Aprile 2020
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Dopo aver letto, e a volte preso parte, molti post riguardanti la valutazione delle Les Paul Standard 1958-1960, denominate “Burst”, spesso pieni d'informazioni per “sentito dire” e giudizi a sproposito, ho pensato di scrivere qualcosa che potesse essere una piccola guida, il più possibile sintetica e chiara sui vari fattori che concorrono alla loro attuale valutazione di mercato.
Il primo fattore che va considerato è la rarità, quindi la prima domanda da porsi è: quante?
Il primo fattore che va considerato è la rarità, quindi la prima domanda da porsi è: quante?
QUANTE?
Quante ne sono state prodotte e quante sono oggi ancora disponibili sul mercato?
Produzione Gibson Les Paul 1958/1960 (Aggiornamento marzo 2020)
1958: 434 – attualmente conosciute 187 (178) censimento precedente 180
1959: 643 – attualmente conosciute 505 (431) censimento precedente 488
1960: 635 – attualmente conosciute 265 (213) censimento precedente 254
N.B.: I numeri tra parentesi rappresentano le chitarre censite sul sito Burst Serial Log.
IN TOTALE 1.712, di cui 957 (prec. 922) Burst conosciute (35 in più dello scorso anno).
La produzione è un numero assoluto, quelle disponibili potrebbero invece variare. Credo oggi sia molto difficile, con tutta l'informazione e la documentazione che c'è, che qualcuno scopra improvvisamente sotto al letto o nella soffitta del nonno una Les Paul '59.
Ci sono invece ancora diversi appassionati e collezionisti poco propensi a rendere pubbliche le loro proprietà e mi sento abbastanza certo nell'affermare che diversi strumenti residenti in Giappone non siano attualmente censiti. Inoltre, ogni tanto, appare qualche chitarra che risorge dalle ceneri dopo un abile lavoro di riparazione e makeover.
Ricordo inoltre che buona parte delle Les Paul prodotte nel 1958 sono Goldtop e buona parte della produzione 1960 ha forma SG.
Approfondiremo questo aspetto più avanti.
Se vogliamo dare una risposta alla domanda iniziale, possiamo ipotizzare un numero che ritengo vicino alla realtà: Le Burst prodotte non superano le 1.100 unità.
Produzione Gibson Les Paul 1958/1960 (Aggiornamento marzo 2020)
1958: 434 – attualmente conosciute 187 (178) censimento precedente 180
1959: 643 – attualmente conosciute 505 (431) censimento precedente 488
1960: 635 – attualmente conosciute 265 (213) censimento precedente 254
N.B.: I numeri tra parentesi rappresentano le chitarre censite sul sito Burst Serial Log.
IN TOTALE 1.712, di cui 957 (prec. 922) Burst conosciute (35 in più dello scorso anno).
La produzione è un numero assoluto, quelle disponibili potrebbero invece variare. Credo oggi sia molto difficile, con tutta l'informazione e la documentazione che c'è, che qualcuno scopra improvvisamente sotto al letto o nella soffitta del nonno una Les Paul '59.
Ci sono invece ancora diversi appassionati e collezionisti poco propensi a rendere pubbliche le loro proprietà e mi sento abbastanza certo nell'affermare che diversi strumenti residenti in Giappone non siano attualmente censiti. Inoltre, ogni tanto, appare qualche chitarra che risorge dalle ceneri dopo un abile lavoro di riparazione e makeover.
Ricordo inoltre che buona parte delle Les Paul prodotte nel 1958 sono Goldtop e buona parte della produzione 1960 ha forma SG.
Approfondiremo questo aspetto più avanti.
Se vogliamo dare una risposta alla domanda iniziale, possiamo ipotizzare un numero che ritengo vicino alla realtà: Le Burst prodotte non superano le 1.100 unità.
I numeri di serie
La serializzazione Gibson in quegli anni si divide tre grandi famiglie:
1.Chitarre solidbody: il numero di serie era timbrato sul retro della paletta
2.Chitarre semiacustiche ed acustiche: il numero di serie era riportato sull'etichetta ovale o, per le chitarre più economiche, non era presente (in questo caso si deve ricorrere al FON number per datare lo strumento).
Quello che a noi interessa sono le chitarre solidbody, che comprendono, oltre alle Les Paul Standard, Custom, Junior, Special, e relativi modelli ¾, bassi EB, Flying V, Explorer, Double Neck, Steel guitars e, dal 1959, Melody Maker.
La produzione totale di solidbody Gibson in quegli anni è di:
I numeri di serie valgono per tutte le solid body ed è facile trovare ampi buchi nella sequenza dei seriali delle Burst. Inoltre non sempre era seguito un filo logico nell'applicazione di questi numeri.
Detto questo entriamo più in dettaglio nelle Burst.
1958
Numeri di serie compresi tra 8 3000 fino a poco oltre 8 7000.
Buona parte erano Goldtop. Molte furono poi convertite in Burst, alcune facilmente riconoscibili dal top off center. Dopo l'introduzione delle nuove Burst continuarono anche le richieste di Goldtop e quindi, per un periodo, avremo degli accavallamenti di numerazione.
L'ultima Goldtop pare sia stata la 8 4869, attualmente convertita in Burst.
Si dice che la 8 3096 di Slash (la "First Standard", per intenderci) sia una delle primissime sunburst, si ipotizza che la prima in assoluto sia stata la 8 3087.
La prima Burst documentata ufficialmente da Gibson è la 8 5325
Alcune, rarissime, '58 si trovano in colorazioni diverse, Cherry o Black.
1959
Numeri di serie compresi tra 9 0100 e 9 5300.
Dalla 9 0600 vengono introdotte le white bobbins. Spesso comunque s'incontrano bobine zebra e double black.
Dalla 9 0925 inizia il three tone burst.
La n. 9 1089 presenta un top pezzo unico che fu oggetto di una grossa diatriba, mai risolta, tra Gruhn/Duchussoir da un lato, che sostengono che alcune rarissime “Burst” hanno il top pezzo unico, e DaPra/Scott che invece sostengono che i top “Burst” erano tutti bookmatched e quindi la chitarra è stata indiscutibilmente "retopped".
1960
Numeri di serie compresi tra 0 0100 e 0 11500.
Sicuramente fino a circa 0 0250, ma anche oltre, le caratteristiche restano identiche alle 59, anche se, sporadicamente, se ne incontrano anche più avanti (es. 0 1956); poi iniziano i cambiamenti.
Il primo è il manico che inizia ad assottigliarsi.
Dalla cosiddetta serie 7000 (0 7157) cambia completamente la verniciatura, con molto più rosso (incluso il tipo di vernice utilizzato), e le manopole diventano Reflector.
Poco dopo (0 7615) sono introdotte le meccaniche Double Rings, single layer. Nell'anno vengono prodotte anche 3 left handed, alcune chitarre Cherry, alcune con blister maple top, ed alcune Stinger (con il retro della paletta verniciato di nero)
Secondo il famoso collezionista Perry Margouleff la prima SG Body è la n. 0 8888, ma esiste anche una 0 8779.
La numerazione si sovrappone lungo tutto il corso dell'anno, ad esempio:
010001 SG
010180 LP
011188 LP
011189 SG
La prossima e più spinosa domanda sarà quanto? Quanto valgono davvero le Burst?
Per rispondere in maniera corretta è necessario fare prima un passo indietro per ottenere altre due risposte: quando e perché.
1.Chitarre solidbody: il numero di serie era timbrato sul retro della paletta
2.Chitarre semiacustiche ed acustiche: il numero di serie era riportato sull'etichetta ovale o, per le chitarre più economiche, non era presente (in questo caso si deve ricorrere al FON number per datare lo strumento).
Quello che a noi interessa sono le chitarre solidbody, che comprendono, oltre alle Les Paul Standard, Custom, Junior, Special, e relativi modelli ¾, bassi EB, Flying V, Explorer, Double Neck, Steel guitars e, dal 1959, Melody Maker.
