Classic Series
Nel 1999 l'economica Classic Series, made in Mexico, destinata a un successo ben oltre le aspettative, le cui chitarre riprendevano le caratteristiche principali degli anni '50, '60 e '70, prese il posto delle giapponesi Colletables.
La '50s Stratocaster, la '60s Stratocaster e la '70s Stratocaster avevano tutte pickup in Alnico con poli sfalsati, ponti vintage style (anche la 70's aveva le sellette bent steel!) tastiere molto curve (7,25 pollici) e tasti vintage style. Neck plate a quattro viti, paletta piccola con Spaghetti Logo per la '50s e per la '60s, neck plate a tre viti, palettone con Black CBS Logo e bullet truss rod, ovviamente, per la '70s.
A parte la '70s che aveva il corpo in frassino, la '50s e la '60s avevano il corpo in tulip poplar fino alla metà del 2002, quando venne sostituito dall'ontano (che tuttavia era già impiegato per le finiture sunburst).
Le normali Classic Stratocaster, dalla finitura in poliestere, furono affiancate dalla '50s Stratocaster Lacquer e dalla '60s Stratocaster Lacquer, nitro finished, nell'estate del 2013.
Anche nella Classic Series, come in altre serie messicane, il palissandro venne sostituito, nella metà del 2017, con il Pau Ferro, in seguito alle norme più restrittive imposte dal CITES.
La '50s Stratocaster, la '60s Stratocaster e la '70s Stratocaster avevano tutte pickup in Alnico con poli sfalsati, ponti vintage style (anche la 70's aveva le sellette bent steel!) tastiere molto curve (7,25 pollici) e tasti vintage style. Neck plate a quattro viti, paletta piccola con Spaghetti Logo per la '50s e per la '60s, neck plate a tre viti, palettone con Black CBS Logo e bullet truss rod, ovviamente, per la '70s.
A parte la '70s che aveva il corpo in frassino, la '50s e la '60s avevano il corpo in tulip poplar fino alla metà del 2002, quando venne sostituito dall'ontano (che tuttavia era già impiegato per le finiture sunburst).
Le normali Classic Stratocaster, dalla finitura in poliestere, furono affiancate dalla '50s Stratocaster Lacquer e dalla '60s Stratocaster Lacquer, nitro finished, nell'estate del 2013.
Anche nella Classic Series, come in altre serie messicane, il palissandro venne sostituito, nella metà del 2017, con il Pau Ferro, in seguito alle norme più restrittive imposte dal CITES.
Classic Player Series
Nel 2006 furono introdotte la Classic Player '50s Stratocaster e la Classic Player '60s Stratocaster: questa serie messicana, sfruttando il know-how del Custom Shop, si ispirava alle Stratocaster vintage, alle quali la Fender aggiungeva un pizzico di modernità, come tasti più grandi, tastiere quasi piatte e un ponte 2-point con sellette vintage style.
Questa serie ha portato sempre molta confusione a causa del neck plate recante l'incisione "Custom Shop Designed", facendo credere a molti chitarristi poco esperti nel campo Fender di avere tra le mani una Custom Shop... made in Mexico! In realtà la Classic Player Custom Shop esisteva (1998-2005), ma era una chitarra completamente diversa.
Sulla '50s spiccavano i single-coil Original ’57/’62 (centrale reverse wound/reverse polarity per la riduzione del fruscio) e le meccaniche locking tuners vintage style.
La '60s montava invece i Custom '69 Single-Coil Strat Pickups. C’è sempre stata molta confusione su questi pickup, alimentata anche dal servizio clienti della Fender che spesso dava risposte contrastanti, dichiarando, a volte, che si trattava proprio dei Custom ’69 fatti dal Custom Shop e, altre volte, che non erano pickup Custom Shop, ma fatti con gli stessi materiali e con le stesse specifiche di quelli del Custom Shop. In realtà, leggendo le caratteristiche della Classic Player ‘60s rilasciate dalla stessa Fender nel 2006, si legge chiaramente che “Custom Shop Custom ‘69”.
Tuttavia, nulla può escludere che nel tempo la Fender abbia cambiato qualcosa. Molti sostengono questa ipotesi perché solo i pickup delle prime Classic Player '60 erano datati a mano e mostravano la scritta “AY” (che non indicava che erano avvolti a mano da Abigail Ybarra, ma semplicemente fatti dietro la sua supervisione), mentre i modelli successivi non avevano nessuna scritta. Questo però è molto improbabile, poiché i cataloghi hanno sempre riportato la dicitura “’69 Strat pickups”.
