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La cessione alla CBS

Fender CBS
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CBS
Dopo che la CBS trasmise la prima apparizione televisiva americana dei Beatles, all'Ed Sullivan Show, il 9 febbraio del 1964, improvvisamente ogni ragazzino statunitense volle una chitarra elettrica. Le richieste aumentarono così tanto che le aziende americane di strumenti musicali ebbero grandi difficoltà a tenere il passo degli ordini e il mercato fu invaso da moltissimi marchi stranieri, soprattutto orientali.
In quel periodo Leo soffriva di una persistente infezione streptococcica e ormai non si riteneva più in grado di gestire un'azienda in continua espansione. Quindi inizialmente propose a Don Randall di acquistare la propria quota per 1,5 milioni di dollari, ma il suo socio era fermamente convinto che sarebbe stato più vantaggioso per entrambi vendere la società ad un acquirente esterno.
Verso la metà degli anni '60 la Fender era il produttore di chitarre dal maggiore fatturato e attirò inizialmente gli interessi della Baldwin Piano Company di Cincinnati, che però non era intenzionata ad acquistare il reparto chitarre acustiche e tastiere Rhodes, e la trattativa andò in fumo. In un secondo momento, proprio quando Leo e Don stavano pianificando di trasformare la Fender in una società per azioni quotata in borsa, irruppe la CBS.
​Il 5 Gennaio del 1965, dopo una serie di colloqui segreti iniziati già nell'estate del '64, Leo Fender e Don Randall vendettero per 13 milioni di dollari la Fender Musical Instruments e la Fender Sales alla potente CBS (Columbia Broadcasting System) di Goddard Lieberson, già proprietaria di circa quaranta diverse aziende, tra cui il colosso radio-televisivo Columbia Records e la squadra di baseball New York Yankees, e che aveva introdotto il formato dei dischi a 33⅓ giri.

Donald Randall restò in carica come vice presidente, mentre a Leo venne offerto solo un posto come consulente esterno. Ovviamente la CBS inserì nel contratto una clausola che impediva temporaneamente a Leo di aprire una nuova azienda di strumenti musicali. Forrest White restò in carica fino al 6 dicembre del 1966 quando, stufo delle idee aziendali della CBS che prediligevano il profitto alla qualità, lasciò l'azienda, lasciò l'azienda, seguito da Don Randall che lasciò la CBS nell'aprile del 1969. Leo terminò i suoi cinque anni di contratto e infine lasciò il suo ruolo di consulente, ed anche George Fullerton andò via.​
Dopo la cessione furono costruiti nuovi impianti, per un totale di nove edifici, dove venne spostata l'intera produzione, proprio vicino ai vecchi stabilimenti, che diventarono un semplice magazzino di riparazione, sviluppo e stoccaggio.
Iniziò così l'era CBS della Fender, un periodo buio durante il quale, a causa del passaggio alla produzione di massa, più che puntare alla qualità degli strumenti la nuova gestione cercò soprattutto di ottimizzare e velocizzare la produzione, trasformando gradualmente l'azienda da una fabbrica di chitarre di qualità ed attenta alle necessità dei musicisti ad una specie di catena di montaggio interessata solo al profitto, in grado di produrre strumenti che erano solo l'ombra di quelli prodotti pochi anni prima, come dichiarato da Freddie Tavares: «We had turned into a big fancy corporation all of a sudden, where all the different departments had got their say in everything and then that was budgets, quotas and so on. They [CBS] would try to put out the stuff as fast as they could»!
Per uno strano gioco del destino lo stesso "declino" colpì la Gibson, dopo l'addio di McCarty nel 1966, e la Gretsch, dopo la cessione alla Baldwin nel 1967.
Quando più tardi Tom Wheeler chiese a Leo Fender se si fosse pentito della vendita, egli rispose di no perché non sarebbe riuscito a tenere il passo delle richieste; anzi, scherzando, disse che, dato che la Fender era cresciuta così tanto, la sera c'erano così tante porte da chiudere che George Fullerton ormai si occupava solo di questo!
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Antonio Calvosa
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