Già all'inizio degli anni '40 sia il musicista e inventore Orbra Wallace Appleton, con la sua chitarra APP, sia Les Paul, con la sua Epiphone "Log", mostrarono alla Gibson dei progetti di chitarre elettriche solid body, senza però suscitare l'interesse dell'azienda di Kalamazoo.
Tuttavia, dopo la presentazione al NAMM del 1950 della prima solid body Fender, l'Esquire, improvvisamente quasi tutti i chitarristi western swing erano interessati al nuovo strumento di Leo Fender. Anche se alcune chitarre elettriche solid body erano state già costruite, come quella fatta da Paul Bigsby per Merle Travis o la piccola Slingerland 401, fu Leo a iniziare la vera produzione su larga scala. Ma se la Fender produceva i corpi delle chitarre utilizzando una tavola piatta di frassino, la Gibson, per distinguersi, avrebbe continuato a sfornare chitarre con il top bombato, proprio come quello delle sue "archtop": «Look, if we are going to make a guitar, we are going to make one that will be different than anything that Leo was making», disse Ted McCarty.
Tuttavia, dopo la presentazione al NAMM del 1950 della prima solid body Fender, l'Esquire, improvvisamente quasi tutti i chitarristi western swing erano interessati al nuovo strumento di Leo Fender. Anche se alcune chitarre elettriche solid body erano state già costruite, come quella fatta da Paul Bigsby per Merle Travis o la piccola Slingerland 401, fu Leo a iniziare la vera produzione su larga scala. Ma se la Fender produceva i corpi delle chitarre utilizzando una tavola piatta di frassino, la Gibson, per distinguersi, avrebbe continuato a sfornare chitarre con il top bombato, proprio come quello delle sue "archtop": «Look, if we are going to make a guitar, we are going to make one that will be different than anything that Leo was making», disse Ted McCarty.
I primi prototipi
Dopo la presentazione della Fender Esquire, Ted McCarty e Maurice Berlin decisero che era giunto il momento di progettare una Gibson solid body per fare concorrenza all'azienda di Leo ed incaricarono, per questo, un team guidato da Larry Allers, probabilmente la figura più importante nello sviluppo della Les Paul, sotto la supervisione di Clarence Havenga, direttore vendite della Gibson.
I primi esperimenti, fatti nel 1950, furono essenzialmente delle chitarre simili alle Gibson ES-125, di diverse dimensioni, ma con un top e un back piatto, senza spalle mancanti, dal corpo sunburst in mogano (senza binding) e un pickup P-90 al centro. Questi prototipi furono essenziali per studiare il timbro delle chitarre solid body.
I primi modelli erano grandi e troppo pesanti, per cui si tentò con delle chitarre dalle dimensioni più contenute, che furono chiamate Ranger. Questi strumenti, flat top e con un solo pickup, avevano la scritta "RANGER" sul battipenna. Concettualmente dovevano essere molto simili alle Les Paul Junior, ma erano privi di spalla mancante e probabilmente avevano una piccola cordiera come quella delle ES-125.
Il passo successivo fu quello di aggiungere una spalla mancante fiorentina, come quella delle ES-140, per facilitare l'accesso agli ultimi tasti, e sostituire il corpo in mogano, che non garantiva abbastanza sustain, con quello in acero o creando corpi "misti" acero e mogano. Furono progettati anche alcuni prototipi con le venature del legno che andavano in direzioni diverse, in modo da analizzare la loro influenza sul suono, e sperimentarono diverse inclinazioni del manico. Alcuni di questi strumenti realizzati nel 1950 rimasero privi di finitura, altri furono rifiniti Cremona Sunburst o Natural.
I primi esperimenti, fatti nel 1950, furono essenzialmente delle chitarre simili alle Gibson ES-125, di diverse dimensioni, ma con un top e un back piatto, senza spalle mancanti, dal corpo sunburst in mogano (senza binding) e un pickup P-90 al centro. Questi prototipi furono essenziali per studiare il timbro delle chitarre solid body.
I primi modelli erano grandi e troppo pesanti, per cui si tentò con delle chitarre dalle dimensioni più contenute, che furono chiamate Ranger. Questi strumenti, flat top e con un solo pickup, avevano la scritta "RANGER" sul battipenna. Concettualmente dovevano essere molto simili alle Les Paul Junior, ma erano privi di spalla mancante e probabilmente avevano una piccola cordiera come quella delle ES-125.
