Blackie, il Custom Shop Fender e le signature
Nel 1985 Slow Hand si rese conto che purtroppo la sua amata Blackie, una Stratocaster assemblata dal tipico V-shape della fine degli anni '50, doveva essere sostituita perché non poteva essere sottoposta a nessun altro refret ed era diventata insuonabile. «Blackie is simply worn out. It's unplayable. The problem is in the neck. The rest of the guitar is okay, but the neck is worn out. The frets are almost down to the wood, and it's already been refretted once and couldn't take another refret. I've played it so much that even the sides of the neck, running along the length of the fingerboard, are wearing down - the neck is actually getting thinner. It's not even wide enough to support six strings, so I simply had to go with something else. Dan Smith and I came up with some ideas, and the guitars I'm playing now are the result», ricorda Eric in un'intervista a Tom Wheeler.
In realtà sia il Master Builder Todd Krause che il tecnico di Clapton affermarono successivamente che Blackie non era poi così rovinata, semplicemente mostrava i segni di un intenso utilizzo ed era un po' più difficile da suonare, ma che Eric era deciso lo stesso a cambiare chitarra.
La vera ragione alla base di questo cambiamento era da ricercare nel nuovo rapporto tra Clapton e la Fender. Dan Smith voleva dimostrare che la Fender poteva realizzare chitarre migliori, fornendo ai musicisti più importanti degli strumenti custom perché, altrimenti, avrebbero suonato solo quelli pre-CBS e mai si sarebbero avvicinati ad una Fender nuova di fabbrica.
La prima Signature sarebbe dovuta essere di David Gilmour o di Jeff Beck, ma John Hill, il primo Artist Relations & Brand Director della Fender in Europa, aveva già dato a Gilmour sei Stratocaster reissue e standard; il chitarrista quindi non sentiva la necessità di una chitarra Custom, nonostante la sua Black Strat fosse prossima al ritiro e all'esilio presso il Dallas Hard Rock Café, perché si trovava molto bene con la Candy Apple Red del 1983 con cui partecipò al concerto Live Aid. Hill aveva visitato anche Jeff Beck durante la registrazione dell' album 'There and Back' presso gli Air Studios, portando con sé sei prototipi che Jeff volle tutti; inoltre aveva già ricevuto varie offerte da altri liutai sia inglesi che statunitensi.
In realtà sia il Master Builder Todd Krause che il tecnico di Clapton affermarono successivamente che Blackie non era poi così rovinata, semplicemente mostrava i segni di un intenso utilizzo ed era un po' più difficile da suonare, ma che Eric era deciso lo stesso a cambiare chitarra.
La vera ragione alla base di questo cambiamento era da ricercare nel nuovo rapporto tra Clapton e la Fender. Dan Smith voleva dimostrare che la Fender poteva realizzare chitarre migliori, fornendo ai musicisti più importanti degli strumenti custom perché, altrimenti, avrebbero suonato solo quelli pre-CBS e mai si sarebbero avvicinati ad una Fender nuova di fabbrica.
La prima Signature sarebbe dovuta essere di David Gilmour o di Jeff Beck, ma John Hill, il primo Artist Relations & Brand Director della Fender in Europa, aveva già dato a Gilmour sei Stratocaster reissue e standard; il chitarrista quindi non sentiva la necessità di una chitarra Custom, nonostante la sua Black Strat fosse prossima al ritiro e all'esilio presso il Dallas Hard Rock Café, perché si trovava molto bene con la Candy Apple Red del 1983 con cui partecipò al concerto Live Aid. Hill aveva visitato anche Jeff Beck durante la registrazione dell' album 'There and Back' presso gli Air Studios, portando con sé sei prototipi che Jeff volle tutti; inoltre aveva già ricevuto varie offerte da altri liutai sia inglesi che statunitensi.
John aveva fatto spesso visita ad Eric Clapton, sia ai suoi concerti, privati e pubblici, grazie a Roger Forrester, Duck Dunn e Albert Lee, sia collaborando con la Warner Bros Records durante la promozione degli album Another Ticket e Money and Cigarettes. Le prime discussioni su un'eventuale sostituzione di Blackie iniziarono quando John visitò il sound check del The Arms Concert alla Royal Albert Hall nel settembre 1983. In quest'occasione Hill organizzò un nuovo incontro da tenersi dopo due mesi al Forum di L.A.. Tuttavia Dan Smith non riuscì partecipare ed inviò, in sua vece, John Page e Freddie Tavares con una delle prime '57 Vintage Reissue da far provare al chitarrista che, all'epoca, era impegnato nell'ARMS Charity Concert. A questo incontro ne seguirono altri; in particolare Dan Smith ricorda che, nel giorno del suo compleanno (5 aprile), visitò personalmente Clapton a Dallas nel 1985. Ad Eric furono offerte, come agli altri chitarristi del "Britpack" selezionato da John Hill, una chitarra custom ed un clone della sua chitarra numero uno, Blackie. Ma in quel periodo Clapton non voleva ancora una replica di Blackie, per cui la Fender iniziò a lavorare alla chitarra custom per l'endorsment.