La produzione totale di solidbody Gibson in quegli anni è di:
- 1958: 5.719
- 1959: 12.033 (picco dovuto all'introduzione della MM)
- 1960: 7.873
I numeri di serie valgono per tutte le solid body ed è facile trovare ampi buchi nella sequenza dei seriali delle Burst. Inoltre non sempre era seguito un filo logico nell'applicazione di questi numeri.
Detto questo entriamo più in dettaglio nelle Burst.
1958
Numeri di serie compresi tra 8 3000 fino a poco oltre 8 7000.
Buona parte erano Goldtop. Molte furono poi convertite in Burst, alcune facilmente riconoscibili dal top off center. Dopo l'introduzione delle nuove Burst continuarono anche le richieste di Goldtop e quindi, per un periodo, avremo degli accavallamenti di numerazione.
L'ultima Goldtop pare sia stata la 8 4869, attualmente convertita in Burst.
Si dice che la 8 3096 di Slash (la "First Standard", per intenderci) sia una delle primissime sunburst, si ipotizza che la prima in assoluto sia stata la 8 3087.
La prima Burst documentata ufficialmente da Gibson è la 8 5325
Alcune, rarissime, '58 si trovano in colorazioni diverse, Cherry o Black.
1959
Numeri di serie compresi tra 9 0100 e 9 5300.
Dalla 9 0600 vengono introdotte le white bobbins. Spesso comunque s'incontrano bobine zebra e double black.
Dalla 9 0925 inizia il three tone burst.
La n. 9 1089 presenta un top pezzo unico che fu oggetto di una grossa diatriba, mai risolta, tra Gruhn/Duchussoir da un lato, che sostengono che alcune rarissime “Burst” hanno il top pezzo unico, e DaPra/Scott che invece sostengono che i top “Burst” erano tutti bookmatched e quindi la chitarra è stata indiscutibilmente "retopped".
1960
Numeri di serie compresi tra 0 0100 e 0 11500.
Sicuramente fino a circa 0 0250, ma anche oltre, le caratteristiche restano identiche alle 59, anche se, sporadicamente, se ne incontrano anche più avanti (es. 0 1956); poi iniziano i cambiamenti.
Il primo è il manico che inizia ad assottigliarsi.
Dalla cosiddetta serie 7000 (0 7157) cambia completamente la verniciatura, con molto più rosso (incluso il tipo di vernice utilizzato), e le manopole diventano Reflector.
Poco dopo (0 7615) sono introdotte le meccaniche Double Rings, single layer. Nell'anno vengono prodotte anche 3 left handed, alcune chitarre Cherry, alcune con blister maple top, ed alcune Stinger (con il retro della paletta verniciato di nero)
Secondo il famoso collezionista Perry Margouleff la prima SG Body è la n. 0 8888, ma esiste anche una 0 8779.
La numerazione si sovrappone lungo tutto il corso dell'anno, ad esempio:
010001 SG
010180 LP
011188 LP
011189 SG
La prossima e più spinosa domanda sarà quanto? Quanto valgono davvero le Burst?
Per rispondere in maniera corretta è necessario fare prima un passo indietro per ottenere altre due risposte: quando e perché.
La 0 592 di Slash
PERCHE'?
In questo capitolo vorrei innanzitutto sfatare un mito. Tanti mi dicono: “Se avessi investito in Les Paul negli anni in cui costavano poco o niente, oggi sarei ricco”.
Questa cosa è vera solo in parte perché sfido chiunque, anche rivenditori, collezionisti e operatori del settore, ad aver avuto un'intuizione del genere.
Inoltre, e questo è il mito che vorrei sfatare, le Les Paul sono sempre state care, molto care, quindi in ogni epoca è sempre stato un investimento importante, da valutare attentamente.
Per dare un'idea, nei primi anni '70 lo stipendio medio era circa 120.000 lire
La benzina super costava 162 lire al litro.
Una Fiat 128 berlina costava circa 1.300.000.
Una Porsche 911 S circa 6.000.000.
Listino Gibson: Les paul 1959 circa 375 dollari, custodia esclusa.
Un piccolo appunto sulle custodie. Fino a circa metà degli anni '80 le case americane hanno sempre fornito la custodia a parte e spesso chi acquistava uno strumento, anche importante, comprava una custodia non originale o morbida, per cui le custodie sono spesso più rare delle chitarre. Inoltre tutti conoscono le custodie Lifton, ma in realtà esistevano altri fornitori ufficiali di Gibson. C'era Geib (che era orientato prevalentemente alla produzione di custodie per chitarre acustiche e semiacustiche, ma ne ha prodotte anche per elettriche) e le Stone Cases. Le Gibson moderne utilizzano custodie simili alle Lifton, per questo è il marchio più conosciuto.
Oggi il valore di una custodia Les Paul anni '50 va dai 1.500 dollari ai 5.000 dollari, a seconda delle condizioni e del periodo (quattro chiusure o cinque chiusure). Una Cali Girl (copia Lifton) realizzata tra la fine degli anni '90 e l'inizio 2.000 è valutata intorno ai 700 dollari.
I produttori americani iniziarono a fornire la custodia di serie dopo che iniziarono a farlo i produttori Giapponesi, per frenare la concorrenza.
La Les Paul Burst è stata un vero insuccesso per il marchio Gibson alla fine degli anni '50.
Studiata per dare un nuovo volto alla Les Paul Goldtop (lavorazione abbastanza costosa) le cui vendite erano calate paurosamente nonostante l'introduzione del ponte ABR-1 (fine 1955) e dei nuovi pickups Humbucker (inizio 1957), fu vittima di una serie di scelte al risparmio, come la scarsa qualità delle vernici e di alcune parti, come le meccaniche, che Kluson fornì con una nuova plastica che tendeva distruggersi in breve tempo.
Il problema della verniciatura che tendeva a scolorire rapidamente se esposta al sole, così come la scelta di tavole in acero di qualità medio-bassa - le tavole migliori erano da sempre riservate agli strumenti di prestigio della gamma come le L-5 e le Super-400 - così come le meccaniche di bassa qualità, diventeranno nel tempo i punti di forza delle Burst da collezione!
Il colore con cui era fornita era uno solo, Sunburst, fino a metà '59, e Cherryburst dopo. Le decine di tipologie di colore con cui sono proposte oggi le nuove Les Paul derivano dalle sfumature che il sunburst tendeva a prendere nel tempo.
Comunque nel 1960 la dirigenza decise di sospendere la produzione delle Burst e creare un nuovo prodotto, ancora più economico per la Gibson, ma meglio allineato ai tempi e soprattutto senza cercare, come era stato fatto fino ad allora, di fornire una solid body che ricordasse nella forma e nei colori le archtop della casa, con una linea puramente solid body, la SG, Solid Guitar, che diventerà nel tempo ed ancora oggi, il più grande successo commerciale di Gibson.
Il problema Burst si ripropone dopo qualche anno, a metà degli anni '60, quando la maggior parte dei chitarristi famosi, in particolar modo inglesi, scoprì che lo strumento ideale per il tipo di musica che avevano in mente era quello che non c'era più! E, dopo che Eric Clapton si presentò nell'album Bluesbreakers con la Les Paul Burst e l'amplificatore Marshall, dogmatizzando quel suono, ci fu la corsa all'oro: tutti i chitarristi volevano una Burst ed erano disposti a pagarla cifre importanti.
Questa cosa è vera solo in parte perché sfido chiunque, anche rivenditori, collezionisti e operatori del settore, ad aver avuto un'intuizione del genere.
Inoltre, e questo è il mito che vorrei sfatare, le Les Paul sono sempre state care, molto care, quindi in ogni epoca è sempre stato un investimento importante, da valutare attentamente.
