Nel 1954 le basi del rock and roll erano state gettate, grazie alla televisione, alla radio e ai i vinili. Il 4 gennaio del 1954 Elvis Presley registrò il suo primo album al Sun Records, nel Tennessee. In aprile, Bill Haley & His Comets registrarono “Rock Around the Clock,” il primo brano rock ‘n’ roll ascoltato in tutto il mondo da milioni di persone.
I tempi erano maturi per il successo della Stratocaster.
I tempi erano maturi per il successo della Stratocaster.
La nuova chitarra arrivò presto nelle mani di molti musicisti, tra cui Pee Wee Crayton (a cui probabilmente si deve il debutto della Stratocaster su vinile, nelle registrazioni che includono anche The Telephone Is Ringing), Otis Rush, Buddy Guy, Gene Vincent (l'autore di Be-Bop-A-Lula) e Mary Kaye, soprannominata la prima donna del rock'n'roll, che posò nel 1956 per il catalogo della Fender con una Stratocaster blonde con l'hardware placcato in oro passata alla storia con il suo nome. La cosa particolare è che in quel periodo la Kaye non suonava la Stratocaster, ma semplicemente la imbracciò alcuni minuti per le riprese del film del 1956 Cha-Cha-Cha Boom! e per la pubblicità dello stesso anno voluta fortemente da Don Randall, ma la chitarra tornò alla "base" dopo il breve utilizzo.
Tuttavia il chitarrista più importante che fece un ampio utilizzo della Stratocaster negli anni '50 fu Buddy Holly, un musicista texano che in pochi anni compose moltissimi brani rock'n'roll, country e rockabilly. |
Con uno stile moderno ed impeccabile spingeva le prestazioni della chitarra al limite per quel periodo, dimostrandone tutte le potenzialità e diventando presto un idolo degli adolescenti.
Nel 1957 un ventunenne Buddy Holly apparve per la prima volta in televisione, all’Ed Sullivan Show. Di sicuro le sue apparizioni televisive aumentarono molto le vendite della Stratocaster; tuttavia, nonostante il suo enorme contributo alla diffusione del marchio Fender negli anni '50, Buddy Holly non entrò in nessun catalogo fino al 1982. Questo forse a causa dei gusti conservatori e poco inclini al rock'n'roll di Don Randall, che preferì usare artisti più tradizionali per promuovere i suoi prodotti. Purtroppo Buddy Holly perse la vita prematuramente, nel febbraio del 1959, insieme ad un altro musicista amante delle Stratocaster, Ritchie Valens, chitarrista di origini messicane celebre per la sua esecuzione di La Bamba.
Gli affari andavano così bene che nel 1956 la Fender costruì altri quattro stabilimenti in South Raymond Avenue e, poco più tardi, anche la Fender Sales si trasferì in una sede più grande, al 1536 di East Chestnut, a Santa Ana.
Negli anni '60, con l'esplosione del surf dei Beach Boys o di Dick Dale, chitarrista mancino celebre per le sue Misirlou e Let's go trippin', che era solito suonare una Stratocaster collegata ad amplificatore Showman, spinto a volumi folli, e ad una unità riverbero Fender, la fama della Stratocaster crebbe ancora di più.
Nel 1957 un ventunenne Buddy Holly apparve per la prima volta in televisione, all’Ed Sullivan Show. Di sicuro le sue apparizioni televisive aumentarono molto le vendite della Stratocaster; tuttavia, nonostante il suo enorme contributo alla diffusione del marchio Fender negli anni '50, Buddy Holly non entrò in nessun catalogo fino al 1982. Questo forse a causa dei gusti conservatori e poco inclini al rock'n'roll di Don Randall, che preferì usare artisti più tradizionali per promuovere i suoi prodotti. Purtroppo Buddy Holly perse la vita prematuramente, nel febbraio del 1959, insieme ad un altro musicista amante delle Stratocaster, Ritchie Valens, chitarrista di origini messicane celebre per la sua esecuzione di La Bamba.
