Hank, Cliff, la Stratocaster rossa e la Fender3>
Fino al 1959 la Stratocaster, a causa di una legge sull'importazione del 1951, era un fenomeno puramente americano, anche se moltissimi chitarristi britannici sognavano le nuove chitarre statunitensi. In particolare Hank Marvin degli Shadows era ossessionato dal sound di Buddy Holly e da quello di James Burton, che credeva suonasse una Stratocaster (anche se in realtà quella di James era una Telecaster). Quando, nel 1959, questa legge fu abrogata, Hank poté finalmente coronare il suo sogno e avere la sua Fender.
Circolano numerose leggende sulla Stratocaster Fiesta Red sbiadito (colore chiamato da Marvin "Flamingo Pink") con hardware dorato e maple neck che Cliff Richard, nome d'arte di Harry Rodger Webb, portò al suo amico Hank dagli Stati Uniti, dove si trovava per un tour promozionale.
Una racconta che Cliff andò a visitare la fabbrica Fender e che fu proprio Leo a regalargli questa chitarra; altre fonti sostengono che l'abbia regolarmente acquistata in un negozio di strumenti musicali.
Dopo circa un anno Hank comprò la sua prima Stratocaster, questa volta con la tastiera in palissandro, e restituì quella con la tastiera in acero a Cliff, che qualche tempo dopo la fece riverniciare di bianco.
Attualmente la chitarra, che secondo molti è stata la prima Stratocaster arrivata in Inghilterra, è in possesso dell'altro chitarrista degli Shadows, Bruce Welch, che l'ha fatta verniciare nuovamente di rosso da Barry Gibson (Burns Guitars), cancellando però ogni traccia del colore originale.
Circolano numerose leggende sulla Stratocaster Fiesta Red sbiadito (colore chiamato da Marvin "Flamingo Pink") con hardware dorato e maple neck che Cliff Richard, nome d'arte di Harry Rodger Webb, portò al suo amico Hank dagli Stati Uniti, dove si trovava per un tour promozionale.
Una racconta che Cliff andò a visitare la fabbrica Fender e che fu proprio Leo a regalargli questa chitarra; altre fonti sostengono che l'abbia regolarmente acquistata in un negozio di strumenti musicali.
Dopo circa un anno Hank comprò la sua prima Stratocaster, questa volta con la tastiera in palissandro, e restituì quella con la tastiera in acero a Cliff, che qualche tempo dopo la fece riverniciare di bianco.
Attualmente la chitarra, che secondo molti è stata la prima Stratocaster arrivata in Inghilterra, è in possesso dell'altro chitarrista degli Shadows, Bruce Welch, che l'ha fatta verniciare nuovamente di rosso da Barry Gibson (Burns Guitars), cancellando però ogni traccia del colore originale.
Il 12 febbraio del 1986 John Hill, rappresentante Fender delle relazioni con gli artisti, organizzò una festa in un hotel Hilton di Londra nell'ambito del rebranding della nuova Fender post-CBS e per celebrare uno dei momenti storici nella storia della Fender: la prima Stratocaster che arrivò nel Regno Unito, la Fiesta Red del chitarrista degli Shadows Hank Marvin. Alla festa parteciparono Dan Smith e Bill Schultz, Hank Marvin, Eric Clapton, David Gilmour, Jeff Beck e altri chitarristi inglesi.
Fu in quest'occasione che Dan e Bill mostrarono ad Hank, che era in procinto di trasferirsi in Australia, una Vintage reissue rossa, il cui neck plate recava anche l'incisione "To Hank Marvin with special thanks from your friends at Fender" e la data della festa.
L'idea di costruire, per l'occasione, questa Stratocaster venne in mente a John Hill; Dan Smith chiese quindi a George Blanda di costruire una Vintage reissue dalla finitura Fiesta Red e dall'hardware dorato.
La Fender in quel periodo era ancora una piccola fabbrica nuova di zecca e le signature e il Custom Shop ancora non esistevano.
Il neo assunto George Blanda iniziò a mettersi al lavoro a una riedizione di una Stratocaster rossa del 1959 nell'ottobre del 1985. In realtà non ci volle molto, fu più che altro un lavoro di assemblaggio di parti già presenti in magazzino; aveva bisogno di una vernice speciale, di un manico in acero bird's eye, ma soprattutto dell'hardware dorato, ancora non disponibile nella fabbrica della nuova Fender. Decise quindi di rivolgersi alla stessa azienda che lo produceva per la CBS. George ricorda che vollero sapere quante centinaia di unità servivano, ma in realtà a lui ne bastava una sola!