Per dare un'idea, nei primi anni '70 lo stipendio medio era circa 120.000 lire
La benzina super costava 162 lire al litro.
Una Fiat 128 berlina costava circa 1.300.000.
Una Porsche 911 S circa 6.000.000.
Listino Gibson: Les paul 1959 circa 375 dollari, custodia esclusa.
Un piccolo appunto sulle custodie. Fino a circa metà degli anni '80 le case americane hanno sempre fornito la custodia a parte e spesso chi acquistava uno strumento, anche importante, comprava una custodia non originale o morbida, per cui le custodie sono spesso più rare delle chitarre. Inoltre tutti conoscono le custodie Lifton, ma in realtà esistevano altri fornitori ufficiali di Gibson. C'era Geib (che era orientato prevalentemente alla produzione di custodie per chitarre acustiche e semiacustiche, ma ne ha prodotte anche per elettriche) e le Stone Cases. Le Gibson moderne utilizzano custodie simili alle Lifton, per questo è il marchio più conosciuto.
Oggi il valore di una custodia Les Paul anni '50 va dai 1.500 dollari ai 5.000 dollari, a seconda delle condizioni e del periodo (quattro chiusure o cinque chiusure). Una Cali Girl (copia Lifton) realizzata tra la fine degli anni '90 e l'inizio 2.000 è valutata intorno ai 700 dollari.
I produttori americani iniziarono a fornire la custodia di serie dopo che iniziarono a farlo i produttori Giapponesi, per frenare la concorrenza.
La Les Paul Burst è stata un vero insuccesso per il marchio Gibson alla fine degli anni '50.
Studiata per dare un nuovo volto alla Les Paul Goldtop (lavorazione abbastanza costosa) le cui vendite erano calate paurosamente nonostante l'introduzione del ponte ABR-1 (fine 1955) e dei nuovi pickups Humbucker (inizio 1957), fu vittima di una serie di scelte al risparmio, come la scarsa qualità delle vernici e di alcune parti, come le meccaniche, che Kluson fornì con una nuova plastica che tendeva distruggersi in breve tempo.
Il problema della verniciatura che tendeva a scolorire rapidamente se esposta al sole, così come la scelta di tavole in acero di qualità medio-bassa - le tavole migliori erano da sempre riservate agli strumenti di prestigio della gamma come le L-5 e le Super-400 - così come le meccaniche di bassa qualità, diventeranno nel tempo i punti di forza delle Burst da collezione!
Il colore con cui era fornita era uno solo, Sunburst, fino a metà '59, e Cherryburst dopo. Le decine di tipologie di colore con cui sono proposte oggi le nuove Les Paul derivano dalle sfumature che il sunburst tendeva a prendere nel tempo.
Comunque nel 1960 la dirigenza decise di sospendere la produzione delle Burst e creare un nuovo prodotto, ancora più economico per la Gibson, ma meglio allineato ai tempi e soprattutto senza cercare, come era stato fatto fino ad allora, di fornire una solid body che ricordasse nella forma e nei colori le archtop della casa, con una linea puramente solid body, la SG, Solid Guitar, che diventerà nel tempo ed ancora oggi, il più grande successo commerciale di Gibson.
Il problema Burst si ripropone dopo qualche anno, a metà degli anni '60, quando la maggior parte dei chitarristi famosi, in particolar modo inglesi, scoprì che lo strumento ideale per il tipo di musica che avevano in mente era quello che non c'era più! E, dopo che Eric Clapton si presentò nell'album Bluesbreakers con la Les Paul Burst e l'amplificatore Marshall, dogmatizzando quel suono, ci fu la corsa all'oro: tutti i chitarristi volevano una Burst ed erano disposti a pagarla cifre importanti.
ALCUNI BURST GUITARISTS
Duane Allman, Martin Barre, Jeff Beck, Dickey Betts, Mike Bloomfileld, Joe Bonamassa, Eric Clapton, Dave Davies, Don Felder, Billy Gibbons, Peter Green, Steve Hackett, Kirk Hammett, George Harrison, Warren Haynes, Paul Kossoff, Bernie Marsden, Paul McCartney, Gary Moore, Rick Nielsen, Jimmy Page, Joe Perry, Mick Ralphs, Keith Richards, Gary Rossington, Slash, Paul Stanley, Mick Taylor, Eddie Van Halen, Joe Walsh, Ronnie Wood.
Ma siamo ancora lontani dall'epoca d'oro del vintage.
Ecco alcuni prezzi rilevati personalmente in USA a partire dagli anni '80 e che dimostrano come le “Burst” mantenessero sempre un livello di prezzi decisamente superiore alle altre chitarre di prestigio.
ESEMPI DI PREZZI
RAINBOW MUSIC Spring 1983 (vendite per corrispondenza)
Rapporto Lira/Dollaro 1518
Firebird III 1964, very good 895 $
Les Paul Standard 1955, excellent 1.495 $
Les Paul Standard 1952, excellent 950 $
Les Paul Standard 1960, excellent 3.495 $
ES-335 1958, excellent 2.295 $
Stratocaster 1956, very good 1.995 $
Stratocaster 1959, rosewood, very good 1.495 $
Stratocaster 1961, very good 1.195 $
Stratocaster 1963, very good 1.095 $
Telecaster 1963, very good 795 $
NUOVE
Fender Stratocaster Vintage reissue 649 $
Les Paul DeLuxe 648 $
Les Paul Standard 713 $
Les Paul Custom 843 $
GRUHN GUITARS settembre 1984
Rapporto Lira/Dollaro 1757
Les Paul Standard 1952, all gold, OHC, EXC++ 1.250 $
Les Paul Standard 1957, P 90, HC, very good 1.650 $
Les Paul Custom 1960, Black OHC, EXC++ 2.000 $
Les Paul Standard 1958, Gold Top, OHC, EXC++ 4.000 $
Les Paul Standard 1958, Burst, OHC, EXC++ 6.000 $
Les Paul Standard 1959, OHC, EXC 6.500 $
Les Paul Junior 1954, OHC, EXC++ 500 $
GUITAR TRADER Vintage Guitar Bulletin ottobre 1985
Rapporto Lira/Dollaro 1909
Les Paul Standard 1959 very good 7.500 $
Les Paul Standard 1959 very good 8.500 $
Les Paul Standard 1959, white bobbins, highly figured, very good 12.500 $
Les Paul Standard 1959, white bobbins, excellent 10.000 $
Les Paul Standard 1959, bargain price, good 5.500 $
ALTRE
Les Paul Standard, Guitar Trader Flametop, excellent 2.000 $
Les Paul Standar SG 1962, Ebony block, PAF, excellent 1.250 $
Les Paul Standard 1954, excellent 1.750 $
Les Paul TV 1957, singlecut, excellent 650 $
Les Paul Standard 1957, goldtop, very good 2.250 $
Les Paul Junior 1954, very good 550 $
Es-335 1959 excellent 2.500 $
Es-335 1960, cherry, excellent 2.500 $
Es-175 1959 excellent 995 $
Stratocaster 1955, very good 2.500 $
Stratocaster 1958, very good 2.500 $
Stratocaster 1964, very good 1.250 $
Telecaster 1953, very cool, very good 2.250$
Mustang 1966, Dakota Red, very good 250$
NUOVE
Fender Stratocaster Vintage reissue 995 $
Stratocaster/Telecaster Standard 700 $
Les Paul DeLuxe 590 $
Les Paul Standard 690 $
Les Paul Custom 710 $
Notare come sono saliti i prezzi delle Fender nuove rispetto alle Gibson.
Adesso vediamo cosa ci diceva una nota rivista nostrana nei primi 2000, quando i prezzi iniziarono a salire vertiginosamente.
