
Era il 1986 quando John Hill, rappresentante Fender delle relazioni con gli artisti, organizzò una festa in un hotel Hilton di Londra per celebrare la prima Stratocaster che arrivò nel Regno Unito, la Fiesta Red del chitarrista degli Shadows Hank Marvin. Durante questa festa, alla quale parteciparono Dan Smith e Bill Schultz (ovviamente), Hank Marvin, Eric Clapton, David Gilmour, Jeff Beck e altri chitarristi inglesi, Smith and Schultz ebbero modo di parlare con alcuni di loro in merito alla nuova Signature Series.
Pochi mesi dopo, Jeff Beck chiese alla Fender una nuova Stratocaster da usare per il suo prossimo tour in Giappone; la sua unica richiesta era un grosso manico.
Pochi mesi dopo, Jeff Beck chiese alla Fender una nuova Stratocaster da usare per il suo prossimo tour in Giappone; la sua unica richiesta era un grosso manico.

John Hill, che conosceva la passione di Jeff per la Ford Chopped Deuce Coupe del 1932 presente nel film American Graffiti, propose di usare per lo strumento lo stesso giallo della macchina, colore che fu denominato Graffiti Yellow.
George Blanda costruì la chitarra, fondamentalmente una Vintage '62 Graffiti Yellow, lasciando il manico non rifinito in modo da poter compiere piccole modifiche con lo scopo di ottenere il profilo desiderato da Jeff. Ma al chitarrista piacque così tanto che insistette per portarla nel suo tour in Giappone così com'era.
Nel corso dello sviluppo della signature, uno dei prototipi rifiutato da Jeff Beck, munito del Wilkinson Roller Nut e di tre pickup stacked-coil, avrebbe dato origine alla Strat Plus (sulla quale i pickup sarebbero stati però i Lace Sensor). E proprio questa chitarra fu utilizzata da Jeff per suonare nei concerti i brani del suo Guitar Shop del 1989, perché sembrava l'unica che potesse replicare dal vivo tutti gli armonici presenti in quest'album. In più il suo Wilkinson Roller Nut e le sue locking keys rappresentavano un'ottima soluzione per non perdere l'accordatura: «Feels like an early Stratocaster, but without the tuning problems», dichiarò Jeff, riferendosi alla Strat Plus.
Nell'ottobre del 1989, con la supervisione di Dan Smith e John Page, J.W. Black costruì due prototipi: uno dalla finitura blu come la Stratocaster presente sulla copertina dell'album Guitar Shop, un'altro viola scuro, con la tastiera in palissandro brasiliano e tre Lace Sensor Gold, con la quale Jeff posò, insieme a Stevie Ray Vaughan, per la copertina dell'edizione di febbraio 1990 di Guitar Player. Nello stesso periodo la Fender regalò a Jeff una Stratocaster sulla quale Pamelina Hovnatanian aveva dipinto la Ford del chitarrista e che, diversamente da come talvolta riportato, non era un prototipo della signature.
George Blanda costruì la chitarra, fondamentalmente una Vintage '62 Graffiti Yellow, lasciando il manico non rifinito in modo da poter compiere piccole modifiche con lo scopo di ottenere il profilo desiderato da Jeff. Ma al chitarrista piacque così tanto che insistette per portarla nel suo tour in Giappone così com'era.
Nel corso dello sviluppo della signature, uno dei prototipi rifiutato da Jeff Beck, munito del Wilkinson Roller Nut e di tre pickup stacked-coil, avrebbe dato origine alla Strat Plus (sulla quale i pickup sarebbero stati però i Lace Sensor). E proprio questa chitarra fu utilizzata da Jeff per suonare nei concerti i brani del suo Guitar Shop del 1989, perché sembrava l'unica che potesse replicare dal vivo tutti gli armonici presenti in quest'album. In più il suo Wilkinson Roller Nut e le sue locking keys rappresentavano un'ottima soluzione per non perdere l'accordatura: «Feels like an early Stratocaster, but without the tuning problems», dichiarò Jeff, riferendosi alla Strat Plus.
