La sigla "JTM50" iniziò a circolare già nel 1965 sulle prime testate 1963 Super P.A., munite di ben quattro canali e otto ingressi, che mostravano sul pannello frontale anche la dicitura "MK III", presente anche sul pannello posteriore del JTM 45/100 Super P.A. . Questi amplificatori montavano ancora le valvole KT66 e il passaggio alla nuova sigla era imputabile unicamente a ragioni di marketing.
Nel 1966, quando le valvole finali Mullard EL34 sostituirono le KT66, la sigla "JTM45" fu definitivamente abbandonata in favore di quella "JTM50", sia nelle testate, sia nei combo Marshall. Grazie alle nuove valvole, ma anche ad altre piccole modifiche, che riguardavano in particolare i trasformatori, la potenza si attestava intorno ai 50 watt e giustificava la nuova sigla di questi amplificatori. Il suono, più aspro e adatto alle distorsioni, si allontanava sempre di più da quello dei primi JTM45.
I JTM50 andarono incontro, in pochissimo tempo, ad altre modifiche estetiche e funzionali, tra cui nuovi bright cap per la versione Lead, ma soprattutto alla graduale sostituzione della valvola GZ34 con la rettificazione allo stato solido, utilizzata dalla Marshall già alcuni mesi prima sugli amplificatori da 100 watt.
I JTM50 andarono incontro, in pochissimo tempo, ad altre modifiche estetiche e funzionali, tra cui nuovi bright cap per la versione Lead, ma soprattutto alla graduale sostituzione della valvola GZ34 con la rettificazione allo stato solido, utilizzata dalla Marshall già alcuni mesi prima sugli amplificatori da 100 watt.
Verso la metà del '67 le scritte "JTM50", "MK II", "High Treble", "Normal", presenti sul pannello frontale in plexiglas, furono abbandonate in favore della più semplice scritta "J.T.M." su sfondo nero, sul lato sinistro del pannello, da cui deriva il soprannome "Black Flag" dato a questi amplificatori (e ai Marshall da 100 watt del 1967 che avevano la stessa sigla). Per capire quanto fosse lenta la transizione alla rettificazione allo stato solido, basta pensare che alcuni Black Flag montassero ancora le GZ34.
Nell'autunno del 1967 l'alluminio dello chassis venne sostituito con l'acciaio e, all'inizio del 1968, la sigla JTM venne sostituita con quella "JMP", che stava per "Jim Marshall Product". Infine, verso la metà del 1969, nuovi pannelli frontali e posteriori in alluminio, più robusti e che permettevano l'uso di nuovi e più eleganti numeri seriali, sostituirono quelli in plexiglas, segnando una sorta di spartiacque per i collezionisti, che iniziarono a dividere gli amplificatori Marshall in "Plexi" e "Metal" paneled.
Antonio Calvosa