Mario scrive per Axe ed è l'autore di:
The Gibson "P.A.F." Humbucking pickup: from myth to reality Pickups, windings and magnets: and the guitar became electric |
Non c'è dubbio che i 90% dei pickup sono copie più o meno riuscite dei modelli d'epoca storica, la cosiddetta "golden era". Che cosa rende un modello "migliore" di un altro? Non il gusto personale, non c'è soggettività, o è una copia corretta o non lo è.
Contrariamente alle leggende metropolitane, quei modelli originali non erano frutto del caso o ideati da gente che non sapeva cosa facesse, erano frutto di esperimenti atti ad ottenere due cose: ottimo equilibrio timbrico che definisse "la voce" del marchio, bilanciamento ottimale, nell'ambito della "voce" voluta, fra dinamica, livello d'uscita e apertura sonora per la massima versatilità. La Gibson ha a lungo sperimentato diversi tipi di filo per gli avvolgimenti; sembra Leo Fender prima di essere soddisfatto dei modelli per Stratocaster abbia fatto prototipi per un anno.
In breve, se sono diventati riferimenti tanto duraturi, è semplicemente perché rappresentano il culmine di ricerche accurate condotte da gente che sapeva dove voleva arrivare. Ci si è messo anche il caso, che ha voluto che i materiali che quei signori avevano a disposizione si siano rivelati, con il senno di poi, i più adatti per ottenere certi risultati. In pratica sono il risultato di una fortunata combinazione di materiali ottimali usati da persone estremamente competenti.
Con l'evoluzione dei gusti musicali e l'aumentare delle esigenze dei musicisti, a un certo punto si sono rivelati insufficientemente potenti per ottenere la saturazione necessaria per alcuni stili musicali, per cui si sono ideate versioni che, partendo dagli stessi principi, fornissero l'incremento in livello d'uscita necessario per fare saturare gli amplificatori dell'epoca che le ditte produttrici, lente nel cogliere le tendenze più recenti, progettavano ancora per ottenere il suono più pulito possibile.
Un esempio classico è il Super Distortion DiMarzio, una sorta di PAF con più spire negli avvolgimenti, grazie all'uso di un filo più sottile, espansioni polari a brugola per entrambe le bobine e una potente calamita ceramica al posto di quella in AlNiCo. DiMarzio ha avuto un grande successo, ma non era il solo a produrre quel tipo di pickup, già Schecter e altri ne producevano di simili. Anche i modelli stile Fender furono prodotti con alternative più potenti con avvolgimenti maggiorati e calamite più potenti. Erano nati i modelli "Hot", "Distortion" ecc..., divenuti presto abbastanza popolari, tanto da non potere mancare nel catalogo di una ditta che volesse rimanere sul mercato.
Quasi contemporaneamente la Mesa Boogie ideò un amplificatore che risolveva il problema alla radice, aggiungendo uno stadio al preamplificatore, una sorta di overdrive incorporato che faceva distorcere il primo stadio. Iniziò l'era degli amplificatori a più canali, che con il tempo resero obsoleti i pickup "hot" o "Distortion", dato che rendevano possibile aumentare il livello dall'amplificatore anche usando pickup tradizionali. Questo ha portato al successo Seymour Duncan, che proponeva repliche più accurate dei modelli d'epoca di quanto facessero le stesse Gibson e Fender.
Contrariamente alle leggende metropolitane, quei modelli originali non erano frutto del caso o ideati da gente che non sapeva cosa facesse, erano frutto di esperimenti atti ad ottenere due cose: ottimo equilibrio timbrico che definisse "la voce" del marchio, bilanciamento ottimale, nell'ambito della "voce" voluta, fra dinamica, livello d'uscita e apertura sonora per la massima versatilità. La Gibson ha a lungo sperimentato diversi tipi di filo per gli avvolgimenti; sembra Leo Fender prima di essere soddisfatto dei modelli per Stratocaster abbia fatto prototipi per un anno.
In breve, se sono diventati riferimenti tanto duraturi, è semplicemente perché rappresentano il culmine di ricerche accurate condotte da gente che sapeva dove voleva arrivare. Ci si è messo anche il caso, che ha voluto che i materiali che quei signori avevano a disposizione si siano rivelati, con il senno di poi, i più adatti per ottenere certi risultati. In pratica sono il risultato di una fortunata combinazione di materiali ottimali usati da persone estremamente competenti.
