La Special Series
Quelle appartenenti alla Special Series e alla Deluxe Series possono essere considerate delle versioni "premium" delle Stratocaster made in Mexico.
La Tex-Mex Stratocaster e la Tex-Mex Strat Special, che si differenziava dalla precedente per la presenza di un humbucker al ponte, erano chitarre il cui corpo proveniva dalla fabbrica di Corona, ma che veniva levigato e rifinito al poliestere ad Ensenada; era costituito da più parti di tulip poplar nascoste da una top e un back impiallacciato, almeno nei modelli sunburst.
I loro pickup Tex-Mex, economici ma in Alnico, non ceramici come quelli presenti sulla Standard, avevano i poli sfalsati ed erano ben equilibrati. Da un lato questi pickup ricordavano i Custom Shop Texas Special, ma mentre quest'ultimi avevano top e bottom plates in fibra vulcanizzata, avvolgimenti in plain enamel e venivano immersi nella cera, i Tex Mex ricordavano più i pickup giapponesi economici, con top e back in plastica, nessuna immersione nella cera, ma superavvolti per avere un suono più "grosso". «They're very high output, very punchy, with a lot of guts. But they still have the high-end sparkle that a strat should. They're extremely aggressive, but not over the top», disse Mike Lewis, direttore del marketing Fender.
La Tex Mex Stratocaster, che a differenza della Standard aveva lo Spaghetti logo, le meccaniche vintage style slotted e le sellette con doppia incisione "FENDER" invertita (che poteva far pensare che fossero state fabbricate negli USA), dava proprio l'idea di una Stratocaster degli anni '60, ma i suoi tasti medium jumbo e la sua tastiera quasi piatta la rendevano al tempo stesso più moderna.
La Tex Mex piacque così tanto a Jimmie Vaughan, che la scelse come base per la sua Jimmie Vaughan Tex-Mex.
La Tex-Mex Stratocaster e la Tex-Mex Strat Special, che si differenziava dalla precedente per la presenza di un humbucker al ponte, erano chitarre il cui corpo proveniva dalla fabbrica di Corona, ma che veniva levigato e rifinito al poliestere ad Ensenada; era costituito da più parti di tulip poplar nascoste da una top e un back impiallacciato, almeno nei modelli sunburst.
I loro pickup Tex-Mex, economici ma in Alnico, non ceramici come quelli presenti sulla Standard, avevano i poli sfalsati ed erano ben equilibrati. Da un lato questi pickup ricordavano i Custom Shop Texas Special, ma mentre quest'ultimi avevano top e bottom plates in fibra vulcanizzata, avvolgimenti in plain enamel e venivano immersi nella cera, i Tex Mex ricordavano più i pickup giapponesi economici, con top e back in plastica, nessuna immersione nella cera, ma superavvolti per avere un suono più "grosso". «They're very high output, very punchy, with a lot of guts. But they still have the high-end sparkle that a strat should. They're extremely aggressive, but not over the top», disse Mike Lewis, direttore del marketing Fender.
La Tex Mex Stratocaster, che a differenza della Standard aveva lo Spaghetti logo, le meccaniche vintage style slotted e le sellette con doppia incisione "FENDER" invertita (che poteva far pensare che fossero state fabbricate negli USA), dava proprio l'idea di una Stratocaster degli anni '60, ma i suoi tasti medium jumbo e la sua tastiera quasi piatta la rendevano al tempo stesso più moderna.
La Tex Mex piacque così tanto a Jimmie Vaughan, che la scelse come base per la sua Jimmie Vaughan Tex-Mex.
La Deluxe Series
Le origini della serie Deluxe risale alla metà degli anni '90, quando la serie Squier Pro Tone era estremamente popolare. La fascia di prezzo delle Pro Tone era al stessa di alcune Fender messicane, per cui molti distributori iniziarono a chiedersi perché fossero Squier e non Fender. Per cui la Fender decise di spostare alcuni dei concetti della serie Squier Pro Tone - chitarra deluxe a basso prezzo - nella serie Fender Deluxe, la cui produzione iniziò nel 1997 nella fabbrica messicana di Ensenada.
Le Deluxe erano versioni "premium" della Standard, spesso munite di un'elettronica migliore, tra cui circuiti boost e pickup migliori. Tra le prime chitarre della serie vanno ricordate la Powerhouse Stratocaster e la Deluxe Super Strat, presentate nel 1997.
La prima montava dei Powerhouse Ultra-Quiet Single-Coil Strat Pickup, flat poles ma in Alnico, collegati ad un circuito Mid Boost (12dB), ed un quarto pickup fantoccio aggiuntivo per limitare il fruscio.
La Super Strat montava dei pickup Super Fat "Super" Strat, essenzialmente gli stessi dell'American Standard, ma leggermente superavvolti; erano controllati da classico switch a cinque vie e da un push pull che attivava il pickup al ponte nelle posizioni 4 e 5. Fu sostituita dalla Deluxe Players Strat che montava i Noiseless.
Le Deluxe erano versioni "premium" della Standard, spesso munite di un'elettronica migliore, tra cui circuiti boost e pickup migliori. Tra le prime chitarre della serie vanno ricordate la Powerhouse Stratocaster e la Deluxe Super Strat, presentate nel 1997.
La prima montava dei Powerhouse Ultra-Quiet Single-Coil Strat Pickup, flat poles ma in Alnico, collegati ad un circuito Mid Boost (12dB), ed un quarto pickup fantoccio aggiuntivo per limitare il fruscio.
La Super Strat montava dei pickup Super Fat "Super" Strat, essenzialmente gli stessi dell'American Standard, ma leggermente superavvolti; erano controllati da classico switch a cinque vie e da un push pull che attivava il pickup al ponte nelle posizioni 4 e 5. Fu sostituita dalla Deluxe Players Strat che montava i Noiseless.
Tra le Hot Rodded della serie Deluxe, presentate nel 2007, c'erano la Roadhouse Stratocaster, munita di tre Texas Special, da non confondere con la quasi omonima americana Roadhouse Strat, e la Lone Strat Stratocaster (da non confondere con l'americana Lone Strat Strat), distinguibile per la presenza di due Texas Special e di un humbucker: inizialmente il Seymour Duncan Pearly Gates Plus, e, dall'upgrade del 2014, il Fender Twin Head, splittabile grazie allo switch S-1 presente sulla manopola del volume.
Questa serie includeva anche chitarre "sperimentali", come la Big Block Stratocaster (2005-2006), nera, con battipenna cromato, manopole simili a quelle della Telecaster e grandi segnatasti rettangolari, e la Power Stratocaster del 2006, il cui Fishman Power Bridge, munito di Piezo, permetteva di avere un suono acustico.
Più moderne erano la Deluxe Stratocaster Plus Top with iOS Connettivity che permetteva di collegare la Fender ad un qualsiasi iOS Apple, e la Fender Fishman TriplePlay Stratocaster HSS, munita di un Seymour Duncan Pearly Gates Humbucking Pickup, di due single coil Vintage Noiseless e di uno speciale pickup Fishman Hex, che, insieme al TriplePlay D-pad controller e al TriplePlay wireless controller permetteva di inviare un segnale MIDI all'USB transceiver incluso e ad un computer.
Antonio Calvosa
Le varie connessioni della Fender Fishman TriplePlay Stratocaster