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Storia della Stratocaster

La nascita della Clapton Stratocaster e delle Limited Edition

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Blackie, il Custom Shop Fender e le signature

Vecchio advert comparso sui FrontlineVecchio advert comparso sui Frontline
Nel 1985 Slow Hand si rese conto che purtroppo la sua amata Blackie, una Stratocaster assemblata dal tipico V-shape della fine degli anni '50, doveva essere sostituita perché non poteva essere sottoposta a nessun altro refret ed era diventata insuonabile. «Blackie is simply worn out. It's unplayable. The problem is in the neck. The rest of the guitar is okay, but the neck is worn out. The frets are almost down to the wood, and it's already been refretted once and couldn't take another refret. I've played it so much that even the sides of the neck, running along the length of the fingerboard, are wearing down - the neck is actually getting thinner. It's not even wide enough to support six strings, so I simply had to go with something else. Dan Smith and I came up with some ideas, and the guitars I'm playing now are the result» - ricorda Eric in un'intervista a Tom Wheeler.
In realtà sia il master builder Todd Krause che Lee Dickson, tecnico storico di Clapton, affermarono in altre interviste che Blackie non era poi così rovinata, semplicemente mostrava i segni di un intenso utilizzo ed era un po' più difficile da suonare, ma che Eric era deciso lo stesso a cambiare chitarra. ​Il vero motivo era probabilmente un accordo tra Clapton e la Fender, che aveva urgente bisogno di soldi per costruire la nuova fabbrica di Corona. Infatti la prima signature sarebbe dovuta essere quella di Jeff Beck, ma Eric era il chitarrista più conosciuto al mondo e avrebbe permesso di incassare prima la cifra necessaria, per cui la Fender preferì contattare prima Roger Forrester, il manager di Clapton.

John Page e Freddie Tavares con Clapton nel 1983John Page e Freddie Tavares con Clapton nel 1983
Il primo contatto tra la Fender e Clapton ci fu nel 1983, quando Dan Smith inviò John Page e Freddie Tavares, con una delle prime '57 Vintage Reissue, dal chitarrista impegnato nell'ARMS Charity Concert. A questo incontro ne seguirono altri; in particolare Dan Smith ricorda che visitò personalmente Clapton a Dallas nel 1985, nel giorno del proprio compleanno (il 5 aprile), e insieme decisero di creare una serie di chitarre con la sua firma. In quest'occasione Slow Hand ebbe modo di provare una delle poche Stratocaster Elite dal tremolo bloccato rimaste dopo la chiusura della fabbrica di Fullerton.
Anche se il sistema TBX e quello MDX delle Elite gli piacquero molto, il suono era lontano da quello compresso che Clapton stava cercando; inoltre le Elite erano prive del manico a V, come quello che montava una sua vecchia Martin degli anni '30, requisito fondamentale per il chitarrista inglese.
​Verso la fine del 1985 Dan Smith e il neoassunto George Blanda presero alcuni manici grezzi di serie e li rimodellarono con differenti profili, spaziando da uno spiccatamente a V, come quello della Martin, ad uno più soft, simile a quello di Blackie. George Blanda, aiutato e consigliato da Lee Dickinson, costruì tre prototipi utilizzando i due profili selezionati da Clapton, tutti bastati sulle '57 reissue e con il tremolo bloccato, uno in Torino Red (detto anche Ferrari Red), dal profilo a V più marcato, e due in Pewter dal profilo più soft ​(che Clapton più tardi suonò nel Prince Trust Live Aid, nel Live in Montreux e nell'Eric Clapton and friends del 1986); questa finitura era molto simile all'antracite richiesta da Clapton e che talvolta chiamava Mercedes Characol Gray. L'elettronica di questi prototipi fu perfezionata sostituendo i pickup dell'Elite con tre Gold Lace Sensor associati ad un un boost di 21 dB. Queste chitarre furono mostrate ad Eric durante le registrazioni del suo album August: il chitarrista fu così entusiasta che incise anche alcuni assoli del suo album con i prototipi.​