TUTTOCHITARRE 2003 Allegato prezzi Nuovo Usato Vintage (EURO)
Les Paul Burst Plain Top da 45.500 a 54.000 €
Les Paul Burst Low Flamed Top da 56.800 a 68.100 €
Les Paul Burst High Flamed Top da 68.000 a 102.000 €
Duane Allman, Martin Barre, Jeff Beck, Dickey Betts, Mike Bloomfileld, Joe Bonamassa, Eric Clapton, Dave Davies, Don Felder, Billy Gibbons, Peter Green, Steve Hackett, Kirk Hammett, George Harrison, Warren Haynes, Paul Kossoff, Bernie Marsden, Paul McCartney, Gary Moore, Rick Nielsen, Jimmy Page, Joe Perry, Mick Ralphs, Keith Richards, Gary Rossington, Slash, Paul Stanley, Mick Taylor, Eddie Van Halen, Joe Walsh, Ronnie Wood.
Ma siamo ancora lontani dall'epoca d'oro del vintage.
Ecco alcuni prezzi rilevati personalmente in USA a partire dagli anni '80 e che dimostrano come le “Burst” mantenessero sempre un livello di prezzi decisamente superiore alle altre chitarre di prestigio.
ESEMPI DI PREZZI
RAINBOW MUSIC Spring 1983 (vendite per corrispondenza)
Rapporto Lira/Dollaro 1518
Firebird III 1964, very good 895 $
Les Paul Standard 1955, excellent 1.495 $
Les Paul Standard 1952, excellent 950 $
Les Paul Standard 1960, excellent 3.495 $
ES-335 1958, excellent 2.295 $
Stratocaster 1956, very good 1.995 $
Stratocaster 1959, rosewood, very good 1.495 $
Stratocaster 1961, very good 1.195 $
Stratocaster 1963, very good 1.095 $
Telecaster 1963, very good 795 $
NUOVE
Fender Stratocaster Vintage reissue 649 $
Les Paul DeLuxe 648 $
Les Paul Standard 713 $
Les Paul Custom 843 $
GRUHN GUITARS settembre 1984
Rapporto Lira/Dollaro 1757
Les Paul Standard 1952, all gold, OHC, EXC++ 1.250 $
Les Paul Standard 1957, P 90, HC, very good 1.650 $
Les Paul Custom 1960, Black OHC, EXC++ 2.000 $
Les Paul Standard 1958, Gold Top, OHC, EXC++ 4.000 $
Les Paul Standard 1958, Burst, OHC, EXC++ 6.000 $
Les Paul Standard 1959, OHC, EXC 6.500 $
Les Paul Junior 1954, OHC, EXC++ 500 $
GUITAR TRADER Vintage Guitar Bulletin ottobre 1985
Rapporto Lira/Dollaro 1909
Les Paul Standard 1959 very good 7.500 $
Les Paul Standard 1959 very good 8.500 $
Les Paul Standard 1959, white bobbins, highly figured, very good 12.500 $
Les Paul Standard 1959, white bobbins, excellent 10.000 $
Les Paul Standard 1959, bargain price, good 5.500 $
ALTRE
Les Paul Standard, Guitar Trader Flametop, excellent 2.000 $
Les Paul Standar SG 1962, Ebony block, PAF, excellent 1.250 $
Les Paul Standard 1954, excellent 1.750 $
Les Paul TV 1957, singlecut, excellent 650 $
Les Paul Standard 1957, goldtop, very good 2.250 $
Les Paul Junior 1954, very good 550 $
Es-335 1959 excellent 2.500 $
Es-335 1960, cherry, excellent 2.500 $
Es-175 1959 excellent 995 $
Stratocaster 1955, very good 2.500 $
Stratocaster 1958, very good 2.500 $
Stratocaster 1964, very good 1.250 $
Telecaster 1953, very cool, very good 2.250$
Mustang 1966, Dakota Red, very good 250$
NUOVE
Fender Stratocaster Vintage reissue 995 $
Stratocaster/Telecaster Standard 700 $
Les Paul DeLuxe 590 $
Les Paul Standard 690 $
Les Paul Custom 710 $
Notare come sono saliti i prezzi delle Fender nuove rispetto alle Gibson.
Adesso vediamo cosa ci diceva una nota rivista nostrana nei primi 2000, quando i prezzi iniziarono a salire vertiginosamente.
TUTTOCHITARRE 2003 Allegato prezzi Nuovo Usato Vintage (EURO)
Les Paul Burst Plain Top da 45.500 a 54.000 €
Les Paul Burst Low Flamed Top da 56.800 a 68.100 €
Les Paul Burst High Flamed Top da 68.000 a 102.000 €
Quando?
Quando una chitarra smette di essere “usata” e diventa “vintage”?
Ci sono varie scuole di pensiero in proposito, le riepiloghiamo in breve.
1) Qualcuno stabilisce come data d'inizio del fenomeno l'apparizione di Eric Clapton con la Les Paul Standard (Beano) e il combo Marshall (da quel momento nominato Bluesbreaker), sulla copertina dell'album Bluesbreakers di John Mayall del 1966 e soprattutto il suono che ne ricavò.
Questo fatto scatenò nei chitarristi dell'epoca, prima di tutto inglesi, la ricerca di questo strumento (e relativi Marshall Amps) che però non era più in produzione da diversi anni.
2) La logica ci dice che, a partire dalla seconda metà degli anni '70, il divario qualitativo/costruttivo tra gli strumenti nuovi e quelli usati dei decenni precedenti, divenne talmente evidente che questi ultimi iniziarono ad essere sempre più ricercati ed i loro prezzi iniziarono a superare quelli del nuovo.
3) Altri ancora arrivano addirittura agli albori del nuovo millennio, quando, in concomitanza con la fine della bolla borsistica generata dalla New Economy, il Financial Times pubblicò un articolo in cui, analizzando varie forme d'investimento dell'ultimo ventennio, decretava che al n. 1 non c'erano la Borsa, il Settore Immobiliare, Metalli e Pietre Preziose, ecc. ma le Chitarre ed in particolare la Gibson Les Paul Standard Burst. Questo portò centinaia d'investitori a rivolgersi a questo tipo di mercato, fino ad allora legato al mondo della musica e dei musicisti, che portò in un breve arco temporale (2000-2008) alla levitazione sfrenata dei prezzi dei nostri amati strumenti.
Confrontando la prima edizione del libro Burst, scritto da Vic Da Pra e Jay Scott nel 1993 (edizioni Seventh String Press inc. New York) e l'edizione aggiornata pubblicata dagli stessi nel 2006 (edizioni Centerstream), trovo particolarmente illuminante il prologo di Jay Scott a quest'ultimo che dice:
«Nel preparare la revisione e l'aggiornamento per la nuova edizione del nostro libro sulle Sunburst, io e Vic Da Pra ci siamo confrontati molto sui contenuti, naturalmente, ma alla fine tutte le nostre conversazioni si spostavano in un ambito più filosofico. Inevitabilmente finivamo per discutere, a volte tristemente, altre con entusiasmo, dei prezzi astronomici raggiunti da queste chitarre nei pochi ultimi anni. I prezzi delle Burst erano schizzati alle stelle, passando da valori a 5 cifre basse, collezionabili, a valori a sei cifre e in incremento, affrontabili solo da milionari. Le Burst erano diventate area di competenza di autori di successo e dei loro editori, di attori famosi, avvocati, dottori, giganti dell'imprenditoria, non musicisti. A Vic divertiva che molti degli iniziali sostenitori di questo modello oggi non sono in grado di permetterselo».
Questo fenomeno è poi rientrato parzialmente e, da alcuni anni si è stabilizzato ed ha visto anche un progressivo riappropriarsi del mercato da parte di musicisti e operatori di settore.
4) Qualcun'altro sposta la data più avanti quando George Gruhn, per sottolineare il fenomeno in crescita, con un'eclatante provocazione pubblicò nel suo bollettino la storica Gibson L5 del 1928 di Maybelle Carter a un prezzo completamente al di fuori dei parametri dell'epoca: 575.000 dollari! La chitarra fu venduta alla Country Music Hall of Fame nel maggio 2004.