John Hill, al quale fu affidata Blackie, e Dan Smith andarono a Santa Monica al laboratorio di John Carruthers, un liutaio amico di Dan Smith, dove Dan smontò il manico e lo mise su un macchinario a rulli in grado di tagliare tre copie esatte del manico di Blackie.
John Hill, al quale fu affidata Blackie, e Dan Smith andarono a Santa Monica al laboratorio di John Carruthers, un liutaio amico di Dan Smith, dove Dan smontò il manico e lo mise su un macchinario a rulli in grado di tagliare tre copie esatte del manico di Blackie.
John Page e probabilmente George Blanda costruirono tre prototipi dal tremolo bloccato con un pezzo di legno utilizzando due profili selezionati da Clapton, uno in Torino Red (chiamato in precedenza anche Ferrari Red da John), dal profilo a "V" più marcato, e due in Pewter dal profilo più soft (che Clapton più tardi suonò nel Prince Trust Live Aid, nel Live in Montreux e nell'Eric Clapton and friends del 1986); questa finitura era molto simile all'antracite richiesta da Clapton e che talvolta chiamava Mercedes Characol Gray.
Questi prototipi furono equipaggiati con tre Gold Lace Sensor associati ad un un boost di 21 dB perché più volte Eric aveva espresso a John Hill il desiderio di una sorta di master volume, come quello che aveva il suo amplificatore Marshall, sulla Stratocaster; sia a Londra, sia in California, furono testati molti preamplificatori da montare sulla chitarra e, alla fine, ne venne selezionato uno assemblato da George Blanda. Queste chitarre furono mostrate ad Eric durante le registrazioni del suo album August: il chitarrista fu così entusiasta che incise anche alcuni assoli del suo album con i prototipi.
Questi prototipi furono equipaggiati con tre Gold Lace Sensor associati ad un un boost di 21 dB perché più volte Eric aveva espresso a John Hill il desiderio di una sorta di master volume, come quello che aveva il suo amplificatore Marshall, sulla Stratocaster; sia a Londra, sia in California, furono testati molti preamplificatori da montare sulla chitarra e, alla fine, ne venne selezionato uno assemblato da George Blanda. Queste chitarre furono mostrate ad Eric durante le registrazioni del suo album August: il chitarrista fu così entusiasta che incise anche alcuni assoli del suo album con i prototipi.
Il contratto tra il manager di Eric Clapton, Roger Forrester, e John Hill, incaricato dalla Fender Musical Instruments, venne firmato il 7 maggio del 1987, dopo lunghe negoziazioni, alla fine delle quali Roger disse che era la prima volta che Eric stipulava un contratto di sponsorizzazione. Il contratto includeva, dietro suggerimento di Hill, anche la possibilità di vendere su larga scala la nuova Stratocaster realizzata secondo le specifiche di Eric Clapton, cosa che inizialmente non era stata concepita poiché l'endorsment era inteso solo per far suonare Eric con una Stratocaster contemporanea piuttosto che una pre-CBS. All'inizio Dan Smith e Bill Schultz non erano entusiasti all'idea, perché pensavano che fosse una cosa "da Gibson". Ma quando John mostrò a Forrester, Schultz e Smith la pubblicità che aveva fatto su Stewart Copeland dei Police, gli dissero «let's put it in the contract», in modo da avere la possibilità di fare qualcosa di simile in futuro. Era nata la Signature di Eric Clapton.
Una delle primissime pubblicità della Clapton, apparsa sulla rivista Rolling Stone. La Fender era molto impegnata nel rebranding dopo il declino del periodo CBS e associare la nuova Fender ad un chitarrista che aveva reso celebrile le pre-CBS Blackie e Brownie era una tappa fondamentale del proprio rilancio
Nello stesso anno il Custom Shop produsse i primissimi modelli dell'Eric Clapton Statocaster (1a versione pre-factory), dall'aspetto vintage, che ricordava una Stratocaster del '57 con il caratteristico manico in acero a ventuno tasti e dal profilo a "V", ma che era munita di tre Gold Lace Sensor, di un controllo di tono TBX, di un circuito MDX che garantiva una spinta sui medi di 21 dB, di una tastiera più piatta e di un tremolo bloccato con un pezzo di legno. Come caratteristica distintiva della nuova serie, la firma del chitarrista venne applicata sulla parte anteriore della paletta. Su questi primi modelli, più che altro prototipi e piuttosto rari, fu inserito anche un piccolo switch per selezionare l'elettronica attiva e passiva.
La Clapton Signature Stratocaster di Andrew Kastner del 1987, una delle prime mai costruite. Da notare, nel dettaglio del corpo, il mini switch.
