Quante volte abbiamo sentito parlare di Conversion, facendo riferimento ad una Les Paul? Il significato di questo termine ce lo spiega Furio Pozzi, noto collezionista italiano appassionato di strumenti Gibson:
«Il mondo Gibson a volte sembra muoversi in un universo parallelo. Se prendi una Fender Stratocaster anni '50 o '60 (o qualsiasi chitarra di un altro marchio), la modifichi per installare un humbucker al ponte (pratica piuttosto diffusa negli anni '70-'80), la rivernici con un bel Custom Color (da noi era molto in uso il Fiesta Red, soprattutto per il grande seguito che avevano gli Shadows) è probabile che oggi la valutazione, se sei fortunato, sia la metà di una Stratocaster dello stesso periodo, sunburst ma completamente originale.
Fai lo stesso lavoro con una Les Paul Goldtop anni '50, la modifichi e la rivernici per farla diventare una Burst e, se il lavoro è particolarmente riuscito, probabilmente oggi vale il doppio.
Ci sono molte più Conversion di quanto si pensi in giro per il mondo. Quasi tutti i grandi collezionisti di Les Paul hanno una o due conversion e sono usate da molti musicisti, soprattutto live. La '59 Burst di Carlos Santana è una conversion; la Burst più utilizzata da Mick Taylor è una conversion. Ma probabilmente la più famosa è la Les Paul Custom 3 pickups (The Phoenix) di Peter Frampton».
«Il mondo Gibson a volte sembra muoversi in un universo parallelo. Se prendi una Fender Stratocaster anni '50 o '60 (o qualsiasi chitarra di un altro marchio), la modifichi per installare un humbucker al ponte (pratica piuttosto diffusa negli anni '70-'80), la rivernici con un bel Custom Color (da noi era molto in uso il Fiesta Red, soprattutto per il grande seguito che avevano gli Shadows) è probabile che oggi la valutazione, se sei fortunato, sia la metà di una Stratocaster dello stesso periodo, sunburst ma completamente originale.
Fai lo stesso lavoro con una Les Paul Goldtop anni '50, la modifichi e la rivernici per farla diventare una Burst e, se il lavoro è particolarmente riuscito, probabilmente oggi vale il doppio.
Ci sono molte più Conversion di quanto si pensi in giro per il mondo. Quasi tutti i grandi collezionisti di Les Paul hanno una o due conversion e sono usate da molti musicisti, soprattutto live. La '59 Burst di Carlos Santana è una conversion; la Burst più utilizzata da Mick Taylor è una conversion. Ma probabilmente la più famosa è la Les Paul Custom 3 pickups (The Phoenix) di Peter Frampton».
La coversion può comportare la sostituzione del trapeze tailpiece delle prime Goldtop, la sostituzione dei P-90 con dei PAF, l'aggiunta di un top in acero o la sverniciatura e riverniciatura in Sunburst. In questo modo si può migliorare la suonabilità e la bellezza di una chitarra, oltre al suono, conservando però il fascino dei legni old stock: «The wood is a major reason for a conversion. Modern wood is force-dried and never seems to dry evenly – it’s that extra weight factor in new guitars that can’t be denied. In the ’50s, wood was air-dried, so its pores and grain were more open when the guitars were built. Air-dried wood is just more resonant, and playing guitars has more effect on their tonal maturation», ha detto Timm Kummer, collezionista di strumenti vintage. Gli esperti concordano che le Les Paul del '52 e del '53 traggono molto giovamento nella sostituzione del trapeze tailpiece con il più performante ABR, anche se questo comporta rivedere l'angolo del manico; ma anche la sostituzione dei P-90 con gli humbucker è molto richiesta, portando alle sonorità di solito più ricercate dagli amanti della Les Paul.
Tuttavia c'è da tenere presente che, sverniciando una Goldtop, è possibile trovare un top non centrato, o costituito da più pezzi di acero, spesso privo di fiammature. In fondo, essendo quella delle Les Paul fatte tra il 1952 e la metà del 1958 una vernice coprente, non è detto che venisse prestata molta attenzione all'estetica delle tavole di acero usate.
Inoltre va considerato anche il problema etico nel modificare una chitarra vintage integra o nel trasformare un modello in un altro, come nel caso delle conversion delle Junior.