«La considero la chitarra più importante dell'intera storia della country music», disse Gruhn. “Mother Maybelle” Carter acquistò questa chitarra nel 1928, l'anno dopo che la Carter Family fece le prime registrazioni a Bristol, Tennessee. Con il suo fratellastro A.P. Carter e sua moglie Sara, Mother Maybelle suonò questa chitarra nelle incisioni che costituirono le fondamenta della musica Country.
Ci sono varie scuole di pensiero in proposito, le riepiloghiamo in breve.
1) Qualcuno stabilisce come data d'inizio del fenomeno l'apparizione di Eric Clapton con la Les Paul Standard (Beano) e il combo Marshall (da quel momento nominato Bluesbreaker), sulla copertina dell'album Bluesbreakers di John Mayall del 1966 e soprattutto il suono che ne ricavò.
Questo fatto scatenò nei chitarristi dell'epoca, prima di tutto inglesi, la ricerca di questo strumento (e relativi Marshall Amps) che però non era più in produzione da diversi anni.
2) La logica ci dice che, a partire dalla seconda metà degli anni '70, il divario qualitativo/costruttivo tra gli strumenti nuovi e quelli usati dei decenni precedenti, divenne talmente evidente che questi ultimi iniziarono ad essere sempre più ricercati ed i loro prezzi iniziarono a superare quelli del nuovo.
3) Altri ancora arrivano addirittura agli albori del nuovo millennio, quando, in concomitanza con la fine della bolla borsistica generata dalla New Economy, il Financial Times pubblicò un articolo in cui, analizzando varie forme d'investimento dell'ultimo ventennio, decretava che al n. 1 non c'erano la Borsa, il Settore Immobiliare, Metalli e Pietre Preziose, ecc. ma le Chitarre ed in particolare la Gibson Les Paul Standard Burst. Questo portò centinaia d'investitori a rivolgersi a questo tipo di mercato, fino ad allora legato al mondo della musica e dei musicisti, che portò in un breve arco temporale (2000-2008) alla levitazione sfrenata dei prezzi dei nostri amati strumenti.
Confrontando la prima edizione del libro Burst, scritto da Vic Da Pra e Jay Scott nel 1993 (edizioni Seventh String Press inc. New York) e l'edizione aggiornata pubblicata dagli stessi nel 2006 (edizioni Centerstream), trovo particolarmente illuminante il prologo di Jay Scott a quest'ultimo che dice:
«Nel preparare la revisione e l'aggiornamento per la nuova edizione del nostro libro sulle Sunburst, io e Vic Da Pra ci siamo confrontati molto sui contenuti, naturalmente, ma alla fine tutte le nostre conversazioni si spostavano in un ambito più filosofico. Inevitabilmente finivamo per discutere, a volte tristemente, altre con entusiasmo, dei prezzi astronomici raggiunti da queste chitarre nei pochi ultimi anni. I prezzi delle Burst erano schizzati alle stelle, passando da valori a 5 cifre basse, collezionabili, a valori a sei cifre e in incremento, affrontabili solo da milionari. Le Burst erano diventate area di competenza di autori di successo e dei loro editori, di attori famosi, avvocati, dottori, giganti dell'imprenditoria, non musicisti. A Vic divertiva che molti degli iniziali sostenitori di questo modello oggi non sono in grado di permetterselo».
Questo fenomeno è poi rientrato parzialmente e, da alcuni anni si è stabilizzato ed ha visto anche un progressivo riappropriarsi del mercato da parte di musicisti e operatori di settore.
4) Qualcun'altro sposta la data più avanti quando George Gruhn, per sottolineare il fenomeno in crescita, con un'eclatante provocazione pubblicò nel suo bollettino la storica Gibson L5 del 1928 di Maybelle Carter a un prezzo completamente al di fuori dei parametri dell'epoca: 575.000 dollari! La chitarra fu venduta alla Country Music Hall of Fame nel maggio 2004.
«La considero la chitarra più importante dell'intera storia della country music», disse Gruhn. “Mother Maybelle” Carter acquistò questa chitarra nel 1928, l'anno dopo che la Carter Family fece le prime registrazioni a Bristol, Tennessee. Con il suo fratellastro A.P. Carter e sua moglie Sara, Mother Maybelle suonò questa chitarra nelle incisioni che costituirono le fondamenta della musica Country.
A chiusura del discorso direi che, a parte il balzo enorme compiuto nei primi anni 2000, dagli anni '70 in avanti si è creato un movimento Vintage caratterizzato da un progressivo aumento dei prezzi proporzionale all'aumento della richiesta.
Inoltre sono fermamente convinto che non sia tutto Vintage quello che è vecchio. Anzi sono pochi gli strumenti che possono fregiarsi di questo titolo, in genere strumenti che hanno fatto la storia o perché la loro apparizione ha portato dei cambiamenti epocali nella storia della musica o perché, in mano a determinati musicisti, hanno lasciato un'impronta indelebile.
Ad esempio il Precision Bass ha determinato un cambiamento fondamentale nel modo di fare musica, ancor più della chitarra elettrica. Il suono di Clapton nell'album Bluesbreakers ha dato l'impronta al suono di una generazione. La Martin 2-17 nel 1919 è stata la prima chitarra concepita e costruita per montare corde in metallo. Non sono più di 50 gli strumenti con queste caratteristiche. Tutti gli altri sono oggetti storici, o strumenti interessanti, o pezzi d'antiquariato, o solo roba vecchia.
Inoltre sono fermamente convinto che non sia tutto Vintage quello che è vecchio. Anzi sono pochi gli strumenti che possono fregiarsi di questo titolo, in genere strumenti che hanno fatto la storia o perché la loro apparizione ha portato dei cambiamenti epocali nella storia della musica o perché, in mano a determinati musicisti, hanno lasciato un'impronta indelebile.
Ad esempio il Precision Bass ha determinato un cambiamento fondamentale nel modo di fare musica, ancor più della chitarra elettrica. Il suono di Clapton nell'album Bluesbreakers ha dato l'impronta al suono di una generazione. La Martin 2-17 nel 1919 è stata la prima chitarra concepita e costruita per montare corde in metallo. Non sono più di 50 gli strumenti con queste caratteristiche. Tutti gli altri sono oggetti storici, o strumenti interessanti, o pezzi d'antiquariato, o solo roba vecchia.
QUANTO?
Abbiamo definito quante sono le Burst: circa 1.100, su una produzione “mista” di 1.712 nel triennio '58/'59/'60, delle quali 957 sono conosciute.
Abbiamo capito che da quando iniziarono ad essere ricercate - dalla metà anni '60, cinque anni dopo che il modello era stato dismesso - i prezzi hanno continuato a salire costantemente, fino ad avere una accelerazione consistente tra il 2000 e il 2008.
Nel frattempo la Gibson ci mise anche del suo per alimentare il mito. Nel 1968, vista la richiesta sempre più pressante di modelli Les Paul, decise di mettere in produzione la Reissue della vecchia Les Paul e cosa fece? Mentre la Custom tornò quasi con la vecchia struttura ma a due pickup (e probabilmente quella fu una scelta intelligente), la Standard tornò con la forma '56, Goldtop e P-90 - parlate con qualsiasi rivenditore o musicista che visse quell'epoca, vi diranno tutti che erano delusi perché si aspettavano la Burst.
Per rincarare la dose, fino al 1980 non produsse mai un modello Les Paul Standard in linea con le richieste, fino all'annuncio dell'Heritage. Ma quando quest'ultima uscì scatenò la famosa rivolta dei rivenditori.
Su quest'ultimo argomento torneremo più avanti. Lasciamo stare che oggi questi oggetti hanno un certo valore perché anche questo è un altro argomento, legato ad altri fattori come il collezionismo e non solo, le sensazioni dell'epoca erano diverse.
