Telecaster ed Esquire "regular"
Prototipi ed Esquire pre-produzione avevano un corpo in pino verniciato di nero. Le Esquire “regular”, le Broadcaster, le NoCaster e le Telecaster erano invece disponibili nella finitura semitrasparente blond (o Blonde, come era inizialmente chiamata dalla Fender).
Sulle sue prime chitarre Telecaster-style Leo Fender usava probabilmente la stessa lacca colorata utilizzata per i mobili, ricoperta con un sottile strato di trasparente opaco, probabilmente poiché quel colore andava di molto moda alla fine degli anni '40. Queste chitarre erano note come Blackguard per il battipenna nero e la finitura butterscotch semitrasparente.
Nel 1952 la Fender iniziò a ordinare la vernice da un’azienda locale chiamata Spartan Lacquer e la tonalità della finitura cambiò leggermente, anche se il colore di base era fondamentalmente lo stesso ed era sempre definito blonde.
Durante l'estate del 1954, Leo Fender iniziò a rifornirsi dal settore automobilistico, perché le vernici per auto erano facilmente reperibili. Al tempo stesso gli operai in fabbrica iniziarono a spruzzare più vernice, ottenendo un colore meno trasparente, anche se con venature ancora visibili, e più chiaro, e il battipenna nero venne sostituito con uno bianco.
Nel 1957 le Telecaster iniziarono ad avere una finitura definita a volte “bianco sporco”, che venne mantenuta fino all'inizio degli anni '60.
È facilmente intuibile che tutte queste diverse sfumature di blonde che sono visibili sulle Telecaster degli anni ‘50 erano il risultato di diversi fattori come il tipo di lacca utilizzata, il modo in cui era applicata e, in parte, l’invecchiamento.
Sulle sue prime chitarre Telecaster-style Leo Fender usava probabilmente la stessa lacca colorata utilizzata per i mobili, ricoperta con un sottile strato di trasparente opaco, probabilmente poiché quel colore andava di molto moda alla fine degli anni '40. Queste chitarre erano note come Blackguard per il battipenna nero e la finitura butterscotch semitrasparente.
Nel 1952 la Fender iniziò a ordinare la vernice da un’azienda locale chiamata Spartan Lacquer e la tonalità della finitura cambiò leggermente, anche se il colore di base era fondamentalmente lo stesso ed era sempre definito blonde.
Durante l'estate del 1954, Leo Fender iniziò a rifornirsi dal settore automobilistico, perché le vernici per auto erano facilmente reperibili. Al tempo stesso gli operai in fabbrica iniziarono a spruzzare più vernice, ottenendo un colore meno trasparente, anche se con venature ancora visibili, e più chiaro, e il battipenna nero venne sostituito con uno bianco.
Nel 1957 le Telecaster iniziarono ad avere una finitura definita a volte “bianco sporco”, che venne mantenuta fino all'inizio degli anni '60.
È facilmente intuibile che tutte queste diverse sfumature di blonde che sono visibili sulle Telecaster degli anni ‘50 erano il risultato di diversi fattori come il tipo di lacca utilizzata, il modo in cui era applicata e, in parte, l’invecchiamento.
Già nel 1956, comunque, colori diversi da quello standard erano disponibili con un sovrapprezzo del 5%. E nel catalogo del 1957 c’era scritto: “TELECASTER AND ESQUIRE GUITARS ARE AVAILABLE IN CUSTOM COLOR FINISHES AT AN ADDITIONAL 5% COST”. In un periodo storico piuttosto conservatore non era però comune chiedere una chitarra rossa o blu e le Telecaster originali con colori diversi da quello blonde erano estremamente rare.
Nel 1960 la Fender stampò la sua prima color chart che includeva 14 custom color: Lake Placid Blue, Daphne Blue, Sonic Blue, Shoreline Gold, Olympic White, Burgundy Mist, Black, Sherwood Green, Foam Green, Surf Green, Inca Silver, Fiesta Red, Dakota Red e Shell Pink. Il catalogo recitava: “These 14 colors, plus Blond, available at 5% additional cost. Sunburst finish standard at no extra cost”.
Anche se il sunburst non era di per sé una finitura custom, per le Telecaster e le Esquire “regular” era un vero e proprio colore speciale, al pari dei custom color. La finitura Blonde era disponibile senza costi aggiuntivi, ma il 2-Color Sunburst era una finitura personalizzata a pagamento.