Il seriale della chitarra "V000002" tuttavia potrebbe ingannare: non era infatti la seconda Vintage mai realizzata in assoluto, ma la seconda fabbricata nel nuovo impianto di Corona.
Fu in quest'occasione che Dan e Bill mostrarono ad Hank, che era in procinto di trasferirsi in Australia, una Vintage reissue rossa, il cui neck plate recava anche l'incisione "To Hank Marvin with special thanks from your friends at Fender" e la data della festa.
L'idea di costruire, per l'occasione, questa Stratocaster venne in mente a John Hill; Dan Smith chiese quindi a George Blanda di costruire una Vintage reissue dalla finitura Fiesta Red e dall'hardware dorato.
La Fender in quel periodo era ancora una piccola fabbrica nuova di zecca e le signature e il Custom Shop ancora non esistevano.
Il neo assunto George Blanda iniziò a mettersi al lavoro a una riedizione di una Stratocaster rossa del 1959 nell'ottobre del 1985. In realtà non ci volle molto, fu più che altro un lavoro di assemblaggio di parti già presenti in magazzino; aveva bisogno di una vernice speciale, di un manico in acero bird's eye, ma soprattutto dell'hardware dorato, ancora non disponibile nella fabbrica della nuova Fender. Decise quindi di rivolgersi alla stessa azienda che lo produceva per la CBS. George ricorda che vollero sapere quante centinaia di unità servivano, ma in realtà a lui ne bastava una sola!
Il seriale della chitarra "V000002" tuttavia potrebbe ingannare: non era infatti la seconda Vintage mai realizzata in assoluto, ma la seconda fabbricata nel nuovo impianto di Corona.
La famosa Reissue mostrata ad Hank Marvin in occasione del party all'Holiday Inn (foto a destra), in cui si vede Hank in basso al centro con la nuova chitarra e molti altri suoi illustri colleghi.
La prime Hank Marvin Stratocaster e il Custom Shop
Hank Marvin non ha mai avuto una vera e propria signature Fender in senso stretto, poiché tutte le Stratocaster “Hank Marvin” erano strumenti custom order richiesti da distributori e rivenditori, che non avevano nulla a che vedere con una collaborazione tra Hank e la Fender.
Nel 1990, l’Arbiter, il distributore ufficiale Fender nel Regno Unito, chiese al Custom Shop Fender una Stratocaster rossa con tre Lace Sensor e circuito MDX e la pubblicizzò come “Hank’s Strat”. Tuttavia, questo strumento non era un modello signature, nonostante il nome scelto dall’Arbiter. Si trattava invece di un custom order: infatti qualsiasi rivenditore o distributore poteva ordinare una chitarra se ordinava almeno 25 esemplari. Inoltre l’Arbiter non aveva l'autorizzazione di Hank o quella della Fender e Hank non ricevette alcun compenso. Di conseguenza il progetto venne interrotto e le chitarre già spedite (circa 20) furono richiamate in fabbrica, anche se alcune sembrano essere ancora in circolazione.
Nel 1990, l’Arbiter, il distributore ufficiale Fender nel Regno Unito, chiese al Custom Shop Fender una Stratocaster rossa con tre Lace Sensor e circuito MDX e la pubblicizzò come “Hank’s Strat”. Tuttavia, questo strumento non era un modello signature, nonostante il nome scelto dall’Arbiter. Si trattava invece di un custom order: infatti qualsiasi rivenditore o distributore poteva ordinare una chitarra se ordinava almeno 25 esemplari. Inoltre l’Arbiter non aveva l'autorizzazione di Hank o quella della Fender e Hank non ricevette alcun compenso. Di conseguenza il progetto venne interrotto e le chitarre già spedite (circa 20) furono richiamate in fabbrica, anche se alcune sembrano essere ancora in circolazione.
Nel 1992 venne commercializzata una nuova Hank Marvin Signature Stratocaster che ancora una volta non era una chitarra Fender Signature ufficiale. Questa Stratocaster, fatta in edizione limitata di 100 unità. era stata stata commissionata ancora una volta dall’Arbiter.
Tuttavia, nel 1995, la produzione fu estesa ad altri 64 esemplari, tutti muniti di due battipenna, di cui uno firmato dal chitarrista: l'Autograph Edition. Entrambe avevano il corpo in ontano dalla finitura Vintage Fiesta Red, e manico in acero estremamente figurato. L'hardware era ovviamente dorato, il capotasto in grafite, le meccaniche locking tuners e il ponte 2-pivot. I pickup erano i Seymour Duncan Vintage Staggered SSL1 (ponte e centrale) e Di Marzio FS-1 (manico); un push pull sul secondo controllo di tono attivava la combinazione neck/bridge.
