Mario scrive per Axe ed è l'autore di:
The Gibson "P.A.F." Humbucking pickup: from myth to reality Pickups, windings and magnets: and the guitar became electric |
Ogni tanto si riaffaccia la domanda: è possibile replicare i P.A.F. Gibson al 100%?
Ovviamente sì, come ogni cosa. Ci sono studiosi, ad esempio, che riproducono corazze medioevali o complessi macchinari del Rinascimento per valutarne l'effettiva funzionalità.
Certi studi non sono utili soltanto sul piano prettamente storico (per fare una corazza, quali leghe erano usate, com'era forgiata, quale spessore era utile per proteggere da un colpo di archibugio, quali erano i costi all'epoca?), ma spesso offrono spunti per realizzazioni attuali, come i giubbotti protettivi dei soldati attuali che sfruttano gli stessi principi anche se, ovviamente, adattati per offrire una resistenza adeguata alle armi moderne, molto più letali degli archibugi.
Ovviamente sì, come ogni cosa. Ci sono studiosi, ad esempio, che riproducono corazze medioevali o complessi macchinari del Rinascimento per valutarne l'effettiva funzionalità.
Certi studi non sono utili soltanto sul piano prettamente storico (per fare una corazza, quali leghe erano usate, com'era forgiata, quale spessore era utile per proteggere da un colpo di archibugio, quali erano i costi all'epoca?), ma spesso offrono spunti per realizzazioni attuali, come i giubbotti protettivi dei soldati attuali che sfruttano gli stessi principi anche se, ovviamente, adattati per offrire una resistenza adeguata alle armi moderne, molto più letali degli archibugi.
La prima domanda da porsi, dunque, è: cosa rende un determinato prodotto ancora desiderabile e cosa offre, in termini di funzionalità, che le versioni correnti non risultano avere?
La risposta non può prescindere dall'uso previsto.
Gli attributi che sembrano più comunemente riconosciuti ai P.A.F. Gibson è, rispetto a modelli analoghi moderni, è una maggiore trasparenza sonora, maggiore dinamica e impareggiabile reattività al tocco.
Tali caratteristiche sono desiderabili se si ha un certo stile, sono trascurabili se si suona prevalentemente con saturazioni molto spinte ad alti livelli sonori, circostanze in cui può contare più una buona resistenza al feedback che una dinamica elevata.
Supponendo che le caratteristiche tipiche di un pickup d'epoca siano desiderabili, per il proprio stile, cosa occorre per replicarlo?
Prima di tutto procedere nell'analisi come gli studiosi di reperti storici: quali materiali erano disponibili e com'erano usati? Secondo quali principi erano realizzati? Che cosa era considerato "bello" in termini sonori, all'epoca?
Il procedimento non è diverso da quello che possa portare a una buona replica di un'ascia preistorica, ovvero occorre calarsi nella forma mentis di un uomo preistorico. Quali essenze lignee erano disponibili e quali, per lui, erano considerate più adatte per costruire il manico, quali pietre erano intese come le più adatte per la lama e con quali attrezzi erano lavorate?
Lo stesso ragionamento va seguito per un pickup. Quali calamite erano disponibili, che tipo di rame per gli avvolgimenti, quali leghe per realizzare base ed espansioni polari, per quale risultato sonoro da conseguire?
La risposta non può prescindere dall'uso previsto.
Gli attributi che sembrano più comunemente riconosciuti ai P.A.F. Gibson è, rispetto a modelli analoghi moderni, è una maggiore trasparenza sonora, maggiore dinamica e impareggiabile reattività al tocco.
Tali caratteristiche sono desiderabili se si ha un certo stile, sono trascurabili se si suona prevalentemente con saturazioni molto spinte ad alti livelli sonori, circostanze in cui può contare più una buona resistenza al feedback che una dinamica elevata.
Supponendo che le caratteristiche tipiche di un pickup d'epoca siano desiderabili, per il proprio stile, cosa occorre per replicarlo?
Prima di tutto procedere nell'analisi come gli studiosi di reperti storici: quali materiali erano disponibili e com'erano usati? Secondo quali principi erano realizzati? Che cosa era considerato "bello" in termini sonori, all'epoca?
Il procedimento non è diverso da quello che possa portare a una buona replica di un'ascia preistorica, ovvero occorre calarsi nella forma mentis di un uomo preistorico. Quali essenze lignee erano disponibili e quali, per lui, erano considerate più adatte per costruire il manico, quali pietre erano intese come le più adatte per la lama e con quali attrezzi erano lavorate?
