Ted McCarty fu molto attento nell'ascoltare le critiche riportate alla Les Paul del 1952 e capì che il ponte, così come era stato progettato e utilizzato sulla Goldtop, non andava bene. Insieme ai suoi ingegneri studiò e brevettò quindi un nuovo "combined bridge and tailpiece", ancorato saldamente al corpo "pieno" della chitarra tramite due grandi viti e la cui intonazione - generale, non delle singole corde separate - poteva essere regolata tramite due viti laterali più piccole.
Il nuovo ponte era chiamato spesso Stopbar o Stud Tailpiece perché la barra, fatta in una lega leggera di alluminio, "stoppava" le corde, mentre due grosse e robuste viti in ottone agivano da perno ("stud") e la fissavano nel corpo; tutte le parti erano protette da un sottile strato di nickel. A volte ci si riferisce a questo nuovo ponte anche con il termine Wrap-Around Bar, perché le corde erano avvolte intorno alla barra passando sulla superficie superiore.
Lo stopbar, brevettato nel gennaio del 1953, iniziò ad essere montato sulle nuove Les Paul a metà anno; anche se le prime Goldtop "di transizione" con lo Stopbar avevano ancora il vecchio angolo manico-corpo, 1°, per compensare il nuovo ponte l'angolo venne aumentato prima a 3°, fino a raggiungere i 4° nel 1954. Nonostante l'action fosse molto alta, se paragonata agli standard attuali, grazie allo stopbar e ad una maggiore inclinazione del manico, la Les Paul aveva le corde ad un'altezza migliore, non si scordava plettrando con forza e si poteva suonare stoppando leggermente le corde con la mano destra come piaceva a Les Paul, come ribadito nella Gibson Gazette nel 1954: «Notice the unique metal combination bridge and tailpiece with the string making contact on the top of the bridge. With this new style bridge and tailpiece, which is both horizontally and vertically adjustable, the player may dampen the tone with the heel of the picking hand to achieve the muffled Les Paul tones and special effects that made this great guitarist famous».
Il nuovo ponte era chiamato spesso Stopbar o Stud Tailpiece perché la barra, fatta in una lega leggera di alluminio, "stoppava" le corde, mentre due grosse e robuste viti in ottone agivano da perno ("stud") e la fissavano nel corpo; tutte le parti erano protette da un sottile strato di nickel. A volte ci si riferisce a questo nuovo ponte anche con il termine Wrap-Around Bar, perché le corde erano avvolte intorno alla barra passando sulla superficie superiore.
Lo stopbar, brevettato nel gennaio del 1953, iniziò ad essere montato sulle nuove Les Paul a metà anno; anche se le prime Goldtop "di transizione" con lo Stopbar avevano ancora il vecchio angolo manico-corpo, 1°, per compensare il nuovo ponte l'angolo venne aumentato prima a 3°, fino a raggiungere i 4° nel 1954. Nonostante l'action fosse molto alta, se paragonata agli standard attuali, grazie allo stopbar e ad una maggiore inclinazione del manico, la Les Paul aveva le corde ad un'altezza migliore, non si scordava plettrando con forza e si poteva suonare stoppando leggermente le corde con la mano destra come piaceva a Les Paul, come ribadito nella Gibson Gazette nel 1954: «Notice the unique metal combination bridge and tailpiece with the string making contact on the top of the bridge. With this new style bridge and tailpiece, which is both horizontally and vertically adjustable, the player may dampen the tone with the heel of the picking hand to achieve the muffled Les Paul tones and special effects that made this great guitarist famous».
Contemporaneamente la bombatura divenne leggermente più pronunciata e il top in acero più spesso, tanto che la striscia di acero visibile sotto il binding diventò leggermente più lunga; ma tra il 1953 e il 1954 ci furono anche altre piccole modifiche nel routing e nelle plastiche, e la spalla mancante diventò più corta e meno appuntita. L'anello circolare con l'incisione dorata "RHYTM" e "TREBLE" venne aggiunta allo switch e gli alti barrel knobs del 1952 furono sostituiti dagli speed knobs leggermente più bassi. La Gibson iniziò a numerare con il seriale le Les Paul solo all'inizio del 1953 - le prime con i numeri di serie avevano ancora i trapeze tailpiece.
