Alla fine del 1952 Leo Fender modificò l’elettronica della Telecaster, sostituendo il blend con un controllo di tono. In questo modo in prima posizione si attivava il pickup al ponte associato al controllo di tono, nella posizione centrale quello al manico con il controllo di tono, e in terza posizione quello al manico con il condensatore che tagliava ulteriormente gli alti, per ottenere l’effetto “deep rhythm” che piaceva a Leo. Causalmente i chitarristi scoprirono che, grazie a questo wiring, lasciando in sospeso il selettore tra le prime due posizioni potevano combinare i due pickup e ottenere dei suoni inaspettati.
Un’altra modifica importante riguardava il manico: le prime Esquire/Broadcaster/Nocaster/Telecaster avevano uno spesso manico dal profilo a “V” molto pronunciato, chiamato anche “boat neck”, che consentiva di premere facilmente il pollice sulla corda del mi basso, ma all’inizio del 1951 il profilo assunse una forma molto più arrotondata. Molti attribuiscono questa modifica ai suggerimenti che arrivavano a Leo dai maestri di violino, secondo cui il nuovo profilo avrebbe permesso di sfruttare meglio un approccio tecnico allo strumento più classico. Nel 1953 la Fender iniziò ad usare manici più grossi chiamati comunemente “baseball bat”. Nel corso del 1956 i manici dal profilo soft “V”, detto così perché meno accentuato di quelli del 1950, iniziarono a sostituire gradualmente quelli più arrotondati. Tuttavia nel 1957 il profilo a “V” tornò ad essere molto marcato. All’inizio del 1958 i manici erano maggiormente piatti e arrotondati, pur mantenendo un “V” feel, ma alla fine dell’anno un profilo molto più piatto venne adottato sulle Telecaster.
Il battipenna, che era stato nero fino all’inizio dell’estate del 1954, cambiò in bianco in tempo per il NAMM estivo, anche se sui volantini pubblicitari degli anni ’50 Don Randall continuò a mostrare il battipenna nero perché riteneva che fosse più fotogenico, e la finitura, da “butterscotch” diventò leggermente più chiara per esaltare le venature del frassino.
Con l'avvento del rock'n'roll la richiesta di colori alternativi alla finitura standard aumentò, spingendo la Fender ad inserire, nel catalogo del 1956, la possibilità di avere una Telecaster Custom Color pagando un sovrapprezzo del 5%.
Nell'estate del 1958 la Fender presentò la Jazzmaster, la sua prima chitarra dotata di tastiera in palissandro incollata sul manico in acero. Come ricordato da Freddie Tavares, la richiesta arrivò direttamente dalla Fender Sales: «Our distributors, which were a different entity, would come up from time to time with suggestions because they had their ideas and thought on marketing. They wanted a rosewood fingerboard. They said ‘everybody else has one, why can't we have one?’».
I poli dei primi lead pickup erano “flat”; tuttavia alcune Telecaster uscivano dalla fabbrica con un suono sbilanciato e con il mi basso troppo potente, a causa di una produzione ancora non molto costante, e Leo Fender rimediò sfalsando l’altezza dei poli magnetici dalla metà del 1955. Tuttavia, se il suono era ora più bilanciato, era anche più aspro.
Le sellette del ponte dei primissimi modelli erano in acciaio anodizzato, sostituito, tra la fine del 1950 e la fine del 1954, da quelle in ottone. Alla fine del 1958 la Fender iniziò ad usare delle sellette filettate con una massa minore e, per poco più di un anno, le corde non furono più fatte passare attraverso il corpo, ma bloccate direttamente sulla piastra del ponte. Questo, insieme ai pickup con i poli sfalsati, rese il suono delle Telecaster della fine degli anni ’50 il più aspro e tagliente di tutto il periodo pre-CBS.