Nell'ottobre del 1989, con la supervisione di Dan Smith e John Page, J.W. Black costruì due prototipi: uno dalla finitura blu come la Stratocaster presente sulla copertina dell'album Guitar Shop, un'altro viola scuro, con la tastiera in palissandro brasiliano e tre Lace Sensor Gold, con la quale Jeff posò, insieme a Stevie Ray Vaughan, per la copertina dell'edizione di febbraio 1990 di Guitar Player. Nello stesso periodo la Fender regalò a Jeff una Stratocaster sulla quale Pamelina Hovnatanian aveva dipinto la Ford del chitarrista e che, diversamente da come talvolta riportato, non era un prototipo della signature.
A questi seguirono altri tre prototipi, sempre realizzati da J.W. Black, datati marzo 1990: un altro viola, uno verde ed uno "graphic". I più attenti ricorderanno però che la Jeff Beck Stratocaster era già presente sulla price list di gennaio 1990, tuttavia c'era anche la nota "Final specification to be announced"! Jeff, infatti, ancora non era convinto di vedere il suo nome sulla paletta della chitarra: «He wanted to play a Fender, not a Jeff Beck Fender», ricorda J.W. Black. Ma alla fine il chitarrista accettò.
Finalmente le basi per l'accordo erano state gettate: la Jeff Beck Stratocaster (prima serie) del 1991 era fondamentalmente una Strat Plus ma con un grande manico, dal profilo chiamato Special Deep '50s, e munita di quattro Gold Lace Sensor, due dei quali affiancati al ponte; un push-pull vicino ai controlli di tono permetteva di attivare il secondo pickup al ponte per ottenere un suono più grosso, simile a quello prodotto dagli humbucker. Le meccaniche autobloccanti originali Sperzel furono sostituite, nel corso del 1994, dalle Schaller e l'LSR Roller Nut prese il posto del Wilkinson Roller Nut nel 1993.
Paradossalmente, quando uscirono le prime Jeff Beck Stratocaster, il Graffiti Yellow non venne proprio preso in considerazione, essendo disponibili solo in Midnight Purple, Surf Green e Vintage White (decisamente tendente al giallo). E le prime Strat Plus Graffiti Yellow, al contrario di molte credenze, non erano dei prototipi della Jeff Beck!
È anche interessante notare come per la tastiera fosse stato scelto il pau ferro; tuttavia, quasi subito, la Fender optò per il palissandro, anche se molti Frontline degli anni '90 continuarono a riportare il pau ferro nelle specifiche.
Paradossalmente, quando uscirono le prime Jeff Beck Stratocaster, il Graffiti Yellow non venne proprio preso in considerazione, essendo disponibili solo in Midnight Purple, Surf Green e Vintage White (decisamente tendente al giallo). E le prime Strat Plus Graffiti Yellow, al contrario di molte credenze, non erano dei prototipi della Jeff Beck!
È anche interessante notare come per la tastiera fosse stato scelto il pau ferro; tuttavia, quasi subito, la Fender optò per il palissandro, anche se molti Frontline degli anni '90 continuarono a riportare il pau ferro nelle specifiche.
Nel 2001 questa signature è stata rinnovata dalla Fender. Nella Jeff Beck Stratocaster (seconda serie), disponibile nelle finiture Olympic White e Surf Green, i Lace Sensor furono abbandonati in favore di tre Ceramic Coil Dual Noiseless, il grosso manico venne rimpicciolito in un sottile C shape e il TBX presente sulla prima versione fu abbandonato.
Infine, nel 2004, uscì anche una versione Custom Shop che prese il nome Jeff Beck Signature Stratocaster, sempre disponibile in Olympic White e Surf Green, che si distingueva subito perché la firma non era situata sulla parte anteriore della paletta ma sul lato posteriore e per le meccaniche Sperzel Trim-Lok Staggered.
Antonio Calvosa