Tuttavia all'inizio del 1988, prima che partisse la produzione in serie, Eric chiese altre tre nuove chitarre e un nuovo manico per uno dei due prototipi Pewter originali. Questo lavoro però non si dimostrò per nulla facile perché Eric era sempre più esigente e perfezionista: i manici dei nuovi prototipi non sembravano andare mai bene e non voleva suonare con degli strumenti che sembravano appena usciti dalla fabbrica. John andò molte volte da Robbie Gladwell che si era "specializzato" nel dare un aspetto vissuto agli strumenti, un processo che oggi è conosciuto col nome relicing, ma che Hill e Robbie chiamavano antiquing.
Il Custom Shop costruì altri manici simili a quello di Blackie sulla base delle copie fatte da John Carruthers, e George Blanda e John Page li montarono su due nuovi prototipi, uno Pewter e uno Candy Apple Green, detto anche 7-Up Green, un colore che aveva recentemente usato su una Giffen Stratocaster usando lo smalto Patti’s nail varnish. Questa volta i manici (curly maple per la Pewter e bird's eye per la 7-Up Green), dal profilo leggermente più soft, erano perfetti. Eric chiese a Michael Stevens di invertire i manici della nuova Pewter e della Candy Apple Green e di aggiungere il ventiduesimo tasto alla Stratocaster verde (che successivamente avrebbe fatto riverniciare in Black).
Dan Smith suggerì di aggiungere su tutte le Clapton signature il ventiduesimo tasto e il BiFlex truss rod, che aveva disegnato nel 1981, mentre, dietro richiesta di Clapton, venne eliminato il mini-switch e il boost sui medi venne aumentato a 25 dB. A questi nuovi rari modelli (2a versione pre-factory) del Custom Shop seguì la vera e propria produzione di serie della nuova Eric Clapton Stratocaster (1a serie) inizialmente disponibile in Torino Red, Candy Apple Green e Pewter; nel 1991 venne aggiunta la finitura Black e nel 1994 quella Olympic White. Le signature nere mostravano la scritta "BLACKIE" insieme alla firma di Clapton; è importante però non confondere queste chitarre con la Blackie Tribute Replica prodotta, in edizione limitata, nel 2006 (e priva di questa scritta).
Il Custom Shop costruì altri manici simili a quello di Blackie sulla base delle copie fatte da John Carruthers, e George Blanda e John Page li montarono su due nuovi prototipi, uno Pewter e uno Candy Apple Green, detto anche 7-Up Green, un colore che aveva recentemente usato su una Giffen Stratocaster usando lo smalto Patti’s nail varnish. Questa volta i manici (curly maple per la Pewter e bird's eye per la 7-Up Green), dal profilo leggermente più soft, erano perfetti. Eric chiese a Michael Stevens di invertire i manici della nuova Pewter e della Candy Apple Green e di aggiungere il ventiduesimo tasto alla Stratocaster verde (che successivamente avrebbe fatto riverniciare in Black).
Dan Smith suggerì di aggiungere su tutte le Clapton signature il ventiduesimo tasto e il BiFlex truss rod, che aveva disegnato nel 1981, mentre, dietro richiesta di Clapton, venne eliminato il mini-switch e il boost sui medi venne aumentato a 25 dB. A questi nuovi rari modelli (2a versione pre-factory) del Custom Shop seguì la vera e propria produzione di serie della nuova Eric Clapton Stratocaster (1a serie) inizialmente disponibile in Torino Red, Candy Apple Green e Pewter; nel 1991 venne aggiunta la finitura Black e nel 1994 quella Olympic White. Le signature nere mostravano la scritta "BLACKIE" insieme alla firma di Clapton; è importante però non confondere queste chitarre con la Blackie Tribute Replica prodotta, in edizione limitata, nel 2006 (e priva di questa scritta).
La seconda versione della Clapton, datata 1988, ormai priva di mini switch e con il logo del Custom Shop dietro la paletta, dal colore un po' anomalo (ringrazio vivamente Nino Fazio di realvintage.it per le foto)
Nel 1991 la Fender, in accordo con Clapton, produsse alcune signature con la tastiera in palissandro per andare incontro ai gusti dei chitarristi che non amavano quelle in acero. Tuttavia furono fabbricati e venduti solo novantaquattro esemplari prima che la loro produzione venisse interrotta.
La Clapton Stratocaster montò i Lace Sensor fino al 2001, quando furono sostituiti dai nuovi Vintage Noiseless. Anche se il contratto tra la Actodyne General, produttrice dei Lace Sensor, finì nel 1996 e la Fender iniziò gradualmente a sostituirli su tutte le chitarre con i nuovi Noiseless, Lee Dickson, vecchio tecnico di Clapton, dichiarò che fu proprio Eric a preferire i Noiseless ai vecchi pickup. seconda serie della Clapton.
Il Master Builder Mark Kendrick, che ha costruito molte chitarre per Eric Clapton, affermò di preferire il suono dei Lace Sensor a quello dei Vintage Noiseless. Inoltre, dato non gli piaceva il suono del TBX, non lo montava sulle chitarre che costruiva per il chitarrista, che non badava neanche molto a questa modifica.