Con l'evoluzione dei gusti musicali e l'aumentare delle esigenze dei musicisti, a un certo punto si sono rivelati insufficientemente potenti per ottenere la saturazione necessaria per alcuni stili musicali, per cui si sono ideate versioni che, partendo dagli stessi principi, fornissero l'incremento in livello d'uscita necessario per fare saturare gli amplificatori dell'epoca che le ditte produttrici, lente nel cogliere le tendenze più recenti, progettavano ancora per ottenere il suono più pulito possibile.
Un esempio classico è il Super Distortion DiMarzio, una sorta di PAF con più spire negli avvolgimenti, grazie all'uso di un filo più sottile, espansioni polari a brugola per entrambe le bobine e una potente calamita ceramica al posto di quella in AlNiCo. DiMarzio ha avuto un grande successo, ma non era il solo a produrre quel tipo di pickup, già Schecter e altri ne producevano di simili. Anche i modelli stile Fender furono prodotti con alternative più potenti con avvolgimenti maggiorati e calamite più potenti. Erano nati i modelli "Hot", "Distortion" ecc..., divenuti presto abbastanza popolari, tanto da non potere mancare nel catalogo di una ditta che volesse rimanere sul mercato.
Quasi contemporaneamente la Mesa Boogie ideò un amplificatore che risolveva il problema alla radice, aggiungendo uno stadio al preamplificatore, una sorta di overdrive incorporato che faceva distorcere il primo stadio. Iniziò l'era degli amplificatori a più canali, che con il tempo resero obsoleti i pickup "hot" o "Distortion", dato che rendevano possibile aumentare il livello dall'amplificatore anche usando pickup tradizionali. Questo ha portato al successo Seymour Duncan, che proponeva repliche più accurate dei modelli d'epoca di quanto facessero le stesse Gibson e Fender.
Con il tempo ci furono due fenomeni: la riscoperta della maggiore apertura sonora e versatilità dei modelli originali, e la constatazione che, però, nessuna replica ne catturava completamente l'essenza risultando inesorabilmente inferiori.
Il problema è che nel tempo l'industria metallurgica ha progredito e le leghe non erano più uguali a quelle in uso fino ai primi anni settanta. I cambiamenti erano stati graduali e continui, ma negli anni ottanta il divario era evidente, sia nelle leghe usate per le parti metalliche, sia per le calamite.
All'inizio i produttori hanno stentato a rendersi conto del perché i loro pickup non riuscissero a catturare certe sfumature, né come mai anche modelli "nuovi" come il "Super Distortion" diventavano vittime della concezione secondo cui "i primi suonavano meglio, non sono più la stessa cosa".
Il primo a condurre test sui materiali e richiedere calamite basate su specifiche precise, sembra sia stato Tom Holmes, che in breve si assicurò la fama come "colui che riesce a fare le migliori repliche PAF sul mercato". In realtà Holmes costruiva una sua versione idealizzata del vecchio modello Gibson, curandosi poco di essere fedele al 100%, ma questa sua versione di pregio piaceva e divenne rapidamente un riferimento. Certamente conosceva i P.A.F. originali più di qualunque tecnico allora in forza alla Gibson e fu chiamato come consulente al momento di proporre il 57 Classic (salvo poi tenere in poco conto i suoi suggerimenti più importanti e impoverire fatalmente il modello nel 2006).
Duncan non rimase a sedere sugli allori e propose la serie Antiquity, di fatto versioni più accurate, per specifiche e materiali, dei classici '59, SSL-1 ecc., che non erano più, per l'uso di materiali contemporanei, affascinanti come all'epoca della loro introduzione.
Il problema è che nel tempo l'industria metallurgica ha progredito e le leghe non erano più uguali a quelle in uso fino ai primi anni settanta. I cambiamenti erano stati graduali e continui, ma negli anni ottanta il divario era evidente, sia nelle leghe usate per le parti metalliche, sia per le calamite.
All'inizio i produttori hanno stentato a rendersi conto del perché i loro pickup non riuscissero a catturare certe sfumature, né come mai anche modelli "nuovi" come il "Super Distortion" diventavano vittime della concezione secondo cui "i primi suonavano meglio, non sono più la stessa cosa".
Il primo a condurre test sui materiali e richiedere calamite basate su specifiche precise, sembra sia stato Tom Holmes, che in breve si assicurò la fama come "colui che riesce a fare le migliori repliche PAF sul mercato". In realtà Holmes costruiva una sua versione idealizzata del vecchio modello Gibson, curandosi poco di essere fedele al 100%, ma questa sua versione di pregio piaceva e divenne rapidamente un riferimento. Certamente conosceva i P.A.F. originali più di qualunque tecnico allora in forza alla Gibson e fu chiamato come consulente al momento di proporre il 57 Classic (salvo poi tenere in poco conto i suoi suggerimenti più importanti e impoverire fatalmente il modello nel 2006).
