L'AMERICAN VINTAGE II SERIES
L'11 ottobre 2022 la Fender lanciò la serie American Vintage II, una linea di chitarre elettriche e bassi ispirata ai design rivoluzionari di Leo Fender che cambiarono per sempre il corso della musica.
La Fender ha sempre avuto, dai primi anni ’80, una linea di reissue made in USA di alta qualità e più economiche di quelle fabbricate nel Custom Shop, e la Fender American Vintage II Series seguiva le precedenti Vintage, American Vintage e American Original. |
A dire il vero, il nome “American Vintage II” creò non poca confusione, dato che il termine “second series” era stato già utilizzato quando la Fender aveva rinnovato la serie American Vintage alla fine del 2012.
Se le Stratocaster ’50s e ’60s della precedente American Original Series, lanciate nel 2018, racchiudevano le caratteristiche principali delle Stratocaster di un determinato decennio, le nuove American Vintage II sarebbero state delle reissue più accurate e riferite ad un solo anno e non più ad un periodo storico.
Se le Stratocaster ’50s e ’60s della precedente American Original Series, lanciate nel 2018, racchiudevano le caratteristiche principali delle Stratocaster di un determinato decennio, le nuove American Vintage II sarebbero state delle reissue più accurate e riferite ad un solo anno e non più ad un periodo storico.
Justin Norvell, Executive Vice President of Product, affermò che due anni prima del lancio, quando stavano concettualizzando l'AVII per sostituire la serie American Original, decisero di prendere in considerazione anche modelli differenti dalle classiche Stratocaster ’57 e ’62 e, per scegliere quali anni riprodurre, si rivolsero ai Master Builder del Custom Shop, ai collezionisti di strumenti vintage e agli ex dipendenti degli anni ’50 e ’60, che Norvell definiva “huge cauldron of information”, e la scelta cadde sulle Stratocaster degli anni 1957, 1961, e 1973.
Un team guidato da Steven Thomas cercò nell'archivio dell'azienda i disegni e i progetti originali risalenti alla fabbrica di Fullerton, trovando documenti importanti. |
«We realized that if we incorporated a little bit more pinch control on the winders, we could more effectively mimic the way pickups would have been hand-wound in the ’50s», disse Thomas. «It takes a lot of doing to go back in time and sort of uncover the secret-sauce recipes».
Le fender american vintage ii stratocaster
Le nuove Fender American Vintage II furono lanciate come le reissue factory più accurate della storia della Fender, anche se, almeno apparentemente, non erano troppo distanti dalle precedenti American Original Stratocaster. A prima vista la differenza più importante tra le American Vintage II e le American Original era il raggio della tastiera, 7,25 pollici delle AVII contro i 9,5 delle American Original.
L'American Vintage II 1957 Stratocaster e l'American Vintage II 1961 Stratocaster avevano rispettivamente un manico dal profilo 1957 “V” ed uno 1961 “C”, ma entrambe avevano il corpo in ontano perché la Fender aveva sostituito il frassino con l’ontano verso la metà del 1956 - e questa era un’altra differenza con le American Original, le cui ’50 Stratocaster avevano sempre il corpo in frassino. Faceva eccezione l’AVII ’57 dalla finitura Vintage Blonde che aveva il corpo in frassino come le originali Blonde degli anni ‘50.
Con l’obiettivo di imitare meglio le finiture delle chitarre vintage, per la serie American Vintage II furono usate nuove vernici alla nitrocellulosa, più delicate e che richiedevano più tempo per l’applicazione e l'asciugatura. Inoltre la nuova ’61 Stratocaster aveva una tastiera in palissandro slab e il logo Spaghetti, diversamente dall'American Original ‘60s Stratocaster che aveva la tastiera in palissandro round-lam e il logo Transition.
Venne prestata maggiore attenzione ai più piccoli dettagli, come il materiale usato per i segnatasti e, ovviamente, alla loro corretta spaziatura al 12° tasto. Il ponte era il tremolo sincronizzato a sei sellette in acciaio piegato e le meccaniche usate erano le Fender Deluxe a linea singola.
L'American Vintage II 1957 Stratocaster e l'American Vintage II 1961 Stratocaster avevano rispettivamente un manico dal profilo 1957 “V” ed uno 1961 “C”, ma entrambe avevano il corpo in ontano perché la Fender aveva sostituito il frassino con l’ontano verso la metà del 1956 - e questa era un’altra differenza con le American Original, le cui ’50 Stratocaster avevano sempre il corpo in frassino. Faceva eccezione l’AVII ’57 dalla finitura Vintage Blonde che aveva il corpo in frassino come le originali Blonde degli anni ‘50.
Con l’obiettivo di imitare meglio le finiture delle chitarre vintage, per la serie American Vintage II furono usate nuove vernici alla nitrocellulosa, più delicate e che richiedevano più tempo per l’applicazione e l'asciugatura. Inoltre la nuova ’61 Stratocaster aveva una tastiera in palissandro slab e il logo Spaghetti, diversamente dall'American Original ‘60s Stratocaster che aveva la tastiera in palissandro round-lam e il logo Transition.
Venne prestata maggiore attenzione ai più piccoli dettagli, come il materiale usato per i segnatasti e, ovviamente, alla loro corretta spaziatura al 12° tasto. Il ponte era il tremolo sincronizzato a sei sellette in acciaio piegato e le meccaniche usate erano le Fender Deluxe a linea singola.