Il passo successivo fu quello di aggiungere una spalla mancante fiorentina, come quella delle ES-140, per facilitare l'accesso agli ultimi tasti, e sostituire il corpo in mogano, che non garantiva abbastanza sustain, con quello in acero o creando corpi "misti" acero e mogano. Furono progettati anche alcuni prototipi con le venature del legno che andavano in direzioni diverse, in modo da analizzare la loro influenza sul suono, e sperimentarono diverse inclinazioni del manico. Alcuni di questi strumenti realizzati nel 1950 rimasero privi di finitura, altri furono rifiniti Cremona Sunburst o Natural.
Uno dei prototipi del 1951 è stato conservato con cura da Ron Allers, figlio di Larry. Il body dello strumento, dalla finitura Natural, aveva una spalla mancante fiorentina e un top in acero dalla bombatura molto marcata e molto spesso, tanto da essere visibile non solo dalla spalla mancante, ma anche da entrambi i lati della giunzione manico-corpo; era costituito da un'unica tavola di acero, anche se di solito il top in due pezzi era preferito perché maggiormente stabile. Il corpo era leggermente più piccolo di quello dei precedenti prototipi - la scala dello strumento era di 25 ½" - e lo switch era fissato al corpo tramite una placchetta di plastica e quattro viti. Il manico, anch'esso in mogano, aveva una tastiera in palissandro, munita di segnatasti circolari, ed era privo di binding.
Dalla figura è possibile notare come nella giunzione manico-corpo una piccola appendice del corpo si estendeva sotto il manico; la porzione del manico che entrava nel corpo era incollata per 12-13 cm all'inizio della cavità dei pickup, ma due viti, ricoperte da due pallini perlati, lo fissavano ulteriormente al body. Questo strumento subì importanti modifiche nel tempo: i suoi P-90 furono sostituiti con degli humbucker, furono sperimentati diversi tipi di ponte e subì un refinish Sunbrust. Cambiò proprietario diverse volte: per un po' di tempo restò a Kalamazoo, ma, alla fine degli anni '70, fu acquistato da un musicista di Mill Valley, California; i suoi successivi proprietari furono prima Lee Michaels e successivamente Warren Klein. Nel 1983 Scott Lentz e David Flood riportarono lo strumento alla finitura originale.
Dalla figura è possibile notare come nella giunzione manico-corpo una piccola appendice del corpo si estendeva sotto il manico; la porzione del manico che entrava nel corpo era incollata per 12-13 cm all'inizio della cavità dei pickup, ma due viti, ricoperte da due pallini perlati, lo fissavano ulteriormente al body. Questo strumento subì importanti modifiche nel tempo: i suoi P-90 furono sostituiti con degli humbucker, furono sperimentati diversi tipi di ponte e subì un refinish Sunbrust. Cambiò proprietario diverse volte: per un po' di tempo restò a Kalamazoo, ma, alla fine degli anni '70, fu acquistato da un musicista di Mill Valley, California; i suoi successivi proprietari furono prima Lee Michaels e successivamente Warren Klein. Nel 1983 Scott Lentz e David Flood riportarono lo strumento alla finitura originale.
Les Paul
Ora che la solid body Gibson era pronta, bisognava trovare il nome e un modo per promuoverla. Per molto tempo si è ipotizzato che la Gibson non volesse mettere il proprio marchio su questa chitarra perché era un'azienda molto conservatrice, ma Ted McCarty lo ha sempre negato.
Nei decenni precedenti le signature Gibson Nick Lucas e Roy Smeck ebbero un buon successo e i tempi per una nuova artist sembravano maturi. «So we made our solid-body guitar. Now we needed somebody with a reputation, a player to give it some publicity», dichiarò Ted. Dopo aver stilato una lista di possibili candidati, la scelta ricadde su Les Paul, già presente sui cataloghi Gibson del 1939 e 1949: era uno dei chitarristi più importanti del momento e si era già dedicato alle solid body, grazie alle sue sperimentazioni con la Log. Ted però temeva che non sarebbe stato facile da convincere perché in quel periodo Les suonava le Epiphone ed era amico del proprietario Anastasios Stathopoulos. Maurice Berlin chiese al suo assistente, Mark Carlucci, di trovare il ragazzo con il «broomstick and the pickups on it» per presentargli il progetto. Mark incontrò Les a Chicago; inizialmente Les pensava che si trattasse di una chitarra flat top, ma quando Mark gli spiegò che era uno strumento con carved top, il chitarrista fu entusiasta.
