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storia della Stratocaster
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Ensenada: il made in Mexico Fender

Ensenada
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La fabbrica di EnsenadaLa fabbrica di Ensenada
Fin dai tempi di Leo, nelle fabbriche Fender avevano sempre lavorato operai di origine ispanica, come i mitici Tadeo Gomez, Lilly Sanchez o Abigail Ybarra, per cui l'apertura dello stabilimento messicano di Ensenada, Baja California, in fondo non deve sorprendere molto, soprattutto perché dista solo 200 miglia dalla fabbrica statunitense di Corona.
La nuova fabbrica aprì il 6 maggio del 1987. Un ruolo chiave nel suo sviluppo lo ebbero alcuni dipendenti della Fender Japan, che, tramite la joint venture F&F, istruirono gli operai della nuova fabbrica. Bill Mendello, intervistato nel 2011, ricordava: «Fujigen brought their machinery with them, plus five or six people. We opened up our Mexican operation, and Fujigen trained the people, using their techniques. So the manufacture of guitars in Mexico was more Japanese-like than it was US-like. We had a few people from USA help them, but for the most part the training, the techinques, the painting, all were Japanese».
Inizialmente, data la vicinanza tra Corona ed Ensenada, c'era un tale scambio di risorse umane e di componenti, che spesso accadeva che una chitarra nasceva negli Stati Uniti per essere poi completata in Messico e, di conseguenza, definire la nazionalità di una Stratocaster era molto difficile, tanto che alcune Stratocaster costruite in Messico negli anni '90, le "California", potevano essere definite in realtà degli strumenti ibridi USA/Mexico.
Già nel 1991 apparvero le prime chitarre con la decal "MADE IN MEXICO", che non erano però solo delle Stratocaster fatte su specifiche Fender, come accadeva per le Squier, ma erano esse stesse delle vere e proprie Fender costruite da operai Fender con macchinari Fender, per cui era possibile acquistare una Stratocaster di qualità ad un prezzo conveniente, anche se, ovviamente, il top della produzione era statunitense perché era negli U.S.A. che restavano i legni e i componenti migliori.
​L'11 febbraio del 1994 un brutto incendio colpì la fabbrica messicana. Il presidente Bill Schultz ricordò così quell'incidente: «We were relieved that none of our employees sustained injuries, but the instantaneous destruction of the years of work that went into establishing this plant was overpowering». Tuttavia in poco più di cento giorni la Fender costruì una nuova fabbrica grande il doppio della precedente: «Fender's ability to so quickly rebound from this disaster is a strong testimony to our quality workforce in Mexico, for without their help, assistance, and understanding, this accomplishment would not have been possible», dichiarò Bill.

Tra le serie prime serie messicane vanno ricordate la Standard Series, la cui capostipite, la Standard Stratocaster, era la risposta economica all'American Standard, la Special Series e la Deluxe Series, oltre le varie chitarre d'ispirazione vintage, come la Classic Series o la Road Worn, o quelle ibride vintage/moderne, come la Classic Player Series, oltre a numerose Artist.
​
  1. Standard Series & Player Series
  2. Special Series & Deluxe Series
  3. Classic Series, Classic Player, Vintera & Road Worn
  4. Le Stratocaster "ibride" degli anni '90
Antonio Calvosa
Qualcuno potrebbe storcere un po' il naso nel vedere l'origine dei corpi delle MIM, costituiti da più blocchi di legno con un top e un back impiallacciato
Qualcuno potrebbe storcere un po' il naso nel vedere l'origine dei corpi delle MIM, costituiti da più blocchi di legno con un top e un back impiallacciato
In questa foto si vede benissimo la presenza di più blocchi su una made in Mexico
In questa foto si vede benissimo la presenza di più blocchi su una made in Mexico
Se si fa attenzione, si vede il sottile foglio di legno usato per impiallacciare la chitarra
Se si fa attenzione, si vede il sottile foglio di legno usato per impiallacciare la chitarra

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