Quindi quali sono gli strumenti che meglio si prestano ad una conversion? Molti appassionati di Les Paul e collezionisti ritengono comunque opportuno modificare solo quelle Les Paul che hanno un difetto importante o che devono essere comunque sottoposte a interventi di restauro invasivi, come la riparazione della paletta o del manico, o quelle che hanno già subito un refinish in passato. «I’ve seen Juniors made into Burst conversions. I personally have never done one. Same for untouched old Goldtops; I won’t take a perfect vintage Goldtop and make it into something else. The conversions I’ve done were to correct something that was done badly – refinished tops or botched pickup routs; they’re good candidates for conversion», ha detto Dave Johnson, noto liutaio esperto nei restauri e nelle repliche delle Les Paul. «I’ve seen lots of extremely bad work done to old Goldtops, especially trying to convert them to ’59 specs. You see a lot of autobody filler in place of wood, screws in headstocks, and bad routing jobs, usually with a hammer and chisel. I’ve also seen tops that were sanded down instead of resetting the neck correctly, to allow for an ABR-1 bridge and tail piece».
«In my opinion, it’s important to leave original guitars as they are, for preservation. But, if you find a broken guitar, by all means, make it better. I only do conversions on Les Pauls that have major issues – previously repairs, finishes stripped... I simply do not convert original Les Pauls in working condition», ha dichiarato Mike Reeder, proprietario di Mike’s Music.
Anche Tom Wittorock, proprietario di Third Eye Music, è d'accordo: «If the guitar is in original and collectable condition, it usually devalues it to make a conversion».
Un altro limite da prendere in considerazione sono le contraffazioni: talvolta delle Les Paul pre-'58 sono vendute come delle originali Standard, quando questo modello è stato presentato nell'estate del 1958, o hanno il seriale contraffatto.
Quindi, se la chitarra non ha un difetto evidente, è meglio non toccarla e "preservare" lo strumento vintage. Ma se questo ha già dei problemi o ha già subito un refinish, la conversion può portare ad un netto miglioramento della chitarra.
Inoltre va considerato anche il problema etico nel modificare una chitarra vintage integra o nel trasformare un modello in un altro, come nel caso delle conversion delle Junior.
Quindi quali sono gli strumenti che meglio si prestano ad una conversion? Molti appassionati di Les Paul e collezionisti ritengono comunque opportuno modificare solo quelle Les Paul che hanno un difetto importante o che devono essere comunque sottoposte a interventi di restauro invasivi, come la riparazione della paletta o del manico, o quelle che hanno già subito un refinish in passato. «I’ve seen Juniors made into Burst conversions. I personally have never done one. Same for untouched old Goldtops; I won’t take a perfect vintage Goldtop and make it into something else. The conversions I’ve done were to correct something that was done badly – refinished tops or botched pickup routs; they’re good candidates for conversion», ha detto Dave Johnson, noto liutaio esperto nei restauri e nelle repliche delle Les Paul. «I’ve seen lots of extremely bad work done to old Goldtops, especially trying to convert them to ’59 specs. You see a lot of autobody filler in place of wood, screws in headstocks, and bad routing jobs, usually with a hammer and chisel. I’ve also seen tops that were sanded down instead of resetting the neck correctly, to allow for an ABR-1 bridge and tail piece».
«In my opinion, it’s important to leave original guitars as they are, for preservation. But, if you find a broken guitar, by all means, make it better. I only do conversions on Les Pauls that have major issues – previously repairs, finishes stripped... I simply do not convert original Les Pauls in working condition», ha dichiarato Mike Reeder, proprietario di Mike’s Music.
Anche Tom Wittorock, proprietario di Third Eye Music, è d'accordo: «If the guitar is in original and collectable condition, it usually devalues it to make a conversion».
Un altro limite da prendere in considerazione sono le contraffazioni: talvolta delle Les Paul pre-'58 sono vendute come delle originali Standard, quando questo modello è stato presentato nell'estate del 1958, o hanno il seriale contraffatto.
Quindi, se la chitarra non ha un difetto evidente, è meglio non toccarla e "preservare" lo strumento vintage. Ma se questo ha già dei problemi o ha già subito un refinish, la conversion può portare ad un netto miglioramento della chitarra.
Conversion di Jim Weyandt di una Goldtop del ’54 con Bigsby, a Burst with con PAF e Tune-O-Matic. Il top non è center-seam (Courtesy of Vintage Guitar Magazine)
Altri esempi di conversion