Cinquanta anni di Stratocaster: se si guarda indietro, è impossibile non notare i cambiamenti che questa chitarra ha subito negli anni. Si è passati da un solo modello con poche opzioni aggiuntive (su richiesta) ad una quantità inimmaginabile di chitarre, tutte Stratocaster, ma che si differenziavano anche solo per piccoli particolari, in modo da soddisfare le esigenze dei chitarristi di tutto il mondo. E se la chitarra desiderata non era presente sul catalogo, il Custom Shop, la fabbrica dei sogni, avrebbe potuto costruirla su misura.
In un'intervista nel 2004 in cui si chiedeva a Dan Smith quale fosse il suo lavoro alla Fender, egli rispose: «It's to protect the past, carry on the tradition, and make a future for Fender. That means improvement. If Leo were here today, he wouldn't want it any other way, because he was constantly trying to make a better product, pushing the envelope. He never stopped. Neither do we». Anche Bill Schultz ricordò Leo Fender: «We wouldn't not be here if weren't for Leo Fender. We never forget that. [...] We try to emulate his philosophy and his principles by building instruments with the same passion that the players bring to them. [...] We are disciples of Leo».
In un'intervista nel 2004 in cui si chiedeva a Dan Smith quale fosse il suo lavoro alla Fender, egli rispose: «It's to protect the past, carry on the tradition, and make a future for Fender. That means improvement. If Leo were here today, he wouldn't want it any other way, because he was constantly trying to make a better product, pushing the envelope. He never stopped. Neither do we». Anche Bill Schultz ricordò Leo Fender: «We wouldn't not be here if weren't for Leo Fender. We never forget that. [...] We try to emulate his philosophy and his principles by building instruments with the same passion that the players bring to them. [...] We are disciples of Leo».

Proprio per celebrare in grande stile l'indiscutibile importanza di questo strumento, il 24 Settembre del 2004 la Fender organizzò a Londra, nello stadio di Wembley, un concerto al quale parteciparono fenderisti come Hank Marvin, David Gilmour e Ronnie Wood, ma anche altri musicisti che poco avevano a che fare con la Stratocaster, come Joe Walsh degli Eagles, Amy Winehouse, Paul Rodgers, Theresa Andersson o Jamie Cullum.
I momenti più importanti del concerto furono l'esibizione di Gary Moore che, con la sua Stratocaster rossa, suonò un'indimenticabile versione di Red House, e quella di David Gilmour, che si presentò con la sua mitica Stratocaster dal seriale "0001"; di certo, vista la data sul manico (giugno 1954) e quella sul corpo (settembre 1954), non era la prima Stratocaster realizzata, ma di sicuro era un bellissimo esemplare del primo anno di produzione.
I momenti più importanti del concerto furono l'esibizione di Gary Moore che, con la sua Stratocaster rossa, suonò un'indimenticabile versione di Red House, e quella di David Gilmour, che si presentò con la sua mitica Stratocaster dal seriale "0001"; di certo, vista la data sul manico (giugno 1954) e quella sul corpo (settembre 1954), non era la prima Stratocaster realizzata, ma di sicuro era un bellissimo esemplare del primo anno di produzione.
Per festeggiare l'anniversario della sua chitarra più importante la Fender fece montare su tutte le sue Stratocaster factory "normali" un neck plate commemorativo e realizzò, come già successo in passato, alcuni modelli Anniversary.
Le Stratocaster dell'anniversario made in U.S.A.

Il Custom Shop lavorò, nel 2004, ad una fedelissima replica della Stratocaster del 1954: la 50th Anniversary 1954 Stratocaster.
Il progetto era guidato dal master builder Chris Fleming in collaborazione con George Blanda del reparto Ricerca & Sviluppo e aveva come base di partenza la Stratocaster del 1954 di Richard Smith, già utilizzata un decennio prima per la creazione della Stratocaster del 40th anniversario e che sarebbe stata impiegata in seguito nel progetto Pure Vintage. Questa chitarra, dal seriale 0100, fu completamente smontata e analizzata per riprodurre, nel modo migliore possibile, le tecniche costruttive di quel periodo.
