La Taylor 814ce è la chitarra di punta della serie 800, che rappresenta il cuore della produzione di queste chitarre acustiche di prestigio prodotte a El Cajon, California.
La capacità di coniugare la tradizione liuteristica con le innovazioni tecnologiche ha permesso alle chitarre Taylor di superare in un soffio la concorrenza di tutte le nuove acustiche provenienti dai mercati asiatici e di confrontarsi alla pari con le Martin, da cui si distinguono per una maggiore cristallinità, per una gamma media che resta nelle retrovie, per una minore nasalità nonostante bassi che, pur generosi in profondità, conservano una certa brillantezza. Una questione di gusti, insomma, la scelta tra Taylor e Martin.
La chitarra si presenta nella bellissima e resistente custodia Taylor Deluxe Hardshell Brown, curata nei minimi particolari, foderata esternamente da un rivestimento in Tolex marrone su cui spiccano la targhetta Taylor e cinque resistenti chiusure in ottone e internamente imbottita da un “piumino” rosso bordeaux acceso che ospita la chitarra con tolleranze bassissime.
La chitarra colpisce subito per le sue forme perfette: sinuosa, bilanciata nelle curve, dalle proporzioni coerenti e dal senso estetico sobrio e raffinato. Anche dopo una vista più approfondita non si riesce a trovare una sola imprecisione, una sbavatura o un’incertezza realizzativa. Le giunzioni dei legni e l’ancoraggio del manico sono perfetti; il binding in acero marezzato su tastiera, paletta e quello che unisce le fasce laterali alla cassa e al top è impeccabile ed elegante; gli intarsi su buca, tastiera, paletta e piroli ferma corda non hanno la minima sbavatura.
La capacità di coniugare la tradizione liuteristica con le innovazioni tecnologiche ha permesso alle chitarre Taylor di superare in un soffio la concorrenza di tutte le nuove acustiche provenienti dai mercati asiatici e di confrontarsi alla pari con le Martin, da cui si distinguono per una maggiore cristallinità, per una gamma media che resta nelle retrovie, per una minore nasalità nonostante bassi che, pur generosi in profondità, conservano una certa brillantezza. Una questione di gusti, insomma, la scelta tra Taylor e Martin.
La chitarra si presenta nella bellissima e resistente custodia Taylor Deluxe Hardshell Brown, curata nei minimi particolari, foderata esternamente da un rivestimento in Tolex marrone su cui spiccano la targhetta Taylor e cinque resistenti chiusure in ottone e internamente imbottita da un “piumino” rosso bordeaux acceso che ospita la chitarra con tolleranze bassissime.
La chitarra colpisce subito per le sue forme perfette: sinuosa, bilanciata nelle curve, dalle proporzioni coerenti e dal senso estetico sobrio e raffinato. Anche dopo una vista più approfondita non si riesce a trovare una sola imprecisione, una sbavatura o un’incertezza realizzativa. Le giunzioni dei legni e l’ancoraggio del manico sono perfetti; il binding in acero marezzato su tastiera, paletta e quello che unisce le fasce laterali alla cassa e al top è impeccabile ed elegante; gli intarsi su buca, tastiera, paletta e piroli ferma corda non hanno la minima sbavatura.
Questa perfezione costruttiva è stata raggiunta grazie alle numerose innovazioni costruttive che la Taylor ha introdotto nella realizzazione delle chitarre acustiche. Il CNC (computer numeric controlled mills) permette, insieme all’utilizzo dei laser, di tagliare i legni con una precisione estrema e di sfruttare al meglio la tecnologia bolt-on per avvitare il manico al corp. I sidebenders automatici consentono di piegare il legno delle fasce laterali evitando rotture o numerose problematiche che intervengono con la piegatura manuale. La rimozione del legno in eccesso nella realizzazione dei binding da parte dei liutai viene effettuata grazie al vacuum chuck, una tecnologia che, grazie all’utilizzo del vuoto per stabilizzare la chitarra, evita graffi accidentali o sgradevoli irregolarità. Infine la verniciatura lucida è posata in modo impeccabile e il suo strato appare sottilissimo e leggero, grazie ad un sistema spray/elettrostatico controllato via computer.