La Clapton Stratocaster montò i Lace Sensor fino al 2001, quando furono sostituiti dai nuovi Vintage Noiseless. Anche se il contratto tra la Actodyne General, produttrice dei Lace Sensor, finì nel 1996 e la Fender iniziò gradualmente a sostituirli su tutte le chitarre con i nuovi Noiseless, Lee Dickson, vecchio tecnico di Clapton, dichiarò che fu proprio Eric a preferire i Noiseless ai vecchi pickup. seconda serie della Clapton.
Il Master Builder Mark Kendrick, che ha costruito molte chitarre per Eric Clapton, affermò di preferire il suono dei Lace Sensor a quello dei Vintage Noiseless. Inoltre, dato non gli piaceva il suono del TBX, non lo montava sulle chitarre che costruiva per il chitarrista, che non badava neanche molto a questa modifica.
La Eric Clapton Signature Stratocaster del Custom Shop del 2004
Nel 2004 venne introdotta la Custom Shop Eric Clapton Signature Stratocaster, team built, basata sulla signature di serie, la cui firma, insieme al logo del Custom Shop, veniva applicata nella parte posteriore della paletta.
Le finiture disponibili erano Midnight Blue, Mercedes Blue e Black. Anche le signature nere del Custom Shop, come quelle di serie, mostravano la scritta "BLACKIE" insieme alla firma di Clapton e non vanno confuse con la Blackie Tribute Replica prodotta, in edizione limitata, nel 2006.
Della Eric Clapton Signature Stratocaster furono realizzate anche delle versioni master built, leggermente differenti da quelle team built: legni e vernici migliori, tasti diversi, ma soprattutto manici con profili differenti e prive del TBX. Todd Krause nel 2009 dichiarò che la team built aveva il TBX perché quando venne creata nel 2004 Eric lo utilizzava e la chitarra non venne più modificata; invece la master built veniva sempre aggiornata seguendo alla perfezione le variazioni che Eric faceva effettuare sulle proprie chitarre e, dato che non utilizzava più il TBX e i manici avevano un profilo differente, queste modifiche venivano attuate anche nelle versioni master built della signature di Clapton.
Nel 2017 venne presentata la Journeyman Relic Eric Clapton Signature Stratocaster, versione team built dalla finitura invecchiata 2-Color Sunburst o Aged White Blonde.
Le finiture disponibili erano Midnight Blue, Mercedes Blue e Black. Anche le signature nere del Custom Shop, come quelle di serie, mostravano la scritta "BLACKIE" insieme alla firma di Clapton e non vanno confuse con la Blackie Tribute Replica prodotta, in edizione limitata, nel 2006.
Della Eric Clapton Signature Stratocaster furono realizzate anche delle versioni master built, leggermente differenti da quelle team built: legni e vernici migliori, tasti diversi, ma soprattutto manici con profili differenti e prive del TBX. Todd Krause nel 2009 dichiarò che la team built aveva il TBX perché quando venne creata nel 2004 Eric lo utilizzava e la chitarra non venne più modificata; invece la master built veniva sempre aggiornata seguendo alla perfezione le variazioni che Eric faceva effettuare sulle proprie chitarre e, dato che non utilizzava più il TBX e i manici avevano un profilo differente, queste modifiche venivano attuate anche nelle versioni master built della signature di Clapton.
Nel 2017 venne presentata la Journeyman Relic Eric Clapton Signature Stratocaster, versione team built dalla finitura invecchiata 2-Color Sunburst o Aged White Blonde.
Altre versioni speciali3>
Nel corso degli anni il Custom Shop della Fender ha fabbricato edizioni speciali della Clapton Stratocaster, ma anche alcune chitarre solo per Slow Hand.
Per la registrazione del disco tributo a Jimi Hendrix Stone Free del 1992, Eric chiese al Custom Shop di costruire una Stratocaster speciale basata sulla sua signature bianca, ma munita dei pickup Texas Special. Questa chitarra è stata usata diverse volte in studio ma mai dal vivo.
Per la registrazione del disco tributo a Jimi Hendrix Stone Free del 1992, Eric chiese al Custom Shop di costruire una Stratocaster speciale basata sulla sua signature bianca, ma munita dei pickup Texas Special. Questa chitarra è stata usata diverse volte in studio ma mai dal vivo.
La Gold Leaf Stratocaster
La Gold Leaf Stratocaster è una chitarra custom order costruita dal master builder Mark Kendrick nel 1996 per il 50th anniversario della Fender.
Eric era alla ricerca di qualcosa che avesse un aspetto antico, qualcosa «che si potesse appendere al Louvre» - ricorda il chitarrista inglese, e dopo tre tentativi si è arrivati a questa Stratocaster, costituita da un corpo in due pezzi di ontano e da una finitura dorata applicata da George Amicay, ricoperta da una sottile lacca trasparente. Il neck plate, su cui è inciso il seriale "EC1", fa riferimento all'anniversario della Fender. Mark Kendrick ricorda come questa chitarra inizialmente avesse anche un battipenna tutto dorato, che Clapton volle sostituire subito con uno bianco.
