I Single-Coil
La Stratocaster ha rappresentato per la Fender un notevole passo avanti nel design e nell'innovazione nel campo degli strumenti musicali. Montava tre pickup single coil che, grazie allo switch e ai controlli di tono e volume, consentivano una notevole versatilità tonale. I single coil consistevano in una bobina avvolta intorno a sei poli magnetici fissi e non regolabili in altezza, costituita da un filo sottilissimo isolato da uno strato infinitesimale di vernice isolante.
Il pickup al ponte è stato inclinato per dare toni bassi più forti, evitando così le medie frequenze che davano allo strumento il suono grave che Leo Fender chiamava "fluff". |
I Poli Magnetici
I poli magnetici dei pickup della Stratocaster erano fatti in AlNiCo, una lega costituita da Alluminio, Nickel e Cobalto alla quale è aggiunta una quantità variabile di ferro, che può includere piccole quantità di rame, titanio e niobio.
Secondo la differente percentuale dei singoli elementi che lo costituiscono e in base della sua capacità attrattiva, l'alnico può essere catalogato numericamente da II a IX.
Va tenuto però in considerazione che l'Alnico V usato da Leo Fender negli anni '50 e '60 era diverso da quello attuale, perché la percentuale dei principali elementi costituenti e delle impurità era diversa da quella dei magneti di più recente produzione.
Secondo la differente percentuale dei singoli elementi che lo costituiscono e in base della sua capacità attrattiva, l'alnico può essere catalogato numericamente da II a IX.
Va tenuto però in considerazione che l'Alnico V usato da Leo Fender negli anni '50 e '60 era diverso da quello attuale, perché la percentuale dei principali elementi costituenti e delle impurità era diversa da quella dei magneti di più recente produzione.
Col passare del tempo, i vecchi magneti perdono parte della loro potenza, conferendo ai pickup vintage un suono unico. Se il magnete del pickup è troppo forte, tende a tirare verso di sé la corda smorzandone la vibrazione. Un magnete debole al contrario potrebbe non essere l'ideale e non "catturare" completamente la vibrazione da convertire in segnale elettrico. È una questione di compromesso e forse, dopo qualche decennio, i magneti hanno raggiunto la loro potenza ideale.
Ovviamente non è solo la composizione dei magneti a caratterizzare il suono dei pickup: tutti i materiali che li compongono, la grandezza dei poli magnetici e gli avvolgimenti sono determinanti per il risultato finale. I poli magnetici della Stratocaster erano inizialmente leggermente smussati su un lato (per facilitarne l'inserimento nel top plate) e sfalsati in altezza (staggered poles) per avere una risposta bilanciata per ogni corda, seguendo l'ordine crescente: B, E (alto), G, E (basso), A, D. Dal 1956 il magnete della corda di G divenne quello più alto. Il loro diametro non era costante e in genere era tra i 47mm e i 50mm. |
Dall'inizio degli anni '70 poli non erano più smussati e, dalla fine del 1974, come conseguenza di un uso sempre maggiore di set di corde dallo spessore inferiore rispetto a quelli usati in precedenza, i poli magnetici non furono più sfalsati ma tutti alla stessa altezza, (flat poles).
Fino al 1958 la polarità dei poli della Stratocaster era solo nord. Dal 1959 i pickup con polarità sud iniziarono a sostituire gradualmente i precedenti, che si possono comunque trovare fino al 1962 circa.
Fino al 1958 la polarità dei poli della Stratocaster era solo nord. Dal 1959 i pickup con polarità sud iniziarono a sostituire gradualmente i precedenti, che si possono comunque trovare fino al 1962 circa.
Gli avvolgimenti
Mentre lo spessore del filo di rame è sempre stato AWG42 (che corrisponde a circa 0.063mm), il metodo di avvolgimento è variato nel corso degli anni.
I pickup non erano avvolti fino ad un numero esatto di giri, ma per fornire una certa potenza su un voltometro con una tolleranza del +/-20%, il che spiega perché il numero di giri varia molto nei pickup vintage.
Fino al 1964 i pickup erano avvolti a mano (un sistema chiamato scatter winding o hand winding), tramite un'avvolgitrice a cinghia che contava i numeri di giri. Non essendo un lavoro controllato dalle macchine, ma manuale, i fili di rame erano avvolti in modo irregolare e la tensione applicata durante l'avvolgimento di un pickup poteva variare molto, e a maggior ragione era diversa tra un pickup e l'altro. Il numero dei giri oscillava tra circa 8000 e 8700 giri (motivo per il quale 8350 viene spesso considerato il numero di avvolgimenti standard di un vecchio pickup).
