Telecaster ed Esquire Custom
Oltre alla presentazione della Telecaster e dell'Esquire con la nuova tastiera in palissandro, il NAMM estivo del 1959 vide il debutto della Telecaster Custom e dell'Esquire Custom, alternative di fascia alta ai modelli standard, caratterizzate un da un corpo in ontano con una finitura sunburst a tre toni, binding bianco sui margini anteriori e posteriori, e battipenna in celluloide bianco. A causa della sua natura instabile, la celluloide, che veniva importata dall'Italia, aveva la caratteristica di imbrunirsi col tempo, in specie se sottoposta alla luce o al fumo. Per cui questi battipenna non erano mai del tutto bianchi, ma mostravano una tonalità giallo-verdognola che li fece passare alla storia col nome di mint green pickguards.
Forrest White nel suo libro dichiarò che le prime Telecaster con il binding in realtà risalivano al 1958 e furono costruite con l'aiuto di Fred Martin: «Fred Martin, of the Martin Guitar Company, had been kind enough to show me through his factory. He showed me the special tool they made to cut binding strips, and what material and what adhesive to use. One Telecaster was for Buck Owens, one for his guitarist, Don Rich, and one was a spare. A matching Precision Bass was also made». Secondo Forrest la Fender Sales restò così colpita dalla chitarra fatta per Buck che fece un ordine d'acquisto, datato 23 luglio 1959, per quelle che avrebbe chiamato Telecaster ed Esquire Custom.
Dopo il 1965 la Fender produsse alcune Telecaster ed Esquire Custom con binding nero su alcuni modelli con il corpo verniciato con colori chiari.
È interessante notare come sul catalogo del 1959 la Telecaster e l'Esquire Custom con tastiera in palissandro avessero il walnut plug, probabilmente perché il truss rod nei prototipi era ancora inserito dalla parte posteriore del manico. Inoltre, sullo stesso catalogo, la Telecaster standard era ancora mostrata con la tastiera in acero perché probabilmente l'idea iniziale era quella di produrre solo le Custom con la tastiera in palissandro, ma in poco tempo la Fender decise di estendere l'uso i questa tastiera anche alle standard.
Anche se nelle prime Custom le corde erano montate direttamente sul ponte, come nelle standard, già nel 1960 il montaggio delle corde tornò ad essere attraverso il corpo.
Forrest White nel suo libro dichiarò che le prime Telecaster con il binding in realtà risalivano al 1958 e furono costruite con l'aiuto di Fred Martin: «Fred Martin, of the Martin Guitar Company, had been kind enough to show me through his factory. He showed me the special tool they made to cut binding strips, and what material and what adhesive to use. One Telecaster was for Buck Owens, one for his guitarist, Don Rich, and one was a spare. A matching Precision Bass was also made». Secondo Forrest la Fender Sales restò così colpita dalla chitarra fatta per Buck che fece un ordine d'acquisto, datato 23 luglio 1959, per quelle che avrebbe chiamato Telecaster ed Esquire Custom.
Dopo il 1965 la Fender produsse alcune Telecaster ed Esquire Custom con binding nero su alcuni modelli con il corpo verniciato con colori chiari.
È interessante notare come sul catalogo del 1959 la Telecaster e l'Esquire Custom con tastiera in palissandro avessero il walnut plug, probabilmente perché il truss rod nei prototipi era ancora inserito dalla parte posteriore del manico. Inoltre, sullo stesso catalogo, la Telecaster standard era ancora mostrata con la tastiera in acero perché probabilmente l'idea iniziale era quella di produrre solo le Custom con la tastiera in palissandro, ma in poco tempo la Fender decise di estendere l'uso i questa tastiera anche alle standard.
Anche se nelle prime Custom le corde erano montate direttamente sul ponte, come nelle standard, già nel 1960 il montaggio delle corde tornò ad essere attraverso il corpo.
Verso la fine degli anni '60 la musica rock diventava sempre più dura, esaltando il sustain e il suono degli humbucking pickup della Gibson. Per questo motivo la CBS, proprietaria del marchio Fender, iniziava a sentire la necessità di usare questi pickup anche per gli strumenti Fender, da sempre associati al suono dei single coil. Nel 1967 Richard Dick Evans, un ex dipendente Gibson che in quel periodo lavorava in Fender, invitò Seth Lover, inventore degli humbucker che aveva da poco dato le dimissioni dalla Gibson, a visitare la fabbrica di Fullerton. Poco dopo Seth venne assunto dalla Fender e disegnò il Fender Wide Range Humbucking Pickup, il primo humbucker dell'azienda di Fullerton. Questo pickup era caratterizzato da dodici poli magnetici in CuNiFe (una lega a base di rame, nickel e ferro), tutti a forma di vite. Solo sei uscivano dalla mascherina e potevano essere regolati in altezza: quelli di Mi, La e Re della bobina più vicina al manico e quelli di Sol, Si e Mi alto della bobina più vicina al ponte. Gli altri poli erano capovolti ed erano nascosti dalla mascherina. Questo permetteva di ottenere un campo magnetico più concentrato in confronto a quello ottenuto da Seth con i PAF della Gibson, caratterizzati da un singolo magnete in Alnico sotto le bobine. Il suono prodotto era più brillante e la resistenza di circa 10 kOhms garantiva un'uscita maggiore.
