John Clayton Mayer nacque il 16 ottobre del 1977 a Bridgeport, Connecticut. Iniziò a suonare la chitarra dopo aver visto l'esibizione di Michael J. Fox, alias Marty McFly, nel film "Ritorno al futuro". Il suo stile musicale venne influenzato, fin dall'inizio, da Stevie Ray Vaughan: non è un caso che sia comparso in molti live con una SRV Signature del 1996, ampiamente usata fino al 2003, e che possegga una replica della Number One.
Modificò la sua SRV Stratocaster più volte negli anni: nel 1997 incise il suo nome sul neck plate, l'anno seguente sostituì il battipenna originale con uno tortoise shell e, dopo la rottura della leva del tremolo, cambiò il ponte; successivamente rimosse un po' di vernice dal manico ed applicò, sul retro della paletta, una foto in cui comparivano lui e Matt Mangano, suo compagno di stanza al college. Inoltre incise il suo nome anche vicino alla cavità del tremolo, che aveva fissato al body con cinque molle.
Questa chitarra venne probabilmente impiegata nelle incisioni di Room For Squares.
Nel 2003 John è stato visto in alcuni concerti con un'altra SRV signature, diversa dalla prima, alla quale sostituì unicamente il battipenna engraved con uno nero a tre strati, che suonò sul suo secondo album Heavier Things.
Modificò la sua SRV Stratocaster più volte negli anni: nel 1997 incise il suo nome sul neck plate, l'anno seguente sostituì il battipenna originale con uno tortoise shell e, dopo la rottura della leva del tremolo, cambiò il ponte; successivamente rimosse un po' di vernice dal manico ed applicò, sul retro della paletta, una foto in cui comparivano lui e Matt Mangano, suo compagno di stanza al college. Inoltre incise il suo nome anche vicino alla cavità del tremolo, che aveva fissato al body con cinque molle.
Questa chitarra venne probabilmente impiegata nelle incisioni di Room For Squares.
Nel 2003 John è stato visto in alcuni concerti con un'altra SRV signature, diversa dalla prima, alla quale sostituì unicamente il battipenna engraved con uno nero a tre strati, che suonò sul suo secondo album Heavier Things.
L'idea di una Stratocaster signature che portasse la firma di questo giovane e promettente chitarrista iniziò a circolare, nei corridoi della Fender, nei primi anni del nuovo millennio.
Nel giugno 2004 il master builder della Fender Chris Fleming fece due prototipi della John Mayer Signature Stratocaster, che il chitarrista suonò nei tour del 2004 e del 2005, finiti i quali regalò al liutaio. Sul retro della paletta delle due chitarre, sotto la firma del chitarrista, spiccavano i seriali ("JM001" e "JM002") e, dalla parte opposta, sempre sul retro, la decal "Proto" sopra il logo Custom Shop master built con la firma di Chris Fleming. Le due chitarre, che si ispiravano alla Number One di Stevie Ray Vaughan e alle Stratocaster dei primi anni '60 con tastiera in palissandro e paletta piccola con spaghetti logo, montavano un battipenna tortoise shell e furono la base su cui la Fender modellò la John Mayer Stratocaster, presentata nel 2005.
Nel giugno 2004 il master builder della Fender Chris Fleming fece due prototipi della John Mayer Signature Stratocaster, che il chitarrista suonò nei tour del 2004 e del 2005, finiti i quali regalò al liutaio. Sul retro della paletta delle due chitarre, sotto la firma del chitarrista, spiccavano i seriali ("JM001" e "JM002") e, dalla parte opposta, sempre sul retro, la decal "Proto" sopra il logo Custom Shop master built con la firma di Chris Fleming. Le due chitarre, che si ispiravano alla Number One di Stevie Ray Vaughan e alle Stratocaster dei primi anni '60 con tastiera in palissandro e paletta piccola con spaghetti logo, montavano un battipenna tortoise shell e furono la base su cui la Fender modellò la John Mayer Stratocaster, presentata nel 2005.
Come facilmente immaginabile, la John Mayer si basava sulla signature SRV, ma con alcune importanti differenze: una tastiera in palissandro africano meno curva, dal radius di 9.5", un ponte vintage style per destri e un battipenna tortoise shell a quattro strati sulla finitura 3-Color Sunburst o uno a tre strati mint green sulla finitura Olympic White. Il manico aveva uno spesso profilo a “C”, per avere un suono più "fat" e con maggiore sustain, e sulla paletta si notava subito il tendi corde leggermente più distante dal capotasto rispetto allo standard delle Stratocaster.
I pickup erano i Big Dipper, realizzati dietro specifiche di John Mayer, che non sono mai stati messi in vendita separatamente dalla chitarra. La leggenda narra che la prima SRV Stratocaster di John avesse i pickup con un difetto di avvolgimento: il risultato era un suono scavato sui medi che, analizzato su una curva EQ, ricordavano una campana rovesciata, da cui il nome "Big Dipper".
