Nel 1990 la Fender iniziò a progettare una chitarra che venisse incontro alle esigenze di Robert Cray, esponente di spicco della nuova generazione di musicisti blues.
Michael Stevens del Custom Shop ricorda come, per la sua personale Stratocaster, Robert Cray gli chiese di abbassare completamente i pickup all'altezza del battipenna: «If you had the pickup a long way from the string, you'd get less attack and much more an acoustic sound. You'd have to turn the amp little bit, and that's where a lot of Cray's tone come from - his fingers, and the real low pickups». Il musicista, che non amava il tremolo sincronizzato, gli chiese anche un ponte hard-tail perché voleva ridurre al minimo i problemi di accordatura.
Il punto di partenza della signature erano due vecchie Stratocaster di Robert, una del 1958 e una Inca Silver del 1964 che aveva acquistato nel 1979 e che aveva usato per le sue prime incisioni: «I wanted to make my Signature a combination of that '64 Strat and a '58. I wanted the neck to have that kind of feel. It come out a little wider than the '58 oval neck, which is how I like it». Il master builder gli consegnò, come chitarra personale, una Stratocaster le cui corde però erano leggermente fuori asse, il cui mi cantino aveva "più spazio" rispetto al mi basso, tanto che il rodie di Cray gli disse: «The strings aren't straight down the middle of the neck»! Dopo aver spiegato che era una cosa voluta, il liutaio chiese al rodie di farla provare al chitarrista, che tornò dicendo: «This is great»!
Il Custom Shop iniziò a produrre le prime Robert Cray Signature Stratocaster alla fine del 1990, ma, inizialmente, solo come custom order. Era una Stratocaster dal manico molto figurato, il cui profilo tondeggiante e ricordava quello delle chitarre dei primi anni '60. La tastiera in palissandro e i tasti vintage style riflettevano le preferenze del musicista nero. I single coil a poli sfalsati custom wound erano studiati per ottenere quel suono aspro e tagliente che veniva spesso associato allo stile di Robert Cray (anche se il musicista, in un'intervista, aveva dichiarato di montare sulla sua personale Signature un set di Texas Special).
L'originario hardware cromato venne sostituito, verso la metà del 1998, da quello dorato, mentre il radius della tastiera in palissandro passò da 9,5 pollici a 12 pollici intorno alla metà degli anni '90.
Le finiture disponibili per questa signature erano, inizialmente, Violet, Inca Silver e 3-Color Sunburst (dismesso nel 2010).
Michael Stevens del Custom Shop ricorda come, per la sua personale Stratocaster, Robert Cray gli chiese di abbassare completamente i pickup all'altezza del battipenna: «If you had the pickup a long way from the string, you'd get less attack and much more an acoustic sound. You'd have to turn the amp little bit, and that's where a lot of Cray's tone come from - his fingers, and the real low pickups». Il musicista, che non amava il tremolo sincronizzato, gli chiese anche un ponte hard-tail perché voleva ridurre al minimo i problemi di accordatura.
Il punto di partenza della signature erano due vecchie Stratocaster di Robert, una del 1958 e una Inca Silver del 1964 che aveva acquistato nel 1979 e che aveva usato per le sue prime incisioni: «I wanted to make my Signature a combination of that '64 Strat and a '58. I wanted the neck to have that kind of feel. It come out a little wider than the '58 oval neck, which is how I like it». Il master builder gli consegnò, come chitarra personale, una Stratocaster le cui corde però erano leggermente fuori asse, il cui mi cantino aveva "più spazio" rispetto al mi basso, tanto che il rodie di Cray gli disse: «The strings aren't straight down the middle of the neck»! Dopo aver spiegato che era una cosa voluta, il liutaio chiese al rodie di farla provare al chitarrista, che tornò dicendo: «This is great»!
Il Custom Shop iniziò a produrre le prime Robert Cray Signature Stratocaster alla fine del 1990, ma, inizialmente, solo come custom order. Era una Stratocaster dal manico molto figurato, il cui profilo tondeggiante e ricordava quello delle chitarre dei primi anni '60. La tastiera in palissandro e i tasti vintage style riflettevano le preferenze del musicista nero. I single coil a poli sfalsati custom wound erano studiati per ottenere quel suono aspro e tagliente che veniva spesso associato allo stile di Robert Cray (anche se il musicista, in un'intervista, aveva dichiarato di montare sulla sua personale Signature un set di Texas Special).
L'originario hardware cromato venne sostituito, verso la metà del 1998, da quello dorato, mentre il radius della tastiera in palissandro passò da 9,5 pollici a 12 pollici intorno alla metà degli anni '90.
Le finiture disponibili per questa signature erano, inizialmente, Violet, Inca Silver e 3-Color Sunburst (dismesso nel 2010).
Nel 2003 iniziò anche la produzione della made in Mexico Robert Cray Standard Stratocaster, che andò ad affiancare la Custom Shop, disponibile nelle finiture Violet, Inca Silver e, con un sovrapprezzo, anche 3-Color Sunburst.
Antonio Calvosa