Lo stesso ragionamento va seguito per un pickup. Quali calamite erano disponibili, che tipo di rame per gli avvolgimenti, quali leghe per realizzare base ed espansioni polari, per quale risultato sonoro da conseguire?
Una volta trovate le risposte, per una produzione che possa essere posta in commercio occorre fare un'analisi del rapporto costi/benefici in base a ciò che è possibile ottenere oggi.
Sui materiali si è discusso a lungo e la conclusione è che, per ottenerli identici ci sono limiti ambientali sia per la replica delle formule esatte, sia per i procedimenti. Non basta, infatti, dire che la formula originale prevedeva una certa mistura d'ingredienti, i procedimenti usati per la realizzazione influenzano il risultato finale e rispettarli può essere impossibile per ragioni economiche (la ditta incaricata sarebbe costretta a cambiare troppo radicalmente le procedure usuali oggi e non le cambierebbe se non per un elevato numero di pezzi o ad un costo proibitivo per il cliente) oppure legali (alcune pratiche in uso negli anni '50 possono risultare oggi fuorilegge). Anche alcune sostanze usate all'epoca sono oggi proibite.
Nonostante questi limiti, con il successo e la proliferazione di costruttori "boutique" il mercato ha risposto e oggi si riesce ad avere materiali, se non identici, molto simili, pur con i limiti enunciati, a quelli originali e un buon produttore può ancora ridurre il gap adottando le tecniche più adeguate.
In pratica costruire un pickup che abbia ottima dinamica, trasparenza sonora e reattività al tocco, è possibile, come molti prodotti dimostrano, anche se qualche sfumatura sonora rimane ancora a differenziare la copia da un originale per le ragioni citate.
Sui materiali si è discusso a lungo e la conclusione è che, per ottenerli identici ci sono limiti ambientali sia per la replica delle formule esatte, sia per i procedimenti. Non basta, infatti, dire che la formula originale prevedeva una certa mistura d'ingredienti, i procedimenti usati per la realizzazione influenzano il risultato finale e rispettarli può essere impossibile per ragioni economiche (la ditta incaricata sarebbe costretta a cambiare troppo radicalmente le procedure usuali oggi e non le cambierebbe se non per un elevato numero di pezzi o ad un costo proibitivo per il cliente) oppure legali (alcune pratiche in uso negli anni '50 possono risultare oggi fuorilegge). Anche alcune sostanze usate all'epoca sono oggi proibite.
Nonostante questi limiti, con il successo e la proliferazione di costruttori "boutique" il mercato ha risposto e oggi si riesce ad avere materiali, se non identici, molto simili, pur con i limiti enunciati, a quelli originali e un buon produttore può ancora ridurre il gap adottando le tecniche più adeguate.
In pratica costruire un pickup che abbia ottima dinamica, trasparenza sonora e reattività al tocco, è possibile, come molti prodotti dimostrano, anche se qualche sfumatura sonora rimane ancora a differenziare la copia da un originale per le ragioni citate.
Oltre i limiti "fisici" descritti, tuttavia, secondo me ce n'è uno "filosofico" che non è meno difficile da superare. Come accennavo, per riprodurre fedelmente qualcosa occorre capire la mentalità del costruttore originale, se vuoi riprodurre fedelmente un tomahawk devi imparare a "pensare" da nativo americano, se vuoi riprodurre un P.A.F. devi "pensarla" come un impiegato alla Gibson a Kalamazoo negli anni cinquanta.
Sembra semplice ma non lo è. Ad esempio nessuno, allora, avrebbe mai pensato di costruire un modello specifico per la posizione al manico e quella al ponte di una chitarra, l'unica eccezione era rappresentata dai pickup per la Telecaster Fender, dovuta al fatto che Leo Fender voleva due suoni distinti, ispirati a quello di una lap steel per la posizione al ponte e di una arch-top per quella al manico. Più volte ho chiesto ragione di questa incongruenza [oggi le repliche dei P.A.F. sono tutti set che differenziano quello neck da quello bridge] a molti costruttori e la risposta, invariabilmente, è stata «I clienti ormai sono abituati ai set compensati e, comunque, avere i pickup calibrati è meglio, nell'uso pratico». Ma "è meglio" ha senso pensando da uomo moderno, abituato a usare la chitarra e i relativi controlli in un certo modo, quindi sorge legittima la domanda: quanti altri dettagli avrà scavalcato, pensando da "moderno", magari anche inconsciamente?
