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Evoluzione della Stratocaster

IL CORPO DELLA STRATOCASTER

Stratocaster Body
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Legni utilizzati

Il corpo della Fender StratocasterPhoto Courtesy Eddie Tatton
Le prime Stratocaster avevano di solito un corpo formato da due o tre pezzi di frassino della specie Fraxinus Americana, chiamata spesso Northern White Ash, e Fraxinus Pennsylvanica (Red Ash), ma era possibile, talvolta, che ne venissero costruite anche alcune dal corpo in pezzo unico.
Il frassino è un legno le cui caratteristiche possono essere molto diverse da tavola a tavola. Può essere leggero ed avere delle bellissime striature o essere pesante particolarmente "spoglio". Infatti peso ed aspetto dipendono molto da luogo in cui cresce l'albero di frassino e quale porzione del tronco viene tagliata per fare il body. Parlando in termini generali, maggiore è l'acqua assorbita dall'albero, più leggere saranno le tavole che deriveranno. Quando l'acqua è assorbita dal tronco del frassino, le venature si fanno più marcate e, quando il clima diventa più caldo ed asciutto e le acque si ritirano, il legno si asciuga diventando più leggero. Ovviamente di solito la parte che assorbe più acqua è alla base del tronco, soprattutto durante l'inverno.  Quindi il termine “swamp ash” (frassino di palude) non indica una specie particolare di frassino, ma è di solito usato dai liutai per indicare le tavole di frassino particolarmente leggere, tagliate da alberi cresciuti in zone molto umide o paludose. Quindi avere una tavola particolarmente figurata o leggera non è una questione di fortuna, ma può essere richiesta facilmente (pagando, ovviamente) quando di ordinano le tavole.
Tornando alla Fender, siccome il peso non era un fattore determinante quando venivano effettuati gli ordini, è possibile trovare delle Stratocaster in frassino leggere ed altre pesanti, anche se, come regola generale, il corpo delle Stratocaster degli anni '50 era di solito più leggero di quello degli anni '70s.
Il frassino, particolarmente elegante per le sue venature, era però più costoso e raro dell'ontano, che gli fu quindi preferito a partire dalla metà del 1956. L'ontano era lo stesso un ottimo legno, molto resistente, meno poroso e quindi più facile da lavorare perché richiedeva meno mani di vernice. Ma soprattutto, negli anni '50, era meno costoso e maggiormente disponibile.
Tuttavia il frassino non fu completamente abbandonato: il suo utilizzo fu limitato alle sole Stratocaster blonde, la cui finitura semitrasparente metteva in risalto le bellissime striature di questo legno.
Dato che l'ontano non è un albero molto grande, un solo pezzo non era più sufficiente per fabbricare il corpo di una Stratocaster, che iniziò ad essere costituito da due, tre o, più raramente, quattro pezzi.
All'inizio del 1972 l'introduzione della finitura Natural fece tornare di moda il frassino, che venne preferito all'ontano per le sue venature. La transizione non fu ovviamente improvvisa ed inizialmente era possibile trovare sia corpi in frassino, sia in ontano.
Infine, con il ritorno di moda dei colori solidi all'alba degli anni '80, il frassino venne quasi completamente messo da parte in favore dell'ontano.
Tra il 1963 e il 1964 alcune - molto poche, a dire il vero - Stratocaster furono prodotte in ​mogano, altre in korina. L'uso di quest'ultimo legno probabilmente si deve al fatto che Leo Fender avesse acquistato uno stock di korina a basso prezzo.
Nel 1982 furono prodotte anche circa duecento "Smith Strat" con il corpo in hackberry (bagolaro), che venne preferito all'ontano sulle finiture trasparenti per le sue venature.
Dopo la chiusura della fabbrica di Fullerton la Fender ha continuato ad usare, nelle Stratocaster made in USA, soprattutto frassino ed ontano. Tuttavia, nei primi anni '90, a causa delle restrizioni sul disboscamento in Oregon, è stato impiegato anche il tulip poplar, chiamato anche yellow poplar (che gli Americani chiamano anche semplicemente "poplar", ma che non va tradotto come "pioppo"), legno già ampiamente utilizzato su molti strumenti made in Mexico. 

