Era chiaro che la prima cosa che doveva essere rivista nelle Stratocaster riguardava le finiture: infatti, il poliestere, almeno come nel clear coat, venne abbandonato nei primi anni '80 in favore del poliuretano. Tuttavia, dato che "ristrutturare" la Stratocaster avrebbe richiesto molto tempo, era prima necessario introdurre nuovi modelli per essere competitivi subito nel mercato, e nel giugno del 1981 videro la luce la Gold Stratocaster e la Walnut Strat.
La prima, detta anche Gold-Gold Stratocaster, era un modello simile alla Stratocaster Standard che sarebbe stata introdotta circa un anno dopo, ancora senza tilt neck e senza palettone. Il suo body mostrava però una finitura metallica Deluxe Gold e soprattutto le meccaniche erano in ottone placcato oro 100 micron, lo stesso usato nei gioielli, motivo per il quale la vendita di questa chitarra non era il massimo per le casse della Fender e la sua produzione venne interrotta nel 1984.
La Walnut Strat era un'evoluzione della Strat, ma il suo body era fatto con legno di noce americana per assecondare la tendenza del periodo ad utilizzare legni particolari, ma anche perché c'era la convinzione che i legni pesanti risuonassero meglio.
La prima, detta anche Gold-Gold Stratocaster, era un modello simile alla Stratocaster Standard che sarebbe stata introdotta circa un anno dopo, ancora senza tilt neck e senza palettone. Il suo body mostrava però una finitura metallica Deluxe Gold e soprattutto le meccaniche erano in ottone placcato oro 100 micron, lo stesso usato nei gioielli, motivo per il quale la vendita di questa chitarra non era il massimo per le casse della Fender e la sua produzione venne interrotta nel 1984.
La Walnut Strat era un'evoluzione della Strat, ma il suo body era fatto con legno di noce americana per assecondare la tendenza del periodo ad utilizzare legni particolari, ma anche perché c'era la convinzione che i legni pesanti risuonassero meglio.
Antonio Calvosa