Nel 1998 fu il turno della Hank Marvin 40th Anniversary Stratocaster, replicata in 40 esemplari, muniti di pickup Kinman e con un neck plate dorato recante l'incisione "40 Years 1958-1998". Sulla firma di Hank spuntava un rubino sulla "i". Hardware dorato e finitura Vintage Fiesta Red, rispetto alla precedenti aveva un corpo in frassino e il ponte del tipo vintage a sei viti. Sui dot laterali spiccavano dei Led (inseriti dalla Fender UK), che si accendevano con un push pull sul primo controllo di tono. Il push pull sul secondo controllo di tono attivava, anche in questo caso, la combinazione neck/bridge.
Nel 2008 Howard Gillespie della Oasis Music, un rivenditore Fender nel Regno Unito con sede a Ringwood, Hampshire, commissionò a Greg Fessler 54 Limited Edition Dealer Select 1959 NOS Custom Red CRS-59 Stratocaster, note anche come Shadows 50th Anniversary Stratocaster Collector Outfit, fedelissime riproduzioni della Stratocaster Fiesta Red del 1959 di Hank Marvin. I pickup, dall'anomalo polo del sol abbassato all'altezza della mascherina, erano avvolti da Abby Ybarra, mentre il design del manico in acero bird's eye fu affidato a Mick Johnson, liutaio con la passione per gli Shadows. Caratteristico era pure il suo profilo: "C" dalla parte del mi cantino, "D" dal lato del mi basso. Sul neck plate erano incisi "CRS 59", il numero di serie xx/54 e il Logo del Custom Shop. Al contrario di come molti pensano "CRS" non sta per "Cliff Richard Stratocaster", ma per "Custom Red Stratocaster".
L'obiettivo di Gillespie era ottenere una chitarra il cui colore fosse più vicino possibile a quello originale, cosa che non era semplice visto che la chitarra di Hank era stata riverniciata ed ogni traccia della vernice usata dalla Fender cancellata: «Both Bruce and Hank are adamant that the guitar was a Flamingo Pink color and not a Fiesta Red, and we went to great lengths to get the color right». C'è da dire che non è mai esistito un custom color "Flamingo Pink", tuttavia, negli anni '50, i colori della Fender potevano non essere tutti precisi al 100% e il Fiesta Red poteva variare leggermente in base al modo in cui era applicato e al fondo e al trasparente usati, oltre che dipendere dalle numerose condizioni ambientali e di esposizione della vernice che potevano modificare il colore. Alla fine fu Mick Johnson a cogliere quella sfumatura di rosso che, secondo Bruce, si avvicinava di più all'originale.
La chitarra era accompagnata da un certificato di autenticità, da una tracolla in pelle con il logo "The Shadows 50th Anniversary" che riportava le firme di Hank e Bruce Welch, dalla riproduzione di un vecchio catalogo Fender, da un CD con cui era possibile ascoltare una conversazione tra Hank Marvin e Bruce Welch e da due tremolo bar: una più corta, modificata da Hank, e la Easy Mute, una barra usata per molto tempo dal chitarrista, che permetteva di stoppare le corde usando contemporaneamente l'unità vibrato.
La Shadows 50th Anniversary Stratocaster fu l'unica, tra tutte le signature Hank Marvin del Custom Shop, a non avere il capotasto in teflon, ma in osso sintetico, e ad avere 21 tasti e l'accesso al truss rod alla base del manico.
Tuttavia, nel 1995, la produzione fu estesa ad altri 64 esemplari, tutti muniti di due battipenna, di cui uno firmato dal chitarrista: l'Autograph Edition. Entrambe avevano il corpo in ontano dalla finitura Vintage Fiesta Red, e manico in acero estremamente figurato. L'hardware era ovviamente dorato, il capotasto in grafite, le meccaniche locking tuners e il ponte 2-pivot. I pickup erano i Seymour Duncan Vintage Staggered SSL1 (ponte e centrale) e Di Marzio FS-1 (manico); un push pull sul secondo controllo di tono attivava la combinazione neck/bridge.