È stata la Stratocaster che Clapton ha utilizzato tra il '96 e il '97; la sua ultima apparizione la fece nel corso del tour One More Car, One More Rider del 2001, prima di essere venduta per 455.000 dollari.
Nel 2004 i masterbuilder del Custom Shop Fender la riproposero come Clapton Gold Leaf Stratocaster in edizione limitata di 50 esemplari muniti dei Vintage Noiseless e di un controllo di tono standard, al posto dei Gold Lace Sensor e del TBX presenti sull'originale e con la scritta "ORIGINAL Contour Body" di cui invece l'originale era priva.
Ancora oggi è possibile ordinare ai master builder del Custom Shop una Gold Leaf Replica.
Eric era alla ricerca di qualcosa che avesse un aspetto antico, qualcosa «che si potesse appendere al Louvre» - ricorda il chitarrista inglese, e dopo tre tentativi si è arrivati a questa Stratocaster, costituita da un corpo in due pezzi di ontano e da una finitura dorata applicata da George Amicay, ricoperta da una sottile lacca trasparente. Il neck plate, su cui è inciso il seriale "EC1", fa riferimento all'anniversario della Fender. Mark Kendrick ricorda come questa chitarra inizialmente avesse anche un battipenna tutto dorato, che Clapton volle sostituire subito con uno bianco.
È stata la Stratocaster che Clapton ha utilizzato tra il '96 e il '97; la sua ultima apparizione la fece nel corso del tour One More Car, One More Rider del 2001, prima di essere venduta per 455.000 dollari.
Nel 2004 i masterbuilder del Custom Shop Fender la riproposero come Clapton Gold Leaf Stratocaster in edizione limitata di 50 esemplari muniti dei Vintage Noiseless e di un controllo di tono standard, al posto dei Gold Lace Sensor e del TBX presenti sull'originale e con la scritta "ORIGINAL Contour Body" di cui invece l'originale era priva.
Ancora oggi è possibile ordinare ai master builder del Custom Shop una Gold Leaf Replica.
Le "Graffiti" Stratocaster3>
Lee Dickson, uno dei tecnici di Clapton, ricorda come Eric suonasse il più delle volte due chitarre costruite dal liutaio Todd Krause, identiche alle signature di serie compresi i pickup Vintage Noiseless. Queste si distinguevano dalla maggior parte delle chitarre per il loro peso, che contrastava con il trend del periodo che vedeva i chitarristi alla ricerca di corpi sempre più leggeri. In occasione del suo tour del 2001, Clapton ha inviato i corpi delle sue chitarre da John Matos, meglio conosciuto come Crash, un famoso graffiti artist di New York, che le ha dipinte a mano; successivamente i corpi sono tornati da Todd Krause per il clear coating e per l'assemblaggio.
«Creating a painted guitar is very different than painting a canvas. Canvases are painted against a wall, or easel. Walls, well, they don't move, as simple as can be. The Stratocaster has no edges, the designs revolve from front to back, so it's quite tricky. Also, because of that same reason, when I paint them, I hang them from the ceiling so that I can easily move them, therefore creating a seamless design...yes, tricky indeed», dichiarò John nel 2019.
Le Crashocaster di Clapton hanno fecero il loro debutto al Wyclef Jean All-Star Jam del 2001 al Carnegie Hall. Furono utilizzate anche per il Reptile Tour del 2001, nel video di Ain’t gonna stand for it e in altri live.
«Creating a painted guitar is very different than painting a canvas. Canvases are painted against a wall, or easel. Walls, well, they don't move, as simple as can be. The Stratocaster has no edges, the designs revolve from front to back, so it's quite tricky. Also, because of that same reason, when I paint them, I hang them from the ceiling so that I can easily move them, therefore creating a seamless design...yes, tricky indeed», dichiarò John nel 2019.
Le Crashocaster di Clapton hanno fecero il loro debutto al Wyclef Jean All-Star Jam del 2001 al Carnegie Hall. Furono utilizzate anche per il Reptile Tour del 2001, nel video di Ain’t gonna stand for it e in altri live.
Tra il 2004 e il 2007 Crash dipinse altre cinquanta Stratocaster fatte da Todd Krause, ciascuna con un disegno diverso, che mostravano la firma di Crash sul neck plate e quella del Master Builder sulla parte posteriore della paletta. Su questi strumenti, che non erano delle Clapton signature, venne montato un battipenna metallico simile a quello della Crash #3, munito di pickup Noiseless con mascherina nera. Nonostante questo, circolano oggi moltissimi esemplari di Crashocaster, non disegnate da John Matos, ma spacciate come tali.
Nel 2019 Crash dipinse una nuova Crashocaster, che Clapton suonò al Crossroads Guitar Festival di Dallas.
Nel 2019 Crash dipinse una nuova Crashocaster, che Clapton suonò al Crossroads Guitar Festival di Dallas.
