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Le prime Stratocaster avevano quasi sempre un corpo formato da due o tre pezzi di frassino della specie Fraxinus Americana, chiamata spesso Northern White Ash, ma era possibile, talvolta, che ne venissero costruite anche alcune dal corpo in pezzo unico.
Il frassino, particolarmente elegante per se sue venature, era però più costoso e raro dell'ontano, che gli fu quindi preferito a partire dalla metà del 1956. Infatti l'ontano era lo stesso un ottimo legno, almeno apparentemente più resistente, meno poroso e quindi più facile da lavorare perché richiedeva meno mani di vernice. Ma soprattutto era meno costoso e maggiormente disponibile.
Tuttavia il frassino non fu completamente abbandonato: il suo utilizzo fu limitato alle sole Stratocaster blonde, la cui finitura semitrasparente metteva in risalto le bellissime striature di questo legno.
Dato che l'ontano non è un albero molto grande, un solo pezzo non era più sufficiente per fabbricare il corpo di una Stratocaster, che iniziò ad essere costituito quindi da due, tre o, più raramente, quattro pezzi.
All'inizio del 1972 l'introduzione della finitura Natural fece tornare di moda il frassino, che venne preferito all'ontano per le sue venature. La transizione non fu ovviamente improvvisa ed inizialmente era possibile trovare sia corpi in frassino, sia in ontano. È interessante notare come i corpi in frassino degli anni '70 fossero più leggeri di quelli degli anni '50 ed avessero una densità ed un timbro che potevano variare notevolmente in base alla zona di provenienza del legno.
Infine, con il ritorno di moda dei colori solidi all'alba degli anni '80, il frassino venne quasi completamente messo da parte in favore dell'ontano.
Nel 1954 raramente è possibile trovare alcune Stratocaster con il corpo in sassofrasso, come la celebre "Virginia" di Eric Johnson.
Tra il 1963 e il 1964 alcune - molto poche, a dire il vero - Stratocaster furono prodotte in mogano, altre in korina. L'uso di quest'ultimo legno probabilmente si deve al fatto che Leo Fender avesse acquistato uno stock di korina a basso prezzo.
Nel 1982 furono prodotte anche circa duecento "Smith Strat" in hackberry (bagolaro) come sostituto dell'ontano, sulle quali era stata applicata una vernice trasparente per metterne in risalto le venature.
Dopo la chiusura della fabbrica di Fullerton la Fender ha continuato ad usare, nelle Stratocaster made in USA, soprattutto frassino ed ontano. Tuttavia, nei primi anni '90, a causa delle restrizioni sul disboscamento in Oregon, è stato impiegato anche il pioppo, legno già ampiamente utilizzato su molti strumenti made in Mexico.
Il frassino, particolarmente elegante per se sue venature, era però più costoso e raro dell'ontano, che gli fu quindi preferito a partire dalla metà del 1956. Infatti l'ontano era lo stesso un ottimo legno, almeno apparentemente più resistente, meno poroso e quindi più facile da lavorare perché richiedeva meno mani di vernice. Ma soprattutto era meno costoso e maggiormente disponibile.
Tuttavia il frassino non fu completamente abbandonato: il suo utilizzo fu limitato alle sole Stratocaster blonde, la cui finitura semitrasparente metteva in risalto le bellissime striature di questo legno.
Dato che l'ontano non è un albero molto grande, un solo pezzo non era più sufficiente per fabbricare il corpo di una Stratocaster, che iniziò ad essere costituito quindi da due, tre o, più raramente, quattro pezzi.
All'inizio del 1972 l'introduzione della finitura Natural fece tornare di moda il frassino, che venne preferito all'ontano per le sue venature. La transizione non fu ovviamente improvvisa ed inizialmente era possibile trovare sia corpi in frassino, sia in ontano. È interessante notare come i corpi in frassino degli anni '70 fossero più leggeri di quelli degli anni '50 ed avessero una densità ed un timbro che potevano variare notevolmente in base alla zona di provenienza del legno.
Infine, con il ritorno di moda dei colori solidi all'alba degli anni '80, il frassino venne quasi completamente messo da parte in favore dell'ontano.
Nel 1954 raramente è possibile trovare alcune Stratocaster con il corpo in sassofrasso, come la celebre "Virginia" di Eric Johnson.
Tra il 1963 e il 1964 alcune - molto poche, a dire il vero - Stratocaster furono prodotte in mogano, altre in korina. L'uso di quest'ultimo legno probabilmente si deve al fatto che Leo Fender avesse acquistato uno stock di korina a basso prezzo.