Nel 1998 fu il turno della Hank Marvin 40th Anniversary Stratocaster, replicata in 40 esemplari, muniti di pickup Kinman e con un neck plate dorato recante l'incisione "40 Years 1958-1998". Sulla firma di Hank spuntava un rubino sulla "i". Hardware dorato e finitura Vintage Fiesta Red, rispetto alla precedenti aveva un corpo in frassino e il ponte del tipo vintage a sei viti. Sui dot laterali spiccavano dei Led (inseriti dalla Fender UK), che si accendevano con un push pull sul primo controllo di tono. Il push pull sul secondo controllo di tono attivava, anche in questo caso, la combinazione neck/bridge.
Nel 2008 Howard Gillespie della Oasis Music, un rivenditore Fender nel Regno Unito con sede a Ringwood, Hampshire, commissionò a Greg Fessler 54 Limited Edition Dealer Select 1959 NOS Custom Red CRS-59 Stratocaster, note anche come Shadows 50th Anniversary Stratocaster Collector Outfit, fedelissime riproduzioni della Stratocaster Fiesta Red del 1959 di Hank Marvin. I pickup, dall'anomalo polo del sol abbassato all'altezza della mascherina, erano avvolti da Abby Ybarra, mentre il design del manico in acero bird's eye fu affidato a Mick Johnson, liutaio con la passione per gli Shadows. Caratteristico era pure il suo profilo: "C" dalla parte del mi cantino, "D" dal lato del mi basso. Sul neck plate erano incisi "CRS 59", il numero di serie xx/54 e il Logo del Custom Shop. Al contrario di come molti pensano "CRS" non sta per "Cliff Richard Stratocaster", ma per "Custom Red Stratocaster".
L'obiettivo di Gillespie era ottenere una chitarra il cui colore fosse più vicino possibile a quello originale, cosa che non era semplice visto che la chitarra di Hank era stata riverniciata ed ogni traccia della vernice usata dalla Fender cancellata: «Both Bruce and Hank are adamant that the guitar was a Flamingo Pink color and not a Fiesta Red, and we went to great lengths to get the color right». C'è da dire che non è mai esistito un custom color "Flamingo Pink", tuttavia, negli anni '50, i colori della Fender potevano non essere tutti precisi al 100% e il Fiesta Red poteva variare leggermente in base al modo in cui era applicato e al fondo e al trasparente usati, oltre che dipendere dalle numerose condizioni ambientali e di esposizione della vernice che potevano modificare il colore. Alla fine fu Mick Johnson a cogliere quella sfumatura di rosso che, secondo Bruce, si avvicinava di più all'originale.
La chitarra era accompagnata da un certificato di autenticità, da una tracolla in pelle con il logo "The Shadows 50th Anniversary" che riportava le firme di Hank e Bruce Welch, dalla riproduzione di un vecchio catalogo Fender, da un CD con cui era possibile ascoltare una conversazione tra Hank Marvin e Bruce Welch e da due tremolo bar: una più corta, modificata da Hank, e la Easy Mute, una barra usata per molto tempo dal chitarrista, che permetteva di stoppare le corde usando contemporaneamente l'unità vibrato.
La Shadows 50th Anniversary Stratocaster fu l'unica, tra tutte le signature Hank Marvin del Custom Shop, a non avere il capotasto in teflon, ma in osso sintetico, e ad avere 21 tasti e l'accesso al truss rod alla base del manico.
Le Hank Marvin made in Japan3>
Tuttavia ci furono anche delle Stratocaster factory dedicate al chitarrista degli Shadows, che si distinguevano immediatamente da quelle del Custom Shop per l'assenza dell'hardware dorato. La prima di queste fu una Squier giapponese.
Fino al 1987 questo brand fu, con enorme successo, unicamente Made in Japan. Quando, però, verso la fine degli anni '80, la sua produzione venne spostata in Korea, la qualità di questi strumenti peggiorò notevolmente (corpo in multistrato, elettronica ed hardware scadenti) e ci fu un crollo delle vendite, complice anche una forte concorrenza delle copie coreane a prezzi stracciati.
Un alone di "negatività" iniziò a circondare il marchio Squier e la Fender decise, verso la fine del 1991, di fabbricare nuovamente alcuni modelli Squier in Giappone.
Nel 1991 venne presentata la Squier Hank Marvin Stratocaster: manico in acero, corpo in tiglio (non in multistrato) dalla finitura Fiesta Red, pickup ceramici, meccaniche Gotoh cast/sealed, regolazione del truss rod al capotasto e signature sulla paletta.