Intorno alla metà del 1972 la Fender ridisegnò la Telecaster Custom, da poco andata fuori produzione, con un nuovo humbucker Fender Wide Range al manico. Nonostante il nome, questo modello aveva poco a che vedere con la Telecaster Custom originale. Su un nuovo battipenna nero, più grande del precedente, spiccavano uno switch a tre posizioni e quattro manopole. Il classico ponte a tre sellette, usato per i primissimi modelli, venne sostituito in poco tempo da uno a sei sellette simile a quello delle Stratocaster hard-tail. Il nuovo “tiltable guitar neck incorporating thrust absorbing pivot and locking elements”, conosciuto anche con il nome di Tilt-Neck o Micro-Tilt, brevettato da Leo Fender con l’aiuto di Freddie Tavares nel 1970, permetteva di modificare l'inclinazione del manico tramite una chiava a brugola inserita in un foro nel neck plate. La curvatura del manico poteva essere modificata tramite un nuovo truss rod cui si accedeva tramite una sua sporgenza a forma di proiettile - da cui il termine bullet truss rod - all'altezza del capotasto, il tutto senza smontare il manico. Inoltre, a differenza della prima Telecaster Custom, era disponibile sia nella versione versione 1-piece maple neck, sia in quella con la tastiera in palissandro.
Intorno alla metà del 1972 la Fender ridisegnò la Telecaster Custom, da poco andata fuori produzione, con un nuovo humbucker Fender Wide Range al manico. Nonostante il nome, questo modello aveva poco a che vedere con la Telecaster Custom originale. Su un nuovo battipenna nero, più grande del precedente, spiccavano uno switch a tre posizioni e quattro manopole. Il classico ponte a tre sellette, usato per i primissimi modelli, venne sostituito in poco tempo da uno a sei sellette simile a quello delle Stratocaster hard-tail. Il nuovo “tiltable guitar neck incorporating thrust absorbing pivot and locking elements”, conosciuto anche con il nome di Tilt-Neck o Micro-Tilt, brevettato da Leo Fender con l’aiuto di Freddie Tavares nel 1970, permetteva di modificare l'inclinazione del manico tramite una chiava a brugola inserita in un foro nel neck plate. La curvatura del manico poteva essere modificata tramite un nuovo truss rod cui si accedeva tramite una sua sporgenza a forma di proiettile - da cui il termine bullet truss rod - all'altezza del capotasto, il tutto senza smontare il manico. Inoltre, a differenza della prima Telecaster Custom, era disponibile sia nella versione versione 1-piece maple neck, sia in quella con la tastiera in palissandro.
Telecaster Thinline
La Telecaster Thinline, versione hollow-body della storica chitarra solid-body Fender, venne presentata nel luglio del 1968 e comparve nell'edizione di novembre 1968 della rivista Fender Facts.
Il prototipo, costruito da Philip Kubicki, era stato progettato da Roger Rossmeisl, del reparto Ricerca & Sviluppo, che già aveva disegnato la Fender Coronado, aiutato da Virgilio Simoni, a capo del reparto Blank, Body and Sanding.
Ma a chi venne l'idea di costruire questo modello? In un'intervista rilasciata a Rick Batey per Guitar & Bass del 2015, Philip Kubicki dichiarò che la richiesta arrivava dal basso, dal settore vendite, come già successo per altri strumenti Fender: «Roger didn’t think of it. It came down from above. We weren’t free to think for ourselves, we weren’t hired to think about new models. The ideas came from the people that sell them. You know, they might say ‘I want an electric that sells for $125’. It wasn’t something that I or even Roger generated».
Il prototipo, costruito da Philip Kubicki, era stato progettato da Roger Rossmeisl, del reparto Ricerca & Sviluppo, che già aveva disegnato la Fender Coronado, aiutato da Virgilio Simoni, a capo del reparto Blank, Body and Sanding.
Ma a chi venne l'idea di costruire questo modello? In un'intervista rilasciata a Rick Batey per Guitar & Bass del 2015, Philip Kubicki dichiarò che la richiesta arrivava dal basso, dal settore vendite, come già successo per altri strumenti Fender: «Roger didn’t think of it. It came down from above. We weren’t free to think for ourselves, we weren’t hired to think about new models. The ideas came from the people that sell them. You know, they might say ‘I want an electric that sells for $125’. It wasn’t something that I or even Roger generated».
Di sicuro, dopo la cessione alla CBS, la Fender cercò di capire quale modello solid-body potesse essere convertito in hollow-body. Ovviamente la Stratocaster non poteva essere presa in considerazione perché il corpo aveva troppe curve, per cui la scelta cadde sulla Telecaster.
Già nel 1966 era stata costruita una chitarra, mai entrata in produzione, che aveva il corpo (cavo e con doppio binding) della Telecaster, il manico della Jazzmaster e il vibrato della Mustang.