Nel 1982 furono prodotte anche circa duecento "Smith Strat" in hackberry (bagolaro) come sostituto dell'ontano, sulle quali era stata applicata una vernice trasparente per metterne in risalto le venature.
Dopo la chiusura della fabbrica di Fullerton la Fender ha continuato ad usare, nelle Stratocaster made in USA, soprattutto frassino ed ontano. Tuttavia, nei primi anni '90, a causa delle restrizioni sul disboscamento in Oregon, è stato impiegato anche il pioppo, legno già ampiamente utilizzato su molti strumenti made in Mexico.
Nail Holes e Paint Stick
Sul corpo delle Stratocaster pre-CBS si trovano sempre dei piccoli fori, detti nail holes, derivanti dal processo di verniciatura.
Sulla facciata anteriore del corpo non ancora verniciato venivano inseriti tre o quattro piccoli chiodi, di solito al di sotto del battipenna e sotto placca in cui veniva introdotto il jack. Il corpo così puntellato veniva quindi posato su un pannello girevole (chiamato "Lazy Susan") e verniciato sul top; successivamente veniva capovolto e appoggiato al tavolo tramite questi chiodi in modo da spruzzare il colore anche sulla parte posteriore e sui lati. Il corpo verniciato veniva lasciato sospeso sui chiodi in attesa che la vernice si asciugasse. Infine i chiodi venivano rimossi, lasciando quindi piccoli buchi privi di vernice, detti appunto nail holes.
Dalla fine del 1964 cambiò il processo di verniciatura e i chiodi non furono più utilizzati: quindi tutte e solo le Stratocaster originali pre-CBS, al di sotto del battipenna, mostrano i nail holes. Normalmente possono essere trovati sul corno inferiore, sotto la placchetta dell'entrata del jack, tra ponte e pickup e tra manico e pickup.
Tuttavia non sono poche le Stratocaster pre-CBS che mostrano anche due o, raramente, anche un solo nail hole, poiché a volte venivano usati solo tre chiodi, altre volte il "foro" veniva inglobato nella cavità del tremolo o nello scasso del jack.
La presenza di vernice all'interno di questi buchi indica che la finitura della chitarra non è più quella originale.
Sulla facciata anteriore del corpo non ancora verniciato venivano inseriti tre o quattro piccoli chiodi, di solito al di sotto del battipenna e sotto placca in cui veniva introdotto il jack. Il corpo così puntellato veniva quindi posato su un pannello girevole (chiamato "Lazy Susan") e verniciato sul top; successivamente veniva capovolto e appoggiato al tavolo tramite questi chiodi in modo da spruzzare il colore anche sulla parte posteriore e sui lati. Il corpo verniciato veniva lasciato sospeso sui chiodi in attesa che la vernice si asciugasse. Infine i chiodi venivano rimossi, lasciando quindi piccoli buchi privi di vernice, detti appunto nail holes.
Dalla fine del 1964 cambiò il processo di verniciatura e i chiodi non furono più utilizzati: quindi tutte e solo le Stratocaster originali pre-CBS, al di sotto del battipenna, mostrano i nail holes. Normalmente possono essere trovati sul corno inferiore, sotto la placchetta dell'entrata del jack, tra ponte e pickup e tra manico e pickup.
Tuttavia non sono poche le Stratocaster pre-CBS che mostrano anche due o, raramente, anche un solo nail hole, poiché a volte venivano usati solo tre chiodi, altre volte il "foro" veniva inglobato nella cavità del tremolo o nello scasso del jack.
La presenza di vernice all'interno di questi buchi indica che la finitura della chitarra non è più quella originale.
Intorno alla fine del 1962, con lo scopo di maneggiare il body più facilmente durante le operazioni di verniciatura e di asciugatura, la Fender iniziò ad impiegare un paint stick, un bastone che veniva ancorato alla tasca del manico tramite due viti dopo l'applicazione del giallo e prima di spruzzare gli altri colori. Quindi, mentre fino a questo momento le Stratocaster avevano la tasca del manico completamente verniciata, quelle verniciate con il paint stick avevano la tasca del manico bicolore, dato che il punto "nascosto" dal bastone restava giallo.
Dowel Holes
Durante la fresatura del corpo per scavare gli alloggi di pickup, elettronica, ecc..., la Fender fissava un template come guida per l'asportazione del legno e che, una volta rimosso, lasciava dei piccoli buchi che riempiva con piccoli tasselli ("dowel") di legno del diametro di 0,125 di pollici (3,175 mm). I dowel holes, differenti dai nail holes, sono questi piccoli fori, riempiti con il legno, facilmente identificabili sui body privi di vernice e che sono posizionati in modo identico su tutte le Stratocaster pre-CBS e su quelle CBS, almeno fino al 1974.