Nail Holes e Paint Stick

Sulla destra si può notare una cabina di verniciatura con il Lazy Susan. In fondo invece si vede come venivano lasciati asciugare i corpi sospesi sui chiodi. Foto estratta dal libro “Fender, The sound heard 'round the world” di Richard R. Smith
Sulla destra si può notare una cabina di verniciatura con il Lazy Susan. In fondo invece si vede come venivano lasciati asciugare i corpi sospesi sui chiodi. Foto estratta dal libro “Fender, The sound heard 'round the world” di Richard R. Smith
Tutte le Fender Stratocaster pre-CBS fatte prima del 1964 erano caratterizzate dalla presenza di tre o quattro piccoli fori derivanti dal processo di verniciatura.
Sulla facciata anteriore del corpo non ancora verniciato venivano inseriti tre o quattro piccoli chiodi. Il corpo così puntellato veniva posato su un pannello girevole chiamato Lazy Susan e verniciato sul top; successivamente il corpo veniva capovolto e appoggiato sul tavolo tramite questi chiodi in modo da spruzzare il colore anche sulla parte posteriore e sui lati. Il corpo verniciato veniva lasciato sospeso sui chiodi in attesa che la vernice si asciugasse. Infine i chiodi venivano rimossi, lasciando quindi piccoli buchi privi di vernice, detti nail holes o clamping holes. Tuttavia, siccome dopo la verniciatura il corpo veniva lucidato, è possibile trovare all'interno dei nail holes piccole quantità di pasta abrasiva bianca o rosa.

In questa foto, estratta dal libro In questa foto, estratta dal libro "Stratocaster Chronicles" di Tom Wheleer, di possono vedere i chiodi fissati sul corpo di due Stratocaster già verniciate
Alla fine del 1964 la Fender cambiò il processo di verniciatura e i chiodi non vennero più utilizzati. Quindi la presenza dei nail holes potrebbe essere d'aiuto per distinguere una Stratocaster pre-CBS da una reissue o da un falso. Inoltre la presenza di vernice (ma non della pasta abrasiva) al loro interno indica che lo strumento è stato riverniciato.
I chiodi venivano inseriti di solito in quattro punti precisi:
  • Sul corno inferiore, sotto il battipenna
  • Sotto la placca del jack
  • Tra il ponte e la cavità del pickup al ponte, sotto il battipenna
  • Tra la tasca del manico e la cavità del pickup al manico, sotto il battipenna
Tuttavia sono note Stratocaster con solo due o, addirittura, un solo nail hole, poiché a volte il foro veniva inglobato nella cavità delle viti del tremolo o nello scasso del jack.

Nail hole al manico
Nail hole al manico
Nail hole al ponte
Nail hole al ponte
Nail hole alla placchetta del jack
Nail hole alla placchetta per l'entrata del jack (realvintage.it)
Intorno alla fine del 1962, con lo scopo di maneggiare il body più facilmente durante le operazioni di verniciatura e di asciugatura, la Fender iniziò ad impiegare un paint stick, un bastone che veniva ancorato al corpo tramite due viti inserite nei fori della tasca del manico dal lato dei bassi. Dato che il paint stick veniva fissato al corpo dopo l'applicazione del giallo, ma prima di spruzzare gli altri colori, le Stratocaster verniciate con il paint stick avevano la tasca del manico bicolore, poiché il punto nascosto dal bastone restava giallo, mentre fino a questo momento tutte le Stratocaster avevano la tasca del manico completamente verniciata. 
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Un operaio della Fender usa il paintstick
Un operaio della Fender usa il paintstick
Tasca del manico completamente verniciata di un body del 1960
Tasca del manico completamente verniciata di un body del 1960
Tasca del manico parzilamente priva di vernice di una Stratocaster del '65
Tasca del manico parzilamente priva di vernice di una Stratocaster del '64 (ReCaster)