Era quindi giunto il momento di mostrare i prototipi a Les. Ted McCarty andò personalmente dal chitarrista, che si trovava in Pennsylvania dove era impegnato in alcune registrazioni con Mary Ford. Les suonò qualche nota con il prototipo ed esclamò: «I think we should join them»! Decisero insieme di chiamare il nuovo strumento Les Paul Model e stipularono il contratto, rinnovabile dopo cinque anni, che prevedeva che al musicista sarebbe andato il 5% dei guadagni. Les, dal canto suo, sarebbe stato consulente per la Gibson e avrebbe solo suonato chitarre Gibson nel periodo coperto dal contratto; gli fu addirittura chiesto di mettere il logo Gibson sulle sue Epiphone, fintanto che non fosse iniziata la produzione dei nuovi strumenti! Negli anni l'accordo fu rinnovato due volte, per altri dieci anni in totale.
Una delle prime modifiche volute da Les fu arrotondare la spalla mancante: «It would knock your wrist if you weren't careful». Chiese anche che il top avesse una finitura dorata, perché avrebbe dato allo strumento un'aura regale e un aspetto unico e innovativo, e che fosse usato un ponte di sua invenzione che aveva sviluppato nel 1945 e che aveva già usato su una sua L-12.
Nei decenni precedenti le signature Gibson Nick Lucas e Roy Smeck ebbero un buon successo e i tempi per una nuova artist sembravano maturi. «So we made our solid-body guitar. Now we needed somebody with a reputation, a player to give it some publicity», dichiarò Ted. Dopo aver stilato una lista di possibili candidati, la scelta ricadde su Les Paul, già presente sui cataloghi Gibson del 1939 e 1949: era uno dei chitarristi più importanti del momento e si era già dedicato alle solid body, grazie alle sue sperimentazioni con la Log. Ted però temeva che non sarebbe stato facile da convincere perché in quel periodo Les suonava le Epiphone ed era amico del proprietario Anastasios Stathopoulos. Maurice Berlin chiese al suo assistente, Mark Carlucci, di trovare il ragazzo con il «broomstick and the pickups on it» per presentargli il progetto. Mark incontrò Les a Chicago; inizialmente Les pensava che si trattasse di una chitarra flat top, ma quando Mark gli spiegò che era uno strumento con carved top, il chitarrista fu entusiasta.
Era quindi giunto il momento di mostrare i prototipi a Les. Ted McCarty andò personalmente dal chitarrista, che si trovava in Pennsylvania dove era impegnato in alcune registrazioni con Mary Ford. Les suonò qualche nota con il prototipo ed esclamò: «I think we should join them»! Decisero insieme di chiamare il nuovo strumento Les Paul Model e stipularono il contratto, rinnovabile dopo cinque anni, che prevedeva che al musicista sarebbe andato il 5% dei guadagni. Les, dal canto suo, sarebbe stato consulente per la Gibson e avrebbe solo suonato chitarre Gibson nel periodo coperto dal contratto; gli fu addirittura chiesto di mettere il logo Gibson sulle sue Epiphone, fintanto che non fosse iniziata la produzione dei nuovi strumenti! Negli anni l'accordo fu rinnovato due volte, per altri dieci anni in totale.
Una delle prime modifiche volute da Les fu arrotondare la spalla mancante: «It would knock your wrist if you weren't careful». Chiese anche che il top avesse una finitura dorata, perché avrebbe dato allo strumento un'aura regale e un aspetto unico e innovativo, e che fosse usato un ponte di sua invenzione che aveva sviluppato nel 1945 e che aveva già usato su una sua L-12.
La finitura dorata era stata già utilizzata su una ES-175 custom che Les aveva ordinato per regalarla ad un suo amico in ospedale. «The finish in the guitar, the Goldtop, is bronze powder mixed in lacquer. That's what makes it reflective and brilliant», dichiarò Ted. Il processo di verniciatura del top era completamente differente da quello del corpo in mogano: l'acero era un legno liscio e denso e non richiedeva un turapori, ma bastava prepararlo alla finitura finale con un sottile strato di nitrocellulosa. Lo strato del colore veniva infine protetto da quattro strati di trasparente. Alcune Goldtop che, a causa dell'intenso utilizzo, hanno perso parte del trasparente, hanno subito una leggera variazione del colore, con una tendenza al verde dovuta all'ossidazione delle particelle di bronzo. Collezionisti e amanti delle Les Paul spesso si riferiscono a questi modelli con il soprannome Bullion Gold.
Il trapeze tailpiece era un ponte-cordiera che Les Paul aveva già sviluppato nel 1945, ma che depositò nel 1952 come "Combined Bridge and Tailpiece for Stringed Instruments", brevetto che fu assicurato nel 1956.