Oltre alle finiture 3-Color Sunburst e Olympic White, la chitarra è stata prodotta anche, per brevi periodi e in edizione limitata, nelle finiture Charcoal Frost Metallic (2005) e Shoreline Gold (2007) entrambe con "competition stripe". Ci furono anche le versioni speciali: la Cypress Mica del 2007 e la Special Edition Black1 del 2010, versione economica della Custom Shop a tiratura limitata che sarebbe uscita quell'anno, nera con hardware dorato e meccaniche Gold Schaller Die-Cast con le chiavette white pearloid.
I pickup erano i Big Dipper, realizzati dietro specifiche di John Mayer, che non sono mai stati messi in vendita separatamente dalla chitarra. La leggenda narra che la prima SRV Stratocaster di John avesse i pickup con un difetto di avvolgimento: il risultato era un suono scavato sui medi che, analizzato su una curva EQ, ricordavano una campana rovesciata, da cui il nome "Big Dipper".
Oltre alle finiture 3-Color Sunburst e Olympic White, la chitarra è stata prodotta anche, per brevi periodi e in edizione limitata, nelle finiture Charcoal Frost Metallic (2005) e Shoreline Gold (2007) entrambe con "competition stripe". Ci furono anche le versioni speciali: la Cypress Mica del 2007 e la Special Edition Black1 del 2010, versione economica della Custom Shop a tiratura limitata che sarebbe uscita quell'anno, nera con hardware dorato e meccaniche Gold Schaller Die-Cast con le chiavette white pearloid.
John suonò, oltre alla SRV, anche altre Stratocaster, tra cui le versioni Custom Shop (personali) della Inca Silver con la striscia rossa Competition (che si vede nel video di Bigger Than My Body) e della Characoal Frost Metallic "striped".
Ma di sicuro la Stratocaster che veniva di solito associata a John Mayer era la sua Black One, una Custom Shop costruita da John Cruz alla cui costruzione partecipò anche il chitarrista, da sempre interessato alla liuteria, basata ancora sulla signature SRV.
Sulla Black One furono applicate le meccaniche Gold Schaller Die-Cast con le chiavette white pearloid, le stesse montate sulla Number One di Stevie Ray Vaughan dal suo tecnico (ora anche di John), Renè Martinez.
La prima cosa che si notava sulla Black One era l'aspetto decisamente heavy relic fortemente voluto dal chitarrista, che sosteneva che troppa vernice "soffocasse" il suono.
John Cruz, in un'intervista per L.A. Music, dichiarò che i pickup della Black One non erano i Big Dipper che sarebbero stati usati in seguito sulla John Mayer signature, ma dei custom wound costruiti per imitare il suono della Number One di Stevie Ray Vaughan. Altre caratteristiche erano il ponte Vintage Style dorato e uno "stock wiring".
Il manico, decisamente usurato, venne sostituito nel 2014 con uno identico costruito da John Cruz.
Nel 2010 John Cruz realizzò 83 John Mayer Limited Edition Black1, ovviamente ancora senza Big Dipper; contemporaneamente, nello stesso anno, furono fabbricate 500 versioni "economiche" di serie, le Special Edition Black1 Stratocaster, che, come già accennato, erano di base delle John Mayer signature (quindi con i Big Dipper), nere, con hardware dorato e meccaniche Gold Schaller Die-Cast con le chiavette white pearloid.
Ma di sicuro la Stratocaster che veniva di solito associata a John Mayer era la sua Black One, una Custom Shop costruita da John Cruz alla cui costruzione partecipò anche il chitarrista, da sempre interessato alla liuteria, basata ancora sulla signature SRV.
Sulla Black One furono applicate le meccaniche Gold Schaller Die-Cast con le chiavette white pearloid, le stesse montate sulla Number One di Stevie Ray Vaughan dal suo tecnico (ora anche di John), Renè Martinez.
La prima cosa che si notava sulla Black One era l'aspetto decisamente heavy relic fortemente voluto dal chitarrista, che sosteneva che troppa vernice "soffocasse" il suono.
John Cruz, in un'intervista per L.A. Music, dichiarò che i pickup della Black One non erano i Big Dipper che sarebbero stati usati in seguito sulla John Mayer signature, ma dei custom wound costruiti per imitare il suono della Number One di Stevie Ray Vaughan. Altre caratteristiche erano il ponte Vintage Style dorato e uno "stock wiring".
Il manico, decisamente usurato, venne sostituito nel 2014 con uno identico costruito da John Cruz.
Nel 2010 John Cruz realizzò 83 John Mayer Limited Edition Black1, ovviamente ancora senza Big Dipper; contemporaneamente, nello stesso anno, furono fabbricate 500 versioni "economiche" di serie, le Special Edition Black1 Stratocaster, che, come già accennato, erano di base delle John Mayer signature (quindi con i Big Dipper), nere, con hardware dorato e meccaniche Gold Schaller Die-Cast con le chiavette white pearloid.
Antonio Calvosa