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Storia della Stratocaster

Stratocaster made in Brazil: la Southern Cross

Souther Cross Stratocaster
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La Fender Southern Cross Stratocaster era una chitarra fabbricata in Brasile tra il 1993 e il 1995 dalla Giannini, una storica azienda brasiliana di strumenti a corda, sotto la supervisione della Fender. Questa è stata l'unica volta in cui la Stratocaster è stata prodotta in America Latina - da qui il nome Southern Cross (Croce del Sud).
La Giannini era stata fondata nel 1900 a Salto, San Paolo, Brasile, da un liutaio italiano, Tranquillo Giannini.
Il Brasile aveva legni di ottima qualità, molto richiesti sul mercato internazionale, come cedro, marupá e pau ferro, tanto che, all'inizio degli anni '90, la Fender propose a Giorgio Coen Giannini, nipote di Tranquillo, un accordo per la fornitura di legno per le chitarre acustiche dell’azienda californiana.
Tranquillo Giannini
Tranquillo Giannini
Giannini, che aveva già una copia della Stratocaster nel suo catalogo - la Stratosonic - chiese alla Fender di produrre chitarre in Brasile con il marchio Fender. In quel periodo la Fender stava pianificando di abbassare il costo di produzione dei propri prodotti e diede a Giannini la licenza per produrre per alcune chitarre e bassi in Brasile, venduti esclusivamente nel mercato brasiliano.
Per l'occasione, nel 1991 Giorgio Giannini assunse Carlos Assale, che stava lasciando la Dolphin Guitars, l'azienda che aveva fondato, come responsabile del progetto Giannini/Fender. Carlos visitò diverse volte le fabbriche Fender a Corona e a Ensenada con Roberto Coen Giannini, figlio di Giorgio, per studiare approfonditamente le tecniche costruttive della Fender.
Roberto Giannini a sinistra, Giorgio Giannini a destra
Roberto Giannini a sinistra, Giorgio Giannini a destra
Carlos Assale
Carlos Assale
I lavori sul progetto Southern Cross iniziarono nel 1991 e molti campioni furono inviati alla Fender USA per l'approvazione. Il legno utilizzato era molto buono, poiché passava attraverso un rigoroso sistema di selezione, ma, mentre i manici delle chitarre brasiliane furono immediatamente approvati, i corpi richiesero un paio d'anni e l’invio di molti campioni - ci vollero numerose modifiche alle macchine brasiliane. Assale ricorda, in un’intervista per l’Unisa (Universidade De Santo Amaro): «In the end, we received a fax from Dan Smith, director of marketing for Fender, saying that the product had improved by 4000% and that the trust was such that this would be the first time they would allow a product produced outside of their plants and without their commercial involvement to sport the Fender name on the headstock».
La Southern Cross GG2000 sul catalogo Giannini Guitar. Da notare la paletta raffigurata com il primo logo, quello Squier Series, sulla punta della paletta
La Southern Cross GG2000 sul catalogo Giannini Guitar. Da notare la paletta raffigurata com il primo logo, quello Squier Series, sulla punta della paletta
La Southern Cross Stratocaster, conosciuta come GG2000 nel catalogo del marchio brasiliano, aveva un corpo in cedro e un manico in madera marfim ed era disponibile in Red Metallic, Blu Sunburst (Moonburst) e Black. Il cedro aveva un suono pieno ma rendeva la chitarra molto pesante. La tastiera con raggio di 9,5” era in madera marfim o pau ferro ad aveva 21 tasti medium jumbo.
Sulla paletta spiccava un logo Fender Modern argentato, insieme alla decal “MADE IN BRAZIL”. Le prime chitarre fabbricate avevano un logo “Squier Series” sulla punta della paletta, che fu presto sostituito dal logo Southern Cross con le cinque stelle Cruzeiro do Sul sopra la lettera “n”.
La chitarra era dotata di pickup ceramici provenienti dalla fabbrica coreana Cor-Tek montava un’elettronica economica. Il ponte era a 6 viti e aveva sellette pressofuse e un blocco sottile.
Una volta al mese un dipendente della Fender andava in Brasile per ispezionare le chitarre che venivano prodotte, con particolare attenzione al peso di ciascuna chitarra poiché il cedro era un legno pesante. Lo strumento raggiungeva il mercato nazionale solo dopo essere stato approvato da questo tecnico straniero.
Nonostante questo rigoroso controllo di qualità, le Southern Cross erano strumenti le cui caratteristiche potevano variare da un esemplare all’altro. Secondo alcuni musicisti, il raggio, la larghezza del capotasto e la forma della paletta di ciascuna chitarra erano diversi e persino la scala e la forma del manico non erano affatto conformi allo standard della Fender.
La paletta della Southern Cross Stratocaster
La paletta della Southern Cross Stratocaster con il logo della croce del sud
La parte posteriore della paletta della Southern
La parte posteriore della paletta della Southern Cross
Secondo Giannini, mediamente 6 mila unità furono fabbricate ogni anno sotto la licenza Fender, mentre Carlos Assale, intervistato, disse che circa 5000 chitarre, bassi e chitarre acustiche furono prodotte dal 1993 al 1995.
Sfortunatamente, i costi di produzione hanno impedito al progetto di continuare, lasciando il campo ad altri mercati come quello coreano e quello messicano più attrattivi per la Fender dal punto di vista finanziario. Il peso del cosiddetto “Brazil Cost”, cioè l’insieme delle tasse e dei dazi pagati in Brasile, era molto alto, oltre ai diritti pagati per l'uso del marchio Fender. Tutto ciò rese impossibile continuare il progetto nel paese.
Dopo la cancellazione dell'accordo con Fender, Giannini rilanciò la sua Stratosonic, fatta con gli stessi legni ma con differenze nella costruzione, nelle misure e nelle finiture.
Southern Cross Stratocaster
La Southern Cross Stratocaster nella finitura Moonburst
Antonio Calvosa​
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