagonisti raccontano versioni diverse tra loro, per cui non si riesce a stabilire bene chi abbia il maggior merito della sua progettazione. E la cosa più probabile è che ognuno di loro abbia dato il suo contributo nella creazione di questo pedale.
È stato commercializzato per la prima volta nella seconda metà degli anni '60 dall'americana Thomas Organ Company di Sepulveda, California, con il nome di Clyde McCoy Wah; deve il suo nome al trombettista Clyde McCoy che, già all'inizio degli anni '20, otteneva questo suono così particolare muovendo ritmicamente la sordina della sua tromba.
Inizialmente furono venduti quasi contemporaneamente due pedali wah: il Clyde McCoy Picture, chiamato così perché sulla piastra inferiore era presente l'effige del trombettista e che si ritiene essere stato il primo in ordine temporale, e il Clyde McCoy Signature (o Script), su cui compariva solo il suo nome.
Come succede per molti strumenti, amplificatori o effetti per chitarra che hanno fatto la storia della musica, anche sulla nascita del wah circolano numerose leggende e i protagonisti raccontano versioni diverse tra loro, per cui non si riesce a stabilire bene chi abbia il maggior merito della sua progettazione. E la cosa più probabile è che ognuno di loro abbia dato il suo contributo nella creazione di questo pedale.
The Million Dollar Deal
Le fondamenta del wah risalgono all'agosto del 1964, tre anni prima della sua presentazione del 1967, quando la Thomas Organ Company e la britannica Jennings Musical Instruments (JMI) di Dartfort, nel Kent, proprietaria del marchio Vox, strinsero il "Million Dollar Deal", un accordo tramite il quale la compagnia inglese si impegnava a rifornire l'azienda americana con strumenti e amplificatori Vox per il valore di un milione di dollari. Nel pieno della Beatlemania e del tour americano dei Beatles, la Thomas Organ sarebbe stato il distributore esclusivo dei prodotti a marchio Vox per gli Stati Uniti. A quest'ordine ne seguirono altri, tra la fine del 1964 e il 1965, per un totale che sfiorava i 10 milioni di dollari!
Tuttavia, a causa dell'enorme richiesta che veniva da tutto il mondo in seguito alla British Invasion, la JMI riusciva a soddisfare solo una piccola parte degli ordini che arrivavano dagli Stati Uniti. Inoltre, a causa dei costi elevati, la Thomas Organ non aveva dei profitti soddisfacenti dall'importazione e distribuzione dei Vox. Per questo motivo Joe Benaron, presidente della Thomas Organ, il 2 ottobre del 1965 volò a Londra, negli ultimi giorni del British Musical Industry's Trade Fair, per incontrare i vertici della JMI e comprare i diritti esclusivi del marchio Vox negli USA, in modo da modificare a proprio piacimento gli amplificatori Vox, i cui componenti erano troppo costosi, e realizzarne nuovi più economici, non a valvole, ma a transistor.
Tuttavia, a causa dell'enorme richiesta che veniva da tutto il mondo in seguito alla British Invasion, la JMI riusciva a soddisfare solo una piccola parte degli ordini che arrivavano dagli Stati Uniti. Inoltre, a causa dei costi elevati, la Thomas Organ non aveva dei profitti soddisfacenti dall'importazione e distribuzione dei Vox. Per questo motivo Joe Benaron, presidente della Thomas Organ, il 2 ottobre del 1965 volò a Londra, negli ultimi giorni del British Musical Industry's Trade Fair, per incontrare i vertici della JMI e comprare i diritti esclusivi del marchio Vox negli USA, in modo da modificare a proprio piacimento gli amplificatori Vox, i cui componenti erano troppo costosi, e realizzarne nuovi più economici, non a valvole, ma a transistor.
La versione di Brad Plunkett
Caratteristica peculiare dei nuovi amplificatori Vox a transistor americani era l'MRB, acronimo di Mid Range Resonant Boost, un effetto che generava un mid-boost su alcune frequenze prefissate selezionabili tramite uno switch, che fu anche successivamente esportato sugli amplificatori Vox britannici.