In un'intervista rilasciata al magazine Where's Eric n°34, Clapton dichiarò di aver commissionato un'intera serie "graffiti" e di possedere, oltre alle Crashocaster usate dal vivo, altre otto chitarre dipinte da altri artisti tra cui Stash, Daze e Futura. Nell'edizione successiva della rivista sono state anche pubblicate le foto di queste chitarre.
Le foto delle altre "Graffiti" Stratocaster pubblicate sulla rivista Where's Eric
La Blackie Tribute Replica
Blackie era una “partcaster” assemblata da Eric Clapton con pezzi provenienti da tre diverse Fender Stratocaster.
Secondo quanto raccontato proprio da Clapton, il chitarrista si trovava a Nashville in un negozio chiamato Sho-Bud, che aveva molte vecchie Fender Stratocaster degli anni ‘50 di seconda mano. In quel periodo queste chitarre erano così tanto snobbate dai musicisti che si poteva comprare una Stratocaster originale pre-CBS per 200 o 300 dollari! Quindi Eric acquistò in questo negozio sei-sette Stratocaster: una la diede a Steve Winwood, una a George Harrison e una a Pete Townshend, mentre ne tenne per sé le altre.
Gli piaceva molto il corpo nero di una di queste Stratocaster, ma lo strumento era in cattive condizioni, per cui prese il corpo e lo assemblò con pickup, manico e battipenna provenienti dalle altre chitarre.
Nel corso degli anni, Eric Clapton definì Blackie «a part of me». Nel 2004, Blackie è stata nominata dalla Fender G.B. Ireland una delle dieci migliori Fender Stratocaster “to die for”.
Blackie debuttò al Rainbow Concert il 13 gennaio 1973. È stata la chitarra principale su palco e in studio tra il 1970 e il 1985: è stata utilizzata per ogni album registrato in quel periodo, ma anche in eventi famosi come il tour benefico ARMS e il Live Aid e nel primo video musicale di Eric, Forever Man.
Nel 1985, Eric decise che era il momento di mandare Blackie in pensione, anche se la riprese in mano per una pubblicità televisiva per Honda Cars Japan nel 1990 e per un concerto alla Royal Albert Hall nel 1991 — in entrambi i casi mentre era ancora di proprietà del chitarrista inglese. La chitarra era anche presente su una maglietta venduta durante il tour mondiale del 2004 di Eric.
Il 24 giugno 2004 Blackie venne messa all'asta presso il Christie’s di New York per raccogliere fondi per il Crossroads Centre di Antigua, un centro di riabilitazione per l'abuso di droghe e alcol fondato da Clapton nel 1998. La chitarra venne acquistata dal Guitar Center — rappresentato da David Belzer e Drew Berlin, conosciuti tra gli amanti dei vintage come i Burst Brothers — per 959.500 dollari. Circa un anno dopo, il 24 ottobre 2005, la chitarra venne presa in prestito dal Fender Custom Shop per essere analizzata e misurata.
Infatti, nel 2006, il Guitar Center, con il benestare di Eric Clapton, annunciò la commercializzazione di una edizione limitata di una replica di Blackie come parte della Fender Master Built Tribute Series. I Master Builder del Custom Shop, sotto la supervisione di Todd Krause, fecero 275 Blackie Tribute Replica.
Il 17 maggio del 2006 Eric suonò il primo prototipo della replica per tre brani durante il suo concerto alla Royal Albert Hall di Londra.
Il 24 novembre del 2006 le chitarre vennero messe in vendita e furono tutte acquistate in un solo giorno, per un importo di circa 20.000 dollari a chitarra. Una parte del ricavato venne donata in beneficenza al Crossroads Centre.
Le repliche erano ovviamente non avevano la firma del chitarrista sulla paletta, né la scritta “BLACKIE” — presenti invece sulle signature — e mostravano anche segni di bruciature di sigarette sul manico. Anche se l’hardware era in nichel e le meccaniche erano cromate (tutto in versione relic), la chiave del mi alto era dorata e ossidata come quella dell'originale.
Secondo quanto raccontato proprio da Clapton, il chitarrista si trovava a Nashville in un negozio chiamato Sho-Bud, che aveva molte vecchie Fender Stratocaster degli anni ‘50 di seconda mano. In quel periodo queste chitarre erano così tanto snobbate dai musicisti che si poteva comprare una Stratocaster originale pre-CBS per 200 o 300 dollari! Quindi Eric acquistò in questo negozio sei-sette Stratocaster: una la diede a Steve Winwood, una a George Harrison e una a Pete Townshend, mentre ne tenne per sé le altre.
Gli piaceva molto il corpo nero di una di queste Stratocaster, ma lo strumento era in cattive condizioni, per cui prese il corpo e lo assemblò con pickup, manico e battipenna provenienti dalle altre chitarre.
Nel corso degli anni, Eric Clapton definì Blackie «a part of me». Nel 2004, Blackie è stata nominata dalla Fender G.B. Ireland una delle dieci migliori Fender Stratocaster “to die for”.
