La Stratocaster del 1961 di Rory Gallagher
Richard McDonald del Custom Shop Fender ha definito la Stratocaster del 1961 di Rory Gallgher «an open book, like a diary of the journey his music had taken himon». E in effetti questa chitarra, così tanto suonata da mostrare solo pochi residui di vernice, ne ha di storie da raccontare.
Ma partiamo dall'inizio.
Donal Gallagher, fratello dello storico musicista irlandese, ricorda come fin da piccolo Rory amasse la chitarra e come già a quindici anni, quando era ancora uno studente, suonasse in una band a livelli professionistici. Ma, per migliorarsi, aveva bisogno di uno strumento migliore della sua Rosette Solid Seven; un giorno, davanti alla vetrina dell'unico negozio di chitarre di Cork, il Crowley's Music Shop in McCurtain Street, vide una bellissima Stratocaster del 1961 simile a quella suonata da Buddy Holly, che in realtà come Stratocaster era molto diversa, e se ne innamorò. La chitarra era stata ordinata per il chitarrista del gruppo The Irish Showband, Jim Connolly; tuttavia Jim la voleva Fiesta Red, come quella quella di Hank Marvin, non sunburst come quella arrivata nel negozio di Cork. Per cui Jim suonò la Sunburst per circa sei mesi in attesa che arrivasse quella Fiesta Red. Quando arrivò quella desiderata, Jim diede inditero al Crowley la chitarra Sunburst, che venne messe in vendita come chitarra usata al prezzo di £100, un prezzo troppo elevato per un ragazzino. Tuttavia Rory desiderava tanto questa Fender che, dopo aver contrattato con il proprietario del negozio, Michael Crowley, lo convinse a venderla a £80 dando in permuta la sua Rosette.
I due fratelli portarono la chitarra a casa e la nascosero sotto il letto di Donal.
Purtroppo nel 1967 la Stratocaster venne rubata (insieme ad una Telecaster) dal furgoncino in cui Rory teneva la sua strumentazione; Rory, sconvolto, chiese aiuto ai produttori dello show televisivo Garda Patrol dell'unica emittente televisiva irlandese dell'epoca, che fecero un servizio sull'accaduto. La chitarra, ormai diventata troppo "scottante" per i ladri e per i ricettatori, fu abbandonata in un fossato, dove restò molti giorni sotto la pioggia prima di essere ritrovata. «I had it stolen one time, following a brief appearance at the Five Club to visit Pat Egan about the Dublin scene, and it got very beaten up then. I had borrowed a Telecaster, and it and the Tele were nicked. [...] Both guitars were found (with the assistance of some exposure on Garda Patrol on RTÉ) behind a front garden wall on the South Circular Road, with some of the strings missing and the bodies knocked about but, thankfully, they were OK», ricorda Rory.
Questo, combinato all'uso enorme che Rory fece della sua Stratocaster e al sudore del chitarrista, da molti definito "acido", contribuì a consumare quasi tutta la vernice dello strumento e a trasformarla in quella che alla Fender definiscono una "battle axe".
Ma partiamo dall'inizio.
Donal Gallagher, fratello dello storico musicista irlandese, ricorda come fin da piccolo Rory amasse la chitarra e come già a quindici anni, quando era ancora uno studente, suonasse in una band a livelli professionistici. Ma, per migliorarsi, aveva bisogno di uno strumento migliore della sua Rosette Solid Seven; un giorno, davanti alla vetrina dell'unico negozio di chitarre di Cork, il Crowley's Music Shop in McCurtain Street, vide una bellissima Stratocaster del 1961 simile a quella suonata da Buddy Holly, che in realtà come Stratocaster era molto diversa, e se ne innamorò. La chitarra era stata ordinata per il chitarrista del gruppo The Irish Showband, Jim Connolly; tuttavia Jim la voleva Fiesta Red, come quella quella di Hank Marvin, non sunburst come quella arrivata nel negozio di Cork. Per cui Jim suonò la Sunburst per circa sei mesi in attesa che arrivasse quella Fiesta Red. Quando arrivò quella desiderata, Jim diede inditero al Crowley la chitarra Sunburst, che venne messe in vendita come chitarra usata al prezzo di £100, un prezzo troppo elevato per un ragazzino. Tuttavia Rory desiderava tanto questa Fender che, dopo aver contrattato con il proprietario del negozio, Michael Crowley, lo convinse a venderla a £80 dando in permuta la sua Rosette.