A metà del 1958, il 2-Color Sunburst fu sostituito con il 3-Color Sunburst, con il rosso sfumato tra il marrone scuro e il giallo. Tuttavia, fino al 1960 la Fender ha avuto alcuni problemi con la nuova finitura sunburst, perché, a causa di una reazione fotochimica, il pigmento rosso di solito sbiadiva facilmente dopo essere stato esposto alla luce del giorno. Per questo oggi esistono più strumenti Fender 2-Color Sunburst di quelli effettivamente realizzati. Comunque già prima del 1961 il problema fu finalmente risolto.
In quel periodo sul catalogo c’era pure scritto: “Colors subject to change without notice”. E infatti, nel 1963, lo Shell Pink venne sostituito con il Candy Apple Red, l’unico custom color sviluppato dalla Fender (gli altri provenivano tutti dall’industria automobilistica).
Questo fu solo il primo cambiamento, seguito da altre modifiche alla color chart nel 1965, quando la Fender venne acquistata dalla CBS.
Nel 1960 la Fender stampò la sua prima color chart che includeva 14 custom color: Lake Placid Blue, Daphne Blue, Sonic Blue, Shoreline Gold, Olympic White, Burgundy Mist, Black, Sherwood Green, Foam Green, Surf Green, Inca Silver, Fiesta Red, Dakota Red e Shell Pink. Il catalogo recitava: “These 14 colors, plus Blond, available at 5% additional cost. Sunburst finish standard at no extra cost”.
Anche se il sunburst non era di per sé una finitura custom, per le Telecaster e le Esquire “regular” era un vero e proprio colore speciale, al pari dei custom color. La finitura Blonde era disponibile senza costi aggiuntivi, ma il 2-Color Sunburst era una finitura personalizzata a pagamento.
A metà del 1958, il 2-Color Sunburst fu sostituito con il 3-Color Sunburst, con il rosso sfumato tra il marrone scuro e il giallo. Tuttavia, fino al 1960 la Fender ha avuto alcuni problemi con la nuova finitura sunburst, perché, a causa di una reazione fotochimica, il pigmento rosso di solito sbiadiva facilmente dopo essere stato esposto alla luce del giorno. Per questo oggi esistono più strumenti Fender 2-Color Sunburst di quelli effettivamente realizzati. Comunque già prima del 1961 il problema fu finalmente risolto.
In quel periodo sul catalogo c’era pure scritto: “Colors subject to change without notice”. E infatti, nel 1963, lo Shell Pink venne sostituito con il Candy Apple Red, l’unico custom color sviluppato dalla Fender (gli altri provenivano tutti dall’industria automobilistica).
Questo fu solo il primo cambiamento, seguito da altre modifiche alla color chart nel 1965, quando la Fender venne acquistata dalla CBS.
Se fino al 1969 la Fender mantenne sempre 14 custom color più le finiture blonde e sunburst, dal 1969, rispettando la tendenza dei chitarristi dell’epoca che preferivano i colori “natural” ai colori solidi, la Fender iniziò ad eliminare più finiture di quante ne aggiungesse.
I custom color furono ridotti a sei nel 1974, inclusi 3-Color Sunburst, Blond (che fu interrotto nel 1979), Black, White, e Natural (ash) e Walnut, entrambi inseriti nel 1972. L'anno seguente la distinzione tra custom e standard color scomparve.
Nuovi colori furono aggiunti nel 1977, ma i custom color non riapparvero fino alla fine del 1980, quando per un breve periodo furono disponibili con un costo aggiuntivo di 50 dollari gli International Colors (codici da 580 a 586). Alla fine del 1981 gli International Colors furono sostituiti, ad eccezione dell'Arctic White che rimase a listino fino al 1983, dai Jewel Colors (codici da 542 a 548) disponibili con un sovrapprezzo di 75 dollari.
Nel 1982 le tre finiture Stratoburst (Bronze, Black e Blue) erano disponibili per la Standard Telecaster con un costo aggiuntivo di 100 dollari.
I custom color furono ridotti a sei nel 1974, inclusi 3-Color Sunburst, Blond (che fu interrotto nel 1979), Black, White, e Natural (ash) e Walnut, entrambi inseriti nel 1972. L'anno seguente la distinzione tra custom e standard color scomparve.
Nuovi colori furono aggiunti nel 1977, ma i custom color non riapparvero fino alla fine del 1980, quando per un breve periodo furono disponibili con un costo aggiuntivo di 50 dollari gli International Colors (codici da 580 a 586). Alla fine del 1981 gli International Colors furono sostituiti, ad eccezione dell'Arctic White che rimase a listino fino al 1983, dai Jewel Colors (codici da 542 a 548) disponibili con un sovrapprezzo di 75 dollari.
Nel 1982 le tre finiture Stratoburst (Bronze, Black e Blue) erano disponibili per la Standard Telecaster con un costo aggiuntivo di 100 dollari.