Duncan non rimase a sedere sugli allori e propose la serie Antiquity, di fatto versioni più accurate, per specifiche e materiali, dei classici '59, SSL-1 ecc., che non erano più, per l'uso di materiali contemporanei, affascinanti come all'epoca della loro introduzione.
Negli ultimi dieci o quindici anni le ricerche sui dettagli dei pickup d'epoca ha portato a repliche sempre più accurate e oggi la conoscenza c'è, il risultato dipende solo da limiti economici. I materiali più adatti sono oggi obsoleti, per l'industria, quindi sono ottenibili soltanto come ordine speciale, con costi molto maggiori rispetto a quelli ordinari.
Un produttore deve spingersi fino a dove i costi gli consentono di rimanere ancora competitivo sul mercato. Teoricamente, togliendo i costi dall'equazione, sarebbe possibile riprodurre qualunque modello d'epoca perfettamente; in realtà qualche compromesso è inevitabile (chi comprerebbe una replica ad un prezzo molto vicino a quello di un set originale d'epoca?).
Le qualità ricercate in quei modelli sono: maggiore apertura sonora, maggiore dinamica, maggiore ricchezza armonica, maggiore equilibrio fra brillantezza e calore (oggi i modelli Gibson e Fender sembrano caricature dei rispettivi tipi e sembrano provenire da mondi diversi, ma all'origine nei Fender c'era un pizzico di calore Gibson e nei Gibson un po' di frizzantino stile Fender).
Per alcune applicazioni servono ancora pickup che offrano maggiore livello d'uscita o caratteristiche timbriche mirate per usi specifici. La mia opinione è che, nel giudicare un nuovo modello, il criterio valido sia che il migliore è quello che mi offre un incremento della caratteristica particolare che serve, facendomi rinunciare il meno possibile a trasparenza, dinamica e qualità timbrica, sapendo che è questione di dosaggio, dato che ogni modifica al disegno base comporta qualche sacrificio in più di un parametro.
Concludo avvertendo che ogni considerazione sui pickup dovrebbe seguire una perfetta messa a punto della chitarra e prevedere l'utilizzo di un ottimo amplificatore, con altoparlanti adeguati. La realtà ci dice che con un ottimo amplificatore, una chitarra ben regolata, anche con pickup mediocri, suona meglio di una chitarra con pickup straordinari attraverso un amplificatore mediocre o con altoparlanti inadeguati. Prima di cambiare i pickup, dunque, valutare se non sia il caso, prima, di sostituire l'amplificatore.
Un produttore deve spingersi fino a dove i costi gli consentono di rimanere ancora competitivo sul mercato. Teoricamente, togliendo i costi dall'equazione, sarebbe possibile riprodurre qualunque modello d'epoca perfettamente; in realtà qualche compromesso è inevitabile (chi comprerebbe una replica ad un prezzo molto vicino a quello di un set originale d'epoca?).
Le qualità ricercate in quei modelli sono: maggiore apertura sonora, maggiore dinamica, maggiore ricchezza armonica, maggiore equilibrio fra brillantezza e calore (oggi i modelli Gibson e Fender sembrano caricature dei rispettivi tipi e sembrano provenire da mondi diversi, ma all'origine nei Fender c'era un pizzico di calore Gibson e nei Gibson un po' di frizzantino stile Fender).
Per alcune applicazioni servono ancora pickup che offrano maggiore livello d'uscita o caratteristiche timbriche mirate per usi specifici. La mia opinione è che, nel giudicare un nuovo modello, il criterio valido sia che il migliore è quello che mi offre un incremento della caratteristica particolare che serve, facendomi rinunciare il meno possibile a trasparenza, dinamica e qualità timbrica, sapendo che è questione di dosaggio, dato che ogni modifica al disegno base comporta qualche sacrificio in più di un parametro.
Concludo avvertendo che ogni considerazione sui pickup dovrebbe seguire una perfetta messa a punto della chitarra e prevedere l'utilizzo di un ottimo amplificatore, con altoparlanti adeguati. La realtà ci dice che con un ottimo amplificatore, una chitarra ben regolata, anche con pickup mediocri, suona meglio di una chitarra con pickup straordinari attraverso un amplificatore mediocre o con altoparlanti inadeguati. Prima di cambiare i pickup, dunque, valutare se non sia il caso, prima, di sostituire l'amplificatore.