Dal 2-Tone al 3-Tone Sunburst
Quando la Stratocaster fu presentata, nel 1954, l'unico colore disponibile era il 2-tone sunburst; in realtà, su quelle prodotte tra marzo e luglio, il body era verniciato solo con il marrone scuro sui bordi, senza il giallo: quest'ultimo era dato dal colore naturale del legno - una sorta di 1-tone sunburst. Già nel mese di agosto, però, la Fender iniziò a spruzzare anche il giallo per un vero e proprio 2-tone sunburst.
Questo restò il suo colore standard fino alla metà del '58, quando la Fender cambiò il suo sunburst da due a tre colori, inserendo il rosso tra il giallo e il marrone scuro (i primi tre toni documentati si trovano su body hard tail datati dicembre '57 e verniciati all'inizio del '58).
Tuttavia la vernice rossa dei primi due anni aveva la tendenza a degradarsi facilmente se esposta ripetutamente al sole. Per questo motivo oggi si trovano più Stratocaster 2-Color Sunburst di quelle effettivamente prodotte - anche se alcune sunburst a due toni furono realizzate fino al 1962, in particolar modo tra la fine del 1959 e l'inizio del 1960. Ma anche negli anni successivi alcune (rare) Stratocaster degli anni '60, a causa di estreme esposizioni a stress ambientali, hanno perso completamente il rosso.
Questo restò il suo colore standard fino alla metà del '58, quando la Fender cambiò il suo sunburst da due a tre colori, inserendo il rosso tra il giallo e il marrone scuro (i primi tre toni documentati si trovano su body hard tail datati dicembre '57 e verniciati all'inizio del '58).
Tuttavia la vernice rossa dei primi due anni aveva la tendenza a degradarsi facilmente se esposta ripetutamente al sole. Per questo motivo oggi si trovano più Stratocaster 2-Color Sunburst di quelle effettivamente prodotte - anche se alcune sunburst a due toni furono realizzate fino al 1962, in particolar modo tra la fine del 1959 e l'inizio del 1960. Ma anche negli anni successivi alcune (rare) Stratocaster degli anni '60, a causa di estreme esposizioni a stress ambientali, hanno perso completamente il rosso.
Fender Color Chart e Custom Colors
A volte potevano però essere fabbricate delle Stratocaster speciali con colori differenti. Infatti, già sul catalogo Fender del 1956 era chiaro come, sulla base delle indicazioni del cliente, potessero essere utilizzate finiture differenti pagando il 5% in più: "Stratocaster guitars are available in Du-Pont Duco colors of the player's choice at an additional cost of 5%".
Ma fu dalla fine del 1957 che la Fender, su idea di George Fullerton, decise di standardizzare ed offrire finiture custom color (e la finitura blonde, che fu la prima ad essere standardizzata), come riportato sul catalogo Fender del '58: "Stratocaster is available in custom colors or blond finish at an additional 5% cost".
Nel 1960 la Fender stampò la sua prima color chart che includeva i colori Lake Placid Blue, Daphne Blue, Sonic Blue, Shoreline Gold, Olympic White, Burgundy Mist, Black, Sherwood Green, Foam Green, Surf Green, Inca Silver, Fiesta Red, Dakota Red e Shell Pink. Il catalogo in quest'anno citava: "These 14 colors, plus Blond, available at 5% additional cost. Sunburst finish standard at no extra cost"; ma citava anche: "Colors subject to change without notice". Infatti, nel 1963, lo Shell Pink venne rimpiazzato con il Candy Apple Red, unico tra i custom color sviluppato in casa Fender - gli altri provenivano dall'industria automobilistica. Questa fu solo la prima modifica, altre seguirono nel 1965 con il passaggio alla CBS, ma mantenendo sempre quattordici custom color più la finitura blonde.
Ma fu dalla fine del 1957 che la Fender, su idea di George Fullerton, decise di standardizzare ed offrire finiture custom color (e la finitura blonde, che fu la prima ad essere standardizzata), come riportato sul catalogo Fender del '58: "Stratocaster is available in custom colors or blond finish at an additional 5% cost".