È interessante notare come i cataloghi pubblicati fino al 2011 mostrassero la Classic Player ‘60s Stratocaster priva di string tree, mentre questa chitarra ne ha sempre avuto uno.
In entrambe le chitarre, i pickup erano controllati tramite uno switch a cinque vie speciale che consentiva di utilizzare la combinazione manico/ponte nella posizione 4.
Questa serie ha portato sempre molta confusione a causa del neck plate recante l'incisione "Custom Shop Designed", facendo credere a molti chitarristi poco esperti nel campo Fender di avere tra le mani una Custom Shop... made in Mexico! In realtà la Classic Player Custom Shop esisteva (1998-2005), ma era una chitarra completamente diversa.
Sulla '50s spiccavano i single-coil Original ’57/’62 (centrale reverse wound/reverse polarity per la riduzione del fruscio) e le meccaniche locking tuners vintage style.
La '60s montava invece i Custom '69 Single-Coil Strat Pickups. C’è sempre stata molta confusione su questi pickup, alimentata anche dal servizio clienti della Fender che spesso dava risposte contrastanti, dichiarando, a volte, che si trattava proprio dei Custom ’69 fatti dal Custom Shop e, altre volte, che non erano pickup Custom Shop, ma fatti con gli stessi materiali e con le stesse specifiche di quelli del Custom Shop. In realtà, leggendo le caratteristiche della Classic Player ‘60s rilasciate dalla stessa Fender nel 2006, si legge chiaramente che “Custom Shop Custom ‘69”.
Tuttavia, nulla può escludere che nel tempo la Fender abbia cambiato qualcosa. Molti sostengono questa ipotesi perché solo i pickup delle prime Classic Player '60 erano datati a mano e mostravano la scritta “AY” (che non indicava che erano avvolti a mano da Abigail Ybarra, ma semplicemente fatti dietro la sua supervisione), mentre i modelli successivi non avevano nessuna scritta. Questo però è molto improbabile, poiché i cataloghi hanno sempre riportato la dicitura “’69 Strat pickups”.
È interessante notare come i cataloghi pubblicati fino al 2011 mostrassero la Classic Player ‘60s Stratocaster priva di string tree, mentre questa chitarra ne ha sempre avuto uno.
In entrambe le chitarre, i pickup erano controllati tramite uno switch a cinque vie speciale che consentiva di utilizzare la combinazione manico/ponte nella posizione 4.
Road Worn Series
Sempre seguendo le orme del vintage, la Fender presentò nel 2009 la sua Road Worn Series, composta dai modelli Road Worn '50s e Road Worn '60s Stratocaster, versioni economiche delle controparti "relic" del custom shop, ma comunque ben fatte: finiture alla nitrocellulosa (senza fondo poly), tasti 6105, tre Tex-Mex e plastiche invecchiate. «Beaten, bruised and even burned», così le descriveva il catalogo Fender.
Tra il 2011 e il 2012 la Fender produsse anche le Road Worn Player che, come dice il nome, erano più "player-friendly", più vicine alle esigenze dei chitarristi. Pur mantenendo un aspetto vissuto, quindi, avevano una tastiera più piatta e un manico più sottile. Al posto dei Tex Mex montavano i Texas Special e un Seymour Duncan Pearly Gates Plus nella versione HSS.
Tra il 2011 e il 2012 la Fender produsse anche le Road Worn Player che, come dice il nome, erano più "player-friendly", più vicine alle esigenze dei chitarristi. Pur mantenendo un aspetto vissuto, quindi, avevano una tastiera più piatta e un manico più sottile. Al posto dei Tex Mex montavano i Texas Special e un Seymour Duncan Pearly Gates Plus nella versione HSS.
Serie Vintera ans Vintera II
Nell'estate del 2019 la serie Vintera, che probabilmente doveva il suo nome al motto "vintage style for modern era", prese il posto delle storiche Classic e Classic Player, inserendosi nel catalogo delle Stratocaster made in Mexico con modelli low-cost che riprendevano le caratteristiche principali degli anni '50, '60 e '70, riproducendo finiture classiche e manici storicamente corretti. A queste si affiancavano le versioni Vintera Modified, disponibili nelle versioni '50s e '60s, più vicine alle esigenze del chitarrista, grazie a manici con profili Modern "C", tastiere con raggi da 9,5 pollici e tasti medium jumbo a cui erano affiancate nuove possibilità timbriche grazie allo switch S-1 che permetteva di aggiungere il pickup al manico nelle posizioni 1 e 2.
