The Beast e la Dick Dale Signature Stratocaster
Spesso chiamato "King of surf guitar", Dick Dale non era un semplice chitarrista e inventore della musica surf, ma un vero e proprio animale da palco. Il suo obiettivo era unire il surf, attività che praticava con molta passione, alla musica, cercando sonorità in grado di ricordare il rumore delle onde del mare infrante sugli scogli, come quelle che si possono ascoltare sul suo brano del 1962 Misirlou, scelto da Quentin Tarantino per il suo Pulp Fiction.
Iniziò a suonare musica surf negli anni '50 a Balboa, California. Era ancora un ragazzino quando si presentò da Leo Fender dicendogli di aver bisogno di una chitarra: «My name’s Dick Dale, I’m a surfer, I got no money, can you help me?», ricorda Dick in un'intervista. Leo rispose: «Here, I just made this guitar. It’s a Stratocaster, go ahead and play it, tell me what you think». Leo Fender iniziò a ridere per lo stupore appena vide Dick, mancino, attaccare la chitarra all'amplificatore e suonarla capovolta, senza invertire le corde, con il mi cantino rivolto verso l'alto.
Nonostante la differenza di età, i due divennero amici e Leo fece costruire per Dick una Stratocaster mancina, passata alla storia con il nome di "The Beast", sulla quale il chitarrista mantenne l'ordine inverso delle corde. The Beast era una tipica Stratocaster con la tastiera in palissandro dei primi anni '60, sulla quale Dick fece aggiungere uno switch che attivava contemporaneamente il pickup al ponte e quello al manico e sulla quale eliminò i controlli di tono. Dick usava corde molto grosse (sembra .016 - .060!), bloccava il tremolo con un pezzo di legno e lo fissava al corpo con tutte le cinque molle.
Iniziò a suonare musica surf negli anni '50 a Balboa, California. Era ancora un ragazzino quando si presentò da Leo Fender dicendogli di aver bisogno di una chitarra: «My name’s Dick Dale, I’m a surfer, I got no money, can you help me?», ricorda Dick in un'intervista. Leo rispose: «Here, I just made this guitar. It’s a Stratocaster, go ahead and play it, tell me what you think». Leo Fender iniziò a ridere per lo stupore appena vide Dick, mancino, attaccare la chitarra all'amplificatore e suonarla capovolta, senza invertire le corde, con il mi cantino rivolto verso l'alto.
Nonostante la differenza di età, i due divennero amici e Leo fece costruire per Dick una Stratocaster mancina, passata alla storia con il nome di "The Beast", sulla quale il chitarrista mantenne l'ordine inverso delle corde. The Beast era una tipica Stratocaster con la tastiera in palissandro dei primi anni '60, sulla quale Dick fece aggiungere uno switch che attivava contemporaneamente il pickup al ponte e quello al manico e sulla quale eliminò i controlli di tono. Dick usava corde molto grosse (sembra .016 - .060!), bloccava il tremolo con un pezzo di legno e lo fissava al corpo con tutte le cinque molle.
Chi ha avuto la possibilità di vedere i vecchi concerti di Dick Dale avrà notato che suonava spesso Stratocaster di colori differenti. In realtà era sempre la stessa chitarra sulla quale Dick applicava nuovi strati di vernice perché al tempo c'era un suo emulatore che faceva concerti imitando Dick anche nell'aspetto. Se il Re del Surf suonava la chitarra di un determinato colore, il suo emulatore riverniciava la chitarra nello stesso modo. La storia andò avanti per un po', fino a quando Dick non si fermò al colore Gold Sparkle: «Finally, my buddy, who used to paint cars, painted it the first metal-gold-flake». Dick attaccò due adesivi sul body: una bandiera americana sul corno superiore e il simbolo del Kempo Karate che ricevette dal suo maestro di arti marziali, che a detta di Dick sembra sia stato anche bodyguard di Elvis Presley.
Nel 1994 il Custom Shop della Fender, sotto la supervisione di John English che esaminò The Beast, iniziò la produzione della Dick Dale Signature Stratocaster, che Dick chiamava "The Beauty", per contrapporla alla sua "The Beast", basata sulla chitarra del Re del surf, ma ovviamente destra con la paletta reverse. I suoi pickup inizialmente erano tre Custom 50's (in seguito sostituiti con i Fat '50s): «The first pickup gives me a real fat sound», dichiarò Dale. «While the second pickup drops the volume down somewhat, and the saddle pickup gives me a treble bite».
