Verso la fine del ’67 nacquero i primi JMP100, chiamati così per la nuova sigla, che stava per “Jim Marshall Product”, che sostituì la vecchia JTM (Jim and Terry Marshall) sul pannello frontale quando Terry e il suo amico Mick Borer lasciarono l’azienda.
I primissimi JMP100 erano fondamentalmente identici ai Black Flag; tuttavia quasi subito la rettificazione a diodi ritornò da doppia a singola e i trasformatori di alimentazione Drake furono sostituiti con i più snelli e silenziosi Dagnall T2562, ottenendo un suono più compresso e duro. La maggior parte dei primi JMP100 montava, come trasformatori di uscita, i Drake 1202-132 o, talvolta, i Drake 1202-119 o i nuovi Dagnall C1998, dal suono più aspro e tagliente. Il choke di solito era il Drake 352-114, ma alcuni di questi amplificatori montavano un Dagnall C1999 o persino un Radiospares 20H. Alcuni, specie quelli destinati al mercato statunitense, avevano sul pannello frontale anche un polarity switch.
L'avvento dei Dagnall rappresentò un momento di cruciale importanza per la Marshall, che venne catapultata in una nuova era, dai suoni decisamente più “heavy” se confrontata a quella dei precedenti Drake, più caldi e “blues”.
I JMP furono visti numerose volte tra la fine del '67 e il '68 nei concerti di Hendrix e, in studio, nella sua Wheels of fire in BBC Session e, nella versione con polarity switch, nei live Clapton.
Nel ’68 il cambio dei numeri seriali negli amplificatori Marshall rimarcò l’introduzione di un nuovo circuito di preamp dei Superlead, detto “split cathode”, che portò ad aumento della distorsione e del volume, con relativa diminuzione dell'headroom e ad un maggior gain nei medi e negli alti. Inoltre il primo canale era ora molto più brillante, acuto e graffiante, dall'attacco più deciso e caratterizzato da bassi con minor gain rispetto al secondo canale, che risultava molto dark e più "gainy". Il trasformatore di uscita era ora il Dagnall C1998, mentre il "laydown" Dagnall T2562 quello di alimentazione. Il choke poteva essere il Drake 352-114 o il Dagnall C1999. Con il passaggio ai Dagnall l'amplificatore acquistò dunque un’impronta molto più rock e più votata al solismo, divenne più aggressivo, deciso e in grado di raggiungere volumi più elevati. Anche la versione tremolo montava il nuovo circuito, mentre le versioni Bass e P.A. invece restarono con un preamp simile a quello dei vecchi JTM, detto “shared cathode”(anche se, montando comunque i trasformatori Dagnall, avevano un suono più grezzo e più duro).
In questo periodo cambiarono anche le casse e i Greenbacks, ora dal wattaggio leggermente maggiore, che sembrarono adattarsi meglio ai nuovi amplificatori.
I primissimi JMP100 erano fondamentalmente identici ai Black Flag; tuttavia quasi subito la rettificazione a diodi ritornò da doppia a singola e i trasformatori di alimentazione Drake furono sostituiti con i più snelli e silenziosi Dagnall T2562, ottenendo un suono più compresso e duro. La maggior parte dei primi JMP100 montava, come trasformatori di uscita, i Drake 1202-132 o, talvolta, i Drake 1202-119 o i nuovi Dagnall C1998, dal suono più aspro e tagliente. Il choke di solito era il Drake 352-114, ma alcuni di questi amplificatori montavano un Dagnall C1999 o persino un Radiospares 20H. Alcuni, specie quelli destinati al mercato statunitense, avevano sul pannello frontale anche un polarity switch.
L'avvento dei Dagnall rappresentò un momento di cruciale importanza per la Marshall, che venne catapultata in una nuova era, dai suoni decisamente più “heavy” se confrontata a quella dei precedenti Drake, più caldi e “blues”.