Nelle Vintera i pickup erano stati ri-progettati da Tim Shaw rifacendosi caratteristiche timbriche peculiari delle rispettive epoche di riferimento, mentre quelli della versione Modified erano stati modificati per avere un output maggiore.
Tuttavia era chiaro che alla serie Vintera, che racchiudeva le chitarre messicane dal sapore vintage, presentata al NAMM estivo del 2019, mancavano le Road Worn, che erano rimaste, temporaneamente, una serie separata. Era però solo una questione di tempo: infatti, nell'agosto del 2020, la Fender ha annunciato le nuove Vintera Road Worn '50s Stratocaster e Vintera Road Worn '60s Stratocaster, che sarebbero state disponibili dal 10 settembre. Le nuove chitarre avevano le stesse specifiche delle Vintera "standard", ma avevano una finitura "invecchiata" migliore e più credibile di quella della vecchia serie Road Worn.
Nelle Vintera i pickup erano stati ri-progettati da Tim Shaw rifacendosi caratteristiche timbriche peculiari delle rispettive epoche di riferimento, mentre quelli della versione Modified erano stati modificati per avere un output maggiore.
Tuttavia era chiaro che alla serie Vintera, che racchiudeva le chitarre messicane dal sapore vintage, presentata al NAMM estivo del 2019, mancavano le Road Worn, che erano rimaste, temporaneamente, una serie separata. Era però solo una questione di tempo: infatti, nell'agosto del 2020, la Fender ha annunciato le nuove Vintera Road Worn '50s Stratocaster e Vintera Road Worn '60s Stratocaster, che sarebbero state disponibili dal 10 settembre. Le nuove chitarre avevano le stesse specifiche delle Vintera "standard", ma avevano una finitura "invecchiata" migliore e più credibile di quella della vecchia serie Road Worn.
Nel settembre 2023, la Fender lanciò ufficialmente la Serie Vintera II, che comprendeva una gamma di chitarre e bassi dallo stile vintage rinnovata, con una nuova selezione di classiche finiture Fender, reintroducendo la tastiera in palissandro al posto di quella in pau ferro della precedente serie Vintera.
Tutti i modelli della serie presentavano un profilo del manico leggermente differente, nuovi tasti vintage tall, pickup ridisegnati e modelli completamente nuovi come il Bass VI, la Tele Deluxe con vibrato e una Mustang con manico in acero. |
Tutti i nuovi strumenti Vintera II avevano un corpo in ontano ad eccezione della Thinline Telecaster che aveva un corpo semi-hollow in frassino, che negli ultimi anni era stato relegato ai modelli di punta.
Per pubblicizzare la nuova serie, la Fender lanciò la campagna video “Best of the Decades”, oltre a vignette di artisti ispirate alle epoche passate. In questi video musicisti contemporanei e artisti storici eseguivano brani iconici degli anni ‘50, ‘60 e ‘70.
Inoltre, sui propri canali social la Fender condivise la serie di video “History in a Hot Minute”, che presentava in 60 secondi la storia dei sui strumenti iconici dei decenni passati.
Il 20 settembre, per celebrare il lancio della nuova serie, la Fender riportò in vita per una sola notte l'iconico Marquee Club di Londra - una sala da concerto leggendaria fondata nel 1958 che ha ospitato artisti come Jimi Hendrix, Rolling Stones, Sex Pistols, Genesis e Jethro Tull - con uno spettacolo esclusivo di Soft Play, Nova Twins e Lambrini Girls. L'evento si è concluso com un DJ set di Simone Marie dei Primal Scream.
Per pubblicizzare la nuova serie, la Fender lanciò la campagna video “Best of the Decades”, oltre a vignette di artisti ispirate alle epoche passate. In questi video musicisti contemporanei e artisti storici eseguivano brani iconici degli anni ‘50, ‘60 e ‘70.
Inoltre, sui propri canali social la Fender condivise la serie di video “History in a Hot Minute”, che presentava in 60 secondi la storia dei sui strumenti iconici dei decenni passati.
Il 20 settembre, per celebrare il lancio della nuova serie, la Fender riportò in vita per una sola notte l'iconico Marquee Club di Londra - una sala da concerto leggendaria fondata nel 1958 che ha ospitato artisti come Jimi Hendrix, Rolling Stones, Sex Pistols, Genesis e Jethro Tull - con uno spettacolo esclusivo di Soft Play, Nova Twins e Lambrini Girls. L'evento si è concluso com un DJ set di Simone Marie dei Primal Scream.
Antonio Calvosa