Una delle primissime pubblicità della Clapton, apparsa sulla rivista Rolling Stone. La Fender era molto impegnata nel rebranding dopo il declino del periodo CBS e associare la nuova Fender ad un chitarrista che aveva reso celebrile le pre-CBS Blackie e Brownie era una tappa fondamentale del proprio rilancio.
Una delle primissime pubblicità della Clapton, apparsa sulla rivista Rolling Stone. La Fender era molto impegnata nel rebranding dopo il declino del periodo CBS e associare la nuova Fender ad un chitarrista che aveva reso celebrile le pre-CBS Blackie e Brownie era una tappa fondamentale del proprio rilancio.
Il contratto tra Eric Clapton e la Fender Musical Instruments venne firmato il 7 maggio del 1987. Nello stesso anno il Custom Shop produsse i primissimi modelli della nuova signature Eric Clapton Statocaster (1a versione pre-factory), dall'aspetto vintage, che ricordava una Stratocaster del '57 con il caratteristico manico in acero a ventuno tasti e dal profilo a V, ma che era munita di tre Gold Lace Sensor, di un controllo di tono TBX, di un circuito MDX che garantiva un boost sui medi di 21 dB, di una tastiera più piatta e di un tremolo bloccato con un pezzo di legno. Come caratteristica distintiva della nuova serie, la firma del chitarrista venne applicata sulla parte anteriore della paletta. Su questi primi modelli, più che altro prototipi e piuttosto rari, fu inserito anche un piccolo switch per selezionare l'elettronica attiva e passiva.
Clapton 87 full
Clapton 87 mini switch
Clapton 87 paletta
La Clapton Signature Stratocaster di Andrew Kastner del 1987, una delle prime mai costruite. Da notare, nel dettaglio del corpo, il mini switch.​
Tuttavia all'inizio del 1988, prima che partisse la produzione in serie, Eric chiese altre tre nuove chitarre e un nuovo manico per uno dei due prototipi Pewter originali; questa fu la prima volta che John Page e Michael Stevens costruirono una chitarra per il musicista inglese (anche se Michael aveva costruito alcune delle prime versioni della signature esposte al NAMM del 1987 a Chicago). Questo lavoro però non si dimostrò per nulla facile per i due master builder: Eric era sempre più esigente e perfezionista e i manici dei nuovi prototipi non sembravano andare bene.
Michael Stevens ricorda che, dopo altri tentativi andati male, Lee Dickson arrivò dall'Inghilterra con Blackie e gli disse: «Like This»! Quindi costruì altri manici simili a quello di Blackie e li montò insieme a George Blanda e John Page su due nuovi prototipi, uno Pewter e uno Candy Apple Green, detto anche 7-Up Green, un altro colore richiesto dal chitarrista. Questa volta i manici (curly maple per la Pewter e bird's eye per la 7-Up Green), dal profilo leggermente più soft, erano perfetti. Eric chiese a Michael Stevens di invertire i manici della nuova Pewter e della Candy Apple Green e di aggiungere il ventiduesimo tasto alla Stratocaster verde (che successivamente avrebbe fatto riverniciare in Black).
Dan Smith suggerì di aggiungere su tutte le Clapton signature il ventiduesimo tasto e il BiFlex truss rod, mentre, dietro richiesta di Clapton, venne eliminato il mini-switch e il boost sui medi venne aumentato a 25 dB.​ A questi nuovi rari modelli del Custom Shop (2a versione pre-factory) seguì la vera e propria produzione di serie della nuova ​Eric Clapton Stratocaster (1a serie) inizialmente disponibile in Torino Red, Candy Apple Green e Pewter; nel 1991 venne aggiunta la finitura Black e nel 1994 quella Olympic White. Le signature nere mostravano la scritta "BLACKIE" insieme alla firma di Clapton; è importante però non confondere queste chitarre con la Blackie Tribute Replica prodotta, in edizione limitata, nel 2006 (e priva di questa scritta).
Clapton 1988
Clapton 1988 paletta Custom Shop
La seconda versione della Clapton, datata 1988, ormai priva di mini switch e con il logo del Custom Shop dietro la paletta, dal colore un po' anomalo (ringrazio vivamente Nino Fazio di realvintage.it per le foto)
Clapton Strat su un catalogo Fender del 1988
Fa sorridere come, nel catalogo Fender del 1988, comparisse ancora la vecchia versione della Clapton Stratocaster, con ventuno tasti e mini-switch, e la scritta "But not Eric. He wouldn't change a thing", quando invece fu proprio lui a fare pressioni per modificare la prima versione della sua signature.
Clapton Strat 1996
Una Clapton Stratocaster factory, prima serie del 1996, senza mini switch e con un tasto in più, in Pewter
Nel 1991 la Fender, in accordo con Clapton, produsse alcune signature con la tastiera in palissandro per andare incontro ai gusti dei chitarristi che non amavano quelle in acero. Tuttavia furono fabbricati e venduti solo novantaquattro esemplari prima che la loro produzione venisse interrotta.
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La Clapton Stratocaster montò i Lace Sensor fino al 2001, anno in cui furono sostituiti dai nuovi Vintage Noiseless. Anche se il contratto tra la Actodyne General, produttrice dei Lace Sensor, finì nel 1996 e la Fender iniziò gradualmente a sostituirli su tutte le chitarre con i nuovi Noiseless, Lee Dickson dichiarò che fu proprio Eric a preferire i Noiseless ai vecchi pickup. Era nata la seconda serie della Clapton.
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La Eric Clapton Signature Stratocaster del Custom Shop del 2004