I JMP furono visti numerose volte tra la fine del '67 e il '68 nei concerti di Hendrix e, in studio, nella sua Wheels of fire in BBC Session e, nella versione con polarity switch, nei live Clapton.
Nel ’68 il cambio dei numeri seriali negli amplificatori Marshall rimarcò l’introduzione di un nuovo circuito di preamp dei Superlead, detto “split cathode”, che portò ad aumento della distorsione e del volume, con relativa diminuzione dell'headroom e ad un maggior gain nei medi e negli alti. Inoltre il primo canale era ora molto più brillante, acuto e graffiante, dall'attacco più deciso e caratterizzato da bassi con minor gain rispetto al secondo canale, che risultava molto dark e più "gainy". Il trasformatore di uscita era ora il Dagnall C1998, mentre il "laydown" Dagnall T2562 quello di alimentazione. Il choke poteva essere il Drake 352-114 o il Dagnall C1999. Con il passaggio ai Dagnall l'amplificatore acquistò dunque un’impronta molto più rock e più votata al solismo, divenne più aggressivo, deciso e in grado di raggiungere volumi più elevati. Anche la versione tremolo montava il nuovo circuito, mentre le versioni Bass e P.A. invece restarono con un preamp simile a quello dei vecchi JTM, detto “shared cathode”(anche se, montando comunque i trasformatori Dagnall, avevano un suono più grezzo e più duro).
In questo periodo cambiarono anche le casse e i Greenbacks, ora dal wattaggio leggermente maggiore, che sembrarono adattarsi meglio ai nuovi amplificatori.
Uno dei più importanti utilizzatori del Superlead del 1968 fu Edward Van Halen, che riusciva ottenere distorsioni ancora maggiori sfruttando un Variac e le valvole Sylvania EL34 con il bias settato per raggiungere un gain maggiore.
Famosa fu anche l’esibizione di Jimi Hendrix a Woodstock con una serie di JTM100 Superlead linkati in catena l’uno nell’altro.
Famosa fu anche l’esibizione di Jimi Hendrix a Woodstock con una serie di JTM100 Superlead linkati in catena l’uno nell’altro.
Verso la fine del ’68, con lo scopo di diminuire i rumori, venne introdotto un nuovo chassis in cui il trasformatore di uscita era rotato di 90° e allontanato da quello di alimentazione. In contemporanea qualche altra modifica nel filtering, nei resistori, nella posizione del preamp filter cap, portò a una leggera variazione del timbro del JMP, in particolare modo nel primo canale. Questi nuovi JMP mostravano, sul pannello posteriore, il numero seriale preceduto dal suffisso “SL/A”, a differenza di quello presente nei vecchi JMP che erano preceduti dal suffisso “SL”.
Oltre ad Hendrix questo tipo di JMP venne usato anche da Jimmy Page.
Nel 1969, le ultime versioni del JMP plexi panel montavano il trasformatore di alimentazione Dagnall alzato e non più sdraiato.
Verso la fine del 1969, con l’introduzione del pannello in alluminio al posto di quello in plexiglas, terminò l’era Plexi ed iniziò l’era “Metal Panel”.
Oltre ad Hendrix questo tipo di JMP venne usato anche da Jimmy Page.
Nel 1969, le ultime versioni del JMP plexi panel montavano il trasformatore di alimentazione Dagnall alzato e non più sdraiato.
Verso la fine del 1969, con l’introduzione del pannello in alluminio al posto di quello in plexiglas, terminò l’era Plexi ed iniziò l’era “Metal Panel”.
Nel 1971 venne introdotto il trasformatore di uscita Dagnall C2668, che portò a un suono ancora più brillante e aggressivo. Ci fu un ulteriore cambiamento nell'aspetto delle casse e nacquero i nuovi Creamback e Blackback e, nel 1973, la Marshall iniziò ad usare i circuiti stampati. I primi amplificatori metal panel sono spesso associati agli AC/DC e a Thin Lizzy.
Antonio Calvosa