I due fratelli portarono la chitarra a casa e la nascosero sotto il letto di Donal.
Purtroppo nel 1967 la Stratocaster venne rubata (insieme ad una Telecaster) dal furgoncino in cui Rory teneva la sua strumentazione; Rory, sconvolto, chiese aiuto ai produttori dello show televisivo Garda Patrol dell'unica emittente televisiva irlandese dell'epoca, che fecero un servizio sull'accaduto. La chitarra, ormai diventata troppo "scottante" per i ladri e per i ricettatori, fu abbandonata in un fossato, dove restò molti giorni sotto la pioggia prima di essere ritrovata. «I had it stolen one time, following a brief appearance at the Five Club to visit Pat Egan about the Dublin scene, and it got very beaten up then. I had borrowed a Telecaster, and it and the Tele were nicked. [...] Both guitars were found (with the assistance of some exposure on Garda Patrol on RTÉ) behind a front garden wall on the South Circular Road, with some of the strings missing and the bodies knocked about but, thankfully, they were OK», ricorda Rory.
Questo, combinato all'uso enorme che Rory fece della sua Stratocaster e al sudore del chitarrista, da molti definito "acido", contribuì a consumare quasi tutta la vernice dello strumento e a trasformarla in quella che alla Fender definiscono una "battle axe".
Inizialmente la chitarra di Gallagher, seriale 64351, era una Stratocaster dalle tipiche caratteristiche del 1961: corpo in ontano, finitura sunburst a tre toni alla nitro, battipenna a tre strati, manico "C" shaped con tastiera slab board in palissandro dal radius di 7,25 pollici; tuttavia, nel tempo, la chitarra subì numerose modifiche.
Negli anni '70 Rory sostituì i pickup originali, in quanto due si erano danneggiati: «Recently two pickups packed up together, they just cut out when I was playing. I was terrified that I wouldn’t be able to get new pickups to sound the same, but fortunately they matched perfectly» ricorda Rory in un'intervista a Ray Hammond dell'International Musician and Recording World nell'aprile del 1975. Nell'intervista non dice quali pickup abbia usato, ma Kent Armstrong, chiamato da Donal per riprodurre i pickup del fratello, ispezionò la chitarra e vide che al ponte montava uno dei primi Di Marzio FS1, mentre gli altri due erano dei normali pickup Fender degli anni '70. Quindi Rory modificò anche il terzo pickup originale del '61, anche se funzionante! Secondo quanto dichiarò in un’intervista alla rivista Guitarist del febbraio del 1985, per un breve periodo usò anche un Fender X-1 al ponte, anche se alla fine preferì il DiMarzio. È interessante notare come la mascherina del pickup al ponte era come nuova, mentre le altre due erano ingiallite dal tempo. Inoltre, per un breve periodo all’inizio degli anni ’80, Rory so anche una mascherina nera per il pickup al ponte, come si può vedere nella foto (più in basso) del 1982 al Ripley Music Hall di Philadelphia.
Anche l'elettronica era particolare: il selettore originale a tre vie era stato sostituito con uno a cinque e il primo pomello di tono era stato disconnesso, mentre il secondo faceva da master tone.
Il battipenna venne sostituito con uno identico nella seconda metà degli anni '60, dato che quello originale si era deformato a causa del calore accumulato durante i concerti con i Taste.
Le meccaniche originali Kluson furono sostituite inizialmente con delle Schaller, dopo con le Sperzel. Tuttavia ad un certo punto quella del mi basso si ruppe e Rory la sostituì con una Gotoh.
Inoltre un segnatasti in plastica bianco prese il posto di uno dei clay dots del dodicesimo tasto e il ponte venne sostituito con uno '70s style (sembrerebbe della Stars Guitars), che il chitarrista bloccava con un pezzetto di legno.