È più difficile riuscire a vederli sui corpi verniciati, specie su quelli con colorazioni solide; tuttavia, sapendo dove cercare, possono essere trovati, soprattutto sulle Stratocaster verniciate alla nitro, che, essendo molto sottile, presenta un'irregolarità a livello dei dowel holes.
Anche sulla paletta, tra le corde G e D e nascosto da una chiavetta, è possibile trovare un dowel hole.
È più difficile riuscire a vederli sui corpi verniciati, specie su quelli con colorazioni solide; tuttavia, sapendo dove cercare, possono essere trovati, soprattutto sulle Stratocaster verniciate alla nitro, che, essendo molto sottile, presenta un'irregolarità a livello dei dowel holes.
Anche sulla paletta, tra le corde G e D e nascosto da una chiavetta, è possibile trovare un dowel hole.
Routing E TOOLING HOLES
Il vano che ospitava l'elettronica nelle prime Stratocaster era privo della tipica "spalla" che comparve nella metà del 1959 per fare spazio alla vite che veniva utilizzata nei nuovi battipenna a undici viti.
Il corpo delle Stratocaster vintage aveva singoli alloggi per ogni pickup. La misura degli scassi era, di solito, nelle Stratocaster pre-CBS, compresa tra 86,5mm - 86,98mm di lunghezza e 24,98mm e 25,6mm di larghezza.
Inizialmente i bordi di queste cavità erano particolarmente arrotondati, ma sul finire degli anni '60 divennero più squadrati e, dal 1970, le cavità leggermente più grandi. Dal 1972 poteva essere richiesta una "schermatura" aggiuntiva del vano pickup ed elettronica con una vernice nera a base di grafite.
All'interno del vano del pickup al ponte era presente una scanalatura, chiamata worm route, che serviva per far passare meglio i cavi. Alcune tra le prime Stratocaster del 1954 erano prive di questo canale, altre avevano il worm route privo di vernice perché veniva scavato dall'operaio deputato all'assemblaggio finale dello strumento; tuttavia, già alla fine del 1954, è possibile trovare Stratocaster con il worm route verniciato perché scavato prima della finitura. Dal 1974 circa in poi la Fender aumentò la profondità degli alloggi dei pickup e non fu più necessario scavare questo canale.
Come si può vedere nella foto, la tasca del manico delle Stratocaster del 1954 aveva una forma diversa da quella delle produzioni successive: era caratterizzata da un angolo netto di 90° nel lato vicino al corno inferiore.
Le nuove American Standard, presentate nel 1987, avevano, a differenza dei modelli standard precedenti, un unico grande vano per alloggiare i pickup, chiamato swimming pool. Tuttavia, nel 1998, iniziarono a circolare body con il routing HSH che, nel 1999, sostituirono definitivamente lo swimming pool in questa serie.
Inizialmente i bordi di queste cavità erano particolarmente arrotondati, ma sul finire degli anni '60 divennero più squadrati e, dal 1970, le cavità leggermente più grandi. Dal 1972 poteva essere richiesta una "schermatura" aggiuntiva del vano pickup ed elettronica con una vernice nera a base di grafite.
All'interno del vano del pickup al ponte era presente una scanalatura, chiamata worm route, che serviva per far passare meglio i cavi. Alcune tra le prime Stratocaster del 1954 erano prive di questo canale, altre avevano il worm route privo di vernice perché veniva scavato dall'operaio deputato all'assemblaggio finale dello strumento; tuttavia, già alla fine del 1954, è possibile trovare Stratocaster con il worm route verniciato perché scavato prima della finitura. Dal 1974 circa in poi la Fender aumentò la profondità degli alloggi dei pickup e non fu più necessario scavare questo canale.
Come si può vedere nella foto, la tasca del manico delle Stratocaster del 1954 aveva una forma diversa da quella delle produzioni successive: era caratterizzata da un angolo netto di 90° nel lato vicino al corno inferiore.
Le nuove American Standard, presentate nel 1987, avevano, a differenza dei modelli standard precedenti, un unico grande vano per alloggiare i pickup, chiamato swimming pool. Tuttavia, nel 1998, iniziarono a circolare body con il routing HSH che, nel 1999, sostituirono definitivamente lo swimming pool in questa serie.