Blackie debuttò al Rainbow Concert il 13 gennaio 1973. È stata la chitarra principale su palco e in studio tra il 1970 e il 1985: è stata utilizzata per ogni album registrato in quel periodo, ma anche in eventi famosi come il tour benefico ARMS e il Live Aid e nel primo video musicale di Eric, Forever Man.
Nel 1985, Eric decise che era il momento di mandare Blackie in pensione, anche se la riprese in mano per una pubblicità televisiva per Honda Cars Japan nel 1990 e per un concerto alla Royal Albert Hall nel 1991 — in entrambi i casi mentre era ancora di proprietà del chitarrista inglese. La chitarra era anche presente su una maglietta venduta durante il tour mondiale del 2004 di Eric.
Il 24 giugno 2004 Blackie venne messa all'asta presso il Christie’s di New York per raccogliere fondi per il Crossroads Centre di Antigua, un centro di riabilitazione per l'abuso di droghe e alcol fondato da Clapton nel 1998. La chitarra venne acquistata dal Guitar Center — rappresentato da David Belzer e Drew Berlin, conosciuti tra gli amanti dei vintage come i Burst Brothers — per 959.500 dollari. Circa un anno dopo, il 24 ottobre 2005, la chitarra venne presa in prestito dal Fender Custom Shop per essere analizzata e misurata.
Infatti, nel 2006, il Guitar Center, con il benestare di Eric Clapton, annunciò la commercializzazione di una edizione limitata di una replica di Blackie come parte della Fender Master Built Tribute Series. I Master Builder del Custom Shop, sotto la supervisione di Todd Krause, fecero 275 Blackie Tribute Replica.
Il 17 maggio del 2006 Eric suonò il primo prototipo della replica per tre brani durante il suo concerto alla Royal Albert Hall di Londra.
Il 24 novembre del 2006 le chitarre vennero messe in vendita e furono tutte acquistate in un solo giorno, per un importo di circa 20.000 dollari a chitarra. Una parte del ricavato venne donata in beneficenza al Crossroads Centre.
Le repliche erano ovviamente non avevano la firma del chitarrista sulla paletta, né la scritta “BLACKIE” — presenti invece sulle signature — e mostravano anche segni di bruciature di sigarette sul manico. Anche se l’hardware era in nichel e le meccaniche erano cromate (tutto in versione relic), la chiave del mi alto era dorata e ossidata come quella dell'originale.
La Eric Clapton Crossroads Stratocaster
Nel 2007 la Fender presentò la Eric Clapton Crossroads Stratocaster (conosciuta anche come Sun Strat) della quale sono stati prodotti solo cento esemplari. Il ricavato della vendita di queste chitarre andò al centro per la riabilitazione dall'abuso di droghe e di alcol fondato da Clapton, il Crossroads Centre dell'isola caraibica di Antigua. Sia sul corpo delle chitarre, sia sul grill dei cinquanta Crossroads '57 Twin Amp prodotti in contemporanea, spiccava il disegno Crossroads Antigua, un sole con il sorriso disegnato dallo stesso Eric.
La 10th Anniversary Crossroads Antigua Clapton StratocasterNel 2008, in occasione del decimo anniversario del Crossroads Centre di Antigua, Richard Ash, CEO della Sam Ash Music, chiese al Custom Shop della Fender se poteva realizzare, a scopo di beneficenza, una Stratocaster a tiratura limitata per riportare in vita la finitura Antigua della fine degli anni '70, forse uno dei colori più controversi della storia della Fender. L'azienda di Corona produsse cento esemplari della Eric Clapton Antigua 10th Anniversary Crossroads Stratocaster, venduti ognuno a 5000 dollari, di cui 1000 furono donati al centro di recupero.
Questa Stratocaster, che seguiva le specifiche della versione Custom Shop della signature (corpo in ontano, 1-piece maple neck con profilo soft V, ventidue tasti vintage style, pickup Vintage Noiseless, tremolo Vintage-style bloccato, MDX, TBX), venne rifinita da Jesus Andrade, che aveva già verniciato le Stratocaster Antigua tra il 1977 e il 1979. |
Le Limited Eric Clapton Signature Stratocaster del 2010
Nel 2010 il Custom Shop produsse la Limited Eric Clapton Signature Stratocaster, disponibile sia nella finitura Daphne Blue, copia minuziosa della chitarra che Eric usò nel suo tour in Australia del 2009, sia in quella Gray, colore leggermente più scuro del Pewter, replica meticolosa della sua Fender impiegata nel tour mondiale del 2006 e del 2007.
Entrambe dal corpo in ontano, classico profilo soft V e ventidue tasti vintage, capotasto in osso, pickup Vintage Noiseless, MDX e tremolo vintage style bloccato, potevano essere distinte per la scritta "LIMITED EDITION" presente con il logo Custom Shop sulla facciata posteriore della paletta. |
La Brownie Tribute Replica
Brownie fu la prima Stratocaster di Eric Clapton e una delle sue preferite. Clapton l’acquistò presso il Sound City di Londra il 7 maggio 1967, mentre era ancora con i Cream.