Pin Router's holes

Il pin router era il macchinario che utilizzavano gli operai Fender per scavare le cavità e la forma del body. La profondità era controllata tramite un pedale, mentre la forma facendo scorrere la tavola con le mani lungo il template.
Il pin router era il macchinario che utilizzavano gli operai Fender per scavare le cavità e la forma del body. La profondità era controllata tramite un pedale, mentre la forma facendo scorrere la tavola con le mani lungo il template. Foto estratta dal libro “Fender, The sound heard 'round the world” di Richard R. Smith
Tra gli anni '50 e la fine degli anni '70 la fender usava pin router e templates per tagliare la forma e le cavità del corpo della Stratocaster. I template avevano dei piccoli spuntoni che venivano fissati in piccoli fori sulla tavola di legno. Quando il template veniva rimosso, lasciava piccoli fori (3.175 mm) che venivano riempiti con tasselli di legno e livellati,
Questi pin router's holes, detti anche dowel holes, erano ovviamente diversi dai nail holes e si trovavano sempre nella stessa identica posizione. Se la chitarra non era hard-tail, questi fori attraversavano tutto il corpo della Stratocaster, poiché gli operai della Fender dovevano scavare delle cavità su entrambi i lati del corpo.
I pin router's hole sono facilmente identificabili sui corpi privi di vernice, mentre è più difficile vederli sui corpi verniciati, specie su quelli con colorazioni solide; tuttavia, sapendo dove cercare, possono essere trovati, soprattutto sulle Stratocaster verniciate alla nitro, che, essendo molto sottile, mostra le irregolarità della superficie.

Si possono cercare:
  • Di fianco al neck plate sotto la spalla mancante del corno superiore.
  • Alla base del corpo, vicino al perimetro, leggermente decentrato.
Questa tecnica venne usata fino alla fine degli anni '70, quando la Fender comprò un nuovo macchinario per la lavorazione dei body, l'AB Shaper, che utilizzava un sistema di bloccaggio a vuoto.
Tuttavia i body delle Vintage reissue e di alcune chitarre del Custom Shop continuarono ad essere costruiti con i vecchi pin router e quindi mostravano sempre i dowel holes.
Ovviamente i pin router’s holes si trovano in posizioni completamente diverse sulle Telecaster.
Si possono trovare anche sulla paletta, sotto le meccaniche del sol e del re.
Dowel Holes sul back della Stratocaster del 1963 di Rock Star del forum Fender
Dowel Holes sul back della Stratocaster del 1963 di Rock Star del forum Fender
Dowel Hole superiore nella Stratocaster di Vintage Psycho del forum Fender
Dowel Hole superiore nella Stratocaster di Vintage Psycho del forum Fender
Foto
Dowel Hole inferiore nella Stratocaster di Vintage Psycho del forum Fender