Con l'avvento della CBS nel 1965, le macchine sostituirono l'uomo nelle operazioni di avvolgimento dei pickup, con il risultato di ottenere delle spire più regolari, in cui i fili di rame erano paralleli tra loro, ma la cui tensione era inferiore, poiché applicarne una maggiore senza il diretto controllo manuale avrebbe potuto romperli. Ci furono un po' di problemi nello stabilire i tassi di conversine passando dall'avvolgimento manuale a quello automatico, e i numeri di giri inizialmente variarono molto, ma alla fine si attestarono intorno ai 7600. La lunghezza dei fili aumentò e il diametro degli avvolgimenti diminuì (perché erano sottoposti ad una tensione inferiore), influenzando direttamente la resistenza: i nuovi pickup mostravano infatti una resistenza leggermente inferiore (da circa 5.700 a circa 6.000 Ohms) ed erano più aspri e brillanti.
I pickup non erano avvolti fino ad un numero esatto di giri, ma per fornire una certa potenza su un voltometro con una tolleranza del +/-20%, il che spiega perché il numero di giri varia molto nei pickup vintage.
Fino al 1964 i pickup erano avvolti a mano (un sistema chiamato scatter winding o hand winding), tramite un'avvolgitrice a cinghia che contava i numeri di giri. Non essendo un lavoro controllato dalle macchine, ma manuale, i fili di rame erano avvolti in modo irregolare e la tensione applicata durante l'avvolgimento di un pickup poteva variare molto, e a maggior ragione era diversa tra un pickup e l'altro. Il numero dei giri oscillava tra circa 8000 e 8700 giri (motivo per il quale 8350 viene spesso considerato il numero di avvolgimenti standard di un vecchio pickup).
Con l'avvento della CBS nel 1965, le macchine sostituirono l'uomo nelle operazioni di avvolgimento dei pickup, con il risultato di ottenere delle spire più regolari, in cui i fili di rame erano paralleli tra loro, ma la cui tensione era inferiore, poiché applicarne una maggiore senza il diretto controllo manuale avrebbe potuto romperli. Ci furono un po' di problemi nello stabilire i tassi di conversine passando dall'avvolgimento manuale a quello automatico, e i numeri di giri inizialmente variarono molto, ma alla fine si attestarono intorno ai 7600. La lunghezza dei fili aumentò e il diametro degli avvolgimenti diminuì (perché erano sottoposti ad una tensione inferiore), influenzando direttamente la resistenza: i nuovi pickup mostravano infatti una resistenza leggermente inferiore (da circa 5.700 a circa 6.000 Ohms) ed erano più aspri e brillanti.
Black & Grey Bottom
Fino alla prima metà del 1964, i single coil delle Stratocaster mostravano una base e un top di forbon, una fibra vulcanizzata nera, per cui sono soprannominati black bottom. I loro avvolgimenti avevano un intenso color rame a causa dell'isolante usato, il formvar (poly vinyl formal varnish), una resina polivinilica.
I pickup, prima dell’avvolgimento, erano immersi in una lacca trasparente per isolare i magneti dai fili di rame, processo noto come lacquer potting. In questo modo si evitava un cortocircuito se il rivestimento isolante dei fili era sottile o iniziava a rovinarsi. Con lo scopo di eliminare la microfonicità, dopo l'avvolgimento erano immersi nella cera calda (wax potting). |
Le viti per fissare i pickup erano avvolte in piccoli tubi di gomma elastica, che, col tempo, si irrigidisce, rendendone necessaria la sostituzione.
Dal mese di marzo del 1964, i Black Bottom iniziarono ad essere gradualmente sostituiti dai nuovi gray bottom, caratterizzati da una base di colore grigio (inizialmente chiaro e leggermente più scuro dal 1968), che li rimpiazzarono definitivamente alla fine del 1967. Gli avvolgimenti dei nuovi pickup erano di colore bordeaux a causa di un nuovo isolante, il plain enamel.
Le loro viti non erano avvolte dalla gomma, come nei Black Bottom, ma da vere e proprie molle dalla forma conica.
Tuttavia anche negli anni '70 è possibile trovare dei Black Bottom perché, con lo scopo di dare fondo a giacenze di magazzino, furono realizzati dei pickup la base a fibra nera, privi di data.
Dalla fine negli anni '60 e in tutti gli anni '70, i pickup non furono più immersi nella cera, portando frequentemente alla produzione di pickup microfonici. Per molto tempo non si riuscì a capire la natura di questo problema, che fu risolto solo alla fine del 1981 grazie a Dan Smith, quando il progetto delle Vintage Reissue richiedeva la creazione di pickup più simili agli originali.
