LE BLACK LABEL
Tra il 1993 e il 1998 furono realizzate, in Messico, numerose Stratocaster caratterizzate da un Black logo, appartenenti tutte alla Fender Squier Series, che si differenziavano dalla Standard Stratocaster, il cui logo era sempre in stile anni '70, ma argentato (almeno fino al 2010 quando è stato sostituito da quello nero). La loro qualità era inferiore a quella delle Squier che erano state realizzate in passato in Giappone o alla Standard Stratocaster messicana.
Queste “Black Label Stratocaster” avevano il corpo in tulip poplar, pickup messicani e hardware ed elettronica di provenienza orientale. Diversamente da quanto spesso si legge su forum e siti, questi strumenti non erano assemblati con scarti della produzione americana, ma erano assemblati nella fabbrica di Ensenada per andare a riempire una fascia di mercato in cui la Fender stava perdendo delle vendite. Quindi l’incendio di Ensenada, gli avanzi di magazzino non c’entrano nulla con queste chitarre. La leva che ha portato alla loro produzione era solo di natura economica e di marketing.
Le primissime Black Label erano Squier Branded ed avevano la decal "by Fender" sulla punta della paletta. Di queste Squier Classic Stratocaster (assemblate in Messico), probabilmente nate per risollevare il marchio Squier dopo il fallimento coreano, ne esistono pochissimi esemplari, tutti datati 1993, perché la stessa identica chitarra venne subito rinominata in Squier Series Standard Stratocaster (Fender Branded), relegando così il marchio Squier alle sole regioni orientali.
Le successive Black Logo furono tutte Fender Branded.
La Fender Squier Series Standard Stratocaster del 1994 (da non confondere con il brand Squier) e la Traditional Stratocaster del 1996 erano chitarre molto simili: le prime, oltre al black logo, avevano sulla paletta una piccola decal "Squier SERIES" al posto del classico logo "ORIGINAL Contour Body" e un battipenna monostrato; le seconde non avevano nessuna decal sulla punta della paletta e montavano un battipenna a tre strati. La variante Traditional Fat Stratocaster aveva un humbucker al ponte al posto del single coil. Sembra tuttavia che alcune, rare, Squier Series arrivate ai giorni nostri siano prive del logo "Squier SERIES" perché rimosso dai chitarristi per i quali il termine Squier era sinonimo di bassa qualità.
Queste “Black Label Stratocaster” avevano il corpo in tulip poplar, pickup messicani e hardware ed elettronica di provenienza orientale. Diversamente da quanto spesso si legge su forum e siti, questi strumenti non erano assemblati con scarti della produzione americana, ma erano assemblati nella fabbrica di Ensenada per andare a riempire una fascia di mercato in cui la Fender stava perdendo delle vendite. Quindi l’incendio di Ensenada, gli avanzi di magazzino non c’entrano nulla con queste chitarre. La leva che ha portato alla loro produzione era solo di natura economica e di marketing.
Le primissime Black Label erano Squier Branded ed avevano la decal "by Fender" sulla punta della paletta. Di queste Squier Classic Stratocaster (assemblate in Messico), probabilmente nate per risollevare il marchio Squier dopo il fallimento coreano, ne esistono pochissimi esemplari, tutti datati 1993, perché la stessa identica chitarra venne subito rinominata in Squier Series Standard Stratocaster (Fender Branded), relegando così il marchio Squier alle sole regioni orientali.
Le successive Black Logo furono tutte Fender Branded.
La Fender Squier Series Standard Stratocaster del 1994 (da non confondere con il brand Squier) e la Traditional Stratocaster del 1996 erano chitarre molto simili: le prime, oltre al black logo, avevano sulla paletta una piccola decal "Squier SERIES" al posto del classico logo "ORIGINAL Contour Body" e un battipenna monostrato; le seconde non avevano nessuna decal sulla punta della paletta e montavano un battipenna a tre strati. La variante Traditional Fat Stratocaster aveva un humbucker al ponte al posto del single coil. Sembra tuttavia che alcune, rare, Squier Series arrivate ai giorni nostri siano prive del logo "Squier SERIES" perché rimosso dai chitarristi per i quali il termine Squier era sinonimo di bassa qualità.