La tavola superiore è in peccio di Sitka, un legno leggero, flessibile e resistente e che si adatta bene a tutti i generi musicali perché ha un’ottima risposta su tutte le frequenze. Le venature sono dritte, sottili, regolari e prive di nodi, segno della selezione a cui sono sottoposti i legni Taylor. Al centro del top una bellissima rosetta in abalone circonda il buco della cassa.
Fasce laterali e cassa sono in palissandro indiano, un legno molto popolare tra gli strumenti acustici, dal timbro simile al mogano ma decisamente più scavato nel midrange, più profondo nei bassi e frizzante nelle frequenze più alte. Si adatta bene alla maggioranza generi musicali, dallo strumming, al fingerpicking al flatpicking.
La selletta del ponte è in Tusq, i piroli ferma corde in ebano mostrano un affascinante intarsio centrale in abalone.
La tastiera, in ebano molto scuro, uniforme e dagli elegantissimi segnatasti in madreperla, poggia su un manico in mogano tropicale dalla verniciatura satinata che non è particolarmente spesso e che risulta comodo per chi è abituato alle chitarre elettriche, grazie anche ad un’action bassissima per una chitarra acustica.
Anche la paletta è un’autentica opera d’arte: logo Taylor in madreperla su riporto in palissandro indiano satinato, binding in acero marezzato, copri-trussrod in palissandro e meccaniche Taylor dorate e di altissima precisione, capotasto in Tusq.
Impressionante è anche la pulizia costruttiva che si può ammirare all’interno della cassa: le tracce di colla sono completamente assenti, le catene sono perfette, il legno è egregiamente levigato. Al di sotto del top troveremo il forward shifted bracing con il relief rout, un leggero solco lungo il bordo interno del top che permette di rilassarne la struttura portando ad un aumento dei bassi e del volume, migliorando il suono senza però impoverire la resistenza strutturale.
Il body shape della 814ce è il Grand Auditorium Size, il più famoso e versatile body shape della Taylor. È stato presentato nel 1994 e rappresenta una via di mezzo tra il piccolo Gran Concert Size, adatto al finger style, e la classica Drenaught. Il suo obiettivo è infatti quello di coniugare le caratteristiche di nitidezza e separazione delle note tipiche delle chitarre fingerstyle con un volume più alto che si adatti bene allo strumming.
Il risultato è una chitarra dalle elevate doti timbriche e dinamiche, semplice da suonare, ma soprattutto molto bilanciata e versatile grazie ad un notevole equilibrio fra le diverse corde: ogni nota infatti rimane ben distinta dalle altre esaltando la propria voce anche all’interno delle sequenze armoniche più complesse, risultando particolarmente utile per gli amanti degli arpeggi.
Dopo essersi abituati ad una Taylor 814ce, passare ad uno strumento di classe inferiore può diventare frustrante.
Concludo con due parole sul TES (il Taylor Espression System), ovvero il sistema di amplificatore della 814ce. Io uso prevalentemente questa chitarra non amplificata, per cui mi limito a riportare i commenti degli utilizzatori dei sistemi di amplificazione’obiettivo del TES è quello di amplificare la chitarra con un sistema poco invasivo, quasi invisibile, per non sminuire l’estetica e il pregio “acustico” dello strumento. Il sistema si affida a trasduttori posizionati in punti strategici del piano armonico per riprenderne in modo naturale il più ampio spettro timbrico. Anche il preamplificatore, molto silenzioso, è essenziale: ci sono solo tre piccoli pomelli (bass, treble, volume) “nascosti” sulla spalla della chitarra. Quello che si prova per il TES sembra essere un vero e proprio amore-odio: se da un lato abbiamo dei pessimi risultati attaccando la Taylor ad un impianto economico, dall’altro, se supportato da un sistema di amplificazione professionale, il TES è in grado di fornire risultati sorprendenti.