Routing E TOOLING HOLES

Il vano che ospitava l'elettronica nelle prime Stratocaster era privo della tipica "spalla" che comparve nella metà del 1959 per fare spazio alla vite che veniva utilizzata nei nuovi battipenna a undici viti.
Vano dell'elettronica in una strato con battipenna a 8 viti: da notare l'assenza della spalla,
Vano dell'elettronica in una stratocaster del '57 con battipenna a 8 viti: da notare l'assenza della spalla, presente invece nelle foto successiva. E' ben evidente il canale nel vano pickup al ponte (realvintage.it).
Stratocaster del '60 con battipenna ad 11 viti. Da notare la spalla per il foro del battipenna ad 11 viti
Stratocaster del '60 con battipenna ad 11 viti. Da notare la spalla per il foro del battipenna ad 11 viti
Il corpo delle Stratocaster vintage aveva singoli alloggi per ogni pickup. La misura degli scassi era, di solito, nelle Stratocaster pre-CBS, compresa tra 86,5 mm - 86,98 mm di lunghezza e 24,98 mm e 25,6 mm di larghezza.
Inizialmente i bordi di queste cavità erano particolarmente arrotondati, ma sul finire degli anni '60 divennero più squadrati e, dal 1970, le cavità leggermente più grandi. Dal 1972 poteva essere richiesta una "schermatura" aggiuntiva del vano pickup ed elettronica con una vernice nera a base di grafite. 
All'interno del vano del pickup al ponte era presente una scanalatura, chiamata worm route, che serviva per far passare meglio i cavi. Le primissime Stratocaster del 1954 erano prive di questo canale, poiché i loro manici erano leggermente più alti rispetto al body ed era quindi necessario che anche il pickup fosse leggermente rialzato, lasciando più spazio nell'alloggiamento. Altre avevano il worm route privo di vernice perché veniva scavato dall'operaio deputato all'assemblaggio finale dello strumento. Tuttavia, già alla fine del 1954, è possibile trovare Stratocaster con il worm route verniciato perché scavato prima della finitura. Dal 1974 circa in poi la Fender aumentò la profondità degli alloggi dei pickup e non fu più necessario scavare questo canale.
Alla fine del 1969 le tasche dei pickup cambiarono forma diventando leggermente più squadrate perché il nuovo primer rendeva più difficile l'inserimento dei battipenna pre-cablati. Alcuni corpi di Stratocaster costruite nella metà del 1969 avevano già il nuovo primer, mantenendo tuttavia il vecchio routing, che doveva quindi essere modificato prima dell'inserimento del battipenna.  
​Come si può vedere nella foto, la tasca del manico delle Stratocaster del 1954 aveva una forma diversa da quella delle produzioni successive: era caratterizzata da un angolo netto di 90° nel lato vicino al corno inferiore.
​Le nuove American Standard, presentate nel 1987, avevano, a differenza dei modelli standard precedenti, un unico grande vano per alloggiare i pickup, chiamato swimming pool. Tuttavia, nel 1998, iniziarono a circolare body con il routing HSH che, nel 1999, sostituirono definitivamente lo swimming pool in questa serie.