Torniamo all'argomento principale: la valutazione delle Burst è sempre aumentata.
L'accelerazione 2000-2008 ha avuto alcuni effetti importanti.
Essendo quello del periodo un movimento di tipo prettamente speculativo, si mosse come si sarebbe mossa una qualsiasi Borsa: nel momento in cui un nuovo fenomeno spinge la borsa verso l'alto, i titoli ad esso legati salgono rapidamente e, man mano che si innesca, trascina al rialzo tutto il listino; quando il movimento si arresta, c'è il fuggi fuggi generale.
Anche per le Burst è successo qualcosa di simile per alcuni motivi:
Quindi, quanto vale una Burst oggi?
Non c'è mai un prezzo giusto, ci sono tanti prezzi giusti.
Delle 957 Burst oggi conosciute, almeno il 20-25% in passato ha avuto dei problemi, grandi o piccoli, come ad esempio:
Una chitarra che ha subito un po' tutte queste cose non può più essere considerarla una Top Burst, è più vicina a una "Player". E quanto vale una Player?
Diciamo che fino a due o tre anni fa si riusciva a trovare una bella Player intorno agli 80.000-90.000$. Con un ritorno dei musicisti a questi strumenti c'è stata una certa levitazione di prezzi e quindi, a seconda delle condizioni, oggi si va dai 120.000 ai 150.000 dollari (anche se vedo cose anche sparate a 180.000-200.000 dollari, ma questo è un altro argomento ancora, quello dei prezzi a caso).
Queste chitarre sono circa il 20% abbondante delle 957 Burst oggi conosciute, per cui ipotizziamo di avere circa 220 Burst che valgono 120.000-150.000 dollari.
Ne restano 740.
Abbiamo capito che da quando iniziarono ad essere ricercate - dalla metà anni '60, cinque anni dopo che il modello era stato dismesso - i prezzi hanno continuato a salire costantemente, fino ad avere una accelerazione consistente tra il 2000 e il 2008.
Nel frattempo la Gibson ci mise anche del suo per alimentare il mito. Nel 1968, vista la richiesta sempre più pressante di modelli Les Paul, decise di mettere in produzione la Reissue della vecchia Les Paul e cosa fece? Mentre la Custom tornò quasi con la vecchia struttura ma a due pickup (e probabilmente quella fu una scelta intelligente), la Standard tornò con la forma '56, Goldtop e P-90 - parlate con qualsiasi rivenditore o musicista che visse quell'epoca, vi diranno tutti che erano delusi perché si aspettavano la Burst.
Per rincarare la dose, fino al 1980 non produsse mai un modello Les Paul Standard in linea con le richieste, fino all'annuncio dell'Heritage. Ma quando quest'ultima uscì scatenò la famosa rivolta dei rivenditori.
Su quest'ultimo argomento torneremo più avanti. Lasciamo stare che oggi questi oggetti hanno un certo valore perché anche questo è un altro argomento, legato ad altri fattori come il collezionismo e non solo, le sensazioni dell'epoca erano diverse.
Torniamo all'argomento principale: la valutazione delle Burst è sempre aumentata.
L'accelerazione 2000-2008 ha avuto alcuni effetti importanti.
- Nel biennio di punta 2007-2008, chi voleva una Burst era disposto a pagarla cifre spropositate, in qualsiasi condizione fosse.
- Questo fenomeno trascinò al rialzo tutto il movimento Vintage.
Essendo quello del periodo un movimento di tipo prettamente speculativo, si mosse come si sarebbe mossa una qualsiasi Borsa: nel momento in cui un nuovo fenomeno spinge la borsa verso l'alto, i titoli ad esso legati salgono rapidamente e, man mano che si innesca, trascina al rialzo tutto il listino; quando il movimento si arresta, c'è il fuggi fuggi generale.
Anche per le Burst è successo qualcosa di simile per alcuni motivi:
- Il Vintage è un movimento fatto in buona parte di appassionati e collezionisti, che hanno continuato ad alimentare le proprie passioni tanto che, ad esempio, i prezzi Fender hanno continuato a salire per almeno altri due anni.
- Il mondo delle chitarre acustiche ha subito poche variazioni.
- Come già specificato il prezzo delle Burst è continuato ad aumentare.
- Le riviste economiche come Fortune o lo stesso Financial Times hanno continuato a tenere il Vintage in forte considerazione, tanto che quest'ultimo nel 2012 indicava ancora le Burst al primo posto tra gli investimenti sicuri.
Quindi, quanto vale una Burst oggi?
Non c'è mai un prezzo giusto, ci sono tanti prezzi giusti.
Delle 957 Burst oggi conosciute, almeno il 20-25% in passato ha avuto dei problemi, grandi o piccoli, come ad esempio:
- Le hanno tolto i pickup (ad es. Double White) per montarli su un'altro strumento di maggior prestigio, oppure i rings, o le plastiche, e poi è stata ripristinata (cose di poca importanza ma abbastanza frequenti).
- Era molto rovinata e quindi è stata riverniciata
- Ha subito una rottura al manico ed è stata riparata.
- Altre cose tipo: sono state sostituite le meccaniche ma le originali sono andate perse, oppure non ha la custodia originale.
Una chitarra che ha subito un po' tutte queste cose non può più essere considerarla una Top Burst, è più vicina a una "Player". E quanto vale una Player?
Diciamo che fino a due o tre anni fa si riusciva a trovare una bella Player intorno agli 80.000-90.000$. Con un ritorno dei musicisti a questi strumenti c'è stata una certa levitazione di prezzi e quindi, a seconda delle condizioni, oggi si va dai 120.000 ai 150.000 dollari (anche se vedo cose anche sparate a 180.000-200.000 dollari, ma questo è un altro argomento ancora, quello dei prezzi a caso).
Queste chitarre sono circa il 20% abbondante delle 957 Burst oggi conosciute, per cui ipotizziamo di avere circa 220 Burst che valgono 120.000-150.000 dollari.
Ne restano 740.
Queste 740 sono più o meno suddivise in questo modo:
1958: 120
1959: 410
1960: 210
Togliamo quelle "top", tutte famose e inarrivabili (Pearly Gates, Greenie, Rosanna, Page, The Beast, Slash First Standard, Jimmy Page n. 1, ecc. ecc...), quelle sulla copertina di libri best seller, come la Brockburst sulla copertina di American Guitars di Tom Wheeler o di Beauty of The Burst (Dingus) oppure che appaiono su vari libri. Quelle più conosciute in poche parole.
In pratica quelle che, se verranno messe ipoteticamente in vendita, avranno un prezzo che potrebbe partire da un minimo di 800.000 dollari fino a "infinito" - pensiamo solo che Billy Gibbons ha rifiutato un'offerta di 5 milioni, oltretutto prima che i prezzi delle cosiddette Memorabilia facessero un ulteriore balzo verso l'alto dopo l'asta Gilmour del Luglio scorso.
Insomma quelle inarrivabili, quelle da sogno.
Ne ho conteggiate un po' e, naturalmente, il 1959 fa la parte del leone.
1958: 15
1959: 50
1960: 15
TOTALE: 80
E abbiamo un nuovo numero: 660.
1958: 120
1959: 410
1960: 210
Togliamo quelle "top", tutte famose e inarrivabili (Pearly Gates, Greenie, Rosanna, Page, The Beast, Slash First Standard, Jimmy Page n. 1, ecc. ecc...), quelle sulla copertina di libri best seller, come la Brockburst sulla copertina di American Guitars di Tom Wheeler o di Beauty of The Burst (Dingus) oppure che appaiono su vari libri. Quelle più conosciute in poche parole.
In pratica quelle che, se verranno messe ipoteticamente in vendita, avranno un prezzo che potrebbe partire da un minimo di 800.000 dollari fino a "infinito" - pensiamo solo che Billy Gibbons ha rifiutato un'offerta di 5 milioni, oltretutto prima che i prezzi delle cosiddette Memorabilia facessero un ulteriore balzo verso l'alto dopo l'asta Gilmour del Luglio scorso.