Nel 1994 il Custom Shop della Fender, sotto la supervisione di John English che esaminò The Beast, iniziò la produzione della Dick Dale Signature Stratocaster, che Dick chiamava "The Beauty", per contrapporla alla sua "The Beast", basata sulla chitarra del Re del surf, ma ovviamente destra con la paletta reverse. I suoi pickup inizialmente erano tre Custom 50's (in seguito sostituiti con i Fat '50s): «The first pickup gives me a real fat sound», dichiarò Dale. «While the second pickup drops the volume down somewhat, and the saddle pickup gives me a treble bite».
Dick Dale, lo Showman e il Fender Reverb Tank
Le performance di Dick erano sempre spettacolari, anche perché suonava a volumi folli, tali che speaker e trasformatori non reggevano quella potenza e si rompevano. Sembra che Dick abbia distrutto quasi cinquanta amplificatori, tanto che Leo Fender gli chiese: «Why do you have to play so loud»? La risposta del chitarrista fu: «When you have 100 people come in to see me, it’s okay. But when a theater fills up to 4.000 people, their bodies soak up the bass sound of the guitar coming through the amplifier».
Per aiutare Dick, Leo, insieme al fidato Freddie Tavares, progettò un amplificatore munito di trasformatore da 85 watt che potesse reggere picchi da 100 watt; invece di montare i classici altoparlanti Jensen, Leo, Freddie e Dick andarono dal costruttore James B. Lasing alla ricerca di uno speaker da 15", il JBL-D130. Il nome del nuovo amplificatore era ispirato proprio a Dick: Showman.
Tuttavia ancora non bastava: Dick aveva bisogno di volumi ancora maggiori perché il pubblico ai suoi concerti aumentava sempre di più. Leo e Freddie montarono quindi un trasformatore da 100 watt, fatto dalla Triad e chiamato Dick Dale Transformer, e montarono due nuovi speaker JBL D-130F: era nato il Dual Showman.
Dick Dale ebbe anche un ruolo fondamentale nella prima unità riverbero Fender. Il chitarrista non era ancora soddisfatto del proprio sound perché era convinto di non avere una voce abbastanza potente; credendo che per migliorarla servisse un effetto simile all'unità riverbero presente nell'organo Hammond, chiese aiuto all'amico Leo, che la migliorò aggiungendo anche i controlli dwell (regolazione delle armoniche) e mixer (quantità di riverbero). Il Fender Reverb Tank, ospitato all'interno di un cabinet simile a quello di un amplificatore Fender, fu presto utilizzato da Dale anche sulla chitarra per aggiungere il classico suono "wet" che si può ascoltare nei suoi dischi e in quelli delle altre surf band.
Per aiutare Dick, Leo, insieme al fidato Freddie Tavares, progettò un amplificatore munito di trasformatore da 85 watt che potesse reggere picchi da 100 watt; invece di montare i classici altoparlanti Jensen, Leo, Freddie e Dick andarono dal costruttore James B. Lasing alla ricerca di uno speaker da 15", il JBL-D130. Il nome del nuovo amplificatore era ispirato proprio a Dick: Showman.
Tuttavia ancora non bastava: Dick aveva bisogno di volumi ancora maggiori perché il pubblico ai suoi concerti aumentava sempre di più. Leo e Freddie montarono quindi un trasformatore da 100 watt, fatto dalla Triad e chiamato Dick Dale Transformer, e montarono due nuovi speaker JBL D-130F: era nato il Dual Showman.
Dick Dale ebbe anche un ruolo fondamentale nella prima unità riverbero Fender. Il chitarrista non era ancora soddisfatto del proprio sound perché era convinto di non avere una voce abbastanza potente; credendo che per migliorarla servisse un effetto simile all'unità riverbero presente nell'organo Hammond, chiese aiuto all'amico Leo, che la migliorò aggiungendo anche i controlli dwell (regolazione delle armoniche) e mixer (quantità di riverbero). Il Fender Reverb Tank, ospitato all'interno di un cabinet simile a quello di un amplificatore Fender, fu presto utilizzato da Dale anche sulla chitarra per aggiungere il classico suono "wet" che si può ascoltare nei suoi dischi e in quelli delle altre surf band.
Antonio Calvosa