La tavola superiore è in peccio di Sitka, un legno leggero, flessibile e resistente e che si adatta bene a tutti i generi musicali perché ha un’ottima risposta su tutte le frequenze. Le venature sono dritte, sottili, regolari e prive di nodi, segno della selezione a cui sono sottoposti i legni Taylor. Al centro del top una bellissima rosetta in abalone circonda il buco della cassa.
Fasce laterali e cassa sono in palissandro indiano, un legno molto popolare tra gli strumenti acustici, dal timbro simile al mogano ma decisamente più scavato nel midrange, più profondo nei bassi e frizzante nelle frequenze più alte. Si adatta bene alla maggioranza generi musicali, dallo strumming, al fingerpicking al flatpicking.
La selletta del ponte è in Tusq, i piroli ferma corde in ebano mostrano un affascinante intarsio centrale in abalone.
La tastiera, in ebano molto scuro, uniforme e dagli elegantissimi segnatasti in madreperla, poggia su un manico in mogano tropicale dalla verniciatura satinata che non è particolarmente spesso e che risulta comodo per chi è abituato alle chitarre elettriche, grazie anche ad un’action bassissima per una chitarra acustica.
Anche la paletta è un’autentica opera d’arte: logo Taylor in madreperla su riporto in palissandro indiano satinato, binding in acero marezzato, copri-trussrod in palissandro e meccaniche Taylor dorate e di altissima precisione, capotasto in Tusq.
Impressionante è anche la pulizia costruttiva che si può ammirare all’interno della cassa: le tracce di colla sono completamente assenti, le catene sono perfette, il legno è egregiamente levigato. Al di sotto del top troveremo il forward shifted bracing con il relief rout, un leggero solco lungo il bordo interno del top che permette di rilassarne la struttura portando ad un aumento dei bassi e del volume, migliorando il suono senza però impoverire la resistenza strutturale.
Il body shape della 814ce è il Grand Auditorium Size, il più famoso e versatile body shape della Taylor. È stato presentato nel 1994 e rappresenta una via di mezzo tra il piccolo Gran Concert Size, adatto al finger style, e la classica Drenaught. Il suo obiettivo è infatti quello di coniugare le caratteristiche di nitidezza e separazione delle note tipiche delle chitarre fingerstyle con un volume più alto che si adatti bene allo strumming.
Il risultato è una chitarra dalle elevate doti timbriche e dinamiche, semplice da suonare, ma soprattutto molto bilanciata e versatile grazie ad un notevole equilibrio fra le diverse corde: ogni nota infatti rimane ben distinta dalle altre esaltando la propria voce anche all’interno delle sequenze armoniche più complesse, risultando particolarmente utile per gli amanti degli arpeggi.
Dopo essersi abituati ad una Taylor 814ce, passare ad uno strumento di classe inferiore può diventare frustrante.
Concludo con due parole sul TES (il Taylor Espression System), ovvero il sistema di amplificatore della 814ce. Io uso prevalentemente questa chitarra non amplificata, per cui mi limito a riportare i commenti degli utilizzatori dei sistemi di amplificazione’obiettivo del TES è quello di amplificare la chitarra con un sistema poco invasivo, quasi invisibile, per non sminuire l’estetica e il pregio “acustico” dello strumento. Il sistema si affida a trasduttori posizionati in punti strategici del piano armonico per riprenderne in modo naturale il più ampio spettro timbrico. Anche il preamplificatore, molto silenzioso, è essenziale: ci sono solo tre piccoli pomelli (bass, treble, volume) “nascosti” sulla spalla della chitarra. Quello che si prova per il TES sembra essere un vero e proprio amore-odio: se da un lato abbiamo dei pessimi risultati attaccando la Taylor ad un impianto economico, dall’altro, se supportato da un sistema di amplificazione professionale, il TES è in grado di fornire risultati sorprendenti.
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