Mario scrive per Axe ed è l'autore di:
The Gibson "P.A.F." Humbucking pickup: from myth to reality Pickups, windings and magnets: and the guitar became electric |
La distorsione, per la chitarra elettrica, era inizialmente un fenomeno indesiderato. Si manifestava perché nei primi tempi non esistevano amplificatori e altoparlanti disegnati per questo strumento nuovo e si usavano componenti ideati per le radio e altri usi, concepiti per segnali molto diversi da un fonorivelatore magnetico.
In seguito si iniziarono a ideare circuiti e altoparlanti più adatti, pur partendo da basi note.
Oltre un certo limite, gli amplificatori saturavano ugualmente, ma in modo più gradevole e molti musicisti impararono a usare il fenomeno a fini espressivi.
A un certo punto si ebbe una divaricazione fra gli interessi dei chitarristi e i progetti dei costruttori.
Mentre i chitarristi si erano ormai affezionati alla saturazione e ne cercavano sempre dosi più abbondanti, i costruttori, non avendo capito tale tendenza, continuavano a cercare di evitarla, costruendo amplificatori e strumenti sempre più "puliti". Come sappiamo i primi risolvevano il problema affidandosi a strumenti più vecchi, privi dei "miglioramenti" voluti dai costruttori.
I primi a capire le esigenze dei chitarristi furono alcuni costruttori indipendenti di pickup per chitarra, fra i quali quello di maggior successo fu Larry DiMarzio. Il concetto era semplice: costruire pickup di potenza maggiore di quelli "classici", in grado di indurre a distorcere l'ingresso di quasi ogni amplificatore.
Poi arrivò il successo di una altro costruttore, questa volta di amplificatori, ovvero Mesa Boogie, che ai suoi modelli, convenzionali, aggiungeva uno stadio di preamplificazione proprio per fare distorcere quello successivo, che normalmente era il primo stadio.
Tale concetto fu più volte ripreso e perfezionato e i chitarristi riscoprirono i vecchi pickup, salvo quelli dediti a stili musicali per i quali si prediligevano distorsioni esasperate.
In seguito si iniziarono a ideare circuiti e altoparlanti più adatti, pur partendo da basi note.
Oltre un certo limite, gli amplificatori saturavano ugualmente, ma in modo più gradevole e molti musicisti impararono a usare il fenomeno a fini espressivi.
A un certo punto si ebbe una divaricazione fra gli interessi dei chitarristi e i progetti dei costruttori.
Mentre i chitarristi si erano ormai affezionati alla saturazione e ne cercavano sempre dosi più abbondanti, i costruttori, non avendo capito tale tendenza, continuavano a cercare di evitarla, costruendo amplificatori e strumenti sempre più "puliti". Come sappiamo i primi risolvevano il problema affidandosi a strumenti più vecchi, privi dei "miglioramenti" voluti dai costruttori.
I primi a capire le esigenze dei chitarristi furono alcuni costruttori indipendenti di pickup per chitarra, fra i quali quello di maggior successo fu Larry DiMarzio. Il concetto era semplice: costruire pickup di potenza maggiore di quelli "classici", in grado di indurre a distorcere l'ingresso di quasi ogni amplificatore.
Poi arrivò il successo di una altro costruttore, questa volta di amplificatori, ovvero Mesa Boogie, che ai suoi modelli, convenzionali, aggiungeva uno stadio di preamplificazione proprio per fare distorcere quello successivo, che normalmente era il primo stadio.
Tale concetto fu più volte ripreso e perfezionato e i chitarristi riscoprirono i vecchi pickup, salvo quelli dediti a stili musicali per i quali si prediligevano distorsioni esasperate.
Perché questo? Perché i pickup degli anni cinquanta e dei primi anni sessanta, l'epoca "classica", avevano il migliore equilibrio fra livello d'uscita, dinamica e purezza timbrica.
Aumentare il livello d'uscita imponeva un compromesso a scapito di certe caratteristiche, ma con i nuovi modelli di amplificatori si poteva ottenere la saturazione desiderata senza compromettere la qualità timbrica che i vecchi pickup garantivano.
Risultato: chi poteva permetterselo, andò alla ricerca delle chitarre "vintage", mentre i costruttori capirono l'antifona e iniziarono a produrre riedizioni dei vecchi modelli per chi non aveva le possibilità economiche delle star.
Nel frattempo gli stili musicali andavano e venivano secondo le mode del momento, fino a portare, in tempi relativamente recenti, a riscoprire sonorità dell'epoca d'oro del rock e del blues.
Ciò che genera confusione è che si cercano sonorità di un certo tipo, con residui di mentalità tipici di un'altra era. Praticamente molti cercano le sonorità ascoltate nei dischi di Led Zeppelin, Deep Purple, Rolling Stones o artisti del blues di Chicago, con criteri che andavano bene all'epoca del successo planetario di DiMarzio.
DiMarzio, abilissimo sul piano del marketing, nell'ultimo quarto del secolo scorso, ha convinto i chitarristi di due cose: la resistenza in corrente continua equivale al livello d'uscita del pickup e che più un pickup è potente, più è da considerare "migliore". In realtà entrambi i concetti sono falsi.
Il primo perché, come ho spiegato più volte, la resistenza è il prodotto del rapporto fra lunghezza e diametro del filo, per cui, ammesso che usi sempre lo stesso tipo di filo (ed è provato che non è così), al massimo potrebbe valere per un confronto fra i suoi modelli (molti modelli DiMarzio contraddicono tale assunto). Il secondo perché costruire un pickup potente è facile, costruirne uno che suoni bene lo è molto meno.
