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Fender Made in Japan
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Collectables, HRR e Foto Flame

Japanese Fender Collectables
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Reissues e Collectables

Advert del 1995, '50s e '60s StratocasterAdvert del 1995, '50s e '60s Stratocaster
Dopo lo spostamento delle Squier dal Giappone alla Korea, la Fender Japan continuò ad esportare delle chitarre dall'aspetto vintage, inizialmente appartenenti alla Reissue Series o alla Limited Edition Series e che, nel 1996, furono riunite nella serie Collectables (a volte chiamata Collectibles), qualitativamente ormai lontana dalle JV.
Erano chitarre "Fender", di solito dal corpo in tiglio con pickup Reissue Strat dai poli in Alnico V sfalsati, che, a differenza delle prime Vintage Stratocaster americane, non erano rifinite alla nitro.
È importante non confonderle con le tante domestic vintage realizzate in Giappone, di cui esistevano molti modelli con caratteristiche differenti.
La '68 Stratocaster era detta anche "Hendrix Stratocaster" perché era maple cap ed era munita di palettone con Transition Logo, proprio come le chitarre che spesso suonava Jimi Hendrix. Le meccaniche erano Gotoh Kluson style, slotted, ed aveva due tendi corde a farfalla. Anche se i primi modelli avevano il corpo in tiglio, dal 1996 venne usato il frassino.
Non va confusa con altre Stratocaster domestic, come la ST68-85TX, le cui caratteristiche erano molto differenti: corpo in ontano, pickup Texas Special, meccaniche Vintage "F" tuners, Black CBS Logo ed un solo tendi corde.
Le 50's Stratocaster e la 60's Stratocaster, prodotte tra il 1989 e il 1998, erano chitarre con il corpo in tiglio che non riproducevano le Stratocaster di un anno specifico, ma che esprimevano le caratteristiche generali di un periodo. Quindi avevano, rispettivamente, battipenna ad otto viti e fretted maple neck, oppure battipenna ad undici viti e tastiera in palissandro.
La '72 Stratocaster, prodotta tra il 1992 e il 1996, aveva un palettone con il Black logo e la decal "STRATOCASTER" scritta in caratteri cubitali, un bullet truss rod, due tendi corde a farfalla e delle meccaniche Gotoh Cast/Sealed. Disponibile nella finitura Natural o Vintage White, aveva un neck plate "F" a tre viti con micro tilt.

MIJ '68 Stratocaster
MIJ '68 Stratocaster "Hendrix", con Transition logo e maple cap (Reverb)
50's Stratocaster, Spaghetti Logo (Reverb)
50's Stratocaster, Spaghetti Logo (Reverb)

Hot Rodded Reissue Series

Visto il successo dei suoni sempre più aggressivi, nel 1990 la Fender decise di esportare dal Giappone una nuova serie di Stratocaster, dalle linee classiche, ma più "hot". Le Stratocaster della Hot Rodded Reissue Series, diventate famose perché utilizzate da Richie Sambora, erano caratterizzate dalla presenza di un humbucker Di Marzio con coil tapping al ponte, ventidue tasti, round neck heel (stranamente "Fender U.S.A." engraved) e da un double locking tremolo: inizialmente Kahler Steeler, poi Floyd Rose Original.
Il Kahler SteelerIl Kahler Steeler
Il Kahler Steeler era pubblicizzato come il migliore dei ponti sotto licenza Floyd Rose: “The hottest new achievement from the Kahler design team. This double-locking bridge has the popular feel and appearance of most Floyd Rose licensed bridge systems. But only Kahler's all steel construction has a pre-stressed harmonically tuned plate, slotted string locks bolts for easy string change, and saddles which are far denser than industry standard. This creates a stabilized point for the strings to transmit their vibrations clearly through your guitar. The Steeler! Can your playing afford to live without it?”.
Tuttavia, al NAMM del 1991, la Fender annunciò l’accordo con Floyd Rose, l’inventore del locking tremolo system, e lo Steeler venne sostituito dal Floyd Rose Original: “There's a real difference between a tremolo designed by Floyd Rose himself, and the rest.  The most popular tremolo bridge ever created.  Its case-hardened steel construction delivers incredibly full tonal response.” 
​La serie, costituita dalla ​HRR '50s Stratocaster (dalla tastiera in acero) e dalla ​HRR '60s Stratocaster (dalla tastiera in palissandro), restò in produzione fino al 1993.

