Nella prima metà del '900 molti musicisti ed inventori si cimentarono nella progettazione e costruzione di chitarre elettriche spagnole solid-body. Le chitarre elettriche spagnole erano infatti tutte hollow body, munite di cassa armonica, che, suonando con l'amplificatore ad alto volume, causava feedback e suoni sgradevoli, impedendo ai chitarristi di emergere nelle orchestre.
Negli anni '40 due musicisti si approcciarono alla Gibson proponendo i loro modelli di chitarre solid-body, ma i tempi non erano ancora maturi per un'azienda conservatrice come la Gibson. Tuttavia, nel 1950, quando la Gibson, per rispondere alla prima solid body Fender, decise di immergersi nel mondo delle chitarre elettriche a corpo pieno, di sicuro prese molti spunti da questi due vecchi progetti.
Negli anni '40 due musicisti si approcciarono alla Gibson proponendo i loro modelli di chitarre solid-body, ma i tempi non erano ancora maturi per un'azienda conservatrice come la Gibson. Tuttavia, nel 1950, quando la Gibson, per rispondere alla prima solid body Fender, decise di immergersi nel mondo delle chitarre elettriche a corpo pieno, di sicuro prese molti spunti da questi due vecchi progetti.
O.W. APPLETON E LA APP

Orbra Wallace Appleton era un musicista e inventore di Burlington, Iowa, che sapeva suonare moltissimi strumenti a corda, come ukulele e banjo, ma la sua grande passione erano le chitarre. Nel 1926 aprì il suo negozio App's Music House, al quale seguì, circa 25 anni dopo, la scuola di musica App's School of Music. Intorno al 1925 imparò ad amplificare la sua chitarra acustica con una testina per fonografo e, nel corso degli anni '30, Orbra sperimentò numerosi pickup e sistemi di amplificazione, concludendo che il corpo "vuoto" delle chitarre acustiche era svantaggioso per l'amplificazione delle vibrazioni delle corde delle chitarre elettriche. Perciò, se avesse diminuito le vibrazioni del top e del ponte, avrebbe ottenuto un suono migliore. Prese in considerazione varie possibilità (anche quella di riempire la cassa della chitarra con sabbia o sale!), ma ovviamente la scelta più ragionevole era quella di partire da una tavola per costruire una solid-body.
Prese quindi una tavola di pino da una falegnameria e le diede la forma di una chitarra con top bombato e a singola spalla mancante, sulla quale montò un manico Gibson che aveva acquistato "grezzo". La sua chitarra "APP" ricorda incredibilmente proprio la Les Paul, tanto da portare a credere che la Gibson si sia ispirata alle sue forme nella progettazione della sua solid body.
All'inizio degli anni '40 Appleton mostrò la sua chitarra alla Gibson, ma nessuno diede credito alla sua invenzione. Inoltre, nel piccolo paese dove viveva, non c'erano neanche legali in grado di seguirlo nel deposito di un brevetto - anzi, subì anche qualche truffa per questo - e, a causa della Seconda Guerra Mondiale, il sogno di iniziare una piccola produzione di chitarre elettriche sfumò definitivamente.
Circa dieci anni dopo, nel 1952, Appleton ricevette una lettera da un amico che lavorava alla Gibson: «Well, App, you see our competition [la Fender, N.d.R] has finally forced us to come out with your solid guitar. Sure wish we had listened to you back in 1943». Preso dallo sconforto, Appleton buttò via la lettera.
Prese quindi una tavola di pino da una falegnameria e le diede la forma di una chitarra con top bombato e a singola spalla mancante, sulla quale montò un manico Gibson che aveva acquistato "grezzo". La sua chitarra "APP" ricorda incredibilmente proprio la Les Paul, tanto da portare a credere che la Gibson si sia ispirata alle sue forme nella progettazione della sua solid body.
All'inizio degli anni '40 Appleton mostrò la sua chitarra alla Gibson, ma nessuno diede credito alla sua invenzione. Inoltre, nel piccolo paese dove viveva, non c'erano neanche legali in grado di seguirlo nel deposito di un brevetto - anzi, subì anche qualche truffa per questo - e, a causa della Seconda Guerra Mondiale, il sogno di iniziare una piccola produzione di chitarre elettriche sfumò definitivamente.
Circa dieci anni dopo, nel 1952, Appleton ricevette una lettera da un amico che lavorava alla Gibson: «Well, App, you see our competition [la Fender, N.d.R] has finally forced us to come out with your solid guitar. Sure wish we had listened to you back in 1943». Preso dallo sconforto, Appleton buttò via la lettera.
Les Paul e la Log
Alla fine degli anni '30 anche Les Paul si cimentò nella costruzione di una chitarra spagnola solid body, con l'intento di aumentare il sustain e migliorare la brillantezza sonora delle hollow body elettriche.
Inizialmente lo strumento, che chiamò "Log", era costituito da una tavola centrale di abete dell'Oregon dalla sezione 4x4 pollici e lungo circa 2 piedi, più o meno la grandezza di una chitarra archtop, sul quale montò un manico Gibson. Aggiunse due pickup home made ed il ponte munito vibrato brevettato da Doc Kauffman, il Vibrola.
Tuttavia, dopo aver suonato in pubblico lo strumento ed essersi accorto della perplessità della platea, per meri motivi estetici decise di montare ai lati del body due "ali" prese da un corpo di una Epiphone tagliato a metà: «People hear with their eyes», avrebbe dichiarato in seguito Les intervistato sulla sua Log.
Dopo aver fatto un primo tentativo a vuoto con la Epiphone, nel 1941 Les provò a proporre la sua Log alla Gibson, con la speranza di iniziare la produzione su larga scala della sua solid body, ma senza successo: fu definita dai vertici Gibson una «broomstick with pickups». «I took the Log to Gibson and I spent 10 years trying to convince them that this was the way to go» dichiarò in seguito Les Paul.
Oggi è possibile ammirare la Log al Country Music Hall of Fame di Nashville.
Inizialmente lo strumento, che chiamò "Log", era costituito da una tavola centrale di abete dell'Oregon dalla sezione 4x4 pollici e lungo circa 2 piedi, più o meno la grandezza di una chitarra archtop, sul quale montò un manico Gibson. Aggiunse due pickup home made ed il ponte munito vibrato brevettato da Doc Kauffman, il Vibrola.
Tuttavia, dopo aver suonato in pubblico lo strumento ed essersi accorto della perplessità della platea, per meri motivi estetici decise di montare ai lati del body due "ali" prese da un corpo di una Epiphone tagliato a metà: «People hear with their eyes», avrebbe dichiarato in seguito Les intervistato sulla sua Log.
Dopo aver fatto un primo tentativo a vuoto con la Epiphone, nel 1941 Les provò a proporre la sua Log alla Gibson, con la speranza di iniziare la produzione su larga scala della sua solid body, ma senza successo: fu definita dai vertici Gibson una «broomstick with pickups». «I took the Log to Gibson and I spent 10 years trying to convince them that this was the way to go» dichiarò in seguito Les Paul.
Oggi è possibile ammirare la Log al Country Music Hall of Fame di Nashville.
Antonio Calvosa