Nel 2004 venne introdotta la Custom Shop Eric Clapton Signature Stratocaster, team built, basata sulla signature di serie, la cui firma, insieme al logo del Custom Shop, veniva applicata nella parte posteriore della paletta.
Le finiture disponibili erano Midnight Blue, Mercedes Blue e Black. Anche le signature nere del Custom Shop, come quelle di serie, mostravano la scritta "BLACKIE" insieme alla firma di Clapton e non vanno confuse con la Blackie Tribute Replica prodotta, in edizione limitata, nel 2006.

Della Eric Clapton Signature Stratocaster furono realizzate anche delle versioni master built, leggermente differenti da quelle team built: legni e vernici migliori, tasti diversi, ma soprattutto manici con profili differenti e prive del TBX. Todd Krause nel 2009 dichiarò che la team built aveva il TBX perché quando venne creata nel 2004 Eric lo utilizzava e la chitarra non venne più modificata; invece la master built veniva sempre aggiornata seguendo alla perfezione le variazioni che Eric faceva effettuare sulle proprie chitarre e, dato che non utilizzava più il TBX e i manici avevano un profilo differente, queste modifiche venivano attuate anche nelle versioni master built della signature di Clapton.
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​Nel 2017 venne presentata la Journeyman Relic Eric Clapton Signature Stratocaster, versione team built dalla finitura invecchiata 2-Color Sunburst o Aged White Blonde.
Clapton Custom Shop 2005
La Clapton Custom Shop del 2005
Clapton CS Blackie anteriore
La paletta di una Clapton Stratocaster del Custom Shop (master built) nera con la scritta "Blackie" nella facciata posteriore
Journeyman Relic Strat Clapton2017
Advert della Journeyman Relic del 2017
Reverb

Altre versioni speciali

Nel corso degli anni il Custom Shop della Fender ha fabbricato edizioni speciali della Clapton Stratocaster, ma anche alcune chitarre solo per Slow Hand.
 