Eric utilizzò Brownie per diversi anni per registrazioni in studio e per i concerti; in particolare la suonò nel suo primo album da solista, Eric Clapton, del 1970, dove si può vedere insieme al chitarrista sulla foto di copertina, e, nello stesso anno, nell’intero album Layla - incluso il brano omonimo - per il quale fu nuovamente fotografata, sul pavimento degli Criteria Studios, per il lato posteriore della copertina dell’album.
Il 24 giugno 1999 Clapton vendette all’asta Brownie per 497.500 dollari al Christie’s a New York City per raccogliere fondi per il suo centro recupero da alcol e droghe, il Crossroads Centre di Antigua.
Brownie era una Fender Stratocaster Sunburst a due toni del 1956, numero di serie 12073. Sul tacco del manico spiccavano le iniziali “XA” e la data “6-56” scritte a matita, mentre il corpo era datato “6-56”. Eric trasportava Brownie in una custodia rigida rettangolare nera su cui entrambi i lati c’erano le scritte “DEREK AND THE DOMINOS” e “FRAGILE” in giallo e su cui Lee Dickson aveva messo una targhetta con scritto “1956 Strat 2073 2TSB BR”.
In un’intervista con Fred Stuckey pubblicata sul Guitar Player di giugno 1970, Eric disse che anche se in quel periodo stava ancora suonando la Les Paul, usò Brownie con Delaney & Bonnie perché aveva un suono grandioso e perché «it's just right for the kind of bag I was playing with them». Stuckey chiese anche a Clapton: «Have you done anything to the Stratocaster - like modify the pickups or have the frets shaved»? E Clapton rispose: «No. I just set the switch between the first and middle pickups. There is a little place where you can catch it so that you can get a special sound somehow. I get much more rhythm and blues or rock kind of sound that way».
Eric utilizzò Brownie per diversi anni per registrazioni in studio e per i concerti; in particolare la suonò nel suo primo album da solista, Eric Clapton, del 1970, dove si può vedere insieme al chitarrista sulla foto di copertina, e, nello stesso anno, nell’intero album Layla - incluso il brano omonimo - per il quale fu nuovamente fotografata, sul pavimento degli Criteria Studios, per il lato posteriore della copertina dell’album.
Il 24 giugno 1999 Clapton vendette all’asta Brownie per 497.500 dollari al Christie’s a New York City per raccogliere fondi per il suo centro recupero da alcol e droghe, il Crossroads Centre di Antigua.
Brownie era una Fender Stratocaster Sunburst a due toni del 1956, numero di serie 12073. Sul tacco del manico spiccavano le iniziali “XA” e la data “6-56” scritte a matita, mentre il corpo era datato “6-56”. Eric trasportava Brownie in una custodia rigida rettangolare nera su cui entrambi i lati c’erano le scritte “DEREK AND THE DOMINOS” e “FRAGILE” in giallo e su cui Lee Dickson aveva messo una targhetta con scritto “1956 Strat 2073 2TSB BR”.
In un’intervista con Fred Stuckey pubblicata sul Guitar Player di giugno 1970, Eric disse che anche se in quel periodo stava ancora suonando la Les Paul, usò Brownie con Delaney & Bonnie perché aveva un suono grandioso e perché «it's just right for the kind of bag I was playing with them». Stuckey chiese anche a Clapton: «Have you done anything to the Stratocaster - like modify the pickups or have the frets shaved»? E Clapton rispose: «No. I just set the switch between the first and middle pickups. There is a little place where you can catch it so that you can get a special sound somehow. I get much more rhythm and blues or rock kind of sound that way».
Nel febbraio del 2013 la Fender annunciò che il Custom Shop avrebbe realizzato una riproduzione di Brownie, che sarebbe stata disponibile esclusivamente presso il Guitar Center il 21 marzo 2013. Le Eric Clapton Brownie Tribute Stratocaster furono tutte realizzate a mano con grande attenzione dal Master Builder Todd Krause.
L’intero progetto richiese a Todd circa un anno di lavoro: «It might have seemed to the public that it took a couple of months, but I had been working in secret for months and months before word went out». Le cento repliche fabbricate avevano un corpo in ontano in tre pezzi rifinito alla nitro, un manico in acero dalla forma di soft “V”, 21 tasti in stile vintage, pickup Custom Shielded ‘56 Stratocaster, uno switch a cinque vie, un ponte in stile vintage e hardware in nichel. Lo strumento riproduceva la chitarra originale nei minimi dettagli, fino ai graffi più piccoli; anche le bruciature di sigarette e la finitura Sunburst bicolore asimmetrica del corpo erano identiche a quelle della Brownie originale. La chitarra era venduta con una replica della custodia di Brownie e un certificato di autenticità, numerato e firmato a mano da Clapton. |
Antonio Calvosa
Ringrazio vivamente Giovanni Gelli per le molte informazioni ricevute nella scrittura di quest'articolo.