Intorno al 1997 iniziarono a comparire, nella tasca del manico e al di sotto del battipenna, alcuni buchi circolari. Questi Router Pinholes non erano altro che dei fori utilizzati dalle macchine CNC per la lavorazione dei body, come punti di riferimento o di ancoraggio. Visto che sull'American Standard era presente solo un foro sul corpo e uno nella tasca del manico, oltre a quelli per il ponte 2-point, è facile distinguerla dalle altre Stratocaster non U.S.A..
Comfort Contour Body
Una delle caratteristiche più importanti e rivoluzionarie della Stratocaster era il Comfort Contour Body, il corpo dalla forma sagomata. Sebbene possano essere tracciate delle linee generali sulla sua evoluzione negli anni, le eccezioni non sono rare perché la realizzazione del comfort contour era affidata agli operai, che, anche se seguivano delle linee guida ben precise, in base alla mole di lavoro o alla propria manualità, potevano allontanarsi dal progetto e il contour poteva variare anche molto.
A grandi linee si può dire che i corpi degli anni '50 furono quelli maggiormente sagomati; in particolare la depressione presente nella parte posteriore non è mai stata così profonda come quella delle Stratocaster prodotte tra il 1957 e il 1959 (negli anni '50 il back contour iniziava già dal corno superiore!). Agli inizi degli anni '60 iniziò a diventare leggermente più corta, per poi accorciarsi drasticamente nel periodo CBS. Il top contour segue circa le stesse regole.
Nel primo periodo CBS il comfort contour rimase invariato. Tuttavia, probabilmente a causa del passaggio a un aumento della produzione affiancato a tempi di realizzazione inferiori, dalla metà degli anni '70 il contour venne ridotto ulteriormente, tanto da sembrare quasi accennato rispetto a quello profondo degli anni '50, ma soprattutto non era omogeneo e poteva esserci una notevole differenza tra un corpo e un altro. Maggiore attenzione invece era rivolta ai modelli speciali, come la Strat o la Gold Stratocaster.
Dal 1981 i corpi ritornarono ad avere un contour più profondo grazie all'acquisto di un nuovo macchinario, l'AB Shaper.
A grandi linee si può dire che i corpi degli anni '50 furono quelli maggiormente sagomati; in particolare la depressione presente nella parte posteriore non è mai stata così profonda come quella delle Stratocaster prodotte tra il 1957 e il 1959 (negli anni '50 il back contour iniziava già dal corno superiore!). Agli inizi degli anni '60 iniziò a diventare leggermente più corta, per poi accorciarsi drasticamente nel periodo CBS. Il top contour segue circa le stesse regole.
Nel primo periodo CBS il comfort contour rimase invariato. Tuttavia, probabilmente a causa del passaggio a un aumento della produzione affiancato a tempi di realizzazione inferiori, dalla metà degli anni '70 il contour venne ridotto ulteriormente, tanto da sembrare quasi accennato rispetto a quello profondo degli anni '50, ma soprattutto non era omogeneo e poteva esserci una notevole differenza tra un corpo e un altro. Maggiore attenzione invece era rivolta ai modelli speciali, come la Strat o la Gold Stratocaster.
Dal 1981 i corpi ritornarono ad avere un contour più profondo grazie all'acquisto di un nuovo macchinario, l'AB Shaper.
Back Contour dal '55 all '81. Si nota come il contour è particolarmente marcato nel '58 e nel '59 (inizia dal corno superiore!) e si riduce dal 1960. Dopo il 1965 diventa sempre meno evidente, soprattutto negli anni '70. Dal 1981 è di nuovo marcato. (Foto: 55, 58, 59, 60, 72, 73/74 di Nino fazio di realvintage.it; 64, 65, 66/67 di ReCaster; 82 di Mario Cecil)
Con lo spostamento della produzione da Fullerton a Corona, i corpi delle Stratocaster iniziarono ad avere un contour meno morbido e più squadrato. Tuttavia alcune delle primissime American Standard e rarissime Strat Plus sembrano avere il contour di Fullerton. Come ricordato da John Page, sulle American Standard non furono utilizzati assolutamente corpi provenienti da Fullerton e gli unici pochi avanzi di magazzino che furono riciclati sui primi modelli della nuova gestione post CBS erano i corpi delle Vintage Reissue.
È però possibile trovare alcune American Standard con il "profilo Fullerton" perché i primissimi modelli erano stati realizzati con l'AB Shaper, usando come ancora come modello quello delle reissue Vintage di Fullerton, ma con routing differente. Possono essere riconosciute anche perché i piloni del ponte entravano nel legno, a differenza di quelle coil "profilo Corona" in cui passavano attraverso una ghiera metallica.