Rory, in un'intervista a Strat Masters Interview, dichiarò che anche il manico venne sostituito, a malincuore, ma solo per un breve periodo, con uno di riserva, poiché l'originale, ormai privo di vernice, aveva assorbito così tanto sudore da dover essere smontato e lasciato "essiccare" per sei mesi. Probabilmente, però, il manico venne sostituito in più di un’occasione, secondo quando dichiarato da Rory nel 1985 in un’intervista per Guitarist: « I’ve had to take the neck off occasionally and dry it out – it was getting damp with doing so many gigs and I started to have tuning problems». Il manico temporaneo, scelto da Chris Eccleshall, suo tecnico dal 1971 al 1985, si poteva riconoscere per l'assenza del segnatasti bianco al dodicesimo tasto.
Rory periodicamente aggiungeva e rimuoveva un tendi corde alla sua chitarra; è possibile però capire che il manico era sempre lo stesso (e non quello di riserva) sempre grazie al white dot.
Con gli anni, inoltre, a causa dei numerosi refret (almeno 18, secondo Chris Eccleshall), la tastiera divenne più piatta (circa 9,5 pollici).
Joe Bonamassa dichiarò, a proposito della Stratocaster di Rory, che ebbe modo di suonare nel 2011: «Rory played a bunch of guitars in his time, but the '61 is the guitar. There is no other. When it came out of the gig bag, I was floored. There I was, looking at a piece of history. The contours, the heel, the fretboard…you could really feel that he'd played it and made it his own».
Negli anni '70 Rory sostituì i pickup originali, in quanto due si erano danneggiati: «Recently two pickups packed up together, they just cut out when I was playing. I was terrified that I wouldn’t be able to get new pickups to sound the same, but fortunately they matched perfectly» ricorda Rory in un'intervista a Ray Hammond dell'International Musician and Recording World nell'aprile del 1975. Nell'intervista non dice quali pickup abbia usato, ma Kent Armstrong, chiamato da Donal per riprodurre i pickup del fratello, ispezionò la chitarra e vide che al ponte montava uno dei primi Di Marzio FS1, mentre gli altri due erano dei normali pickup Fender degli anni '70. Quindi Rory modificò anche il terzo pickup originale del '61, anche se funzionante! Secondo quanto dichiarò in un’intervista alla rivista Guitarist del febbraio del 1985, per un breve periodo usò anche un Fender X-1 al ponte, anche se alla fine preferì il DiMarzio. È interessante notare come la mascherina del pickup al ponte era come nuova, mentre le altre due erano ingiallite dal tempo. Inoltre, per un breve periodo all’inizio degli anni ’80, Rory so anche una mascherina nera per il pickup al ponte, come si può vedere nella foto (più in basso) del 1982 al Ripley Music Hall di Philadelphia.
Anche l'elettronica era particolare: il selettore originale a tre vie era stato sostituito con uno a cinque e il primo pomello di tono era stato disconnesso, mentre il secondo faceva da master tone.
Il battipenna venne sostituito con uno identico nella seconda metà degli anni '60, dato che quello originale si era deformato a causa del calore accumulato durante i concerti con i Taste.
Le meccaniche originali Kluson furono sostituite inizialmente con delle Schaller, dopo con le Sperzel. Tuttavia ad un certo punto quella del mi basso si ruppe e Rory la sostituì con una Gotoh.
Inoltre un segnatasti in plastica bianco prese il posto di uno dei clay dots del dodicesimo tasto e il ponte venne sostituito con uno '70s style (sembrerebbe della Stars Guitars), che il chitarrista bloccava con un pezzetto di legno.
Rory, in un'intervista a Strat Masters Interview, dichiarò che anche il manico venne sostituito, a malincuore, ma solo per un breve periodo, con uno di riserva, poiché l'originale, ormai privo di vernice, aveva assorbito così tanto sudore da dover essere smontato e lasciato "essiccare" per sei mesi. Probabilmente, però, il manico venne sostituito in più di un’occasione, secondo quando dichiarato da Rory nel 1985 in un’intervista per Guitarist: « I’ve had to take the neck off occasionally and dry it out – it was getting damp with doing so many gigs and I started to have tuning problems». Il manico temporaneo, scelto da Chris Eccleshall, suo tecnico dal 1971 al 1985, si poteva riconoscere per l'assenza del segnatasti bianco al dodicesimo tasto.