Vano pickup di una Stratocaster del '56, dai contorni smussati (realvintage.it)
Vano pickup di una Stratocaster del '56, dai contorni smussati (realvintage.it)
Vano pickup squadrato tipico delle Stratocaster degli anni '70. Da notare la spalla per il foro del battipenna ad 11 viti.
Vano pickup squadrato tipico delle Stratocaster degli anni '70 (Furio Pozzi).
Particolare della tasca del manico in una Stratocaster del 1954, con angolo netto di 90°
Particolare della tasca del manico in una Stratocaster del 1954, con angolo netto di 90°
Negli anni successivi quest'angolo è arrotondato (nella foto una Stratocaster del 1963)
Negli anni successivi quest'angolo è arrotondato (nella foto una Stratocaster del 1963)
Dalla fine degli anni ’70 la tasca del manico sul corpo delle Stratocaster aveva degli angoli allargati, nascosti dal battipenna, che qualcuno ha definito “Micky Mouse”. Infatti, dalla fine degli anni ’70, la Fender ha iniziato ad usare un pin router cutter del diametro di 3/4” al posto del vecchio e più piccolo 1/2”, poiché un diametro maggiore consentiva di avere una superficie più liscia e velocizzava il lavoro, oltre a durare di più. Tuttavia la forma del tacco del manico non era compatibile con gli angoli fatti dalla nuova punta del pin router, e per risolvere le cose hanno allargato gli angoli con queste “orecchie di topolino”. 
Le
Le "orecchie di Topolino"
La Fender ha continuato a fare queste strane tasche del manico negli anni ’80 e primi anni ’90, fino a quando le nuove CNC hanno consentito di tornare alla forma corretta.
Swimming Pool e cropcircles in una delle ultime American Standard degli anni '90.Swimming Pool in una delle ultime American Standard degli anni '90.
Intorno al 1997 iniziarono a comparire, nella tasca del manico e sotto il battipenna, alcuni buchi circolari, che sono ancora oggi la causa di accese discussioni riguardanti il significato della loro presenza. Nonostante questi fori siano di aiuto a capire la provenienza e il modello della Stratocaster, non sono stati fatti per aiutare gli operai a distinguere i modelli, e soprattutto non per aiutare ad identificare una Fender nel mercato dell'usato (come ritenuto da qualcuno). ​Alcuni sostengono che servivano a fissare i corpi alle macchine CNC, ma sia la fabbrica di Corona, sia quella di Ensenada, usano macchine con un sistema di bloccaggio a vuoto. Non sono neanche "indexing holes", cioè punti di riferimento che, insieme ad appositi perni, servono ad allineare gli scassi sul top e sul back del corpo della chitarra, perché, come si vede dalla foto, sono sempre esterni al body , nella parte della tavola che viene scartata. Tuttavia sono fori derivati dal processo di lavorazione dei corpi. Ad esempio, nell'immagine qui sotto, si può vedere come un template impiegato per fare i buchi degli strap button, si aggancia con un perno proprio al foro sotto il battipenna. In un'altra foto si vede che c'è un perno anche sul piano della macchina CNC (che comunque utilizza il sistema di bloccaggio a vuoto).