American Traditional Series
Nel 1999 la Traditional Stratocaster venne sostituita dall'American Traditional Stratocaster, destinata al mercato extra-USA, che non si differenziava molto dalla precedente, nonostante il logo Fender sulla paletta non fosse nero. Tuttavia spiccava, in modo ingannevole perché veniva solo assemblata negli Stati Uniti, la decal "MADE IN U.S.A.", oltre a quella "American Traditional".
La California Series
Di qualità sicuramente superiore erano la California Stratocaster e la California Fat Stratocaster della California Series, in produzione tra il 1997 e il 1998. Erano il frutto di un'intensa collaborazione tra Corona ed Ensenada.
Secondo quanto dichiarato da Mike Lewis, in quel periodo marketing manager della divisione chitarre elettriche, i corpi ed i manici provenivano dalla fabbrica statunitense, ma le vernici venivano applicate nello stabilimento messicano. Infine i componenti tornavano nello stabilimento di Corona per essere assemblati insieme con hardware ed elettronica: «The California Series came about thanks to the joint efforts of Fender's Corona, California factory and its Baja California Norte, Ensenada, Mexico facility. The bodies and necks are shaped by Fender's craftsmen in Corona and subsequently hand-painted at our ultra-modern facility in Mexico. Final assembly, including the installation of vintage hardware and electronics, is then completed in Corona. All three instruments are marked by exceptional attention to detail, tonal quality, and playability».
Tuttavia, osservando la paletta, appare evidente che il manico provenisse dalla fabbrica di Ensenada la misura della testa del truss rod, 3/16”, e per il rivestimento in platica nera.
La California Stratocaster montava un trio di single coil Tex-Mex, mentre la versione Fat aveva un Tex-Mex humbucking pickup abbinato a due single coil Tex Mex. Entrambi i modelli avevano un ponte vintage-style, lo stesso usato per i modelli americani, e le meccaniche Gotoh Kluson-style.
Le Stratocaster della serie California avevano un logo Transition e una scritta “MADE IN U.S.A.” e la decal “California Series” sulla punta della paletta. Il numero di serie, situato nella parte posteriore della paletta, era formato dalle lettere “AMXN” seguite da sei numeri, il cui prima forniva l’anno di produzione.
Secondo quanto dichiarato da Mike Lewis, in quel periodo marketing manager della divisione chitarre elettriche, i corpi ed i manici provenivano dalla fabbrica statunitense, ma le vernici venivano applicate nello stabilimento messicano. Infine i componenti tornavano nello stabilimento di Corona per essere assemblati insieme con hardware ed elettronica: «The California Series came about thanks to the joint efforts of Fender's Corona, California factory and its Baja California Norte, Ensenada, Mexico facility. The bodies and necks are shaped by Fender's craftsmen in Corona and subsequently hand-painted at our ultra-modern facility in Mexico. Final assembly, including the installation of vintage hardware and electronics, is then completed in Corona. All three instruments are marked by exceptional attention to detail, tonal quality, and playability».
Tuttavia, osservando la paletta, appare evidente che il manico provenisse dalla fabbrica di Ensenada la misura della testa del truss rod, 3/16”, e per il rivestimento in platica nera.
La California Stratocaster montava un trio di single coil Tex-Mex, mentre la versione Fat aveva un Tex-Mex humbucking pickup abbinato a due single coil Tex Mex. Entrambi i modelli avevano un ponte vintage-style, lo stesso usato per i modelli americani, e le meccaniche Gotoh Kluson-style.
Le Stratocaster della serie California avevano un logo Transition e una scritta “MADE IN U.S.A.” e la decal “California Series” sulla punta della paletta. Il numero di serie, situato nella parte posteriore della paletta, era formato dalle lettere “AMXN” seguite da sei numeri, il cui prima forniva l’anno di produzione.
Antonio Calvosa