Dopo una visita che il capo ingegnere della Vox, Dick Denney, fece alla fabbrica americana verso la fine del 1965, Stan Cutler, ingegnere capo della Thomas Organ, presentò con una lettera il circuito MRB a Tom Jennings, presidente della JMI Vox, usando - forse per la prima volta - il termine "wah" per descriverne il suono: «An interesting wah-wah effect is obtained by operating the boost switch between the two positions. A remote control for this at the guitar would be novel, however, the cost and complication would probably be high». La lettera è pubblicata sul libro "The Vox Story" di David Peterson e Dick Denney.
Tuttavia la Thomas Organ voleva ancora abbattere i costi, perciò chiese a Bradley J. Plunkett (detto Brad) di sostituire il costoso selettore rotante MRB a tre vie con un potenziometro: «One day, my boss led me to a guitar amplifier that had a feature on it called midrange boost. It was a haystack equalization that you could move to four, five, six individual frequencies to change the tonality of the guitar amplifier. I think it was a Vox Buckingham but I'm not absolutely sure. His order was, ‘This rotary switch that we have for switching these frequencies on this equalizer is too expensive. I want you to take it out and figure out a way to replace it with a potentiometer’», dichiarò Brad intervistato da Marsha Vdovin per l'Universal Audio WebZine. Il risultato era che il boost non si trovava più su tre frequenze predefinite, ma era variabile e continuo. Brad dichiarò, nel documentario Cry Baby: the Pedal that Rocks the World, di aver chiesto all'amico e chitarrista John McGlennon di portare una chitarra nel suo laboratorio per testare il prototipo appena finito: «So I went next door and asked a friend of mine, John McGlennon, if he would plug his guitar into the pile of wires and resistors and capacitors I had on the bench. He strummed a couple of chords and I turned the knob on the potentiometer and it went wack, wack, wack, and we looked at each other and – I won’t tell you exactly the words we said – we said, ‘Wow, this is really great!’».
Entrambi furono così entusiasti del risultato che si otteneva con la chitarra, che Brad decise di montare il nuovo circuito MRB su un pedale del volume per organo, in modo che i chitarristi potessero modificare la frequenza con il semplice movimento del piede: «We started thinking about, ‘Well, how’s the guitarist going be able to operate this thing? His hands are already busy.’ There was a Vox Jaguar organ sitting in front of one of the other engineer’s benches, so I said, ‘Hey John, go steal that volume pedal from Frank’s organ! Let’s put the pot in there.’ And pretty soon, we were drawing a modest crowd and everybody said it sounded pretty good».
Dopo una visita che il capo ingegnere della Vox, Dick Denney, fece alla fabbrica americana verso la fine del 1965, Stan Cutler, ingegnere capo della Thomas Organ, presentò con una lettera il circuito MRB a Tom Jennings, presidente della JMI Vox, usando - forse per la prima volta - il termine "wah" per descriverne il suono: «An interesting wah-wah effect is obtained by operating the boost switch between the two positions. A remote control for this at the guitar would be novel, however, the cost and complication would probably be high». La lettera è pubblicata sul libro "The Vox Story" di David Peterson e Dick Denney.
Tuttavia la Thomas Organ voleva ancora abbattere i costi, perciò chiese a Bradley J. Plunkett (detto Brad) di sostituire il costoso selettore rotante MRB a tre vie con un potenziometro: «One day, my boss led me to a guitar amplifier that had a feature on it called midrange boost. It was a haystack equalization that you could move to four, five, six individual frequencies to change the tonality of the guitar amplifier. I think it was a Vox Buckingham but I'm not absolutely sure. His order was, ‘This rotary switch that we have for switching these frequencies on this equalizer is too expensive. I want you to take it out and figure out a way to replace it with a potentiometer’», dichiarò Brad intervistato da Marsha Vdovin per l'Universal Audio WebZine. Il risultato era che il boost non si trovava più su tre frequenze predefinite, ma era variabile e continuo. Brad dichiarò, nel documentario Cry Baby: the Pedal that Rocks the World, di aver chiesto all'amico e chitarrista John McGlennon di portare una chitarra nel suo laboratorio per testare il prototipo appena finito: «So I went next door and asked a friend of mine, John McGlennon, if he would plug his guitar into the pile of wires and resistors and capacitors I had on the bench. He strummed a couple of chords and I turned the knob on the potentiometer and it went wack, wack, wack, and we looked at each other and – I won’t tell you exactly the words we said – we said, ‘Wow, this is really great!’».
