La PRS è un grande marchio, proiettato verso il futuro, non ancorato al passato ma alla continua ricerca della perfezione. Ma davvero le pre-factory sono migliori?
Spesso ho letto sui forum di PRS pre-factory, tacco lungo e tacco corto, palissandro brasiliano, ecc. Ho provato moltissime PRS, nuove e usate, e, con piccole sfumature, mi sono piaciute tutte, indipendentemente dall'anno di produzione. E sono arrivato alla conclusione che quelle di ultima generazione non sono assolutamente inferiori alle PRS più vecchie. Anche se è vero che alcune hanno top molto più belli di altre.
Inizialmente ero stato affascinato anche io dalla storia delle PRS pre-factory; tuttavia per le PRS non esiste un concetto "pre" come per le Fender pre-CBS, la cui qualità è indubbia. In realtà, nel caso delle Paul Reed Smith, c’è stato solo uno spostamento da una fabbrica più piccola, in Virginia Ave in Annapolis, ad una più grande, a Stevensville. Nella prima, cioè nella cosiddetta pre-factory, si utilizzavano macchine non molto precise chiamate duplicarvers, che avevano bisogno di un maggior lavoro di levigatura. Nella seconda fabbrica, quella attuale, si utilizzano i CNC routers che permettono di raggiungere, tramite computer, una precisione estrema e una migliore lavorazione del top. Non credo che questo possa portare a peggioramenti nella qualità della PRS, anzi... Quindi non è proprio corretto dire che queste "pre-factory" siano costruite a mano. In realtà, se proprio dobbiamo definire uno spartiacque nella storia delle PRS, le vere pre-factory vennero prodotte prima del 1986, quando il vecchio Paul costruiva personalmente le primissime Custom 24.
Spesso ho letto sui forum di PRS pre-factory, tacco lungo e tacco corto, palissandro brasiliano, ecc. Ho provato moltissime PRS, nuove e usate, e, con piccole sfumature, mi sono piaciute tutte, indipendentemente dall'anno di produzione. E sono arrivato alla conclusione che quelle di ultima generazione non sono assolutamente inferiori alle PRS più vecchie. Anche se è vero che alcune hanno top molto più belli di altre.
Inizialmente ero stato affascinato anche io dalla storia delle PRS pre-factory; tuttavia per le PRS non esiste un concetto "pre" come per le Fender pre-CBS, la cui qualità è indubbia. In realtà, nel caso delle Paul Reed Smith, c’è stato solo uno spostamento da una fabbrica più piccola, in Virginia Ave in Annapolis, ad una più grande, a Stevensville. Nella prima, cioè nella cosiddetta pre-factory, si utilizzavano macchine non molto precise chiamate duplicarvers, che avevano bisogno di un maggior lavoro di levigatura. Nella seconda fabbrica, quella attuale, si utilizzano i CNC routers che permettono di raggiungere, tramite computer, una precisione estrema e una migliore lavorazione del top. Non credo che questo possa portare a peggioramenti nella qualità della PRS, anzi... Quindi non è proprio corretto dire che queste "pre-factory" siano costruite a mano. In realtà, se proprio dobbiamo definire uno spartiacque nella storia delle PRS, le vere pre-factory vennero prodotte prima del 1986, quando il vecchio Paul costruiva personalmente le primissime Custom 24.
Il tacco lungo delle Les Paul moderne non creano nessun problema nel raggiungere gli ultimi tasti, invece essere è utile per rafforzare l’innesto del manico indipendentemente dai legni utilizzati e non indica un peggioramento nella selezione dei legni.
Il ponte delle vecchie PRS sembra essere il celebre ponte pezzo unico, attualmente sostituito dal ponte a due pezzi, perdendone quindi in sustain. Tuttavia quello attuale è un ponte efficiente e dal sustain esagerato. Uno dei migliori ponti in circolazione.
Le meccaniche sono state perfezionate nel corso degli anni.
I segnatasti delle vecchie PRS erano un'autentica opera d'arte. Purtroppo attualmente il madreperla rimane solo nei modelli speciali, ma in ogni caso osservare gli intarsi (il più delle volte in abalone) delle tastiere marcate Paul Reed Smith è sempre una delizia per gli occhi.
Fatta eccezione per alcuni modelli particolari, il legno impiegato ora sulle tastiere non è più il celebre palissandro brasiliano. Anche perché ne è vietata la vendita e a causa della protezione della Foresta Amazzonica in atto con il CITES. Questo è in assoluto uno dei legni più pregiati per la costruzione delle tastiere, specialmente se il nostro punto di riferimento sono i suoni degli anni '60. Ma siamo sicuri che ne percepiamo le diverse sfumature in una chitarra moderna come la PRS che il più delle volte viene suonata con il gain al massimo?
È vero che nelle vecchie chitarre il legno, più "stagionato", vibra "meglio". Ma una Paul Reed Smith attuale è una gran chitarra, per nulla inferiore a quelle che vengono chiamate "pre-factory", per cui non è il caso di farci mille turbe mentali su quale annata suona meglio e quale non conviene comprare, ecc...
Il ponte delle vecchie PRS sembra essere il celebre ponte pezzo unico, attualmente sostituito dal ponte a due pezzi, perdendone quindi in sustain. Tuttavia quello attuale è un ponte efficiente e dal sustain esagerato. Uno dei migliori ponti in circolazione.
Le meccaniche sono state perfezionate nel corso degli anni.
I segnatasti delle vecchie PRS erano un'autentica opera d'arte. Purtroppo attualmente il madreperla rimane solo nei modelli speciali, ma in ogni caso osservare gli intarsi (il più delle volte in abalone) delle tastiere marcate Paul Reed Smith è sempre una delizia per gli occhi.
Fatta eccezione per alcuni modelli particolari, il legno impiegato ora sulle tastiere non è più il celebre palissandro brasiliano. Anche perché ne è vietata la vendita e a causa della protezione della Foresta Amazzonica in atto con il CITES. Questo è in assoluto uno dei legni più pregiati per la costruzione delle tastiere, specialmente se il nostro punto di riferimento sono i suoni degli anni '60. Ma siamo sicuri che ne percepiamo le diverse sfumature in una chitarra moderna come la PRS che il più delle volte viene suonata con il gain al massimo?
È vero che nelle vecchie chitarre il legno, più "stagionato", vibra "meglio". Ma una Paul Reed Smith attuale è una gran chitarra, per nulla inferiore a quelle che vengono chiamate "pre-factory", per cui non è il caso di farci mille turbe mentali su quale annata suona meglio e quale non conviene comprare, ecc...
Antonio Calvosa