Un operaio prepara il corpo agli straplocks, fabbrica di Corona, 2014
Un operaio prepara il corpo agli strap buttons, fabbrica di Ensenada, 2014
Lo stampo usato si aggancia al foro sotto il battipenna
Lo stampo usato si aggancia al foro sotto il battipenna
I fori usati come riferimento dalla CNC si trovano sulla parte della tavola scartata
I fori usati come riferimento dalla CNC si trovano sulla parte della tavola scartata
Un perno, su cui probabilmente si aggancia il body, è presente anche sulla base di alcune CNC con sistema di bloccaggio a vuoto
Un perno, su cui probabilmente si aggancia il body, è presente anche sulla base di alcune CNC con sistema di bloccaggio a vuoto
Visto che sull'American Standard era presente solo un foro sul corpo e uno nella tasca del manico, oltre a quelli per il ponte 2-point, è facile distinguerla dalle altre Stratocaster non U.S.A..
HSH routing e cropcircles in un'American Standard.
HSH routing in un'American Standard seconda versione.
MIM Standard con tre cropcircles.
Standard, made in Mexico
MIM Road Worn con un solo cropcircle ma 6 fori + 2 per il ponte.
Road Worn, made in Mexico
Road Worn Player
Road Worn Player, made in Mexico

Comfort Contour Body

Una delle caratteristiche più importanti e rivoluzionarie della Stratocaster era il Comfort Contour Body, il corpo dalla forma sagomata. Sebbene possano essere tracciate delle linee generali sulla sua evoluzione negli anni, il contour poteva variare leggermente da un modello a un altro. Infatti la realizzazione del comfort contour era affidata agli operai, che, anche se lavoravano i corpi con macchine e template che permettevano di standardizzare la produzione, in base alla mole di lavoro o alla propria manualità potevano allontanarsi un po' dal progetto.
A grandi linee si può dire che i corpi degli anni '50 furono quelli maggiormente sagomati; in particolare la depressione presente nella parte posteriore non è mai stata così profonda come quella delle Stratocaster prodotte tra il 1957 e il 1959 (negli anni '50 il back contour iniziava già dal corno superiore!). Agli inizi degli anni '60 iniziò a diventare leggermente più corta. Nel primo periodo CBS il comfort contour rimase invariato, anche se alcune Stratocaster fatte tra il 1970 e il 1971 avevano un contour così marcato da ricordare quelle degli anni '50. Tuttavia, probabilmente a causa del passaggio a un aumento della produzione affiancato a tempi di realizzazione inferiori e all'usura delle macchine, in seguito il contour venne ridotto ulteriormente, soprattutto dalla metà degli anni '70, tanto da sembrare quasi accennato rispetto a quello profondo degli anni '50, ma soprattutto non era omogeneo e poteva esserci una notevole differenza tra un corpo e un altro, specialmente dalla metà degli anni '70. Maggiore attenzione invece era rivolta ai modelli speciali, come la Strat o la Gold Stratocaster.
Dal 1981 i corpi ritornarono ad avere un back contour più profondo. Nonostante molti autori attribuiscono questo cambiamento all’uso dell'AB Shaper, il contour era ancora scavato a mano con le vecchie levigatrici a nastro, per cui questa modifica era il frutto di una scelta consapevole. Infatti un liutaio della Fender, Scott Zimmerman, chiese ai suoi superiori del reparto R&D se poteva fabbricare alcuni body con un contour più marcato. I primi campioni realizzati con il nuovo contour furono inviati al Music Messe e al NAMM e riscontrarono un enorme successo, per cui la Fender decise di usare il nuovo profilo del body per tutte le Stratocaster.
Confronto tra corpi, dall'alto verso il basso: Stratocaster del 1960, 1958, 1957
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Confronto tra corpi, dall'alto verso il basso: Stratocaster del 1960, 1958, 1957
Confronto tra corpi, dall'alto verso il basso: Stratocaster del 1969, 1965, 1960, 1959, 1958, 1957 (foto Filippo Regoli)
55
55
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66/67
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Back Contour dal '55 all '81. Si nota come il contour è particolarmente marcato negli anni '50 (inizia dal corno superiore!) e si riduce dal 1960. Dopo il 1965 diventa sempre meno evidente, soprattutto negli anni '70. Dal 1981 è di nuovo marcato. (Foto: 55, 58, 59, 60, 72, 73/74 di Nino fazio di realvintage.it; 64, 65, 66/67 di ReCaster; 82 di Mario Cecil)
Confronto del top contour, dall'alto verso il basso: Stratocaster del 59, 58, 57
Confronto del top contour, dall'alto verso il basso: Stratocaster del 59, 58, 57 (Courtesy of Filippo Regoli)
Con lo spostamento della produzione da Fullerton a Corona, i corpi delle Stratocaster iniziarono ad avere un contour meno morbido e più squadrato. Tuttavia alcune delle primissime American Standard e rarissime Strat Plus avevano lo stesso contour delle chitarre fabbricate a Fullerton. Come ricordato da John Page, sulle American Standard non furono utilizzati assolutamente corpi provenienti da Fullerton e gli unici pochi avanzi di magazzino che furono riciclati sui primi modelli della nuova gestione post CBS erano i corpi delle Vintage Reissue.
È però possibile trovare alcune American Standard con il "profilo Fullerton" perché i primissimi modelli erano stati realizzati con gli stessi template usati nella vecchia fabbrica, ma con routing differente. Possono essere riconosciute anche perché i piloni del ponte entravano nel legno, a differenza di quelle coil "profilo Corona" in cui passavano attraverso una ghiera metallica.
Quando la Fender prese contatto con Yngwie Malmsteen per la realizzazione della sua signature, il chitarrista volle per questo modello un contour meno morbido e più squadrato. La Fender lo accontentò e cambiò i template usati per fabbricare i body, sia per la sua signature, sia per l'American Standard e gli altri modelli.
Fullerton 1982 back Massimo Salmoiraghi
Fullerton 1982 Massimo Salmoiraghi
Corona 1988
Corona 1988
Confronto tra la Fullerton del 1982 di Massimo Salmoiraghi (sopra) e la Corona del 1988  di Francesco Palmitessa (sotto).

