Il Calvario delle Squier: il made in Korea e in India

Le uniche eccezioni a questa regola erano le chitarre Young Chang con numeri di serie E9 argentati, che avevano anch’essi un corpo in multistrato.
La Fender non ha mai fatto alcun riferimento alla natura del corpo delle Squier coreane nei suoi cataloghi e price list, ma i corpi in multistrato erano un facile bersaglio per i suoi concorrenti. Nel 1995 la pubblicità della Yamaha Pacifica mostrava una Squier con corpo sverniciato per mostrare il multistrato, insieme ad una breve scritta che diceva: “Before you shell out up to £200 of your hard-earned cash, take a closer look at what you’re buying. Solid wood? Or plywood! You’d be surprised at what lies beneath the glossy surface of some of the most famous guitar brands. Now plywood has its uses. It makes fine flooring and terrific tea chests. But if you want a guitar that really sings, it has to be real, solid wood. Just like the Yamaha Pacifica 112. Oh, and there’s no need to take a sheet of sandpaper into your favourite music store. Just ask if it’s available in a natural finish”. |
Nel 1992 la produzione fu spostata negli stabilimenti Cor-Tek (Cort) e Saehan (Sunghan). Le nuove Squier erano riconoscibili per un nuovo logo Squier nero serigrafato e per un numero di serie che iniziava rispettivamente con CN e VN.
Per abbassare costi e prezzi, lo spessore del corpo in multistrato delle Stratocaster coreane venne ridotto, a differenza dei corpi full-size delle chitarre costruite a Young Chang, Samick o Sung Eum. Quindi il corpo delle nuove Squier non era solo in multistrato, ma era anche più piccolo! Inoltre, il battipenna a singolo strato a volte era montato male e disallineato con i bordi del corpo. Le nuove Squier montavano anche le meccaniche economiche covered Jin Ho, già utilizzate su alcune Stratocaster prodotte nello stabilimento di Sung Eum, e un ponte a basso costo con sellette piene pressofuse e sottili al posto di quello in stile vintage del modello Standard e di quello con licenza Floyd Rose utilizzato sul modello Contemporary, che diventò una sorta di modello Standard HSS. Entrambi i modelli erano disponibili solo con tastiera in acero (almeno fino al 1994) e le colorazioni vennero ridotte a Black, Arctic White e Torino Red. |
Nel 1992 furono fabbricate alcune Squier, sia nella versione Standard (SSS), sia in quella Contemporary (HSS), sulla cui paletta spiccava un logo nero con i bordi argentati e un seriale che iniziava per M2.
Sono state fabbricate solo per un brevissimo periodo a cavallo tra la prima e la seconda serie delle Standard/Contemporary coreane e poco si conosce su queste chitarre. |
Le Stratocaster coreane furono oggetto di una campagna denigratoria particolarmente aggressiva da parte dei loro competitors a causa del loro corpo in multistrato e la Squier sembrava vicina al collasso, costringendo la Fender a rivedere completamente la sua strategia in oriente.
Nel 1996 la Fender è corsa ai ripari ridisegnando le Squier, sostituendo il loro sottile corpo in multistrato con uno più spesso in ontano, disponibile nelle finiture Midnight Blue, Midnight Wine, Black, Arctic White e Brown Sunburst, e utilizzando un battipenna a 3 strati che si adattava meglio al corpo e un ponte più efficiente con sellette pressofuse in stile CBS. Le nuove Stratocaster erano disponibili nelle versioni SSS e HSS (ora chiamate Squier Standard Fat Stratocaster invece di Contemporary). Per sottolineare tutte queste modifiche, sulla paletta venne applicato un nuovo logo Squier dorato. |
Nonostante tutto i nuovi strumenti non erano ben costruiti (non era sufficiente cambiare il corpo per renderle migliori), così la Fender introdusse nuovi modelli Squier “deluxe” a complemento della più economica serie Squier Standard, appartenenti alla serie Pro Tone (vedi prossimo capitolo), che costavano solo un po’ di più.
Va inoltre ricordato che alla fine del 1994 la Fender iniziò la produzione di alcune Squier in Cina e, nel 1998, solo per pochi mesi, la produzione delle Standard Squier fu temporaneamente spostata in Messico, dove la “Black Label” Squier Classic Stratocaster e la messicana Fender Squier Series, erano state realizzata qualche anno prima. |
Le Squier HM Strat non furono solo chitarre giapponesi: tra il 1989 e il 1992 anche la Corea realizzò cinque versioni di queste superstrat, tutte dal corpo piccolo, a ventidue tasti, hardware nero, senza battipenna e munite di ponte 2-pivot, dietro licenza Floyd Rose, o, dal 1991, di veri e propri Floyd Rose.
Molto particolare era la paletta, aggressiva, spigolosa, e con un grande "Swooshy" Squier logo. Le HM I e le HM II avevano un humbucker e due single coil; le HM III, le HM IV e le HM V, due humbucker ed un single coil. Il manico della I, della II e della III era avvitato al corpo tramite un contoured neck plate a quattro viti; nella IV e nella V, però, il meccanismo di giunzione manico-corpo era il neck through. Purtroppo anche queste chitarre erano lontane dalla qualità delle versioni MIJ o MIA delle HM Strat. |
Nel tentativo di risollevare il brand Squier in Corea, nel 1992 vennero inaugurate le Squier Series Stratocaster, il cui brand era Fender, non Squier.
Per la Fender erano un gradino sopra le normali Squier, come ricordava la loro pubblicità: “For musicians who want the quality and the performance of a Fender guitar but don't think they can afford it, the Fender Squier Series is the answer”. Secondo il catalogo, il corpo era in un non meglio specificato “hardwood” laminato ed era disponibile, oltre che nelle classiche finiture Black, Torino Red e Arctic White, anche in quella Pacific Blue. |
La Fender Bullet era una chitarra disegnata per un pubblico giovane e alle prime armi ideata per prendere il posto della Mustang e della Music Master.
Disegnata da John Page all’inizio degli anni ‘80, secondo i progetti iniziali doveva essere fabbricata in Corea, ma, a causa di un controllo qualità che non convinse la Fender, la produzione venne subito spostata nella fabbrica americana di Fullerton. I primi due modelli realizzati nello stabilimento erano quello Standard e quello Deluxe. Alla fine del 1983 la Fender spostò la produzione in Giappone sotto il marchio Squier. |
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