Richie Sambora pubblicizza le HRR in un vecchio advert
Richie Sambora pubblicizza le HRR in un vecchio advert
La HRR '50s stratocaster aveva un battipenna ad 11 fori! (Courtesy of andergtr, hugeracksinc.com)
La HRR '50s stratocaster aveva un battipenna ad 11 fori! (Courtesy of andergtr, hugeracksinc.com)
Neck plate asimmetrico delle HRR Stratocaster, su cui era riportata l'incisione
Neck plate asimmetrico delle HRR Stratocaster, su cui era riportata l'incisione "Fender USA"
Ponte Floyd Rose e humbucker Di Marzio di una HRR '60s Stratocaster (reverb.com)
Ponte Floyd Rose e humbucker Di Marzio di una HRR '60s Stratocaster (reverb.com)

La finitura Foto Flame

Foto Flame Moody strat talkFoto Flame Strat (Courtesy of Still Kickin Music)
Dal 1992 era possibile scegliere, sia per le Collectables e per le HRR, sia per altre chitarre MIJ destinate al territorio Giapponese, le finiture Foto Flame, che rappresentavano un tentativo di competere con i top in acero figurato che andavano sempre più di moda negli anni '90.
Al contrario di molte leggende, la Fender, così come le aziende produttrici di macchine e pellicole fotografiche, come Kodak, Fujifilm o Polaroid, non aveva nulla a che vedere con lo sviluppo del processo Foto Flame. L'unica cosa che aveva inventato la Fender, per motivi di marketing, era il nome Foto Flame.
Quest'effetto, infatti, era stato sviluppato dalla Fujigen, che lo aveva proposto sia alla Fender, sia all'Ibanez, nel tentativo di metterle in competizione ed aver un buon ritorno economico.
Le accattivanti venature Foto Flame (e quelle "quilt" che l'Ibanez chiamava "gravure"), create al computer, erano stampate su un sottile film di plastica, ricoperto di un inchiostro speciale, che veniva "attivato" dal calore. Questo film era appoggiato sul body della chitarra e inserito in una costosa pressa di calore. Alla corretta pressione e temperatura l'inchiostro si trasferiva sullo strumento e il film "vuoto" veniva gettato. Il risultato era sorprendente e non sempre era facile distinguere una chitarra foto flame da uno strumento con il top in acero figurato.
È interessante notare come la Fujigen utilizzasse questa tecnica anche nell'industria delle auto, costruendo i pannelli in legno usati per le Lexus e per le Toyota (ancora una volta il binomio auto-chitarre)!

Foto Flame logoFoto Flame logo
Tra il 1994 e il 1996 uscì anche una chitarra chiamata Foto Flame Stratocaster, di base una reissue '60 style, con tastiera in palissandro, vintage tremolo e tre single coil, il cui corpo in ontano aveva un top in tiglio. L'effetto Foto Flame era impresso sia sul top del corpo, sia sul manico. Può essere riconosciuta perché sulla parte posteriore della paletta aveva il Foto Flame Logo.
Non va confusa con le 50's e 60's dalle finiture foto flame, perché queste avevano tutto il corpo in tiglio e la finitura foto flame era applicata anche sul back del body, ma non sul manico.

La versione con locking tremolo delle Foto Flame, la Floyd Rose Standard Stratocaster Foto Flame, realizzata tra il 1992 e il 1996, spesso viene confusa con le HRR, ma è possibile distinguerla per i suoi ventuno tasti, per due soli pomelli (volume e tono), per il neck plate rettangolare (non asimmetrico come le HRR), per il logo "Floyd Rose Squier Series" e per il suo ponte Floyd Rose II.
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Floyd Rose Standard Stratocaster (reverb.com)
Floyd Rose Standard Stratocaster (reverb.com)
Sulla punta della paletta delle Floyd Rose Standard Stratocaster c'era la decal Floyd Rose Squier Series Logo (Courtesy of Heilly, Strat Talk)
Sulla punta della paletta delle Floyd Rose Standard Stratocaster c'era la decal Floyd Rose Squier Series Logo (Courtesy of Heilly, Strat Talk)
Purtroppo l'effetto foto flame ha dimostrato di avere dei problemi che sono emersi negli anni. Ovviamente, essendo una tecnica del tutto nuova, non si poteva avere nessuna esperienza in merito, e, nonostante i dipendenti di Fujigen fecero moltissimi test su questa tecnica, col tempo alcune chitarre foto flame sono andate incontro a delle caratteristiche spaccature sulla superficie dei corpi e dei manici, probabilmente perché l'inchiostro usato non era completamente compatibile con la finitura poly utilizzata.  Un altro problema riguardava le finitura foto flame blu che sono "virate" al verde.
Antonio Calvosa
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Foto flame spaccature
Foto flame spaccature
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