Insomma quelle inarrivabili, quelle da sogno.
Ne ho conteggiate un po' e, naturalmente, il 1959 fa la parte del leone.
1958: 15
1959: 50
1960: 15
TOTALE: 80
E abbiamo un nuovo numero: 660.
600. Questo numero è così suddiviso:
1958: 105
1959: 360
1960: 195
Vi ricordo sempre che sono numeri approssimativi, abbastanza vicini alla realtà seguendo il nostro percorso, ma naturalmente non assoluti.
Fino ad ora si è parlato delle Player e delle Top Burst. Oggi parliamo della sezione più cospicua, quella mediana.
Prima però un accenno a quelli che sono i canoni estetici e non che riscuotono maggior interesse presso gli appassionati.
Innanzitutto il top in acero: più è fiammato e più è ambito. I pickups più ricercati sono quelli con le bobine double white, poi gli zebra e poi i double black. Il manico: il medio spessore '59 è il preferito, molto meno il manico '58, più consistente, e quello '60, più sottile. La verniciatura cherryburst '59 è la preferita, rispetto a quella '58 con più varianti, dal rosso chiaro al tobacco, o a quella '60 dal rosso più acceso ottenuta con la nuova vernice.
Sono quindi le Les Paul del 1959 quelle che ottengono i maggiori consensi.
Poi ci sarà, e meno male che il mondo è vario, chi preferisce il manico più consistente del 1958, chi il Plain Top alle fiamme dell'inferno, chi i pickups double-black agli altri - Jimmy Page sosteneva che, poiché le bobine nere contenevano polvere di carbonio, i pickups neri avessero un campo magnetico superiore e quindi suonavano più grintosi e aggressivi (intervista degli anni '70).
È importante ricordare che il cambiamento delle caratteristiche non avviene mai da un giorno all'altro, quindi il primo Gennaio 1959 non cambia la forma del manico o le bobine o la verniciatura: ci vuole sempre un tempo di transizione, che dipende, in massima parte, dalle scorte di magazzino residue.
Di fatto in questa categoria rientreranno la maggior parte delle Burst rimaste.
Ipotizzerei
1958: 100
1959: 280
1960: 180
TOALE: 550
Costituendo la massa più consistente avranno un range di valutazione piuttosto ampio, tra i 180.000 e i 300.000 dollari.
Abbiamo detto che la caratteristica più invitante è il top, ma sappiamo che molte '58 sono plain e anche parecchie '59.
Le caratteristiche '59 iniziano ad essere introdotte dalla 9 0300 circa, prima il manico, poi il nuovo colore cherryburst e le bobine double-cream dalla 9 0600.
Nel 1960 iniziano a cambiare le caratteristiche. Fino alla 0 0300 circa le chitarre sono identiche alle '59, poi inizia a cambiare il manico che diventa slim, poi le meccaniche che diventano double rings, poi a partire dalla circa 0 7000 arriva il nuovo rosso più resistente e le manopole reflector.
Si deve sempre tenere presente che le chitarre non uscivano tutte uguali come oggi, quindi può capitare di trovare una '58 con il manico un po' più slim o una '59 con il manico in po' più fat.
Abbiamo detto che fino circa alla 0 0300 le caratteristiche restano '59 ma si trova anche una 9 11xx sempre con caratteristiche '58.
Inoltre a Kalamazoo è sempre esistito una sorta di Custom Shop per soddisfare richieste particolari di clienti e rivenditori, per esempio nel 1960 sono state prodotte, su richiesta, alcune LP mancine, se ne conoscono tre, ma potrebbero anche essere state qualcuna in più. Altro esempio è la 0 0186 che uscì di fabbrica in versione black e con le parti dorate.
Inoltre, dalla loro introduzione, non tutti i pickup avevano le bobine cream, spesso si trovano misti (uno bianco e nero, nero e zebra, bianco e zebra, ecc...).
Capita spesso anche che i pickup siano stati sostituiti, sempre con altri PAF, soprattutto tra i professionisti.
Un altro aspetto importante sono le plastiche, si deterioravano e spesso sono state sostituite nel tempo.
Per non parlare delle meccaniche: si seccavano completamente e quindi troverete quasi sempre le originali in custodia e delle repliche (o Groover) installate.
Quindi per concludere: se trovate una Les Paul con un flame top accattivante, con le plastiche (e soprattutto i rings dei pickups) originali, in condizioni eccellenti, che pesa intorno ai 4 Kg o qualcosa in più, con la custodia in buone condizioni, con tutte le parti originali, pickup con le cover, ecc. ecc. probabilmente avrà un prezzo più orientato verso i 300.000 dollari, se invece è un buone condizioni (quindi vissuta), ma con qualche plastica sostituita, i pickup senza cover e il top non proprio da vetrina, avrà un prezzo più orientato verso il basso.
Se facciamo i conti restano ancora:
1958: 5
1959: 80
1969: 15
TOTALE: 100
Quindi il nostro prossimo numero sarà 100.
1958: 105
1959: 360
1960: 195
Vi ricordo sempre che sono numeri approssimativi, abbastanza vicini alla realtà seguendo il nostro percorso, ma naturalmente non assoluti.
Fino ad ora si è parlato delle Player e delle Top Burst. Oggi parliamo della sezione più cospicua, quella mediana.
Prima però un accenno a quelli che sono i canoni estetici e non che riscuotono maggior interesse presso gli appassionati.
Innanzitutto il top in acero: più è fiammato e più è ambito. I pickups più ricercati sono quelli con le bobine double white, poi gli zebra e poi i double black. Il manico: il medio spessore '59 è il preferito, molto meno il manico '58, più consistente, e quello '60, più sottile. La verniciatura cherryburst '59 è la preferita, rispetto a quella '58 con più varianti, dal rosso chiaro al tobacco, o a quella '60 dal rosso più acceso ottenuta con la nuova vernice.
Sono quindi le Les Paul del 1959 quelle che ottengono i maggiori consensi.
Poi ci sarà, e meno male che il mondo è vario, chi preferisce il manico più consistente del 1958, chi il Plain Top alle fiamme dell'inferno, chi i pickups double-black agli altri - Jimmy Page sosteneva che, poiché le bobine nere contenevano polvere di carbonio, i pickups neri avessero un campo magnetico superiore e quindi suonavano più grintosi e aggressivi (intervista degli anni '70).
È importante ricordare che il cambiamento delle caratteristiche non avviene mai da un giorno all'altro, quindi il primo Gennaio 1959 non cambia la forma del manico o le bobine o la verniciatura: ci vuole sempre un tempo di transizione, che dipende, in massima parte, dalle scorte di magazzino residue.
Di fatto in questa categoria rientreranno la maggior parte delle Burst rimaste.
Ipotizzerei
1958: 100
1959: 280
1960: 180
TOALE: 550
Costituendo la massa più consistente avranno un range di valutazione piuttosto ampio, tra i 180.000 e i 300.000 dollari.
Abbiamo detto che la caratteristica più invitante è il top, ma sappiamo che molte '58 sono plain e anche parecchie '59.
Le caratteristiche '59 iniziano ad essere introdotte dalla 9 0300 circa, prima il manico, poi il nuovo colore cherryburst e le bobine double-cream dalla 9 0600.
Nel 1960 iniziano a cambiare le caratteristiche. Fino alla 0 0300 circa le chitarre sono identiche alle '59, poi inizia a cambiare il manico che diventa slim, poi le meccaniche che diventano double rings, poi a partire dalla circa 0 7000 arriva il nuovo rosso più resistente e le manopole reflector.
Si deve sempre tenere presente che le chitarre non uscivano tutte uguali come oggi, quindi può capitare di trovare una '58 con il manico un po' più slim o una '59 con il manico in po' più fat.