All'inizio del 1967 Roger Rossmeisl e Virgilio Simoni costruirono un primo prototipo. Lo strumento, che non entrò mai in produzione, aveva il corpo completamente cavo, con top in abete rosso e fondo in zebrano. Nel 1967, per alleggerire il pesante corpo in frassino della Telecaster, furono realizzate alcune "Smuggler's Tellies" il cui corpo era caratterizzato da piccole cavità nascoste sotto il battipenna, ma non ebbero molto successo.
Già nel 1966 era stata costruita una chitarra, mai entrata in produzione, che aveva il corpo (cavo e con doppio binding) della Telecaster, il manico della Jazzmaster e il vibrato della Mustang.
All'inizio del 1967 Roger Rossmeisl e Virgilio Simoni costruirono un primo prototipo. Lo strumento, che non entrò mai in produzione, aveva il corpo completamente cavo, con top in abete rosso e fondo in zebrano. Nel 1967, per alleggerire il pesante corpo in frassino della Telecaster, furono realizzate alcune "Smuggler's Tellies" il cui corpo era caratterizzato da piccole cavità nascoste sotto il battipenna, ma non ebbero molto successo.
Il prototipo definitivo venne disegnato nel 1968 sfruttando una tecnica che Rossmeisl che aveva elaborato quando lavorava in Rickenbacker. Il corpo veniva scavato nella parte posteriore, aggiungendo un taglio a forma di grossa "f" sul lato anteriore, e veniva "tappato" con una sottile lamina dello stesso legno. «The body was carved out in the back on the f-hole side, and then the f-hole was machined in, then a matching back was glued on so it looked like a solidbody», raccontò Philip Kubicki a Rick Batey.
Il corpo del prototipo era in mogano: «The first one was mahogany, and as the guitar was mostly a stock item, we had a production body. I mean, why should I route something out from scratch when I could just get it from the floor?», dichiarò Philip. Il prototipo piacque così tanto che la nuova Telecaster Thinline venne commercializzata sia col corpo in frassino, sia con quello in mogano. Aveva un battipenna più grande e pesava circa la metà delle normali Telecaster. Per il resto, manico, hardware ed elettronica erano identici a quelli della Telecaster normale.
Il corpo del prototipo era in mogano: «The first one was mahogany, and as the guitar was mostly a stock item, we had a production body. I mean, why should I route something out from scratch when I could just get it from the floor?», dichiarò Philip. Il prototipo piacque così tanto che la nuova Telecaster Thinline venne commercializzata sia col corpo in frassino, sia con quello in mogano. Aveva un battipenna più grande e pesava circa la metà delle normali Telecaster. Per il resto, manico, hardware ed elettronica erano identici a quelli della Telecaster normale.
La Telecaster Thinline venne presentata nel luglio del 1968 e comparve nell'edizione di novembre 1968 della rivista Fender Facts, nelle due versioni con il corpo in frassino o in mogano, dalla finitura Natural, entrambe con manico maple cap, ma, stranamente, non comparve sul catalogo del 1969. Verso la fine del 1968 era disponibile anche nella finitura 3-Color Sunburst come opzione standard, oltre ai Custom Color che potevano essere scelti con un sovrapprezzo del 5%, e il manico tornò ad essere 1-piece maple, mentre, nel 1969, venne aggiunta, su richiesta, la tastiera in palissandro.
Alla fine del 1971 la Telecaster Thinline venne ridisegnata con due pickup Fender Wide Range, un ponte fisso a sei sellette che ricordava quello delle Stratocaster hard-tail e con tilt-neck, e solo nella versione 1-piece maple neck.
Alla fine del 1971 la Telecaster Thinline venne ridisegnata con due pickup Fender Wide Range, un ponte fisso a sei sellette che ricordava quello delle Stratocaster hard-tail e con tilt-neck, e solo nella versione 1-piece maple neck.
Telcaster Deluxe
Apparsa per la prima volta sul catalogo del 1973, la Telecaster Deluxe era la terza con gli humbucker e rappresentava il modello di punta delle Fender Telecaster. Può essere considerato un modello ibrido, in quanto, pur mantenendo la stessa forma del corpo delle altre Telecaster, aveva il contour posteriore e il palettone come la Stratocaster, due humbucker Fender Wide Range come la seconda Thinline, un battipenna allungato con switch a tre vie e quattro manopole come la Custom, bullet truss rod, tilt neck e ponte a sei sellette, e, su richiesta, poteva essere munita di barra del vibrato. Era disponibile solo nella versione 1-piece maple neck.
Note Conclusive
Nonostante l'innovazione degli humbucker, le tre Telecaster CBS con i Fender Wide Range non riuscirono ad attrarre i musicisti legati al suono Gibson. La Thinline andò fuori produzione nel 1979, mentre la Custom e la Deluxe all'inizio del 1981. La gestione CBS che puntava sulla produzione in larga scala, più che sul controllo qualità, insieme ad un aumento dei prezzi dovuto anche all'inflazione generale e al valore del dollaro che non facilitava le esportazioni, fece diminuire molto le vendite degli strumenti Fender negli anni '70.