Entrambi furono così entusiasti del risultato che si otteneva con la chitarra, che Brad decise di montare il nuovo circuito MRB su un pedale del volume per organo, in modo che i chitarristi potessero modificare la frequenza con il semplice movimento del piede: «We started thinking about, ‘Well, how’s the guitarist going be able to operate this thing? His hands are already busy.’ There was a Vox Jaguar organ sitting in front of one of the other engineer’s benches, so I said, ‘Hey John, go steal that volume pedal from Frank’s organ! Let’s put the pot in there.’ And pretty soon, we were drawing a modest crowd and everybody said it sounded pretty good».
La versione di Del Casher
Diversa è la versione raccontata dal chitarrista con la passione per l'elettronica Del Casher, che venne assunto nel 1966 dalla Thomas Organ come consulente per sviluppare i loro prodotti per chitarra e per entrare a far parte della Vox Ampliphonic Orchestra capeggiata da Bill Page, che Del conobbe nel corso di un'esibizione al Lawrence Welk’s TV show. Lo scopo di questa big band era di dotare tutti i musicisti, inclusi sassofonisti, trombettisti e percussionisti, di amplificatori, pickup ed effetti della linea americana Vox Ampliphoinc per promuovere il brand.
Del notò che ruotando un pomello di tono (quello MRB) del suo amplificatore si produceva un suono interessante, che stuzzicava la sua fantasia. Decise quindi di provare a modificare il circuito MRB ed inserirlo in un pedale che aveva preso alla divisione organi, in modo da farne un effetto per chitarra: «As I was rehearsing using the new amp with the band, I noticed my amp had one control that said ‘Tone’, but had an interesting sound; as I turned the knob it made a ‘wah’ sound, which was exactly what I was looking for. I knew I had stumbled onto something revolutionary and wanted that circuit converted into a pedal», disse in un'intervista rilasciata a Dave Hunter per Vintage Guitar Magazine di Aprile 2016.
Del notò che ruotando un pomello di tono (quello MRB) del suo amplificatore si produceva un suono interessante, che stuzzicava la sua fantasia. Decise quindi di provare a modificare il circuito MRB ed inserirlo in un pedale che aveva preso alla divisione organi, in modo da farne un effetto per chitarra: «As I was rehearsing using the new amp with the band, I noticed my amp had one control that said ‘Tone’, but had an interesting sound; as I turned the knob it made a ‘wah’ sound, which was exactly what I was looking for. I knew I had stumbled onto something revolutionary and wanted that circuit converted into a pedal», disse in un'intervista rilasciata a Dave Hunter per Vintage Guitar Magazine di Aprile 2016.
Del ne parlò con Stan Cutler, che gli affiancò gli ingegneri Brad Plunkett e Lester Kushner. Insieme iniziarono a lavorare al nuovo pedale per ottenere il suono che Del aveva in mente: «After he installed the circuit, I played my guitar with the pedal, making an awesome wah sound, but it was a little too harsh. I asked Brad to change the values of caps and resistors several times that day to mellow the sound. He was a little annoyed because he did not understand what I was doing or looking for». Ovviamente la cosa richiese molto tempo, tanto che Stan iniziò a spazientirsi, ricordando a Del Casher che stava facendo giorni preziosi a Brad alla ricerca di qualcosa che nulla aveva a che fare con i prodotti Vox. Ma Del gli chiese di avere pazienza.
Finalmente, dopo molti tentativi, il nuovo pedale era pronto. Tuttavia, secondo quanto dichiarato da Del Casher a Tom Huges per il libro Analogman Guide to Vintage Effects, lui era l'unico che sapeva suonare la chitarra nel laboratorio, non c'era nessun altro, per cui nessuno casualmente collegò il pedale alla chitarra, contraddicendo quindi anche quanto raccontato da Brad Plunkett che vedeva John McGlennon alla chitarra: «Some stories I have read say somebody plugged a guitar into this pedal. [...] Well, there was no one else in that lab who knew how to play a guitar». In molti sentirono questo nuovo suono che tanto ricordava la voce umana, entrarono e chiesero che cosa stavano sentendo, e Del rispose: «This is the wah-wah pedal»!