Abbiamo detto che fino circa alla 0 0300 le caratteristiche restano '59 ma si trova anche una 9 11xx sempre con caratteristiche '58.
Inoltre a Kalamazoo è sempre esistito una sorta di Custom Shop per soddisfare richieste particolari di clienti e rivenditori, per esempio nel 1960 sono state prodotte, su richiesta, alcune LP mancine, se ne conoscono tre, ma potrebbero anche essere state qualcuna in più. Altro esempio è la 0 0186 che uscì di fabbrica in versione black e con le parti dorate.
Inoltre, dalla loro introduzione, non tutti i pickup avevano le bobine cream, spesso si trovano misti (uno bianco e nero, nero e zebra, bianco e zebra, ecc...).
Capita spesso anche che i pickup siano stati sostituiti, sempre con altri PAF, soprattutto tra i professionisti.
Un altro aspetto importante sono le plastiche, si deterioravano e spesso sono state sostituite nel tempo.
Per non parlare delle meccaniche: si seccavano completamente e quindi troverete quasi sempre le originali in custodia e delle repliche (o Groover) installate.
Quindi per concludere: se trovate una Les Paul con un flame top accattivante, con le plastiche (e soprattutto i rings dei pickups) originali, in condizioni eccellenti, che pesa intorno ai 4 Kg o qualcosa in più, con la custodia in buone condizioni, con tutte le parti originali, pickup con le cover, ecc. ecc. probabilmente avrà un prezzo più orientato verso i 300.000 dollari, se invece è un buone condizioni (quindi vissuta), ma con qualche plastica sostituita, i pickup senza cover e il top non proprio da vetrina, avrà un prezzo più orientato verso il basso.
Se facciamo i conti restano ancora:
1958: 5
1959: 80
1969: 15
TOTALE: 100
Quindi il nostro prossimo numero sarà 100.
Per proseguire il discorso apro una brevissima parentesi.
1. A differenza di altri legni oggi scomparsi, almeno nella tipologia utilizzata negli anni '50, l'acero è ancora una pianta piuttosto diffusa in tutto il Nord America.
2. Mentre negli anni '50 le tavole più figurate erano riservate agli strumenti di punta del catalogo Gibson (Super 400 e L-5 in testa), oggi sono riservate alle Les Paul.
3. Sono state sviluppate nel tempo tecniche di verniciatura in grado di far risaltare il disegno di tavole in origine piuttosto mediocri.
Quindi oggi è molto più facile trovare una Les Paul super fiammata che sessant'anni fa.
Di conseguenza le Les Paul anni '50 superfiammate sono molto rare nel numero complessivo, meno del 10%, e quindi costano di più. Ecco quali sono le nostre 100.
In genere i top particolarmente fiammati si trovano sparsi abbastanza casualmente lungo tutto l'arco della produzione, ma ci sono due momenti di forte concentrazione durante il 1959, corrispondenti alla serie 600 (9 06xx) e in corrispondenza della serie 2000 (9 2xxx) - ma si trovano top particolarmente belli anche prima (1800-1900) e dopo (2100-2200). Infatti, molto probabilmente, in alcuni periodi arrivarono delle partite di acero particolarmente figurate, tanto che molte arrivarono anche alle Les Paul.
La 600 è considerata il top anche perché è concomitante all'introduzione del nuovo colore Cherry Burst e, essendo le prime, subirono più di altre la perdita del colore rosso, prendendo abbastanza rapidamente quella tonalità, oggi piuttosto apprezzata, detta Lemon Burst. Inoltre le 600 furono le prime con le bobine più ricercate sui pickup, le Double White.
La 2000 è invece meno "concentrata".
Ma quanto costano queste ultime 100? Diciamo tra i 350.000 e i 600.000 dollari. Ne ho vista una venduta nel 2019; la richiesta era 600.000 dollari, ma la trattativa probabilmente si è chiusa intorno ai 500.000. Al momento in cui scrivo questo blog ce n'è una in vendita, poco pubblicizzata, con una richiesta di 600.000, e un'altra, inizio anni '60 (caratteristiche '59) piuttosto bella e conosciuta per essere stata sulla copertina di uno dei primi libri sulle Les Paul, per la quale chiedono 350.000.
Tanto per avere un'idea.
Siamo arrivati in fondo a questa lunga disquisizione, durata diverse settimane, nella quale ho cercato di dare un senso alla miriade di prezzi che vengono pubblicati riguardo alle “Burst”.
Riepilogando
Abbiamo 957 Burst riconosciute:
Circa 220 da considerare PLAYER con un valore attendibile 120.000$ – 150.000$
Circa 560 da considerare MID CLASS con un valore attendibile tra 180.000$ – 300.000$
Circa 100 da considerare TOP FLAME con un valore attendibile tra 350.000$ – 600.000$
Circa 80 da considerare MEMORABILIA con un valore attendibile tra 800.000$ – Infinito
1. A differenza di altri legni oggi scomparsi, almeno nella tipologia utilizzata negli anni '50, l'acero è ancora una pianta piuttosto diffusa in tutto il Nord America.
2. Mentre negli anni '50 le tavole più figurate erano riservate agli strumenti di punta del catalogo Gibson (Super 400 e L-5 in testa), oggi sono riservate alle Les Paul.
3. Sono state sviluppate nel tempo tecniche di verniciatura in grado di far risaltare il disegno di tavole in origine piuttosto mediocri.
Quindi oggi è molto più facile trovare una Les Paul super fiammata che sessant'anni fa.
Di conseguenza le Les Paul anni '50 superfiammate sono molto rare nel numero complessivo, meno del 10%, e quindi costano di più. Ecco quali sono le nostre 100.
In genere i top particolarmente fiammati si trovano sparsi abbastanza casualmente lungo tutto l'arco della produzione, ma ci sono due momenti di forte concentrazione durante il 1959, corrispondenti alla serie 600 (9 06xx) e in corrispondenza della serie 2000 (9 2xxx) - ma si trovano top particolarmente belli anche prima (1800-1900) e dopo (2100-2200). Infatti, molto probabilmente, in alcuni periodi arrivarono delle partite di acero particolarmente figurate, tanto che molte arrivarono anche alle Les Paul.
La 600 è considerata il top anche perché è concomitante all'introduzione del nuovo colore Cherry Burst e, essendo le prime, subirono più di altre la perdita del colore rosso, prendendo abbastanza rapidamente quella tonalità, oggi piuttosto apprezzata, detta Lemon Burst. Inoltre le 600 furono le prime con le bobine più ricercate sui pickup, le Double White.
La 2000 è invece meno "concentrata".
Ma quanto costano queste ultime 100? Diciamo tra i 350.000 e i 600.000 dollari. Ne ho vista una venduta nel 2019; la richiesta era 600.000 dollari, ma la trattativa probabilmente si è chiusa intorno ai 500.000. Al momento in cui scrivo questo blog ce n'è una in vendita, poco pubblicizzata, con una richiesta di 600.000, e un'altra, inizio anni '60 (caratteristiche '59) piuttosto bella e conosciuta per essere stata sulla copertina di uno dei primi libri sulle Les Paul, per la quale chiedono 350.000.
Tanto per avere un'idea.
Siamo arrivati in fondo a questa lunga disquisizione, durata diverse settimane, nella quale ho cercato di dare un senso alla miriade di prezzi che vengono pubblicati riguardo alle “Burst”.
Riepilogando
Abbiamo 957 Burst riconosciute:
Circa 220 da considerare PLAYER con un valore attendibile 120.000$ – 150.000$
Circa 560 da considerare MID CLASS con un valore attendibile tra 180.000$ – 300.000$
Circa 100 da considerare TOP FLAME con un valore attendibile tra 350.000$ – 600.000$
Circa 80 da considerare MEMORABILIA con un valore attendibile tra 800.000$ – Infinito
Furio Pozzi