Per la registrazione del disco tributo a Jimi Hendrix Stone Free del 1992, Eric chiese al Custom Shop di costruire una Stratocaster speciale basata sulla sua signature bianca, ma munita dei pickup Texas Special. Questa chitarra è stata usata diverse volte in studio ma mai dal vivo.
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La Gold Leaf Stratocaster

La Gold Leaf Stratocaster è una chitarra custom order costruita dal master builder Mark Kendrick nel 1996 per il 50th anniversario della Fender.  
Eric era alla ricerca di qualcosa che avesse un aspetto antico, qualcosa «che si potesse appendere al Louvre» - ricorda il chitarrista inglese, e dopo tre tentativi si è arrivati a questa Stratocaster, costituita da un corpo in due pezzi di ontano e da una finitura dorata applicata da George Amicay, ricoperta da una sottile lacca trasparente. Il neck plate, su cui è inciso il seriale "EC1", fa riferimento all'anniversario della Fender. Mark Kendrick ricorda come questa chitarra inizialmente avesse anche un battipenna tutto dorato, che Clapton volle sostituire subito con uno bianco.
È stata la Stratocaster che Clapton ha utilizzato tra il '96 e il '97; la sua ultima apparizione la fece nel corso del tour One More Car, One More Rider del 2001, prima di essere venduta per 455.000 dollari.
Nel 2004 i masterbuilder del Custom Shop Fender la riproposero come ​Clapton Gold Leaf Stratocaster in edizione limitata di 50 esemplari muniti dei Vintage Noiseless e di un controllo di tono standard, al posto dei Gold Lace Sensor e del TBX presenti sull'originale e con la scritta "ORIGINAL Contour Body" di cui invece l'originale era priva.
Ancora oggi è possibile ordinare ai master builder del Custom Shop una Gold Leaf Replica.
Gold Leaf Replica
La Clapton Gold Leaf Stratocaster Replica

Le "Graffiti" Stratocaster

Lee Dickson, il tecnico che ha affiancato Slow Hand per più di vent'anni, ricorda come tra il 2001 e il 2004 Eric suonasse il più delle volte due chitarre costruite dal liutaio Todd Krause, identiche alle signature di serie compresi i pickup Vintage Noiseless. Queste si distinguevano dalla maggior parte delle chitarre per il loro peso, che contrastava con il trend del periodo che vedeva i chitarristi alla ricerca di corpi sempre più leggeri. In occasione del suo tour del 2001, Clapton ha inviato i corpi delle sue chitarre da John Matos, meglio conosciuto come Crash, un famoso graffiti artist di New York, che le ha dipinte a mano; successivamente i corpi sono tornati da Todd Krause per il clear coating e per l'assemblaggio.
​«Creating a painted guitar is very different than painting a canvas. Canvases are painted against a wall, or easel. Walls, well, they don't move, as simple as can be. The Stratocaster has no edges, the designs revolve from front to back, so it's quite tricky. Also, because of that same reason, when I paint them, I hang them from the ceiling so that I can easily move them, therefore creating a seamless design...yes, tricky indeed», dichiarò John nel 2019.
Le Crashocaster di Clapton hanno fecero il loro debutto al Wyclef Jean All-Star Jam del 2001 al Carnegie Hall. Furono utilizzate anche per il Reptile Tour del 2001, nel video di Ain’t gonna stand for it e in altri live.
Crash 1
Clapton con la Crashocaster #1 che ha debuttato nel 2001 al Wyclef Jean All-Star Jam. Usata anche nel Reptile tour del 2001, nel Japan tour del 2003 e in alcune date del 2004. Si vede nel video di "Ain’t gonna stand for it".
Crashocaster #2
La Crashocaster #2, usata nel Japan tour del 2001 ed in alcune date del 2004.
Crash 3
Eric con la sua Crashocaster #3, il cui battipenna metallico è stato disegnato da Mark Kendrick, che è stata vista la prima volta il 14 marzo del 2004 al Royal Albert Hall di Londra per il concerto One Generation for Another; è stata utilizzata anche dal primo Crossroads Festival del 2004 fino al concerto di Albany (USA) del 23 giugno del 2004.
Tra il 2004 e il 2007 Crash dipinse altre cinquanta Stratocaster fatte da Todd Krause, ciascuna con un disegno diverso, che mostravano la firma di Crash sul neck plate e quella del Master Builder sulla parte posteriore della paletta. Su questi strumenti, che non erano delle Clapton signature, venne montato un battipenna metallico simile a quello della Crash #3, munito di pickup Noiseless con mascherina nera. Nonostante questo, circolano oggi moltissimi esemplari di Crashocaster, non disegnate da John Matos, ma spacciate come tali.
Nel 2019 Crash dipinse una nuova Crashocaster, che Clapton suonò al Crossroads Guitar Festival di Dallas.
La Crashocaster del 2019
La Crashocaster del 2019
In un'intervista rilasciata al magazine Where's Eric n°34, Clapton dichiarò di aver commissionato un'intera serie "graffiti" e di possedere, oltre alle Crashocaster usate dal vivo, altre otto chitarre dipinte da altri artisti tra cui Stash, Daze e Futura. Nell'edizione successiva della rivista sono state anche pubblicate le foto di queste chitarre.
Daze
Daze
D'Zine
D'Zine
Futura
Futura
Kaws
Kaws
Next Sky
Next Sky
She1 #1
She1 #1
She1 #2
She1 #2
Stash
Stash
Le foto delle altre "Graffiti" Stratocaster pubblicate sulla rivista Where's Eric