Furono utilizzati gli stessi materiali impiegati nel 1954, incluso un corpo in frassino in due pezzi asimmetrici verniciato con una finitura Closet Classic alla nitrocellulosa, dal colore 2-Color Sunburst leggermente invecchiato, un manico in acero e plastiche che ricordavano, come materiali e forme, quelle della chitarra di Leo. Le riproduzioni dei pickup d'epoca, i tre single coil Vintage 1954, erano curate dalla storica Abigail Ybarra. Questi single coil erano caratterizzati da magneti in Alnico III, da avvolgimenti in rame ricoperti da Formvar e da mascherine in ABS smussate.
La Fender reclutò persino un vecchio operaio dei tempi di Leo, Roger Centeno, per incidere ciascun back plate con i macchinari dell'epoca.
Il progetto era guidato dal master builder Chris Fleming in collaborazione con George Blanda del reparto Ricerca & Sviluppo e aveva come base di partenza la Stratocaster del 1954 di Richard Smith, già utilizzata un decennio prima per la creazione della Stratocaster del 40th anniversario e che sarebbe stata impiegata in seguito nel progetto Pure Vintage. Questa chitarra, dal seriale 0100, fu completamente smontata e analizzata per riprodurre, nel modo migliore possibile, le tecniche costruttive di quel periodo.
Furono utilizzati gli stessi materiali impiegati nel 1954, incluso un corpo in frassino in due pezzi asimmetrici verniciato con una finitura Closet Classic alla nitrocellulosa, dal colore 2-Color Sunburst leggermente invecchiato, un manico in acero e plastiche che ricordavano, come materiali e forme, quelle della chitarra di Leo. Le riproduzioni dei pickup d'epoca, i tre single coil Vintage 1954, erano curate dalla storica Abigail Ybarra. Questi single coil erano caratterizzati da magneti in Alnico III, da avvolgimenti in rame ricoperti da Formvar e da mascherine in ABS smussate.
La Fender reclutò persino un vecchio operaio dei tempi di Leo, Roger Centeno, per incidere ciascun back plate con i macchinari dell'epoca.
Contemporaneamente la serie Deluxe inaugurò la 50th Anniversary American Deluxe Stratocaster, costruita seguendo i più alti standard qualitativi, sia per quanto concerne i materiali impiegati che per la manodopera: per il corpo vennero scelti i migliori body in ontano disponibili nello stabilimento di Corona, rifiniti in un bel 2-tone sunburst, sui quali vennero montati dei moderni manici in acero dal profilo a “C”. Altre caratteristiche di questa Stratocaster erano i tre single coil Fender Samarium Cobalt Noiseless, lo switch S-1, il ponte Deluxe 2-point con leva a inserimento, il battipenna a tre strati con logo commemorativo, plastiche invecchiate, segnatasti in abalone, meccaniche deluxe, neck plate dell'anniversario e hardware gold plated.
L'American Series commemorò l'anniversario con la 50th Anniversary American Stratocaster. Corpo in frassino (a differenza dell'ontano dell'American Deluxe), finitura 2-Color sunburst al poliuretano, manico in acero, battipenna monostrato ad undici viti (a differenza di quello delle American Series che era a tre strati) e neck plate commemorativo. Venne dotata degli stessi pickup replica '54 usati nel modello Custom Shop, mentre il 2-Point Tremolo, le meccaniche custom staggered, il radius di 9,5 pollici e i tasti medium jumbo aggiungevano un tocco di modernità.
Il modello Anniversary del Custom Shop venne venduto con una replica dei primi case Fender, mentre quelli American Deluxe e American Series con uno speciale case in tweed con il logo dell’anniversario ricamato all’interno.
Ensenada e l'anniversario
Anche la fabbrica messicana di Ensenada presentò una sua chitarra dell'anniversario, la 50th Anniversary Golden Stratocaster, dalla finitura Aztec Gold, battipenna in alluminio anodizzato dorato e hardware gold-plated.
Antonio Calvosa