Quando la Fender prese contatto con Yngwie Malmsteen per la realizzazione della sua signature, il chitarrista volle per questo modello un contour meno morbido e più squadrato. La Fender lo accontentò e cambiò i template su cui lavorava l'AB Shaper, sia per la sua signature, sia per l'American Standard e gli altri modelli.
È però possibile trovare alcune American Standard con il "profilo Fullerton" perché i primissimi modelli erano stati realizzati con l'AB Shaper, usando come ancora come modello quello delle reissue Vintage di Fullerton, ma con routing differente. Possono essere riconosciute anche perché i piloni del ponte entravano nel legno, a differenza di quelle coil "profilo Corona" in cui passavano attraverso una ghiera metallica.
Quando la Fender prese contatto con Yngwie Malmsteen per la realizzazione della sua signature, il chitarrista volle per questo modello un contour meno morbido e più squadrato. La Fender lo accontentò e cambiò i template su cui lavorava l'AB Shaper, sia per la sua signature, sia per l'American Standard e gli altri modelli.
Confronto tra la Fullerton del 1982 di Massimo Salmoiraghi (sopra) e la Corona del 1988 di Francesco Palmitessa (sotto).
Incisioni sul body3>
Sul corpo delle Stratocaster prodotte all'incirca tra il 1959 e il 1966, al di sotto del battipenna o nella tasca del manico è possibile a volte notare incise delle lettere o dei numeri, che stanno a significare una riparazione o una seconda rifinitura da parte della Fender stessa su chitarre riportate nuovamente in fabbrica da chitarristi che avevano bisogno di assistenza.
Oltre ai numeri, sono frequenti anche alcune sigle, tra cui S.B. (sunburst), L.P.B. (lake placid blue) e C.A.R. o C.A.Red (candy apple red).
Oltre ai numeri, sono frequenti anche alcune sigle, tra cui S.B. (sunburst), L.P.B. (lake placid blue) e C.A.R. o C.A.Red (candy apple red).
Lettere che indicano un refin in azienda, da sinistra a destra: black e sunburst (realvintage.it), lake placid blue (Duchossoir).
Le impiallacciature degli anni '80/'90
Purtroppo, negli anni '80, era frequente trovare, sotto i colori "solidi", ma anche in alcuni sunburst (quelli che presentano tutta la concavità posteriore nera), un body composto da più pezzi di legno nascosti con un top e un back impiallacciato. Questo, secondo George Blanda e Dan Smith, sarebbe servito per far aderire meglio il colore ed evitare che accumuli di minerali si depositassero lungo le venature.
Le Date sul corpo

Le Stratocaster costruite tra il 1954 e la fine del 1963 di solito mostravano la data di produzione (indicata numericamente come M-AA) scritta a mano all'interno della cavità posteriore del corpo, sotto le molle del tremolo o, soprattutto tra il 1956 e il 1958, ma raramente anche fino al 1960, all'interno della cavità del pickup centrale. Tuttavia, dal 1963 circa, quando gli ordini di custom color divennero più imponenti, il corpo non fu quasi più datato.
Ovviamente esistono delle eccezioni, in particolare sulle Stratocaster costruite nella seconda metà degli anni '70 e tra la fine del 1981 e l'inizio del 1982: in questi casi, però, le date timbrate o scritte a matita nella tasca del manico, all'interno delle cavità dei pickup o direttamente sui corpi delle Stratocaster Natural, sotto il battipenna, si riferivano al quality check. Era possibile trovarle in due formati: indicate come MM-GG-AA o come SSAG, in cui "SS" indica la settima, "A" l'anno e "G" il giorno della settimana, associate ad un altro timbro raffigurante la sigla "FRR" o "INSP" cerchiata, che indicava l'addetto al controllo qualità.
Ovviamente esistono delle eccezioni, in particolare sulle Stratocaster costruite nella seconda metà degli anni '70 e tra la fine del 1981 e l'inizio del 1982: in questi casi, però, le date timbrate o scritte a matita nella tasca del manico, all'interno delle cavità dei pickup o direttamente sui corpi delle Stratocaster Natural, sotto il battipenna, si riferivano al quality check. Era possibile trovarle in due formati: indicate come MM-GG-AA o come SSAG, in cui "SS" indica la settima, "A" l'anno e "G" il giorno della settimana, associate ad un altro timbro raffigurante la sigla "FRR" o "INSP" cerchiata, che indicava l'addetto al controllo qualità.
Tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 era anche frequente trovare, all'interno della cavità dei pickup o nella tasca del manico o dietro al manico, dei piccoli adesivi indicanti, oltre al logo Fender, il seriale.