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La storia della Les Paul
I PAF: PARTE 2 >>>

GUERRA AL FRUSCIO: L'HUMBUCKER

Seth Lover e la nascita dei PAF

Gibson PAF
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Seth Lover alla sua postazione di lavoroSeth Lover alla sua postazione di lavoro
Se negli anni '40 i musicisti si trovavano di fronte al problema dei feedback causati dalla cassa acustica quando amplificavano una hollow-body, negli anni '50, con le solid-body, emerse un nuovo problema: l'aumento della potenza degli amplificatori evidenziò l'eccessiva sensibilità dei pickup alle interferenze esterne, che, in presenza dei trasformatori o degli impianti di illuminazione dei palchi, generavano un fastidioso ronzio ("hum") di sottofondo.
Nel 1954 Ted McCarty chiese a Seth Lover, sotto la supervisione di Walt Fuller, di trovare una soluzione al problema. Nel 1955 Seth sviluppò un nuovo pickup costituito da due bobine e da un magnete M55, in alnico, fabbricato dalla General Electrics e già in uso nei P-90. Ciascuna bobina aveva circa 5000 avvolgimenti di rame 42AWG e sei poli.
Ciascuna bobina aveva circa 5000 avvolgimenti di rame 42AWG e sei poli. Tuttavia le avvolgitrici della Gibson non si fermavano automaticamente e lavoravano alla velocità di 2060 giri al minuto, stando a quanto dichiarato da Seymour Duncan. Quindi molti humbucker avevano più dei teorici 5000 giri, poiché spesso gli operai che avvolgevano i pickup non si fermavano al numero di avvolgimenti prestabilito. 
Le due bobine avevano la stessa direzione di avvolgimento, ma erano collegate in serie, per cui se nella prima bobina la corrente circolava in senso orario, nella seconda lo faceva in senso antiorario, e viceversa; inoltre le due bobine condividevano lo stesso magnete, ma i sei poli di una erano in contatto con il lato a polarità sud, e i sei poli dell'altra erano a contatto con quello a polarità nord.
Sia le interferenze, sia la vibrazione delle corde, generavano corrente alternata nelle bobine; ma mentre le correnti generate nelle bobine dalle interferenze che provenivano dall'esterno, la cui polarità dipendeva unicamente dalla direzione degli avvolgimenti, avevano fase opposta e si annullavano, il segnale generato dalla vibrazione delle corde catturato dai poli dipendeva sì dagli avvolgimenti, ma anche dalla polarità del campo magnetico, che si comportava come un secondo interruttore che riportava in fase il segnale, che veniva quindi amplificato.
Ted McCarty dichiarò che si ispirarono al clavinet, un clavicordo elettrico nel quale le vibrazioni delle corde erano rilevate da pickup costituiti da due bobine opposte.
Il nuovo pickup, chiamato PU 490, è conosciuto come Humbucking Pickup. Fu proprio Seth a dargli questo soprannome, nel momento in cui fece scivolare il prototipo sul tavolo di Ted dicendo: «Here's your humbucker»! Per provarlo furono costruiti altri due prototipi che furono testati con successo su una Les Paul Goldtop dall'endorser Rem Wall.