Un’altra modifica importante riguardava il manico: le prime Esquire/Broadcaster/Nocaster/Telecaster avevano uno spesso manico dal profilo a “V” molto pronunciato, chiamato anche “boat neck”, che consentiva di premere facilmente il pollice sulla corda del mi basso, ma all’inizio del 1951 il profilo assunse una forma molto più arrotondata. Molti attribuiscono questa modifica ai suggerimenti che arrivavano a Leo dai maestri di violino, secondo cui il nuovo profilo avrebbe permesso di sfruttare meglio un approccio tecnico allo strumento più classico. Nel 1953 la Fender iniziò ad usare manici più grossi chiamati comunemente “baseball bat”. Nel corso del 1956 i manici dal profilo soft “V”, detto così perché meno accentuato di quelli del 1950, iniziarono a sostituire gradualmente quelli più arrotondati. Tuttavia nel 1957 il profilo a “V” tornò ad essere molto marcato. All’inizio del 1958 i manici erano maggiormente piatti e arrotondati, pur mantenendo un “V” feel, ma alla fine dell’anno un profilo molto più piatto venne adottato sulle Telecaster.
Il battipenna, che era stato nero fino all’inizio dell’estate del 1954, cambiò in bianco in tempo per il NAMM estivo, anche se sui volantini pubblicitari degli anni ’50 Don Randall continuò a mostrare il battipenna nero perché riteneva che fosse più fotogenico, e la finitura, da “butterscotch” diventò leggermente più chiara per esaltare le venature del frassino.
Con l'avvento del rock'n'roll la richiesta di colori alternativi alla finitura standard aumentò, spingendo la Fender ad inserire, nel catalogo del 1956, la possibilità di avere una Telecaster Custom Color pagando un sovrapprezzo del 5%.
Nell'estate del 1958 la Fender presentò la Jazzmaster, la sua prima chitarra dotata di tastiera in palissandro incollata sul manico in acero. Come ricordato da Freddie Tavares, la richiesta arrivò direttamente dalla Fender Sales: «Our distributors, which were a different entity, would come up from time to time with suggestions because they had their ideas and thought on marketing. They wanted a rosewood fingerboard. They said ‘everybody else has one, why can't we have one?’».
I poli dei primi lead pickup erano “flat”; tuttavia alcune Telecaster uscivano dalla fabbrica con un suono sbilanciato e con il mi basso troppo potente, a causa di una produzione ancora non molto costante, e Leo Fender rimediò sfalsando l’altezza dei poli magnetici dalla metà del 1955. Tuttavia, se il suono era ora più bilanciato, era anche più aspro.
Le sellette del ponte dei primissimi modelli erano in acciaio anodizzato, sostituito, tra la fine del 1950 e la fine del 1954, da quelle in ottone. Alla fine del 1958 la Fender iniziò ad usare delle sellette filettate con una massa minore e, per poco più di un anno, le corde non furono più fatte passare attraverso il corpo, ma bloccate direttamente sulla piastra del ponte. Questo, insieme ai pickup con i poli sfalsati, rese il suono delle Telecaster della fine degli anni ’50 il più aspro e tagliente di tutto il periodo pre-CBS.
Nell'estate del 1959, in seguito alle reazioni positive alla nuova Jazzmaster, anche la Telecaster adottò la tastiera in palissandro, probabilmente a causa di qualche lamentela per l'aspetto usurato che assumeva la tastiera in acero laccato dopo un intenso utilizzo. Poiché il truss rod delle nuove Telecaster era inserito in una scanalatura nel manico che veniva coperta dalla tastiera, le chitarre erano prive di walnut plug e skunk stripe.
Tuttavia alcune Telecaster con la tastiera in acero laminato (maple-cap) furono ancora realizzate, su richiesta di alcuni musicisti, nei primi anni '60, e tornarono disponibili su catalogo, nel 1967, con un sovrapprezzo del 5%. All'inizio del 1969 i manici maple-cap iniziarono ad essere sostituiti gradualmente da quelli 1-piece maple, disponibili sempre su richiesta, di conseguenza cambiò nuovamente il metodo di inserimento del truss rod e tornarono nuovamente lo skunk stripe e il walnut plug. Ovviamente, per ottimizzare la produzione, il truss rod sarebbe stato inserito dalla parte posteriore anche nei manici con tastiera in palissandro, il che spiega perché anche questi manici avevano skunk stripe e walnut plug.