In questo senso ritengo la maggior parte delle "repliche" di modelli d'epoca parzialmente carenti per difetto "filosofico", per una (più o meno) consapevole mancanza di aderenza alla vera filosofia originale, per il non sapere "pensare" da uomo d'epoca. In pratica ogni "replica" è, di fatto, una copia attualizzata, una versione riveduta e corretta, secondo criteri attuali, di un disegno d'epoca.
La cosa migliore, sapendolo fare, sarebbe di proporre una versione "true to historic concepts" e una "updated". Riprendendo l'esempio precedente, quindi, occorrerebbe lasciare la scelta fra un vero tomahawk, riprodotto secondo i criteri di un vero nativo americano d'epoca storica, e la versione per turisti.
Sembra semplice ma non lo è. Ad esempio nessuno, allora, avrebbe mai pensato di costruire un modello specifico per la posizione al manico e quella al ponte di una chitarra, l'unica eccezione era rappresentata dai pickup per la Telecaster Fender, dovuta al fatto che Leo Fender voleva due suoni distinti, ispirati a quello di una lap steel per la posizione al ponte e di una arch-top per quella al manico. Più volte ho chiesto ragione di questa incongruenza [oggi le repliche dei P.A.F. sono tutti set che differenziano quello neck da quello bridge] a molti costruttori e la risposta, invariabilmente, è stata «I clienti ormai sono abituati ai set compensati e, comunque, avere i pickup calibrati è meglio, nell'uso pratico». Ma "è meglio" ha senso pensando da uomo moderno, abituato a usare la chitarra e i relativi controlli in un certo modo, quindi sorge legittima la domanda: quanti altri dettagli avrà scavalcato, pensando da "moderno", magari anche inconsciamente?
In questo senso ritengo la maggior parte delle "repliche" di modelli d'epoca parzialmente carenti per difetto "filosofico", per una (più o meno) consapevole mancanza di aderenza alla vera filosofia originale, per il non sapere "pensare" da uomo d'epoca. In pratica ogni "replica" è, di fatto, una copia attualizzata, una versione riveduta e corretta, secondo criteri attuali, di un disegno d'epoca.
La cosa migliore, sapendolo fare, sarebbe di proporre una versione "true to historic concepts" e una "updated". Riprendendo l'esempio precedente, quindi, occorrerebbe lasciare la scelta fra un vero tomahawk, riprodotto secondo i criteri di un vero nativo americano d'epoca storica, e la versione per turisti.
Tornando alla domanda iniziale, dunque, riprodurre i P.A.F. è possibile, non per tutti desiderabile, ma la credibilità del risultato dipende da quanto si intende o si può investire in ricerca e materiali, capacità individuali, attitudine "filosofica", oltre a oggettivi limiti dovuti al mero passare del tempo che ha reso alcuni dettagli difficili da realizzare per mutate condizioni legislative e industriali.
Un'ultima considerazione riguarda il famoso "pubblico". Da quando è esplosa la moda per gli strumenti "vintage" e le loro riproduzioni, molti dettagli più accurati, nel tempo, sono stati conseguenza di una maggior attenzione da parte proprio del pubblico, diventato più esigente. Il più delle volte, ovviamente, il progresso si è avuto riguardo gli aspetti estetici, più facili da apprendere e decifrare, grazie anche alla maggiore conoscenza tramite libri, articoli e informazione in generale, per cui è importante che cresca la cultura sull'argomento affinché un pubblico sempre più esigente spinga i produttori a fare meglio e renda sempre meno proficuo adottare compromessi.
Un'ultima considerazione riguarda il famoso "pubblico". Da quando è esplosa la moda per gli strumenti "vintage" e le loro riproduzioni, molti dettagli più accurati, nel tempo, sono stati conseguenza di una maggior attenzione da parte proprio del pubblico, diventato più esigente. Il più delle volte, ovviamente, il progresso si è avuto riguardo gli aspetti estetici, più facili da apprendere e decifrare, grazie anche alla maggiore conoscenza tramite libri, articoli e informazione in generale, per cui è importante che cresca la cultura sull'argomento affinché un pubblico sempre più esigente spinga i produttori a fare meglio e renda sempre meno proficuo adottare compromessi.