Rory periodicamente aggiungeva e rimuoveva un tendi corde alla sua chitarra; è possibile però capire che il manico era sempre lo stesso (e non quello di riserva) sempre grazie al white dot.
Con gli anni, inoltre, a causa dei numerosi refret (almeno 18, secondo Chris Eccleshall), la tastiera divenne più piatta (circa 9,5 pollici).
Joe Bonamassa dichiarò, a proposito della Stratocaster di Rory, che ebbe modo di suonare nel 2011: «Rory played a bunch of guitars in his time, but the '61 is the guitar. There is no other. When it came out of the gig bag, I was floored. There I was, looking at a piece of history. The contours, the heel, the fretboard…you could really feel that he'd played it and made it his own».
Nella foto a sinistra, Rory Gallagher nel 1970 all'Isola di Wight. La chitarra non è ancora estremamente consumata e ha un tendi corde. La foto centrale (gettyimages) ritrae Rory nel 1979 a Covent Garden: manico originale con dot bianco e due tendi corde. La terza foto (by Jon Hahn), a destra, è del 1982: Rory al Ripley Music Hall di Philadelphia: manico originale (un dot bianco) ed un solo tendi corde. Da notare la mascherina nera del pickup al ponte. E' possibile cliccare sulle foto per ingrandirle.
La Rory Gallagher Tribute Stratocaster
Siccome la chitarra del musicista blues/rock irlandese era ormai diventata un vero e proprio oggetto di culto, soprattutto tra i dipendenti della stessa Fender, la Rory Ghallagher Tribute Stratocaster divenne un progetto molto importante e dal forte impatto mediatico ed emotivo.
Nel 1997 Mike Eldred del Custom Shop incontrò Donal Gallagher all'Aeroporto Internazionale di Los Angeles per prendere in prestito la vecchia chitarra di Rory: «It was a big honor just to hold something that such a great artist had played so much blazing music on», ricorda Mike.
John Cruz non era ancora un Master Builder quando gli venne proposto di realizzare delle repliche dello strumento per il distributore Fender in Germania. «It was so cool [...]. One night after everybody went home I plugged it in and just really cranked it. What a great experience to play that guitar!», ricorda John in un'intervista; «To be honest, Rory's strat wasn't the easiest guitar to play». E forse proprio in questo stava il fascino della Stratocaster del musicista irlandese: era una specie di "stallone" da domare ma al quale ci si doveva adattare anche un po'. Tuttavia John decise di rendere la copia un po' più "semplice" da suonare modellando un manico più comodo.
Il giorno dopo John English del Custom Shop prese la Stratocaster ed iniziò ad analizzarla; c'erano così tante cose "strane" e piccole modifiche al di sotto del battipenna che, ogni volta che John ne trovava una nuova, urlava: «Cruz! Come here! Take a look at this»!
John Cruz realizzò a mano il primo prototipo della Rory Gallagher Tribute Stratocaster; il Master Builder impiegò addirittura due o tre giorni per rimuovere la vernice e replicare le caratteristiche del body della chitarra di Rory!
Una volta finito il prototipo venne inviato a Donal che rimase stupito per quanto fosse fedele all'originale e diede il permesso per la commercializzazione di 40 Rory Gallagher Tribute Stratocaster.
John Cruz finì i primi 40 esemplari nel 2000, quando ancora non era un Master Builder, per cui queste chitarre non avevano la sua decal personale nella parte posteriore della paletta.
A dire il vero le differenze con l’originale erano molte: l'elettronica, il ponte, che sulla tribute era Vintage style a 6 viti "FENDER" stamped, ma soprattutto fu strana la scelta della Fender di utilizzare i patent number "PAT 2,573,254 2,741,146 2,960,900" (riconoscibili, anche se decisamente consumati) che iniziarono ad essere applicati sulle palette delle Stratocaster solo nel 1962 e quindi non compatibili con la Stratocaster del 1961 di Rory.