In molti credono che fosse una chitarra made in Korea a causa di alcuni advert dei primi anni '90 raffiguranti il chitarrista degli Shadows con delle Squier coreane. All'inizio del 1991 fu pubblicato un advert raffigurante Hank che imbracciava una Squier coreana che riportava la sua firma, una sorta di prototipo della sua signature giapponese. In realtà questo advert pubblicizzava una chitarra che non andò mai realmente in produzione, dalla finitura Torino Red, seriale S1xxxxxx (realizzata quindi nella fabbrica coreana Samick), con battipenna monostrato ad 11 fori, manico in acero, due tendi corde a farfalla e, ovviamente, decal "MADE IN KOREA" sulla paletta. Anche nel 1994 apparve una pubblicità in cui il chitarrista imbracciava una Stratocaster coreana, ma questa volta priva di signature. Logo Squier nero, seriale "CN": era una chitarra Squier by Fender coreana costruita nella fabbrica di Cort!
Fino al 1987 questo brand fu, con enorme successo, unicamente Made in Japan. Quando, però, verso la fine degli anni '80, la sua produzione venne spostata in Korea, la qualità di questi strumenti peggiorò notevolmente (corpo in multistrato, elettronica ed hardware scadenti) e ci fu un crollo delle vendite, complice anche una forte concorrenza delle copie coreane a prezzi stracciati.
Un alone di "negatività" iniziò a circondare il marchio Squier e la Fender decise, verso la fine del 1991, di fabbricare nuovamente alcuni modelli Squier in Giappone.
Nel 1991 venne presentata la Squier Hank Marvin Stratocaster: manico in acero, corpo in tiglio (non in multistrato) dalla finitura Fiesta Red, pickup ceramici, meccaniche Gotoh cast/sealed, regolazione del truss rod al capotasto e signature sulla paletta.
In molti credono che fosse una chitarra made in Korea a causa di alcuni advert dei primi anni '90 raffiguranti il chitarrista degli Shadows con delle Squier coreane. All'inizio del 1991 fu pubblicato un advert raffigurante Hank che imbracciava una Squier coreana che riportava la sua firma, una sorta di prototipo della sua signature giapponese. In realtà questo advert pubblicizzava una chitarra che non andò mai realmente in produzione, dalla finitura Torino Red, seriale S1xxxxxx (realizzata quindi nella fabbrica coreana Samick), con battipenna monostrato ad 11 fori, manico in acero, due tendi corde a farfalla e, ovviamente, decal "MADE IN KOREA" sulla paletta. Anche nel 1994 apparve una pubblicità in cui il chitarrista imbracciava una Stratocaster coreana, ma questa volta priva di signature. Logo Squier nero, seriale "CN": era una chitarra Squier by Fender coreana costruita nella fabbrica di Cort!
Nel 1996, in occasione del cinquantesimo anniversario, la Fender Japan propose una nuova signature dedicata al chitarrista degli Shadows, chiamata semplicemente Hank Marvin Stratocaster (questa volta Fender-branded) ed esportata unicamente nel Regno Unito. Corpo in frassino, dalla finitura poliuretanica Vintage Fiesta Red, montava un ponte vintage style con sellette "FENDER" stamped. Il riferimento alla Stratocaster del chitarrista degli Shadows era chiaro: pickup '50 Reissue in Alnico, meccaniche vintage style, regolazione del truss rod alla base del manico e battipenna monostrato ad otto viti.
Le Hank Marvin made in Mexico
Nel 2000 anche la fabbrica messicana di Ensenada fabbricò alcune signature dedicate al celebre chitarrista inglese. Basata sulla Classic Series '50s Stratocaster, l'Hank Marvin Classic Stratocaster, detta a volte semplicemente Hank Marvin Signature Stratocaster, fu distribuita solo nel Regno Unito (350 esemplari) e in Australia (60). Si distingueva per la sua unità vibrato a sei viti munita di Easy Mute tremolo bar, come le Custom Shop del 40th anniversario.
Il mistero della Made in Mexico Body Signed
Tony Bacon, nel suo libro "The Stratocaster Guitar Book", parla di 300 Stratocaster Hank Marvin realizzate in Mexico nel 1997 e vendute nel Regno Unito, simili alle Traditional, con l'autografo del chitarrista sul body. In realtà non c'è molta chiarezza su questi modelli e anche la Fender non ne ha memoria. Vintage and Rare Guitars in Denmark Street, Londra, interrogato sull'argomento, ricorda una produzione limitata a 12 esemplari, nati come Traditional (quindi Black Label Logo e meccaniche esagonali Die-Cast) su cui è stata apposta la firma di Hank sul body in un secondo momento. Sembra che questi strumenti fossero stati ordinati dall'Arbiter per promuovere un libro didattico di Hank Marvin.
Antonio Calvosa