La Blackie Tribute Replica

La vera Blackie di Clapton fu messa all'asta al Christie's di New York il 24 giugno del 2004 e acquistata per la cifra record di 959.500 dollari dal Guitar Center rappresentato da David Belzer e Drew Berlin, conosciuti dagli amanti del vintage come i Burst Brothers.
Circa un anno dopo, il 24 ottobre del 2005, la chitarra venne "prestata" al Custom Shop di Corona per essere studiata e analizzata.
Nel 2006, con il benestare di Clapton, i master builder del Custom Shop Fender, sotto la supervisione di Todd Krause, hanno sfornato duecentosettantacinque​ Blackie Tribute Replica, fedelissime repliche della leggendaria Blackie, che furono vendute in un solo giorno, il 24 novembre del 2006, per una cifra che si aggirava intorno ai 20.000 dollari a chitarra; una parte del ricavato venne devoluta in beneficenza al Crossroads Centre dell'isola caraibica di Antigua, un centro per la riabilitazione dall'abuso di droghe e di alcol fondato da Clapton nel 1998.
Ovviamente prive di firma (e di scritta "BLACKIE", presente invece su tutte le signature nere, con le quali non vanno confuse), le repliche mostravano persino i segni delle bruciature di sigaretta sulla paletta. Anche se l'hardware era in nickel e le meccaniche cromate (tutto in versione relic), la chiavetta del mi alto era dorata e ossidata come quella dell'originale.

Blackie Tribute Replica
La Blackie Tribute Replica nella custodia "Duck Bros" su cui è segnato un numero telefonico di Londra. La chitarra è accompagnata da un certificato di autenticità firmato da Clapton, da una cartella di presentazione in pelle, un DVD di Crossroads e alcune "Ericabilia" (foto della Fender Musical Instruments Corp.).
Blackie paletta
Le meccaniche della Blckie Tribute Replica. Da notare la chiavetta dorata del mi alto.

