profilo del manico
Le Fender Stratocaster del 1954 e del 1955 erano dotate di uno spesso e largo manico ad “U”, detto anche baseball bat, le cui dimensioni al primo tasto erano circa 0.94" (spessore) per 1.60" (larghezza).
Nel corso del 1956 apparvero i primi manici soft “V” che gradualmente sostituirono quelli precedenti. Inizialmente il profilo aveva un angolo poco pronunciato, ma nel 1957 l'angolo diventò molto più marcato. Questi manici a “V” sono spesso chiamati anche boat neck. C'è chi sostiene che una volta provato il profilo a "V", non si torna più indietro, ed è noto come Eric Clapton definì quello del '57 il migliore profilo che il manico della Stratocaster abbia mai avuto. All'inizio del 1958 il manico tornò ad essere più piatto e tondeggiante, pur mantenendo ancora un vago “V feel”, ma alla fine dello stesso anno diventò ancora più piatto, con uno spessore al primo tasto sempre inferiore ai 0.90". I manici con tastiera in palissandro costruiti dopo la metà del 1959 erano davvero piatti e il loro spessore al primo tasto era di solito sotto i 0.80"! I manici mantennero lo stesso profilo all'inizio degli anni '60, tuttavia quelli fatti dopo il 1963 sembravano essere un po' più spessi di quelli costruiti tra il 1959 e il 1961 e meno arrotondati ai lati. Questi manici sono universalmente considerati tra i migliori della produzione Fender: non erano eccessivamente grandi ed avevano un aspetto ovale, per cui il loro profilo viene spesso definito oval “C”. |
Alla fine degli anni '60 venivano realizzati sia manici piatti, sia manici più grossi, e la loro eterogeneità raggiunse il picco negli anni '70, sia per un passaggio ad un volume di produzione sempre maggiore, sia perché le macchine iniziavano a rovinarsi.
Tuttavia, generalizzando, i manici degli anni '70 di solito erano poco arrotondati ai lati e il loro spessore era molte volte 0.85" al primo tasto e 0.95" al dodicesimo.
Tuttavia, generalizzando, i manici degli anni '70 di solito erano poco arrotondati ai lati e il loro spessore era molte volte 0.85" al primo tasto e 0.95" al dodicesimo.
Alla fine del 1981 la Fender acquistò la macchina austriaca Zuckerman in grado di tagliare, sulla base di un template, ben otto manici perfettamente identici contemporaneamente; come conseguenza il loro profilo iniziò ad essere nuovamente più costante, piatto e dai bordi arrotondati: il flat oval shape, una sorta di “C”, da cui prenderà spunto l'American Standard del 1987.
radius della tastiera e tipologia di tasti
Gli operai della Fender un macchinario a leva per tagliare i solchi in cui inserire i tasti, che erano inseriti di lato e premuti manualmente all’interno dei solchi, al contrario di quanto facevano altri brand in quel periodo che li inserivano con un martello. Solo dopo l’inserimento dei tasti i manici in acero degli anni '50 e '70 erano verniciati.
Nel periodo pre-CBS e in quello CBS, fino all'inizio degli anni '80, la Fender usava piccoli tasti in nickel, larghi circa 0.078” e alti 0.040”. All'inizio degli anni '80 la Fender iniziò ad usare i più grandi tasti jumbo, con l'eccezione delle Vintage Reissue che mantenevano un fretwire più vintage-correct. Il radius della tastiera della Stratocaster è stato, dalla sua nascita fino alla metà del 1983, di 7,25”; tuttavia, secondo come veniva settata giorno per giorno la levigatrice e in base alla manualità dell'operaio, poteva subire delle lievi variazioni. |
La nuova Stratocaster Standard del 1983, conosciuta con il soprannome di "2-knob Stratocaster", e la Elite introducevano per la prima volta una tastiera particolarmente piatta (12”).
Qualche anno dopo l'American Standard e la serie Plus tornarono valori leggermente inferiori (9,5”).
Qualche anno dopo l'American Standard e la serie Plus tornarono valori leggermente inferiori (9,5”).