Nel 1960 la Fender stampò la sua prima color chart che includeva i colori Lake Placid Blue, Daphne Blue, Sonic Blue, Shoreline Gold, Olympic White, Burgundy Mist, Black, Sherwood Green, Foam Green, Surf Green, Inca Silver, Fiesta Red, Dakota Red e Shell Pink. Il catalogo in quest'anno citava: "These 14 colors, plus Blond, available at 5% additional cost. Sunburst finish standard at no extra cost"; ma citava anche: "Colors subject to change without notice". Infatti, nel 1963, lo Shell Pink venne rimpiazzato con il Candy Apple Red, unico tra i custom color sviluppato in casa Fender - gli altri provenivano dall'industria automobilistica. Questa fu solo la prima modifica, altre seguirono nel 1965 con il passaggio alla CBS, ma mantenendo sempre quattordici custom color più la finitura blonde.
Dal 1969, seguendo la tendenza dei chitarristi del tempo che preferivano le Stratocaster "natural" ai colori solidi, la Fender iniziò ad eliminare più finiture di quante ne aggiungeva, fino a ridurne, nel 1974, il numero a sei, incluse la 3-Color Sunburst e la Blonde (che andarono fuori catalogo nel 1979) ed eliminando, l'anno seguente, la differenza tra custom e standard color.
Nuovi colori furono aggiunti nel 1977, ma i custom colors non riapparvero fino al 1981 (1980 per modelli diversi dalla Stratocaster Standard), quando la Fender introdusse gli International Colors come opzionali nelle ultime Stratocaster munite di Tilt-Neck (codici dal 580 al 586) e sostituiti, verso la fine dell'anno, dai Jewel Colors (dal 542 al 548), ad eccezione dell'Arctic White che rimase sul listino fino al 1983.
Nel 1982 furono introdotte anche le tre finiture Stratoburst: Bronze, Black e Blue.
Vanno anche ricordate le 225 Stratocaster Standard Marble finish (dette anche Bowling Ball finish) prodotte in edizione limitata alla fine del 1984 e vendute nel 1985. I corpi di queste Stratocaster non furono verniciati a Fullerton, ma in un'azienda di New York.
Nuovi colori furono aggiunti nel 1977, ma i custom colors non riapparvero fino al 1981 (1980 per modelli diversi dalla Stratocaster Standard), quando la Fender introdusse gli International Colors come opzionali nelle ultime Stratocaster munite di Tilt-Neck (codici dal 580 al 586) e sostituiti, verso la fine dell'anno, dai Jewel Colors (dal 542 al 548), ad eccezione dell'Arctic White che rimase sul listino fino al 1983.
Nel 1982 furono introdotte anche le tre finiture Stratoburst: Bronze, Black e Blue.
Vanno anche ricordate le 225 Stratocaster Standard Marble finish (dette anche Bowling Ball finish) prodotte in edizione limitata alla fine del 1984 e vendute nel 1985. I corpi di queste Stratocaster non furono verniciati a Fullerton, ma in un'azienda di New York.
I Custom Color erano le stesse vernici utilizzate per le macchine americane e che erano prodotte dalla DuPont: la linea Duco per le lacche alla nitro, quella Lucite per quelle acriliche. Tuttavia la Fender non usava sempre i colori DuPont per le proprie chitarre: le formule erano sempre quelle DuPont, ma la vernice poteva essere acquistata anche da altri fornitori. È anche per questo che a volte lo stesso colore può variare da una chitarra ad un'altra.
Una menzione speciale va riservata a tutte quelle finiture custom che non rientravano nella color chart, ma che raramente venivano utilizzate sulle Stratocaster, come i colori sparkle, aqua marine, blue antigua, etc... Queste “ghost finishes” fuori catalogo venivano utilizzate sia come vero custom order da parte di un chitarrista, sia come una "special run" per un rivenditore che ne faceva richiesta, sia come esperimenti.
Una menzione speciale va riservata a tutte quelle finiture custom che non rientravano nella color chart, ma che raramente venivano utilizzate sulle Stratocaster, come i colori sparkle, aqua marine, blue antigua, etc... Queste “ghost finishes” fuori catalogo venivano utilizzate sia come vero custom order da parte di un chitarrista, sia come una "special run" per un rivenditore che ne faceva richiesta, sia come esperimenti.