Foto
Il prototipo di Set, caratterizzato dalle
Il prototipo di Set, caratterizzato dalle "dog ears" laterali presenti anche sui primi P-90 (ma che non saranno riprodotte negli humbucker) e da una particolarissima mascherina
Anche se gli avvolgimenti avevano la stessa direzione, la corrente viaggiava nelle due bobine in senso opposto. Anche la polarità delle due bobine era inversa. Nel caso del pickup di Seth, più che di RWRP (reverse wound/reverse polarity) si dovrebbe parlare di RCF-RP (reverse current flow/reverse polarity)
Anche se gli avvolgimenti avevano la stessa direzione, la corrente viaggiava nelle due bobine in senso opposto. Anche la polarità delle due bobine era inversa. Nel caso del pickup di Seth, più che di RWRP (reverse wound/reverse polarity) si dovrebbe parlare di RCF-RP (reverse current flow/reverse polarity)
Le bobine dei nuovi pickup non erano immerse nella cera, perché si temeva che le alte temperature potessero deformare la plastica con cui erano fatte. Più che fissarlo saldamente al corpo, come accadeva per i P-90, si preferì montare l'humbucker sulle chitarre tramite un anello di plastica prodotto dalla Hughes Industrial Plastics e un base plate munito di due appendici metalliche con molle, in modo da lasciarlo sospeso e non aderente al corpo. Questo sistema permetteva di renderlo maggiormente indipendente dalle vibrazioni del corpo e più sensibile verso le vibrazioni delle corde della chitarra. Ted McCarty chiese di dotare la bobina con polarità sud di poli regolabili in altezza: infatti sia il P-90, sia l'Alnico Pickup che Seth aveva creato alcuni anni prima, erano muniti di poli regolabili e non utilizzarli sul nuovo modello sarebbe stato percepito come un passo indietro. Per proteggerlo, Seth coprì il prototipo con una sottilissima mascherina in acciaio, che aveva una bassa conduttività elettrica, ma scelse di non placcarlo perché pensava che le frequenze alte ne avrebbero risentito. La Gibson provò a verniciare la mascherina con una finitura dorata, che però cedeva sotto uno strumming energico, per cui si preferì placcarla con un sottile strato dorato o di nickel e argento, che chiamò "German silver". ​Tuttavia alcuni chitarristi britannici, come Eric Clapton, Jeff Beck e Alvin Lee, toglievano le mascherine dai pickup delle loro Les Paul, lasciando vedere le bobine, per ottenere un suono più brillante e potente.
L'etichetta L'etichetta "Patent Applied For" responsabile del soprannome PAF dato a questi humbucker
Il 22 giugno del 1955 la Gibson fece richiesta di brevetto (numero 2,896,491), ma non utilizzò il pickup, probabilmente perché preferiva aspettare che prima fosse approvato. Tuttavia, il 22 gennaio del 1957, la Gretsch chiese un brevetto per il suo humbucking pickup, il Filter'Tron, sviluppato da Ray Butts. La Gibson si rese quindi conto che non poteva più aspettare e decise di mettere sul mercato il pickup di Seth.
Per proteggere la propria invenzione, la Gibson appose, nella parte posteriore degli humbucker, l'adesivo che riportava le parole "Patent Applied For", a cui si deve il soprannome PAF dato a questi pickup - mentre i primi humbucker, privi di questo adesivo, furono soprannominati pre-PAF). Nel 1962 un'etichetta indicante il numero di brevetto "2,737,842" iniziò a sostituire gradualmente quella "Patent Applied For": tuttavia stranamente questo numero non era riferito agli humbucker, ma al trapeze tailpiece di Les Paul!
Il 17 febbraio del 1957 comparve nel registro Gibson la prima ES-175 con gli humbucker, indicata con "A-25000 H.B. starts here". Anche se alcuni prototipi e modelli speciali furono costruiti nel 1955 e nel 1956, la Les Paul Goldtop iniziò ad essere ufficialmente dotata dei nuovi humbucker dalla primavera del 1957. Molti collezionisti si riferiscono a queste Les Paul con i termini Golden Anniversary o Golden A. In poco tempo anche le nuove Les Paul Standard iniziarono ad essere dotate di humbucker, anche se alcune erano state ordinate con i P-90.
Ray Butts ottenne per primo la conferma del brevetto, nonostante ne avesse fatto richiesta un anno e mezzo dopo; tuttavia nessuno può dubitare dell'originalità del pickup di Seth.

Il brevetto dell'humbucking pickup di Seth: depositato il 22 giugno 1955, approvato il 28 luglio 1959
Il brevetto dell'humbucking pickup di Seth: depositato il 22 giugno 1955, approvato il 28 luglio 1959
Brevetto del Filter'Tron di Ray Butts: depositato il 22 gennaio del 1957, approvato il 30 giugno del 1959
Brevetto del Filter'Tron di Ray Butts: depositato il 22 gennaio del 1957, approvato il 30 giugno del 1959
Il resto è storia: «Without the PAF, our industry and the sound of music of the last 60 years would be quite different» dichiarò Paul Reed Smith, fondatore della PRS Guitars. Alla fine degli anni '60 i chitarristi rock iniziarono a capire le potenzialità di questi pickup, il loro timbro unico, il modo in cui saturavano le valvole degli amplificatori e iniziarono ad apprezzare le sottili differenze tra i PAF della fine degli anni '50 e i modelli successivi. Ma bisogna fare attenzione ai numerosi miti che circolano intorno ai PAF. Uno di questi si riferisce al colore delle bobine. Le prime erano fatte di un polimero plastico nero a base di butirrato; nel 1959, a causa di una temporanea indisponibilità del pigmento nero, la Gibson acquistò dalla stessa azienda le stesse bobine che avevano però un colore bianco - che si è leggermente ingiallito nel tempo. Dato che in fabbrica erano ancora presenti molte bobine nere e visto che gli humbucker erano coperti con le mascherine, gli operai della Gibson non prestarono attenzione al colore delle bobine nel montare gli humbucker ed è possibile trovare pickup del 1959 con entrambe le bobine nere, chiamati black bobbins, altri con entrambe le bobine bianche, soprannominati double white o full cream, altri ancora misti, soprannominati zebra. Nel 1960 il pigmento nero tornò ad essere disponibile e le bobine bianche andarono gradualmente scomparendo. La rarità delle bobine double white e delle zebra, rispetto alle più comuni black bobbins, insieme a un leggero aumento del numero di spire nei PAF alla fine degli anni '50, crearono un alone mistico intorno a questi pickup. Ma il suono dei pickup è indipendente dal colore della bobina! Anche i pickup che riportavano l'etichetta "Patent Applied For" e quelli che riportavano solo i numeri di brevetto fatti nello stesso periodo erano assolutamente identici.
Black bobbins PAF
Black bobbins
Double White PAF
Double White
Zebra
Zebra
Altre modifiche però possono avere influito sul suono, come il passaggio, nel 1960, dal magnete M55 al più piccolo M56, sempre in alnico, e, soprattutto, dall'uso del plain enamel come isolante nell'avvolgimento delle bobine dei "PAF" e dei primi "Patent Number" al poliuretano negli anni '60; contemporaneamente anche l'uso di nuove macchine per avvolgere i pickup portarono a piccole differenze negli avvolgimenti e quindi anche nel timbro degli humbucker. Alla fine degli anni '60 furono impiegati altri magneti più potenti, probabilmente in alnico V, e negli anni '70 anche quelli in alnico VIII.
Antonio Calvosa​
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