Incisioni sul body

Sul corpo delle Stratocaster prodotte all'incirca tra il 1959 e il 1966, al di sotto del battipenna o nella tasca del manico è possibile a volte notare incise delle lettere o dei numeri, che stanno a significare una riparazione o una seconda rifinitura da parte della Fender stessa su chitarre riportate nuovamente in fabbrica da chitarristi che avevano bisogno di assistenza.
Oltre ai numeri, sono frequenti anche alcune sigle, tra cui S.B. (sunburst), L.P.B. (lake placid blue) e C.A.R.(candy apple red).
B marking
SB marking
LPB marking
Lettere che indicano un refin in azienda, da sinistra a destra: black e sunburst (realvintage.it), lake placid blue (Duchossoir).

Le impiallacciature degli anni '80/'90

Purtroppo, negli anni '80, era frequente trovare, sotto i colori "solidi", ma anche in alcuni sunburst (quelli che presentano tutta la concavità posteriore nera), un body composto da più pezzi di legno nascosti con un top e un back impiallacciato. Questo, secondo George Blanda e Dan Smith, sarebbe servito per far aderire meglio il colore ed evitare che accumuli di minerali si depositassero lungo le venature.
Stratocaster dal corpo impiallacciato. Si può riconoscere dalla vernice nera che ricopre tutta la concavità superiore per nasconderla.
Stratocaster dal corpo impiallacciato. Si può riconoscere perché la vernice nera ricopre tutta la concavità superiore per nascondere le differenze tra i legni sovrapposti
Blocchi di legno impiallacciato e formato da più pezzi destinati a formare un corpo veneer nell'attuale produzione Fender
Blocchi di legno impiallacciato e formato da più pezzi destinati a formare un corpo veneer in una "recente" produzione Fender

Le Date sul corpo

Body Date Stratocaster 1960
Le Stratocaster costruite tra il 1954 e la fine del 1963 di solito mostravano la data di produzione (indicata numericamente come M-AA) scritta a mano all'interno della cavità posteriore del corpo, sotto le molle del tremolo o, soprattutto tra il 1956 e il 1958, ma raramente anche fino al 1960, all'interno della cavità del pickup centrale. Tuttavia, dal 1963 circa, quando gli ordini di custom color divennero più imponenti, il corpo non fu quasi più datato.
Ovviamente esistono delle eccezioni, in particolare sulle Stratocaster costruite nella seconda metà degli anni '70 e tra la fine del 1981 e l'inizio del 1982: in questi casi, però, le date timbrate o scritte a matita nella tasca del manico, all'interno delle cavità dei pickup o direttamente sui corpi delle Stratocaster Natural, sotto il battipenna, si riferivano al quality check. Era possibile trovarle in due formati: indicate come MM-GG-AA o come SSAG, in cui "SS" indica la settima, "A" l'anno e "G" il giorno della settimana, associate ad un altro timbro raffigurante la sigla "FRR" o "INSP" cerchiata, che indicava l'addetto al controllo qualità.

Tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 era anche frequente trovare, all'interno della cavità dei pickup o nella tasca del manico o dietro al manico, dei piccoli adesivi indicanti, oltre al logo Fender, il seriale.
​
La tasca del manico della
La tasca del manico della "Smith Strat" del 1982 di Ismale Medico

NASTRI ADESIVI DATATI

Le Stratocaster costruite tra il 1954 e il 1956 di solito avevano dei nastri adesivi su cui erano scritti a mano una data e un nome di donna, di solito Mary, Gloria, Virginia, o Barbara. Questi nastri, che erano attaccati all’interno della cavità del body, indicavano il giorno e il nome dell’operaio che aveva istallato pickup ed elettronica e di solito erano l’ultima data che era segnata sulle Fender.
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