Il radius della tastiera della tribute era pari a 9,5 pollici, e non a 7,25 come le Stratocaster del '61; tuttavia venne preferita una tastiera più piatta perché anche la chitarra orginale di Rory, a causa dei numerosi refret, si avvicinava a questo valore.
Il successo fu tale che la Fender decise di produrre una versione team built sotto la supervisione di John Cruz, che venne lanciata nel 2004 come modello Custom Artist. John in persona dimostrò ai liutai del Custom Shop come aveva costruito le 40 chitarre iniziali. Nel 2010 la chitarra venne rinominata in Rory Gallagher Signature Stratocaster. Ovviamente il Custom Shop iniziò a produrre le team built molto lentamente, per poi continuare la produzione più velocemente. Inizialmente le Rory Gallagher Stratocaster erano munite di uno switch a cinque vie, ma successivamente ne venne montato uno a tre e quello a cinque venne messo comunque nel case come kit accessorio.
Nel 1997 Mike Eldred del Custom Shop incontrò Donal Gallagher all'Aeroporto Internazionale di Los Angeles per prendere in prestito la vecchia chitarra di Rory: «It was a big honor just to hold something that such a great artist had played so much blazing music on», ricorda Mike.
John Cruz non era ancora un Master Builder quando gli venne proposto di realizzare delle repliche dello strumento per il distributore Fender in Germania. «It was so cool [...]. One night after everybody went home I plugged it in and just really cranked it. What a great experience to play that guitar!», ricorda John in un'intervista; «To be honest, Rory's strat wasn't the easiest guitar to play». E forse proprio in questo stava il fascino della Stratocaster del musicista irlandese: era una specie di "stallone" da domare ma al quale ci si doveva adattare anche un po'. Tuttavia John decise di rendere la copia un po' più "semplice" da suonare modellando un manico più comodo.
Il giorno dopo John English del Custom Shop prese la Stratocaster ed iniziò ad analizzarla; c'erano così tante cose "strane" e piccole modifiche al di sotto del battipenna che, ogni volta che John ne trovava una nuova, urlava: «Cruz! Come here! Take a look at this»!
John Cruz realizzò a mano il primo prototipo della Rory Gallagher Tribute Stratocaster; il Master Builder impiegò addirittura due o tre giorni per rimuovere la vernice e replicare le caratteristiche del body della chitarra di Rory!
Una volta finito il prototipo venne inviato a Donal che rimase stupito per quanto fosse fedele all'originale e diede il permesso per la commercializzazione di 40 Rory Gallagher Tribute Stratocaster.
John Cruz finì i primi 40 esemplari nel 2000, quando ancora non era un Master Builder, per cui queste chitarre non avevano la sua decal personale nella parte posteriore della paletta.
A dire il vero le differenze con l’originale erano molte: l'elettronica, il ponte, che sulla tribute era Vintage style a 6 viti "FENDER" stamped, ma soprattutto fu strana la scelta della Fender di utilizzare i patent number "PAT 2,573,254 2,741,146 2,960,900" (riconoscibili, anche se decisamente consumati) che iniziarono ad essere applicati sulle palette delle Stratocaster solo nel 1962 e quindi non compatibili con la Stratocaster del 1961 di Rory.
Il radius della tastiera della tribute era pari a 9,5 pollici, e non a 7,25 come le Stratocaster del '61; tuttavia venne preferita una tastiera più piatta perché anche la chitarra orginale di Rory, a causa dei numerosi refret, si avvicinava a questo valore.
Il successo fu tale che la Fender decise di produrre una versione team built sotto la supervisione di John Cruz, che venne lanciata nel 2004 come modello Custom Artist. John in persona dimostrò ai liutai del Custom Shop come aveva costruito le 40 chitarre iniziali. Nel 2010 la chitarra venne rinominata in Rory Gallagher Signature Stratocaster. Ovviamente il Custom Shop iniziò a produrre le team built molto lentamente, per poi continuare la produzione più velocemente. Inizialmente le Rory Gallagher Stratocaster erano munite di uno switch a cinque vie, ma successivamente ne venne montato uno a tre e quello a cinque venne messo comunque nel case come kit accessorio.
Antonio Calvosa