Aumentare il livello d'uscita imponeva un compromesso a scapito di certe caratteristiche, ma con i nuovi modelli di amplificatori si poteva ottenere la saturazione desiderata senza compromettere la qualità timbrica che i vecchi pickup garantivano.
Risultato: chi poteva permetterselo, andò alla ricerca delle chitarre "vintage", mentre i costruttori capirono l'antifona e iniziarono a produrre riedizioni dei vecchi modelli per chi non aveva le possibilità economiche delle star.
Nel frattempo gli stili musicali andavano e venivano secondo le mode del momento, fino a portare, in tempi relativamente recenti, a riscoprire sonorità dell'epoca d'oro del rock e del blues.
Ciò che genera confusione è che si cercano sonorità di un certo tipo, con residui di mentalità tipici di un'altra era. Praticamente molti cercano le sonorità ascoltate nei dischi di Led Zeppelin, Deep Purple, Rolling Stones o artisti del blues di Chicago, con criteri che andavano bene all'epoca del successo planetario di DiMarzio.
DiMarzio, abilissimo sul piano del marketing, nell'ultimo quarto del secolo scorso, ha convinto i chitarristi di due cose: la resistenza in corrente continua equivale al livello d'uscita del pickup e che più un pickup è potente, più è da considerare "migliore". In realtà entrambi i concetti sono falsi.
Il primo perché, come ho spiegato più volte, la resistenza è il prodotto del rapporto fra lunghezza e diametro del filo, per cui, ammesso che usi sempre lo stesso tipo di filo (ed è provato che non è così), al massimo potrebbe valere per un confronto fra i suoi modelli (molti modelli DiMarzio contraddicono tale assunto). Il secondo perché costruire un pickup potente è facile, costruirne uno che suoni bene lo è molto meno.
Il risultato è che molti pretendono di riprodurre certe sonorità con la strumentazione meno adatta.
Un esempio classico, che prova come ci caschino anche produttori celebri, è il pickup Fender Texas Special, pubblicizzato come adatto a riprodurre il suono di Stevie Ray Vaughan, ma che è, fra tutti i modelli del marchio, il più distante. I pickup della famosa Number One erano, infatti, assolutamente normali come livello d'uscita, con un timbro aperto e non particolarmente squillante.
Uno dei suoni più belli di Stratocaster era quello di Rory Gallagher, la cui chitarra aveva pickup stock, tranne un periodo durante il quale ha provato un DiMarzio al ponte.
Un altro equivoco è che i pickup Gibson d'epoca avessero avvolgimenti del tutto casuali con un numero di spire molto variabile. In realtà le misure relative alla resistenza variano per variazioni nello spessore del filo, il numero di spire si aggirava sempre intorno ai canonici 5000 giri e le variazioni erano dovute alla natura meccanica del contagiri, non da una volontaria collocazione di più o meno spire, per cui la deviazione dal numero indicato è di solito contenuta, con rare eccezioni. L'unico modo per avere pickup con un livello d'uscita proporzionale al valore della resistenza continua, sarebbe quello di ordinare il filo con specifiche precise, ad esempio con una resistenza x per metro e avvolgere ogni bobina esattamente con la stessa tensione, stessa geometria dell'avvolgimento, stesso tipo e spessore di isolante del filo.
Non c'è bisogno di dire che un ordine relativo a un filo che sia, ad esempio, genericamente AWG 42, ha un costo diverso rispetto a ordinarlo selezionato in base a specifiche precise.
In conclusione, se volete credibili sonorità tipiche di un certo periodo, usate un equipaggiamento di tipo analogo a quello usato allora, ad esempio usando pickup stile vintage evitando i tipi "hot"; quanto alla scelta, basatela su recensioni affidabili, descrizioni attendibili e sulle vostre orecchie, e ignorate quegli inutili e fuorvianti numeretti relativi alla resistenza.
Un esempio classico, che prova come ci caschino anche produttori celebri, è il pickup Fender Texas Special, pubblicizzato come adatto a riprodurre il suono di Stevie Ray Vaughan, ma che è, fra tutti i modelli del marchio, il più distante. I pickup della famosa Number One erano, infatti, assolutamente normali come livello d'uscita, con un timbro aperto e non particolarmente squillante.
Uno dei suoni più belli di Stratocaster era quello di Rory Gallagher, la cui chitarra aveva pickup stock, tranne un periodo durante il quale ha provato un DiMarzio al ponte.
Un altro equivoco è che i pickup Gibson d'epoca avessero avvolgimenti del tutto casuali con un numero di spire molto variabile. In realtà le misure relative alla resistenza variano per variazioni nello spessore del filo, il numero di spire si aggirava sempre intorno ai canonici 5000 giri e le variazioni erano dovute alla natura meccanica del contagiri, non da una volontaria collocazione di più o meno spire, per cui la deviazione dal numero indicato è di solito contenuta, con rare eccezioni. L'unico modo per avere pickup con un livello d'uscita proporzionale al valore della resistenza continua, sarebbe quello di ordinare il filo con specifiche precise, ad esempio con una resistenza x per metro e avvolgere ogni bobina esattamente con la stessa tensione, stessa geometria dell'avvolgimento, stesso tipo e spessore di isolante del filo.
Non c'è bisogno di dire che un ordine relativo a un filo che sia, ad esempio, genericamente AWG 42, ha un costo diverso rispetto a ordinarlo selezionato in base a specifiche precise.
In conclusione, se volete credibili sonorità tipiche di un certo periodo, usate un equipaggiamento di tipo analogo a quello usato allora, ad esempio usando pickup stile vintage evitando i tipi "hot"; quanto alla scelta, basatela su recensioni affidabili, descrizioni attendibili e sulle vostre orecchie, e ignorate quegli inutili e fuorvianti numeretti relativi alla resistenza.