Verso la metà del 1965, sotto la guida di Jim Marshall, Ken Bran, Dudley Craven e Ken Flegg iniziarono a lavorare al primo Marshall da 100 watt. Non è un mistero che fu costruito in seguito alla richiesta di Pete Townshend che aveva bisogno di una maggiore potenza e di un maggior feedback.
Purtroppo, dopo un inizio in cui gli Who, insieme ai Cream e ai Jimi Hendrix Experience, contribuirono al lancio di queste nuove testate, Pete Townshend, a causa di un disguido con Terry Marshall, lasciò gli amplificatori di Jim per passare, dopo una breve parentesi con i Sound City, agli Hiwatt.
Questi primi amplificatori da 100 watt sono conosciuti oggi come JTM45/100 perché avevano lo stesso pannello di controllo in plexiglas del JTM45 (recante anche la scritta "JTM45") su uno chassis leggermente più grande, in grado di ospitare ben quattro KT66, e un pannello posteriore su cui spiccava la scritta Super 100 Amplifiers.
Purtroppo, dopo un inizio in cui gli Who, insieme ai Cream e ai Jimi Hendrix Experience, contribuirono al lancio di queste nuove testate, Pete Townshend, a causa di un disguido con Terry Marshall, lasciò gli amplificatori di Jim per passare, dopo una breve parentesi con i Sound City, agli Hiwatt.
Questi primi amplificatori da 100 watt sono conosciuti oggi come JTM45/100 perché avevano lo stesso pannello di controllo in plexiglas del JTM45 (recante anche la scritta "JTM45") su uno chassis leggermente più grande, in grado di ospitare ben quattro KT66, e un pannello posteriore su cui spiccava la scritta Super 100 Amplifiers.
I prototipi
Ovviamente la base di partenza era sempre lo stesso circuito del JTM45.
In un primo prototipo totalmente sperimentale, Craven e Bran usarono una valvola rettificatrice GZ34 (5AR4), quattro valvole finali 6L6 (5881)e tre valvole preamplificatrici 12AX7 (ECC83) ottenendo circa 60 watt di potenza, ma il trasformatore di uscita Radiospares De Luxe, il più grande che Jim poteva comprare e che riusciva a gestire 30 watt, tendeva a fondersi facilmente con queste potenze.
Nel secondo prototipo preferirono allora due valvole raddrizzatrici GZ34, quattro finali 6L6 e sempre tre valvole preamplificatrici 12AX7.
Tuttavia il netto passo in avanti, per gestire meglio la potenza dell’amplificatore, fu segnato dall’aumento del numero dei trasformatori di uscita da uno a due, sempre Radiospares, in modo che ciascun trasformatore dovesse occuparsi solo di due valvole finali.
La strada sembrava proprio essere quella giusta. Infatti, il terzo prototipo fu quello definitivo. Le 6L6 furono abbandonate in favore delle più grosse KT66, mentre la coppia di trasformatori Radiospares fu sostituita da una coppia dei nuovi Drake 784-74 da 50 watt l’uno, in quanto all’epoca non esistevano ancora trasformatori da 100 watt. Inoltre le “inefficienti” valvole raddrizzatrici furono sostituite con diodi al silicio Texas Instruments TS107, che cambiarono molto la pasta sonora dei nuovi amplificatori.
In un primo prototipo totalmente sperimentale, Craven e Bran usarono una valvola rettificatrice GZ34 (5AR4), quattro valvole finali 6L6 (5881)e tre valvole preamplificatrici 12AX7 (ECC83) ottenendo circa 60 watt di potenza, ma il trasformatore di uscita Radiospares De Luxe, il più grande che Jim poteva comprare e che riusciva a gestire 30 watt, tendeva a fondersi facilmente con queste potenze.
Nel secondo prototipo preferirono allora due valvole raddrizzatrici GZ34, quattro finali 6L6 e sempre tre valvole preamplificatrici 12AX7.
Tuttavia il netto passo in avanti, per gestire meglio la potenza dell’amplificatore, fu segnato dall’aumento del numero dei trasformatori di uscita da uno a due, sempre Radiospares, in modo che ciascun trasformatore dovesse occuparsi solo di due valvole finali.
