La Tex-Mex e la nascita della Jimmie Vaughan Tex-Mex Stratocaster

La messicana Jimmie Vaughan Tex-Mex Stratocaster era una signature, presentata nel 1997, ispirata alla Tex-Mex Strat (1996-1997).
La Tex Mex era una chitarra dal corpo made in Corona, ma levigato e rifinito ad Ensenada, costituito da più parti di tulip poplar nascoste da un top e un back impiallacciato (almeno nei modelli sunburst) e che montava i pickup Tex Mex, economici ma staggered e ben equilibrati. Da un lato questi pickup ricordavano i Custom Shop Texas Special, ma mentre questi avevano top e bottom plates in fibra vulcanizzata, avvolgimenti in plain enamel e venivano immersi nella cera, i Tex Mex ricordavano più i pickup giapponesi economici, con top e back in plastica, nessuna immersione nella cera, ma superavvolti per avere un suono più "grosso". «They're very high output, very punchy, with a lot of guts. But they still have the high-end sparkle that a strat should. They're extremely aggressive, but not over the top», disse Mike Lewis, direttore del marketing Fender.
La Tex Mex, con le meccaniche Kluson style e il ponte Synchronyzed Tremolo a sei viti, dava proprio l'idea di una Stratocaster degli anni '60, ma i suoi tasti medium jumbo e la sua tastiera quasi piatta la rendevano al tempo stesso più moderna.
Colpito dalla qualità di questa chitarra, Jimmie ne iniziò a parlare alla Fender con Mike Lewis come possibile base della sua signature. «I thought it would be a great idea to have one that was really affordable and a good guitar at the same time. Since my friends and I are fans of the Mexican strats, I asked about the possibility of having a model from Mexico», spiegò Jimmie.
Furono apportate solo poche modifiche alla Tex Mex, tra cui il passaggio da una manico modern "C" ad uno "special shaped" - in seguito modificato a soft "V" - e l'utilizzo di un corpo in ontano e di una tastiera in acero.
Si narra che Jimmie, contento per la qualità della sua signature, avesse chiesto alla Fender di visitare la fabbrica di Ensenada e si stupì per la passione con cui erano costruiti gli strumenti messicani. Per ringraziarli decise quindi di organizzare un concerto solo per loro.
La Tex Mex era una chitarra dal corpo made in Corona, ma levigato e rifinito ad Ensenada, costituito da più parti di tulip poplar nascoste da un top e un back impiallacciato (almeno nei modelli sunburst) e che montava i pickup Tex Mex, economici ma staggered e ben equilibrati. Da un lato questi pickup ricordavano i Custom Shop Texas Special, ma mentre questi avevano top e bottom plates in fibra vulcanizzata, avvolgimenti in plain enamel e venivano immersi nella cera, i Tex Mex ricordavano più i pickup giapponesi economici, con top e back in plastica, nessuna immersione nella cera, ma superavvolti per avere un suono più "grosso". «They're very high output, very punchy, with a lot of guts. But they still have the high-end sparkle that a strat should. They're extremely aggressive, but not over the top», disse Mike Lewis, direttore del marketing Fender.
La Tex Mex, con le meccaniche Kluson style e il ponte Synchronyzed Tremolo a sei viti, dava proprio l'idea di una Stratocaster degli anni '60, ma i suoi tasti medium jumbo e la sua tastiera quasi piatta la rendevano al tempo stesso più moderna.
Colpito dalla qualità di questa chitarra, Jimmie ne iniziò a parlare alla Fender con Mike Lewis come possibile base della sua signature. «I thought it would be a great idea to have one that was really affordable and a good guitar at the same time. Since my friends and I are fans of the Mexican strats, I asked about the possibility of having a model from Mexico», spiegò Jimmie.
Furono apportate solo poche modifiche alla Tex Mex, tra cui il passaggio da una manico modern "C" ad uno "special shaped" - in seguito modificato a soft "V" - e l'utilizzo di un corpo in ontano e di una tastiera in acero.
Si narra che Jimmie, contento per la qualità della sua signature, avesse chiesto alla Fender di visitare la fabbrica di Ensenada e si stupì per la passione con cui erano costruiti gli strumenti messicani. Per ringraziarli decise quindi di organizzare un concerto solo per loro.
La Custom Artist
Nel luglio del 2018 la Fender presentò la Custom Artist Jimmie Vaughan Signature Stratocaster. Questo strumento, nato dalla collaborazione tra il chitarrista blues il Custom Shop, si differenziava dalla serie factory per un manico rift sawn maple dal profilo Jimmie Vaughan Custom "C" che rispecchiava le preferenze del musicista, munito di tasti 57110 Jumbo. Il corpo in due pezzi di ontano e il manico avevano una finitura Lush Closet Classic alla nitro e i pickup erano i Custom Shop JLV.
Le "Vaughan Brothers" Custom Shop del 2018

Nel 2018 il Custom Shop celebrò i due fratelli Vaughan con 30 Limited Edition Jimmie Vaughan Stratocaster e 30 Limited Edition Stevie Ray Vaughan Stratocaster, tutte realizzata da John Cruz, ispirate alle chitarre usate dai due fratelli del Texas Blues.
La Jimmie Vaughan, in particolare, trovava ispirazione nella prima Stratocaster bianca che il chitarrista acquistò da un suo amico alla fine degli anni '70 per $245 e che modificò a proprio piacimento per imitare la Mary Kaye. Sostituì quindi il manico con uno della fine degli anni '50 che il Charley's Guitar Shop di Dallas modificò sostituendo le decal e i tasti con altri di maggiori dimensioni. Sul lato posteriore dello strumento Jimmie applicò, durante un tour in Danimarca, un adesivo capovolto raffigurante una pin-up.
La replica di John Cruz si distingueva per un body in due pezzi asimmetrici di ontano dalla finitura fortemente reliccata, su cui applicò un battipenna monostrato parchment, e per un manico in acero dal profilo "'57 C" con tastiera dal radius di 9,5" munita di tasti 6100.
La Jimmie Vaughan, in particolare, trovava ispirazione nella prima Stratocaster bianca che il chitarrista acquistò da un suo amico alla fine degli anni '70 per $245 e che modificò a proprio piacimento per imitare la Mary Kaye. Sostituì quindi il manico con uno della fine degli anni '50 che il Charley's Guitar Shop di Dallas modificò sostituendo le decal e i tasti con altri di maggiori dimensioni. Sul lato posteriore dello strumento Jimmie applicò, durante un tour in Danimarca, un adesivo capovolto raffigurante una pin-up.
La replica di John Cruz si distingueva per un body in due pezzi asimmetrici di ontano dalla finitura fortemente reliccata, su cui applicò un battipenna monostrato parchment, e per un manico in acero dal profilo "'57 C" con tastiera dal radius di 9,5" munita di tasti 6100.
Antonio Calvosa
La Custom Shop del 2018 Limited Edition Jimmie Vaughan Stratocaster (Courtesy of Fender)