La Eric Clapton Crossroads Stratocaster

Nel 2007 la Fender presentò la ​​Eric Clapton Crossroads Stratocaster (conosciuta anche come Sun Strat) della quale sono stati prodotti solo cento esemplari. Il ricavato della vendita di queste chitarre andò al centro per la riabilitazione dall'abuso di droghe e di alcol fondato da Clapton, il Crossroads Centre dell'isola caraibica di Antigua. Sia sul corpo delle chitarre, sia sul grill dei cinquanta Crossroads '57 Twin Amp prodotti in contemporanea, spiccava il disegno Crossroads Antigua, un sole con il sorriso disegnato dallo stesso Eric.
Immagine
La Crossroads Stratocaster con il '57 Twin Amp
Thomann
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La 10th Anniversary Crossroads Antigua Clapton Stratocaster

Nel 2008, in occasione del decimo anniversario del Crossroads Centre di Antigua, Richard Ash, CEO della Sam Ash Music, chiese al Custom Shop della Fender se poteva realizzare, a scopo di beneficenza, una Stratocaster a tiratura limitata per riportare in vita la finitura Antigua della fine degli anni '70, forse uno dei colori più controversi della storia della Fender. L'azienda di Corona produsse cento esemplari della Eric Clapton Antigua 10th Anniversary Crossroads Stratocaster, venduti ognuno a 5000 dollari, di cui 1000 furono donati al centro di recupero.
Questa Stratocaster, che seguiva le specifiche della versione Custom Shop della signature (corpo in ontano, 1-piece maple neck con profilo soft V, ventidue tasti vintage style, pickup Vintage Noiseless, tremolo Vintage-style bloccato, MDX, TBX), venne rifinita da Jesus Andrade, che aveva già verniciato le Stratocaster Antigua tra il 1977 e il 1979. 

Le Limited Eric Clapton Signature Stratocaster del 2010

Volantino pubblicitario della Daphne Blue e della Gray Clapton Custom Shop a tiratura limitata
Volantino pubblicitario della Daphne Blue e della Gray Clapton Custom Shop a tiratura limitata
Nel 2010 il Custom Shop produsse la Limited Eric Clapton Signature Stratocaster, disponibile sia nella finitura Daphne Blue, copia minuziosa della chitarra che Eric usò nel suo tour in Australia del 2009, sia in quella Gray, colore leggermente più scuro del Pewter, replica meticolosa della sua Fender impiegata nel tour mondiale del 2006 e del 2007.
​Entrambe dal corpo in ontano, classico profilo soft V e ventidue tasti vintage, capotasto in osso, pickup Vintage Noiseless, MDX e tremolo vintage style bloccato, potevano essere distinte per la scritta "LIMITED EDITION" presente con il logo Custom Shop sulla facciata posteriore della paletta.
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La Brownie Tribute Replica

Brownie BrochureBrochure di presentazione della Brownie
Nella primavera del 2013 il master builder del Custom Shop, Todd Krause, con la Eric Clapton Brownie Tribute Stratocaster riportò in vita Brownie, la prima chitarra di Eric Clapton, una sunburst del '56 dal numero seriale 12073, acquistata a Londra il 7 Maggio del 1967 durante il suo tour con i Cream, con cui registrò Layla nel 1970 e venduta all'asta per finanziare il Crossroads Centre di Antigua. L'intero progetto costò a Todd circa un anno di lavoro: «It might have seemed to the public that it took a couple of months, but I had been working in secret for months and months before word go out».
Le cento repliche realizzate erano una ricostruzione fedele dell'originale: corpo in tre pezzi di ontano dalla finitura 2-Color Sunburst alla nitro, manico in acero dal profilo Custom Large Soft V, tastiera a ventuno tasti in stile vintage, pickup Custom Shielded '56 Stratocaster con switch a cinque vie, ponte tremolo vintage-style e hardware in nickel. Lo strumento riproduceva nei minimi dettagli, fino alle più piccole scalfitture, graffi ed ammaccature; perfino le bruciature di sigaretta e la finitura assimmetrica del body erano uguali alla vera Brownie. La chitarra venne venduta con uno speciale case con la scritta “FRAGILE” e “DEREK AND THE DOMINOS” e insieme ad un certificato di autenticità numerato e firmato a mano da Clapton.

Antonio Calvosa
Ringrazio vivamente Giovanni Gelli per le molte informazioni ricevute nella scrittura di quest'articolo.

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