Alla fine gli anni '70 la Fender iniziò, gradualmente, a preferire il polysol come isolante negli avvolgimenti e, sempre in modo graduale, dal 1980, una bobina costituita da un corpo unico in plastica nera che proteggeva i magneti.
Dal mese di marzo del 1964, i Black Bottom iniziarono ad essere gradualmente sostituiti dai nuovi gray bottom, caratterizzati da una base di colore grigio (inizialmente chiaro e leggermente più scuro dal 1968), che li rimpiazzarono definitivamente alla fine del 1967. Gli avvolgimenti dei nuovi pickup erano di colore bordeaux a causa di un nuovo isolante, il plain enamel.
Le loro viti non erano avvolte dalla gomma, come nei Black Bottom, ma da vere e proprie molle dalla forma conica.
Tuttavia anche negli anni '70 è possibile trovare dei Black Bottom perché, con lo scopo di dare fondo a giacenze di magazzino, furono realizzati dei pickup la base a fibra nera, privi di data.
Dalla fine negli anni '60 e in tutti gli anni '70, i pickup non furono più immersi nella cera, portando frequentemente alla produzione di pickup microfonici. Per molto tempo non si riuscì a capire la natura di questo problema, che fu risolto solo alla fine del 1981 grazie a Dan Smith, quando il progetto delle Vintage Reissue richiedeva la creazione di pickup più simili agli originali.
Alla fine gli anni '70 la Fender iniziò, gradualmente, a preferire il polysol come isolante negli avvolgimenti e, sempre in modo graduale, dal 1980, una bobina costituita da un corpo unico in plastica nera che proteggeva i magneti.
Datazione dei pickup
Sia gli ultimi pickup Black Bottom, sia i primissimi Grey Bottom, potevano mostrare la data di produzione stampata su almeno uno dei tre pickup.
- Dall'inizio del 1964 la Fender iniziò a datare, tramite timbro giallo, la base inferiore dei suoi ultimi Black Bottom pickup (es.: JAN, 11, 64); tuttavia all'inizio del 1964 è possibile trovare anche alcune date scritte con un pastello bianco.
- Nello stesso periodo anche i nuovi Gray Bottom pickup iniziarono ad essere datati: i primissimi con lo stesso timbro giallo usato per i Black Bottom, successivamente a mano (es.: 1-15-64), a matita o con pennarello. A volte potevano essere presenti anche le iniziali dell'operaio che li aveva avvolti.
- Dal 1969 questa data iniziò ad essere stampata tramite un timbro nero. Sembra che a volte fosse riportata la data per intero, scritta in numeri, ma alcuni pickup riportano un codice che sembra invalidare questa teoria; inoltre non sempre coincide con la data esatta di produzione (ma solo con lo stesso anno). In ogni caso l'ultima cifra è riferita all'anno di produzione del pickup (es.: "128 9" per un pickup del 1969 o "1405 78" per uno del 1978). In particolare le date presenti sui pickup possono essere utili per datare le Stratocaster degli anni '70 prive della data al manico.
- I pickup con bobina in plastica nera usati dal 1980 dalla Fender non erano più datati, ma riportavano unicamente il codice "016730" sulla base. Questo però non indicava una data, ma era solo il part number che la Fender ha usato, per molti anni, per le bobine di plastica di diversi pickup.
Gli anni '80
Sulla Strat del 1980 fu inaugurato, al ponte, il nuovo pickup X-1, utilizzato anche nel 1981 sulla Stratocaster Standard conosciuta come "Smith Strat", dalla resistenza maggiore (7,5kΩ) e riconoscibile perché il più delle volte dotato di un cavo ricoperto di una plastica gialla.
La Stratocaster Elite era munita dei deboli pickup in Alnico II per compensare il suo circuito attivo. In più, tra il pickup al ponte e quello centrale, aveva di un pickup "fantoccio" per ottenere un hum reducing.
Le Vintage reissue, presentate nel 1982, avevano i pickup dai poli magnetici sfalsati. Sulle primissime realizzate, nel 1982, a volte potevano essere montati i single coil Red Bottom, che potevano essere considerati dei pickup premium. I red bottom delle prime Vintage reissue avevano la data stampata sulla base.
Completamente diversi erano i pickup Lace Sensor della Serie Plus, che meritano un capitolo a parte.
La Stratocaster Elite era munita dei deboli pickup in Alnico II per compensare il suo circuito attivo. In più, tra il pickup al ponte e quello centrale, aveva di un pickup "fantoccio" per ottenere un hum reducing.
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Completamente diversi erano i pickup Lace Sensor della Serie Plus, che meritano un capitolo a parte.
VALORI DEI PICKUP DELLA STRATOCASTER