Tuttavia alcune Telecaster con la tastiera in acero laminato (maple-cap) furono ancora realizzate, su richiesta di alcuni musicisti, nei primi anni '60, e tornarono disponibili su catalogo, nel 1967, con un sovrapprezzo del 5%. All'inizio del 1969 i manici maple-cap iniziarono ad essere sostituiti gradualmente da quelli 1-piece maple, disponibili sempre su richiesta, di conseguenza cambiò nuovamente il metodo di inserimento del truss rod e tornarono nuovamente lo skunk stripe e il walnut plug. Ovviamente, per ottimizzare la produzione, il truss rod sarebbe stato inserito dalla parte posteriore anche nei manici con tastiera in palissandro, il che spiega perché anche questi manici avevano skunk stripe e walnut plug.
Dopo l'acquisizione della Fender Musical Instruments e della Fender Sales da parte della CBS (Columbia Broadcasting System) il 5 Gennaio del 1965, altre modifiche furono gradualmente apportate alla Telecaster.
Se per le Stratocaster l'emblema di questa transizione fu il passaggio al palettone nel dicembre del 1965, per la Telecaster l'anno di svolta fu il 1967, quando il wiring degli anni '50 venne sostituito da un nuovo circuito che consentiva la combinazione dei due pickup, le meccaniche Fender Keys presero il posto delle Kluson e il Black Logo (chiamato spesso anche CBS Logo o TV Logo) comparve per la prima volta sulla paletta delle Telecaster standard. Gradualmente la Fender/CBS iniziò a sperimentare nuove finiture “thick-skin high-gloss” al poliestere, più adatte alla produzione di massa, come alternativa alle più fragili e dispendiose finiture alla nitrocellulosa.
L'Esquire a singolo pickup andò fuori produzione alla fine del 1969 perché ormai i musicisti preferivano la Telecaster e l'Esquire vendeva poco.
Se per le Stratocaster l'emblema di questa transizione fu il passaggio al palettone nel dicembre del 1965, per la Telecaster l'anno di svolta fu il 1967, quando il wiring degli anni '50 venne sostituito da un nuovo circuito che consentiva la combinazione dei due pickup, le meccaniche Fender Keys presero il posto delle Kluson e il Black Logo (chiamato spesso anche CBS Logo o TV Logo) comparve per la prima volta sulla paletta delle Telecaster standard. Gradualmente la Fender/CBS iniziò a sperimentare nuove finiture “thick-skin high-gloss” al poliestere, più adatte alla produzione di massa, come alternativa alle più fragili e dispendiose finiture alla nitrocellulosa.
L'Esquire a singolo pickup andò fuori produzione alla fine del 1969 perché ormai i musicisti preferivano la Telecaster e l'Esquire vendeva poco.
Paisley e Blue Flower
Nel 1968, cavalcando il flower-power, la Fender presentò due nuove finiture, il Paisley Red e il Blue Flower: “Paisley Red Pulsates with every beat and swirls in a blinding carousel of color forms and tones” and “Blue Flower bursts forth in a dazzling array of subtle purple and green patterns”. Il Paisley era un disegno ottenuto utilizzando il boteh o buta, un motivo vegetale a forma di goccia, di origine persiana, tornato di moda per la sua similitudine con i pattern psichedelici tipici dell'LSD. Entrambe le finiture venivano realizzate in modo molto semplice: si applicava sul top e sul back del body e sul battipenna un foglio sottile su cui erano disegnati rispettivamente le "gocce persiane" o i fiori; una vernice, rosa per la Paisley e blu per la Blue Flower, veniva spruzzata ai lati per dare l'effetto burst e il tutto veniva protetto con un trasparente.
La Telecaster Paisley diventò famosa perché suonata molte volte da James Burton, storico chitarrista di Elvis.
La Telecaster Paisley diventò famosa perché suonata molte volte da James Burton, storico chitarrista di Elvis.