Era un ponte costituito da una grossa barra metallica dove erano ancorate le corde, fissata, tramite altre due più piccole e una flangia, alla base della chitarra, all'altezza dell'attacco della tracolla. Questo primo sistema non permetteva di regolare singolarmente l'intonazione delle corde - era possibile regolare l'altezza e l'intonazione nel loro insieme - ma garantiva un ottimo sustain. Nel ponte originario la barra su cui erano ancorate le corde era d'acciaio ed era avvolta dalle corde nella parte superiore ("wrap"), per cui è conosciuto come "wrap-over" trapeze tailpiece. Tuttavia, nella Les Paul, le corde furono fatte passare nella parte inferiore della barra ("under-wrap") perché, in questa chitarra, era in ottone nickel coated, e farle passare sopra avrebbe causato il consumo del rivestimento di nickel esponendo l'ottone; ma anche la scarsa inclinazione del manico e i pickup molto bassi sul body spinsero la Gibson verso questa soluzione.
Tuttavia questo nuovo sistema non avrebbe permesso di stoppare le corde con la mano ed ottenere il suono ovattato che tanto piaceva a Les, ma, soprattutto, le corde, quando pizzicate con forza, tendevano a scivolare lateralmente, causando una leggera perdita dell'accordatura.
Era un ponte costituito da una grossa barra metallica dove erano ancorate le corde, fissata, tramite altre due più piccole e una flangia, alla base della chitarra, all'altezza dell'attacco della tracolla. Questo primo sistema non permetteva di regolare singolarmente l'intonazione delle corde - era possibile regolare l'altezza e l'intonazione nel loro insieme - ma garantiva un ottimo sustain. Nel ponte originario la barra su cui erano ancorate le corde era d'acciaio ed era avvolta dalle corde nella parte superiore ("wrap"), per cui è conosciuto come "wrap-over" trapeze tailpiece. Tuttavia, nella Les Paul, le corde furono fatte passare nella parte inferiore della barra ("under-wrap") perché, in questa chitarra, era in ottone nickel coated, e farle passare sopra avrebbe causato il consumo del rivestimento di nickel esponendo l'ottone; ma anche la scarsa inclinazione del manico e i pickup molto bassi sul body spinsero la Gibson verso questa soluzione.
Tuttavia questo nuovo sistema non avrebbe permesso di stoppare le corde con la mano ed ottenere il suono ovattato che tanto piaceva a Les, ma, soprattutto, le corde, quando pizzicate con forza, tendevano a scivolare lateralmente, causando una leggera perdita dell'accordatura.
Sia il corpo, sia il manico della Les Paul, erano in mogano dell'Honduras; sul corpo era incollato il top in acero, la cui bombatura era meno pronunciata e più armoniosa rispetto a quella dei prototipi, mentre sul manico era applicata una tastiera in palissandro brasiliano, dalla curvatura che variava tra i 10 e i 12 pollici. Il manico, abbastanza spesso per gli standard attuali, era rinforzato dal truss rod, brevettato nel 1920 da Ted McHugh. La tastiera, solo nei primissimi modelli priva del caratteristico binding laterale, aveva dei segnatasti trapezoidali fatti da nitrocellulosa; i segnatasti laterali, che sembravano neri sui modelli con il binding, erano in realtà di un colore rosso/ambra molto scuro.
La scala dichiarata era di 24,75", ma in realtà era leggermente più corta: 24,5625".
I pickup scelti per la Les Paul erano due PU-90 model 480 single-coil, meglio noti come P-90, disegnati da Walt Fuller negli anni '40 e che debuttarono nel 1946; questi pickup potevano essere controllati tramite due manopole del volume, due di tono, e uno switch a tre posizioni Switchcraft, privo del tipico anello di plastica delle produzioni successive.
La scala dichiarata era di 24,75", ma in realtà era leggermente più corta: 24,5625".
I pickup scelti per la Les Paul erano due PU-90 model 480 single-coil, meglio noti come P-90, disegnati da Walt Fuller negli anni '40 e che debuttarono nel 1946; questi pickup potevano essere controllati tramite due manopole del volume, due di tono, e uno switch a tre posizioni Switchcraft, privo del tipico anello di plastica delle produzioni successive.
Nel maggio del 1952 la Gibson presentò la nuova chitarra: «The guitar everyone has been waiting for and asking about is here at last! It's the new and smart-looking gold finished Gibson Les Paul Model, solid-body electric Spanish cutaway». Le prime Les Paul furono spedite ai rivenditori a giugno. Nel 1952 furono 1716 gli strumenti spediti, nel 1953 2245, e nel 1954 e 1955 rispettivamente 1504 e 862. Il prezzo di listino era di 210 dollari, cui si dovevano aggiungere 39,50 dollari per la custodia.
Antonio Calvosa