La strada sembrava proprio essere quella giusta. Infatti, il terzo prototipo fu quello definitivo. Le 6L6 furono abbandonate in favore delle più grosse KT66, mentre la coppia di trasformatori Radiospares fu sostituita da una coppia dei nuovi Drake 784-74 da 50 watt l’uno, in quanto all’epoca non esistevano ancora trasformatori da 100 watt. Inoltre le “inefficienti” valvole raddrizzatrici furono sostituite con diodi al silicio Texas Instruments TS107, che cambiarono molto la pasta sonora dei nuovi amplificatori.
I Dual-Output
Nella seconda metà del ’65 iniziò così la produzione vera e propria dei primi Marshall da 100 watt con due trasformatori, che furono per questo soprannominati Dual-Output. Questi amplificatori montavano i grandi Radiospares Hammertone come trasformatori di alimentazione, quattro valvole finali KT66, due trasformatori di uscita Drake 784-103 e un choke Radiospares 20H. Erano collegati a casse che montavano speaker Celestion Silver Alnico. Il risultato era un amplificatore ottimo per il blues e per il classic rock. La loro potenza stimata era, al punto di breakup, di circa 70 watt, raggiungendo picchi di oltre 100 watt. I primissimi Dual Output erano caratterizzati da uno chassis in alluminio che spesso si deformava o si rompeva con il peso dei trasformatori. Come già anticipato, il pannello frontale era “preso in prestito” dai “cugini” JTM45, quindi recava ancora la scritta JTM45, ed aveva un led luminoso tondeggiante giallo Radiospares come quello dei JTM45. Nei primi amplificatori si poteva ancora avere il Marshall block logo.
Si valuta che attualmente esistano dodici Marshall Dual Output, inclusi il terzo prototipo.
Si valuta che attualmente esistano dodici Marshall Dual Output, inclusi il terzo prototipo.
Questo nuovo amplificatore era disponibile, oltre che nella versione Lead (1959), anche in quella Bass (1992) e, poco più tardi, in quella Super P.A. (1968). Avendo bisogno di un pannello diverso ad otto ingressi, la versione Super P.A. ricevette un frontale plexi dorato tutto suo su cui comparve la scritta “JTM100” e “MK V”. Sul pannello posteriore, sempre bianco, la maggior parte dei super P.A. presentava invece la serigrafia “Super P.A. Amplifier” e, stranamente, “MK III”.
Per un breve periodo venne anche prodotta la versione Super Tremolo, la T1959, che però non ebbe grande successo, anche se fu ampiamente usata da Townshend.
Per un breve periodo venne anche prodotta la versione Super Tremolo, la T1959, che però non ebbe grande successo, anche se fu ampiamente usata da Townshend.
I primi Single-Output
Nel settembre del ’65 grazie al nuovo trasformatore di uscita Drake 1202-84 da 100 watt, furono abbandonati i Dual Output in favore di un nuovo JTM45/100 con un singolo trasformatore di uscita per le quattro KT66, a volte chiamato Single-Output Transformer. Inizialmente questi nuovi amplificatori montavano come trasformatore di alimentazione il classico Radiospares Hammertone e come choke ancora un Radiospares. Il pannello frontale in plexiglas dorato recava sempre la scritta JTM45, mentre il led luminoso a volte era tondeggiante giallo, a volte squadrato rosso.
Nuovo Trasformatore, voltaggi più alti
Nel febbraio del '66 il nuovo trasformatore di alimentazione Drake 1204-43 sostituì il grande Hammertone e il choke Drake 352-114 il Radiospares 20H. Il wattaggio era di circa 80 watt al punto di breakup, mentre il voltaggio particolarmente elevato (560V plate e 559V screen) metteva a dura prova le nuove valvole KT66 di produzione cinese o russa. Le nuove valvole avevano difficoltà a sostenere anche gli elevati voltaggi del preamp.
Lo chassis in alluminio venne, negli ultimi modelli, rinforzato ai lati, proprio come accadde agli ultimi modelli dei JTM45.
I primi altoparlanti ai quali furono associati sono stati i Greenbacks Celestion G12M da 20 watt e in un secondo momento, su scelta, anche ai Greenbacks dal magnete più pesante, i G12H (probabilmente da 55Hz).