Degno di nota fu anche il ritorno di una reissue degli anni ’70, l’American Vintage II 1973 Stratocaster, perché le chitarre originali di quel periodo erano troppo spesso sottovalutate. È vero che alcune Fender degli anni ‘70 non erano ben riuscite, ma il loro problema non era il design, ma il modo in cui venivano costruite, e, se fatte bene, erano chitarre fantastiche. Il neck joint a tre viti, spesso considerato il capro espiatorio del fallimento della gestione CBS, non era di per sé una cattiva idea, ma a volte era eseguito con molta approssimazione e le viti non sempre erano perfettamente allineate, creando molti problemi.
La Stratocaster AVII 1973 non era una copia in senso stretto delle chitarre degli anni ‘70, ma un loro perfezionamento, poiché, grazie alle CNC e ad un più attento lavoro manuale, la Fender riusciva ad ottenere lo stesso livello di qualità delle migliori chitarre vintage degli anni ‘70.
La chitarra aveva un corpo in frassino dalla finitura gloss in poliuretano, tastiera in acero o palissandro round-lam e manico in acero dal profilo 1973 “C”. |
Altre caratteristiche includevano un palettone con due tendi corde, meccaniche Fender keys, bullet truss rod e neck plate con tre viti e Micro-Tilt.
Tuttavia la AVII 1973 non era una reissue rigorosa perché il ponte non quello pressofuso in stile CBS, ma quello con sellette in acciaio piegato, dato che la Fender non voleva spendere soldi per riprodurre un ponte che la maggior parte delle persone riteneva inferiore e che spesso sarebbe stato sostituito.
Tuttavia la AVII 1973 non era una reissue rigorosa perché il ponte non quello pressofuso in stile CBS, ma quello con sellette in acciaio piegato, dato che la Fender non voleva spendere soldi per riprodurre un ponte che la maggior parte delle persone riteneva inferiore e che spesso sarebbe stato sostituito.
«The iconic models in the American Vintage II Series are a near 1:1 comparison with their original predecessors. Today they are built with precise, modern manufacturing processes that weren’t available in the past», dichiarò Justin Norvell. «These original guitars and basses have long been coveted by avid players and vintage enthusiasts around the world for their aesthetic and tone that inspired some of the greatest music and most-identifiable guitar and bass lines of all time. Whether you’re after nostalgic guitar sounds in the studio, or a vintage-style instrument that can withstand the demands of the road, the American Vintage II Series harnesses the best of Fender’s legacy and craftsmanship so modern musicians can innovate today’s soundscapes».
MUSIC NEVER DIES VIDEO e gli eventi POP-UP
Il lancio dell’American Vintage II Series venne supportato da una campagna pubblicitaria ideata dall'agenzia McGarrah Jessee che, grazie alla testimonianza di musicisti affermati, mise l’accento sull'impatto che le prime Fender ebbero nella musica nel secolo scorso e su come le Fender attuali continuavano ad ispirare nuove generazioni di artisti.
In particolare Patti Smith, una delle artiste più influenti del movimento rock degli anni ‘70, prestò la sua voce per Music Never Dies, un film di 60 secondi che mostrava quanto potente fosse la necessità di creare musica e l'impatto che la musica stessa ebbe sulla cultura. Infatti per la Fender lo scopo della serie American Vintage II non era replicare solo gli strumenti più importanti del passato, ma anche le condizioni che ispirarono i musicisti del passato per condividerle con una nuova generazione di musicisti.
|
|
Inoltre, la Fender collaborò con i fratelli Osborne, James Bay e Jeff Beck, per la creazione di video che evidenziavano l'influenza che gli strumenti vintage hanno avuto nella loro carriera musicale.
«If you’ve listened to popular music, chances are your favorite songs, guitar solos, and punchy bass lines were played on a Fender», disse Evan Jones, CMO della Fender. «It’s impossible to count the number of artists who have used these instruments to create some of the most memorable music that has spanned the last 76 years. Built to the original specs, these American Vintage II series models demonstrate both the timelessness and relevance of the Fender brand».
«If you’ve listened to popular music, chances are your favorite songs, guitar solos, and punchy bass lines were played on a Fender», disse Evan Jones, CMO della Fender. «It’s impossible to count the number of artists who have used these instruments to create some of the most memorable music that has spanned the last 76 years. Built to the original specs, these American Vintage II series models demonstrate both the timelessness and relevance of the Fender brand».
E per rendere il lancio della serie American Vintage II ancora più impattante, la Fender il 14 ottobre 2022, in corrispondenza dell’Austin City Limits Festival, organizzò un evento pop-up a tema anni ‘50 al Volcom Garden di Austin, in Texas, in cui gli ospiti ebbero la possibilità di effettuare delle registrazioni su vinile, partecipare a jam sessions, e, cosa più importante, ebbero la possibilità di acquistare un’American Vintage II ‘51 Telecaster allo stesso prezzo che aveva la Telecaster nel 1951 price, 229.90 dollari - nulla, in confronto al prezzo attuale! Un secondo evento pop-up si tenne alla Ba-Tsu Gallery, vicino alla stazione Omotesando di Tokyo, il 14 e il 15 ottobre 2022, in cui gli ospiti ebbero la possibilità di acquistare un’American Vintage II ‘57 Stratocaster al prezzo “originale” di 274.50 ‘57 dollari!
Antonio Calvosa