Prima della metà del 1983, l'elenco dei colori venne ridotto a quattro finiture: Black, Ivory, Sienna e Brown Sunburst.
Alla fine del 1984, 75 Telecaster furono prodotte con una finitura marble, detta anche bowling ball, disponibile in tre colori (rosso, blu e oro). Queste Telecaster non furono dipinte a Fullerton, ma da una compagnia di New York, e vendute nel 1985.
I Custom Color degli anni '50 e '60 erano vernici per automobili, solitamente realizzate da DuPont, ad eccezione del Candy Apple Red, che era un colore personalizzato originale Fender. Queste vernici erano lacche alla nitrocellulosa (colori Duco) o lacche acriliche (colori Lucite). Tuttavia a volte la vernice era acquistata anche da altri fornitori, ma le formule erano sempre di DuPont.
A volte erano utilizzate alcune finiture custom diverse da quelle elencate nella tabella, chiamate “ghost finishes”, tra cui i colori sparkle, aqua marine, blu antigua, ecc..., come richiesta da parte di un rivenditore o semplicemente come esperimento.
Alla fine del 1984, 75 Telecaster furono prodotte con una finitura marble, detta anche bowling ball, disponibile in tre colori (rosso, blu e oro). Queste Telecaster non furono dipinte a Fullerton, ma da una compagnia di New York, e vendute nel 1985.
I Custom Color degli anni '50 e '60 erano vernici per automobili, solitamente realizzate da DuPont, ad eccezione del Candy Apple Red, che era un colore personalizzato originale Fender. Queste vernici erano lacche alla nitrocellulosa (colori Duco) o lacche acriliche (colori Lucite). Tuttavia a volte la vernice era acquistata anche da altri fornitori, ma le formule erano sempre di DuPont.
A volte erano utilizzate alcune finiture custom diverse da quelle elencate nella tabella, chiamate “ghost finishes”, tra cui i colori sparkle, aqua marine, blu antigua, ecc..., come richiesta da parte di un rivenditore o semplicemente come esperimento.
Altri modelli
Nella metà del 1959 la Fender presentò la nuova Telecaster Custom, il cui corpo in ontano era rifinito in 3-Color Sunburst con binding laterale chiaro. In poco tempo la Telecaster Custom venne resa disponibile anche nei custom color (dopo il 1965 con binding nero su alcune finiture chiare).
Come già detto, fino al 1960 la Fender riscontrò alcuni problemi con la finitura sunburst, perché il pigmento rosso sbiadiva facilmente, per cui oggi esistono più strumenti 2-Color Sunburst di quelli effettivamente realizzati, ma il problema fu risolto prima del 1961. |
Quando la Telecaster Custom fu rinnovata nel 1972, il Sunburst rimase la finitura standard, ma dal 1975 il modello venne offerto con le stesse finiture della normale Telecaster.
La Telecaster Thinline, presentata nel 1968, era inizialmente disponibile nella finitura Natural con corpo in frassino o mogano, alla quale poco dopo venne aggiunto il Sunburst.
Quando il modello venne rinnovato con due humbucker alla fine del 1961, il mogano venne eliminato e la nuova Thinline era disponibile nelle stesse finiture della normale Telecaster.
Inizialmente la Telecaster Deluxe era disponibile nella finitura Walnut, ma anche questo modello dal 1975 fu disponibile nelle stesse finiture della Telecaster “regular”.
Infine vanno citate le Telecaster speciali con finiture uniche, come la Mahogany Telecaster tra il 1963 e il 1965, i modelli Paisley Red e Blue Flower realizzati tra il 1968 e il 1969, la Rosewood Telecaster tra il 1969 e il 1972, la Black & Gold Telecaster dal 1981 al 1983 e la Walnut Elite nel 1983-85.
La Telecaster Thinline, presentata nel 1968, era inizialmente disponibile nella finitura Natural con corpo in frassino o mogano, alla quale poco dopo venne aggiunto il Sunburst.
Quando il modello venne rinnovato con due humbucker alla fine del 1961, il mogano venne eliminato e la nuova Thinline era disponibile nelle stesse finiture della normale Telecaster.
Inizialmente la Telecaster Deluxe era disponibile nella finitura Walnut, ma anche questo modello dal 1975 fu disponibile nelle stesse finiture della Telecaster “regular”.
Infine vanno citate le Telecaster speciali con finiture uniche, come la Mahogany Telecaster tra il 1963 e il 1965, i modelli Paisley Red e Blue Flower realizzati tra il 1968 e il 1969, la Rosewood Telecaster tra il 1969 e il 1972, la Black & Gold Telecaster dal 1981 al 1983 e la Walnut Elite nel 1983-85.