Al contrario dei modelli precedenti, questa seconda versione dei Marshall JTM45/100 Single-Output aveva maggiore potenza, un attacco più deciso e un'headroom più ampia; i bassi erano marcati ma il timbro generale era più chiaro dei precedenti. Tuttavia i bassi avevano ancora un carattere predominante e spesso i chitarristi abbassavano parecchio la manopola dei bassi quando suonavano ad alti volumi. Il carattere blues era ancora evidente, ma non così marcato come nei JTM45. Sul canale brillante si poteva ottenere la classica timbrica alla Hendrix, sul secondo, quello normale, emergeva un suono in stile Clapton.
Tutti questi Super 100 Amplifiers, nel biennio '66-'67, sono stati abbondantemente usati da Eric Clapton dal vivo e in studio in Fresh Cream e in Disraeli Gears, da Malcom Young degli AC/DC su Ballbreaker, da Paul Kossoff dei Free e, ovviamente, da Pete Townshend. Anche Jimi Hendrix lo utilizzò molto dal vivo; si dice che Are you Experienced? sia stato registrato con un JTM45/100 dotato di un singolo trasformatore di uscita Drake 1202-84.
Lo chassis in alluminio venne, negli ultimi modelli, rinforzato ai lati, proprio come accadde agli ultimi modelli dei JTM45.
I primi altoparlanti ai quali furono associati sono stati i Greenbacks Celestion G12M da 20 watt e in un secondo momento, su scelta, anche ai Greenbacks dal magnete più pesante, i G12H (probabilmente da 55Hz).
Al contrario dei modelli precedenti, questa seconda versione dei Marshall JTM45/100 Single-Output aveva maggiore potenza, un attacco più deciso e un'headroom più ampia; i bassi erano marcati ma il timbro generale era più chiaro dei precedenti. Tuttavia i bassi avevano ancora un carattere predominante e spesso i chitarristi abbassavano parecchio la manopola dei bassi quando suonavano ad alti volumi. Il carattere blues era ancora evidente, ma non così marcato come nei JTM45. Sul canale brillante si poteva ottenere la classica timbrica alla Hendrix, sul secondo, quello normale, emergeva un suono in stile Clapton.
Tutti questi Super 100 Amplifiers, nel biennio '66-'67, sono stati abbondantemente usati da Eric Clapton dal vivo e in studio in Fresh Cream e in Disraeli Gears, da Malcom Young degli AC/DC su Ballbreaker, da Paul Kossoff dei Free e, ovviamente, da Pete Townshend. Anche Jimi Hendrix lo utilizzò molto dal vivo; si dice che Are you Experienced? sia stato registrato con un JTM45/100 dotato di un singolo trasformatore di uscita Drake 1202-84.
Nuove valvole: le EL34
Il ’67 fu un anno di transizione: si passò al trasformatore di uscita Drake 1202-119, ma soprattutto furono abbandonate, a causa dei loro problemi di reperibilità, le KT66 in favore delle Mullard EL34. Il trasformatore di alimentazione restava il 1204-43. Il risultato non fu solo quello di avere un aumento nella potenza (115-120 watt) e nei volumi, ma anche di avere un suono più sporco ed aggressivo, ottimo per il crunch, un po’ meno per il clean e per il blues rispetto ai precedenti.
La doppia rettificazione: nascono i primi Superlead e Superbass
Verso la fine della primavera del 1967, con l'utilizzo del trasformatore di alimentazione Drake 1203-80, dal voltaggio più basso, ma soprattutto con il passaggio alla doppia rettificazione, nacquero i primi modelli Superlead (1959), caratterizzati dal nuovo bright cap 5000pf che dava un suono più aggressivo, e quelli Superbass (1992), che avevano lo stesso circuito dei Superlead ma erano privi del bright cap. Sembra che lo chassis fosse ancora in alluminio, ma non è chiaro se alcuni di questi amplificatori già montassero quello in acciaio tipico dei modelli successivi. Sul pannello posteriore dorato spiccavano le scritte “Superlead” o “Superbass”, nere e in caratteri cubitali, e il doppio fusibile. Erano disponibili ancora le versioni Super Tremolo e Super P.A. che si distinguevano per l'utilizzo di resistori da 470K invece che da 270K.
Antonio Calvosa