Gli affari andavano così bene che nel 1956 la Fender costruì altri quattro stabilimenti in South Raymond Avenue e, poco più tardi, anche la Fender Sales si trasferì in una sede più grande, al 1536 di East Chestnut, a Santa Ana.
Negli anni '60, con l'esplosione del surf dei Beach Boys o di Dick Dale, chitarrista mancino celebre per le sue Misirlou e Let's go trippin', che era solito suonare una Stratocaster collegata ad amplificatore Showman, spinto a volumi folli, e ad una unità riverbero Fender, la fama della Stratocaster crebbe ancora di più.
LA prima STRATOCASTER NEL REGNO UNITO
Fino a questo momento la Stratocaster, a causa di una legge sull'importazione del 1951, era un fenomeno puramente americano; tuttavia moltissimi chitarristi britannici sognavano le nuove chitarre statunitensi. In particolare Hank Marvin degli Shadows era ossessionato dal sound di Buddy Holly e da quello di James Burton, che credeva suonasse una Stratocaster (anche se in realtà quella di James era una Telecaster). Quando questa legge venne abrogata nel 1959, finalmente Hank poté ordinare la sua famosa Stratocaster rossa con hardware dorato. Grazie al successo che ebbero nel Regno Unito gli Shadows con la loro Apache, le Stratocaster si diffusero molto rapidamente anche oltreoceano.
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Le prime modifiche
Nella metà del 1956 la Fender iniziò ad usare l’ontano, più economico e semplice da lavorare, al posto del frassino per il corpo delle Stratocaster. Il frassino veniva però sempre utilizzato per la finitura semi trasparente blonde, in modo da esaltarne le venature.
Nel 1958 la Fender iniziò a spruzzare il rosso tra il giallo e il nero della finitura sunburst delle Stratocaster, che cambiò passando dal 2-Color Sunburst al 3-Color Sunburst. L'anno successivo ci furono altri due cambiamenti importanti: prima di tutto l'introduzione delle tastiere in palissandro brasiliano, ma anche la sostituzione dei vecchi battipenna ad otto viti con quelli ad undici viti in celluloide. A causa della sua natura instabile, la celluloide, che veniva importata dall'Italia, aveva la caratteristica di imbrunirsi col tempo, in specie se sottoposta alla luce o al fumo. Per cui questi battipenna non erano mai del tutto bianchi, ma mostravano una tonalità giallo-verdognola che li fece passare alla storia col nome di mint green pickguards.
Nel 1958 la Fender iniziò a spruzzare il rosso tra il giallo e il nero della finitura sunburst delle Stratocaster, che cambiò passando dal 2-Color Sunburst al 3-Color Sunburst. L'anno successivo ci furono altri due cambiamenti importanti: prima di tutto l'introduzione delle tastiere in palissandro brasiliano, ma anche la sostituzione dei vecchi battipenna ad otto viti con quelli ad undici viti in celluloide. A causa della sua natura instabile, la celluloide, che veniva importata dall'Italia, aveva la caratteristica di imbrunirsi col tempo, in specie se sottoposta alla luce o al fumo. Per cui questi battipenna non erano mai del tutto bianchi, ma mostravano una tonalità giallo-verdognola che li fece passare alla storia col nome di mint green pickguards.
Antonio Calvosa
Nel 1957 la Fender ingaggiò l'agenzia pubblicitaria Perine/Jacoby di Los Angeles che sviluppò nuovi ads che riflettevano la natura giovane, creativa e progressista dei suoi strumenti. Bob Perine individuò subito la fascia della popolazione verso cui dovevano essere destinati gli annunci e propose lo slogan "You won't part with yours either" ("Neppure voi vi separerete dal vostro [strumento Fender]") ampiamente utilizzato negli anni '50 e '60 e riproposto anche molti anni più tardi.