Dal 1953 era disponibile anche il modello Les Paul munito dell'unità vibrato Bigsby B-7, vendibile separatamente dal 1955 per 50 dollari - alcuni chitarristi lo montarono in seguito al posto dell'originale trapeze tailpiece sulle Goldtop del 1952. Quest'unità, in alluminio, era formata da una grande barra, su cui erano montate le corde, da una coda dipinta di nero, che evidenziava il logo e il numero di brevetto "D,169,120", da una seconda barra che serviva tenere le corde in tensione, e, inizialmente, da un ponte che si appoggiava alla bombatura del corpo, che per la sua forma era stato soprannominato dog bone, e da una leva fissa. Tuttavia presto il B-7 fu migliorato con l'utilizzo di una leva mobile e di un ponte rocking bridge, regolabile in altezza tramite due viti laterali. L'alluminio di cui era fatto il Bigsby B-7 aveva la tendenza ad opacizzarsi col tempo; in particolare la molla che teneva in tensione la leva spesso si ossidava perdendo una polverina bianca.
Con la crescente richiesta dei musicisti di avere una chitarra perfettamente intonata, aumentava necessità di sviluppare un ponte che avesse la possibilità di intonare separatamente ogni singola corda. Questo diventò realtà grazie all'ABR-1 Tune-O-Matic.
Insieme a questo ponte fu anche modificata definitivamente l'inclinazione del manico.
Brevettato nel 1952, quasi contemporaneamente al lancio del Les Paul Model, doveva essere inizialmente riservato alle chitarre di punta della Gibson e, in un secondo momento, anche alle altre. Fu utilizzato sulle Les Paul Custom del 1954 e, sulle Goldtop, dal 1956.
Con questo nuovo sistema le corde erano fissate ad uno stopbar che fungeva da cordiera e, soluzione scelta per un mero aspetto estetico, raggiungevano senza avvolgerla il ponte munito di una singola selletta per ogni corda. Tuttavia pochi sanno che questo ponte era nato per essere associato ad uno stopbar wrap-around.
Nonostante il successo iniziale della Goldtop, le vendite inziarono gradualmente a calare dal 1955. Anche il Tune-O-Matic e i nuovi humbucking pickup (analizzati nel capitolo successivo) che furono montati sulla Les Paul nel 1957, non portarono ad un aumento delle vendite. Era chiaro che era necessario rinnovare la Les Paul anche nella veste grafica: la Gibson iniziò quindi a studiare nuove finiture, fino a presentare, nel 1958, la Les Paul Sunburst.
Insieme a questo ponte fu anche modificata definitivamente l'inclinazione del manico.
Brevettato nel 1952, quasi contemporaneamente al lancio del Les Paul Model, doveva essere inizialmente riservato alle chitarre di punta della Gibson e, in un secondo momento, anche alle altre. Fu utilizzato sulle Les Paul Custom del 1954 e, sulle Goldtop, dal 1956.
Con questo nuovo sistema le corde erano fissate ad uno stopbar che fungeva da cordiera e, soluzione scelta per un mero aspetto estetico, raggiungevano senza avvolgerla il ponte munito di una singola selletta per ogni corda. Tuttavia pochi sanno che questo ponte era nato per essere associato ad uno stopbar wrap-around.
Nonostante il successo iniziale della Goldtop, le vendite inziarono gradualmente a calare dal 1955. Anche il Tune-O-Matic e i nuovi humbucking pickup (analizzati nel capitolo successivo) che furono montati sulla Les Paul nel 1957, non portarono ad un aumento delle vendite. Era chiaro che era necessario rinnovare la Les Paul anche nella veste grafica: la Gibson iniziò quindi a studiare nuove finiture, fino a presentare, nel 1958, la Les Paul Sunburst.
Antonio Calvosa