In realtà questa versione non coincide molto con quanto dichiarato molti anni prima proprio da Del Casher intervistato da Willie G. Moseley per l'edizione di febbraio 1997 di Vintage Guitar Magazine, in cui raccontava di aver ricevuto il prototipo del wah-wah da Stan Cutler: «I was always looking for a new sound for the guitar. I got a call from the Thomas Organ Company, which owned Vox Guitars; they said they had a new pedal they wanted me to try. I told them I didn’t think I was interested, but they insisted. I was given the prototype wah-wah pedal by Stan Cutler, Vox’s engineer, and the minute I plugged my guitar in, I said ‘This is brilliant! It had a very narrow band, so the “cut” for the midrange of the guitar was extreme.’ Stan told me to take it home and play it for a few days. I called him back the very next morning and told him I couldn’t give it back».
Finalmente, dopo molti tentativi, il nuovo pedale era pronto. Tuttavia, secondo quanto dichiarato da Del Casher a Tom Huges per il libro Analogman Guide to Vintage Effects, lui era l'unico che sapeva suonare la chitarra nel laboratorio, non c'era nessun altro, per cui nessuno casualmente collegò il pedale alla chitarra, contraddicendo quindi anche quanto raccontato da Brad Plunkett che vedeva John McGlennon alla chitarra: «Some stories I have read say somebody plugged a guitar into this pedal. [...] Well, there was no one else in that lab who knew how to play a guitar». In molti sentirono questo nuovo suono che tanto ricordava la voce umana, entrarono e chiesero che cosa stavano sentendo, e Del rispose: «This is the wah-wah pedal»!
In realtà questa versione non coincide molto con quanto dichiarato molti anni prima proprio da Del Casher intervistato da Willie G. Moseley per l'edizione di febbraio 1997 di Vintage Guitar Magazine, in cui raccontava di aver ricevuto il prototipo del wah-wah da Stan Cutler: «I was always looking for a new sound for the guitar. I got a call from the Thomas Organ Company, which owned Vox Guitars; they said they had a new pedal they wanted me to try. I told them I didn’t think I was interested, but they insisted. I was given the prototype wah-wah pedal by Stan Cutler, Vox’s engineer, and the minute I plugged my guitar in, I said ‘This is brilliant! It had a very narrow band, so the “cut” for the midrange of the guitar was extreme.’ Stan told me to take it home and play it for a few days. I called him back the very next morning and told him I couldn’t give it back».
Clyde McCoy, Cry Baby, V846 e King Vox Wah
Comunque siano andate realmente le cose, quando Joe Benaron sentì Del Casher provare il nuovo effetto, si convinse che questo pedale doveva essere venduto come accessorio della linea Ampliphonic per i fiati, senza prendere minimamente in considerazione il mondo delle chitarre elettriche.
Sembra che sia stato proprio Del Casher a dire a Joe che il pedale wah ricordava il suono della tromba di Clyde McCoy su Sugar Blues; Del scherzava, tuttavia Joe lo prese sul serio e contattò il trombettista offrendogli 500 dollari per poter sfruttare il suo nome per il pedale.
Del Casher ed altri dipendenti della Thomas Organ non erano convinti della decisione di Benaron di limitare l'uso del wah alla linea Vox Ampliphonic. «This is a guitar thing!», diceva Del. Frustrato nel vedere il wah relegato ai soli fiati, Del portò il prototipo nel suo garage/studio ad Hollywood Hills dicendo a Joe che voleva registrare un disco promozionale con il nuovo pedale. Nel Novembre del 1966, con Jimmie Troxel alla batteria, Del incise dieci tracce che mostravano l'utilizzo del wah con la chitarra in dieci diversi stili musicali. Solo a questo punto Joe Benaron capì le reali potenzialità del pedale come accessorio per chitarra elettrica, rimosse il nome ‘Clyde McCoy’ dal pedale e lo chiamò Vox V846 Wah Wah. Joe spedì circa 5000 copie del vinile ad altrettanti venditori e contemporaneamente iniziò la produzione del nuovo pedale senza nessun riferimento al trombettista. Il termine Vox Wah Wah Pedal comparve per la prima volta nel 1967 nella presentazione del pedale fatta da Bruce Weber nell'edizione dell'8 aprile del Billboard Magazine e i primi volantini pubblicitari furono stampati per l'edizione datata 22 aprile di Melody Maker. Tuttavia per alcuni mesi furono prodotti contemporaneamente pedali wah-wah col vecchio e col nuovo nome.
Sembra che sia stato proprio Del Casher a dire a Joe che il pedale wah ricordava il suono della tromba di Clyde McCoy su Sugar Blues; Del scherzava, tuttavia Joe lo prese sul serio e contattò il trombettista offrendogli 500 dollari per poter sfruttare il suo nome per il pedale.
Del Casher ed altri dipendenti della Thomas Organ non erano convinti della decisione di Benaron di limitare l'uso del wah alla linea Vox Ampliphonic. «This is a guitar thing!», diceva Del. Frustrato nel vedere il wah relegato ai soli fiati, Del portò il prototipo nel suo garage/studio ad Hollywood Hills dicendo a Joe che voleva registrare un disco promozionale con il nuovo pedale. Nel Novembre del 1966, con Jimmie Troxel alla batteria, Del incise dieci tracce che mostravano l'utilizzo del wah con la chitarra in dieci diversi stili musicali. Solo a questo punto Joe Benaron capì le reali potenzialità del pedale come accessorio per chitarra elettrica, rimosse il nome ‘Clyde McCoy’ dal pedale e lo chiamò Vox V846 Wah Wah. Joe spedì circa 5000 copie del vinile ad altrettanti venditori e contemporaneamente iniziò la produzione del nuovo pedale senza nessun riferimento al trombettista. Il termine Vox Wah Wah Pedal comparve per la prima volta nel 1967 nella presentazione del pedale fatta da Bruce Weber nell'edizione dell'8 aprile del Billboard Magazine e i primi volantini pubblicitari furono stampati per l'edizione datata 22 aprile di Melody Maker. Tuttavia per alcuni mesi furono prodotti contemporaneamente pedali wah-wah col vecchio e col nuovo nome.
Il 24 febbraio del 1967 la Thomas Organ depositò il brevetto del "Foot Controlled Continuously Variable Preference Circuit for Musical Instruments" a nome di Bradley J. Plunkett e Lester L. Kushner (lasciando quindi fuori Del Casher), che fu approvato il 22 settembre del 1970 con il numero 3,530,224. Allo stesso tempo diede la possibilità alla JMI di replicarne il circuito per produrre lo stesso pedale. Infatti, già sull'edizione 48 del Beat Instrumental datata aprile 1967 si parlava del nuovo Vox Wah Wah disponibile in Inghilterra per la fine del mese. Circa 2000 pedali furono costruiti presso la Vox Works di Erith da circa marzo 1967 fino all'inizio del 1968, esteticamente molto diversi dagli americani per la loro scocca grigia, simile a quella dei pedali usati dalla Thomas Organ per gli organi.
Purtroppo il semplice deposito del brevetto non era sufficiente, senza l'approvazione, a proteggere l'invenzione del wah-wah dalle copie, e in breve tempo altre aziende, come la Gibson con il Maestro Boomerang, misero in commercio pedali simili. La JMI rispose concedendo la vendita del Vox Wah Wah ai soli rivenditori autorizzati Vox. Contemporaneamente, per espandere il mercato, alla Thomas Organ venne data la possibilità di vendere lo stesso pedale con il nome di Cry Baby, per il quale Del Casher fece una nuova incisione promozionale, ai venditori che non avevano la linea dei prodotti Vox. Ovviamente la Thomas Organ continuò a distribuire anche l'originale V846 Vox Wah-Wah e il King Vox Wah (destinato ai fiati) ai rivenditori autorizzati, come si può vedere dal listino Thomas Vox datato febbraio 1970.
Il Made in Italy
Il collegamento tra il wah e l'Italia risale ai primi anni '60. Tom Jennings era un appassionato di organi e fisarmoniche - non è un caso che la prima azienda di Tom si chiamasse Jennings Organ Company - e seguiva con interesse le aziende produttrici di strumenti a tastiera che in Italia avevano una lunga e gloriosa tradizione. L'abilità degli artigiani italiani e il basso costo della manodopera in Italia spinse Tom a fondare, nel 1964, la EME, acronimo di Elettronica Musicale Europea, una joint venture tra la JMI, la Thomas Organ e la Eko, un'azienda italiana di Recanati famosa nella produzione di chitarre fondata nel 1960 da Oliviero Pigini. La EME, di base a Milano, avrebbe fabbricato per la Vox alcuni organi a Recanati, mentre, dal 1966, la distribuzione degli strumenti Eko, Vox e degli organi Thomas Organ sarebbe stata affidata alla Comusik. La fabbrica di Recanati fu parzialmente distrutta in un incendio che la colpì nel 1966, per cui, nel 1967, venne inaugurata la nuova fabbrica a Montecassiano, Macerata. Purtroppo all'inizio del 1967 Oliviero Pigini morì in un incidente d'auto e Ennio Uncini, che aveva contribuito allo sviluppo dell'Eko, prese il suo posto come nuovo presidente dell'EME.
Nell'articolo riportato qui a sinistra, estratto dall'edizione datata 2 Novembre 1968 del Billboard magazine, che parla della nuova fabbrica della EME, c'è un refuso: non è Montecassino, ma Montecassiano.
Nell'articolo riportato qui a sinistra, estratto dall'edizione datata 2 Novembre 1968 del Billboard magazine, che parla della nuova fabbrica della EME, c'è un refuso: non è Montecassino, ma Montecassiano.
Nella fabbrica di Montecassiano iniziò la produzione dei Vox Wah Wah italiani, esteticamente molto simili a quelli made in USA; alcuni di questi pedali fabbricati in Italia nel 1967, mostravano l'emblema "Queen's Award" sul base plate, onorificenza che venne conferita nell'Aprile del 1967 alla JMI per aver esportato strumenti musicali in più di 70 paesi del mondo per un valore di 750.000 sterline!
A causa della crisi finanziaria che colpì il Royston Group, che controllava la JMI dal 1964, e dello stallo delle vendite negli Stati Uniti, nel 1968 Joe Benaron, con l'intento di tagliare i costi di produzione, decise di spostare la produzione del Vox Wah-Wah, del King Vox Wah e del Thomas Organ Cry Baby in Italia.
Poco dopo Uncini rassegnò le dimissioni dall'EME e formò con Benaron, a Pescara, la Jen Elettronica, il cui nome deriva appunto da Joe Benaron e Ennio Uncini, che continuò a produrre pedali wah wah per la Vox e per la Thomas Organ al posto dell'EME.
Negli anni '70 la Jen continuò ad esportare negli USA e nel Regno Unito, fino al 1978, il Vox Wah Wah, il Vox Wah Swell (un wah con volume) e il Vox Stereo Fuzz Wah (un wah con il fuzz), ed ampliò la produzione dei pedali wah vendendo con il proprio brand il Cry Baby Super (munito di adattatore di rete), il Mister Cry Baby Super (che in più aveva un controllo del volume) e il Double Sound Super (un effetto che combinava il wah e il distorsore). I wah wah Vox made in Italy degli anni '70 si riconoscono, anche se privi dell'etichetta di provenienza, per un piccolo tubo di gomma bianco che circonda la piastra alla base del pedale.
La produzione del Cry Baby e del King marcati Thomas Organ tornò negli Stati Uniti, prima nella fabbrica di Sepulveda, fino al 1977 circa, poi in quella di Chicago fino alla chiusura del 1980. A questi due pedali si aggiunse il Cry Baby Stereo Fuzz Wah.
Il marchio Cry Baby venne successivamente acquistato dalla Dunlop.
Poco dopo Uncini rassegnò le dimissioni dall'EME e formò con Benaron, a Pescara, la Jen Elettronica, il cui nome deriva appunto da Joe Benaron e Ennio Uncini, che continuò a produrre pedali wah wah per la Vox e per la Thomas Organ al posto dell'EME.
Negli anni '70 la Jen continuò ad esportare negli USA e nel Regno Unito, fino al 1978, il Vox Wah Wah, il Vox Wah Swell (un wah con volume) e il Vox Stereo Fuzz Wah (un wah con il fuzz), ed ampliò la produzione dei pedali wah vendendo con il proprio brand il Cry Baby Super (munito di adattatore di rete), il Mister Cry Baby Super (che in più aveva un controllo del volume) e il Double Sound Super (un effetto che combinava il wah e il distorsore). I wah wah Vox made in Italy degli anni '70 si riconoscono, anche se privi dell'etichetta di provenienza, per un piccolo tubo di gomma bianco che circonda la piastra alla base del pedale.
La produzione del Cry Baby e del King marcati Thomas Organ tornò negli Stati Uniti, prima nella fabbrica di Sepulveda, fino al 1977 circa, poi in quella di Chicago fino alla chiusura del 1980. A questi due pedali si aggiunse il Cry Baby Stereo Fuzz Wah.
Il marchio Cry Baby venne successivamente acquistato dalla Dunlop.
La Vox negli anni '70
Nel gennaio del 1970 anche la Vox Instrument Equipment Limited (VSEL) che si era salvata dal crack del Royston Group separandosi dalla JMI e gestita dal gruppo bancario Corinthian Securities, venne messa in amministrazione controllata e fu acquistata a febbraio da Michael Birch, che salvò il marchio Vox cambiando la VSEL in Vox Sound Limited (VSL).
All'inizio dell'estate del 1970 il gruppo Birch e quello Stolec di George Stow si fusero e nacque il gruppo Birch-Stolec, che controllò il marchio Vox fino al 1973. Nel 1971 la produzione dei pedali Vox venne spostata dalla fabbrica di Erith a quella Birch-Stolec di Hastings (St-Leonard's-on-Sea). Seguirono altri passaggi di proprietà, tra cui Cosmocord Limited, Dallas-Arbiter (sotto cui la fabbrica venne spostata a Vanguard Industrial Estate, Shoeburyness) e Rose Morris.
Tra il 1970 e il 1978 i pedali wah della Vox Sound Equipment Limited e della Vox Sound Limited erano costruiti in Italia dalla Jen (disitinguibili facilmente per il marchio Vox sul foot-plate) e in Inghilterra dalla Sola Sound.
Oltre al Vox Wah Wah, la Sola Sound fabbricava anche il Wow Fuzz (rinominato Wah-Fuzz in un secondo momento) e il Wow Swell (che cambiò in Wah-Swell), entrambi costruiti dalla Sola Sound, ai quali si aggiunse, nel periodo Dallas-Arbiter, anche il Wah-Fuzz-Swell.
All'inizio dell'estate del 1970 il gruppo Birch e quello Stolec di George Stow si fusero e nacque il gruppo Birch-Stolec, che controllò il marchio Vox fino al 1973. Nel 1971 la produzione dei pedali Vox venne spostata dalla fabbrica di Erith a quella Birch-Stolec di Hastings (St-Leonard's-on-Sea). Seguirono altri passaggi di proprietà, tra cui Cosmocord Limited, Dallas-Arbiter (sotto cui la fabbrica venne spostata a Vanguard Industrial Estate, Shoeburyness) e Rose Morris.
Tra il 1970 e il 1978 i pedali wah della Vox Sound Equipment Limited e della Vox Sound Limited erano costruiti in Italia dalla Jen (disitinguibili facilmente per il marchio Vox sul foot-plate) e in Inghilterra dalla Sola Sound.
Oltre al Vox Wah Wah, la Sola Sound fabbricava anche il Wow Fuzz (rinominato Wah-Fuzz in un secondo momento) e il Wow Swell (che cambiò in Wah-Swell), entrambi costruiti dalla Sola Sound, ai quali si aggiunse, nel periodo Dallas-Arbiter, anche il Wah-Fuzz-Swell.