IL BUYOUT DEL 1985 E LA FENDER A BILL SCHULTZ
La pesante crisi che colpì l'industria della musica nei primi anni '80 spinse la CBS a gettare (finalmente) la spugna e a vendere la Fender. Ma quale sarebbe stato il destino dell'azienda tirata su da Leo? Alcuni possibili acquirenti avrebbero voluto spostare l'intera linea produttiva al di fuori degli Stati Uniti; altri avrebbero voluto ridimensionare l'azienda ad una semplice società di importazione e di promozione, riducendo il numero dei dipendenti ad una manciata di uomini. Tutte queste ipotesi erano così frustranti per tutti coloro i quali avevano dedicato la loro intera vita alla Fender e che avevano lavorato nei suoi stabilimenti per moltissimi anni, che in tanti sentivano il desiderio di organizzarsi per evitarne un nuovo definitivo declino.
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Il 1 Febbraio del 1985 Bill Schultz annunciò, al NAMM Winter Convention, che un gruppo formato da circa una decina di dipendenti della Fender, supportati da altri investitori, tra cui la Servco Pacific Inc. - la più grande azienda privata delle Hawaii impegnata nella distribuzione e vendita nel settore automobilistico, car sharing e investimenti di capitale - la banca FootHill Savings & Loans, l'impresa di investimento Mesirow di Chicago e un musicista, probabilmente Tommy Tedesco, erano in procinto di comprare la Fender dalla CBS. Schultz sarebbe rimasto a capo dell'azienda, ma non avrebbe più risposto alla CBS, bensì ai suoi stessi colleghi e agli investitori.
L'acquisto fu formalizzato il 12 Marzo del 1985 per circa 12,5 milioni di dollari e la nuova società prese il nome di Fender Musical Instruments Corporation (FMIC).
Il futuro della Fender non era mai stato così in bilico perché la produzione americana era ferma e la CBS sembrava voler umiliare la Fender vendendola quasi alla stessa cifra per cui l'aveva acquistata da Leo Fender nel 1965, venti anni prima, considerando anche che la fabbrica di Fullerton non era inclusa nell'accordo! Dobbiamo ringraziare la tenacia di Schultz e Smith che volevano che il più celebre marchio di chitarre elettriche ritornasse ai fasti del passato se la Fender riuscì a sopravvivere.
Dan Smith, in quel periodo, riferendosi alla nuova avventura, dichiarò: «Scary but exciting. We're not going to be in the position to be able to make any mistakes. There'll be nobody behind us with a big cheque-book if we have a bad month».
Una volta raggiunto l'accordo, Bill Schultz rassicurò tutti che, al contrario di quanto sostenuto da molte voci, i prodotti Fender sarebbero stati realizzati ancora in America così come in Giappone. Tuttavia, dato che non era stato possibile acquistare i terreni e le fabbriche di Fullerton perché troppo costose, la sede sarebbe stata spostata a Brea, una località a qualche chilometro di distanza da Fullerton, e la produzione nel nuovo stabilimento di Corona, decisamente più piccolo di quelli di Fullerton. Questa nuova fabbrica, però, non sarebbe stata pronta prima dell'ottobre del 1985, per cui passarono circa otto mesi in cui la Fender non produsse nessuna chitarra negli Stati Uniti vendendo unicamente chitarre "Made in Japan" e avanzi di magazzino - molto pochi, a dire il vero, solo alcuni manici e corpi, ma nulla che possa giustificare le fantasiose storie che a volte si leggono in rete.
Nel primo periodo post CBS in cui la Fender era un'azienda tutta nuova, il Giappone quindi non solo supportò la Fender producendo tantissime chitarre (Standard, Reissue e Squier) per il mercato americano, ma contribuì all'evoluzione della Stratocaster introducendo piccole "modernità" che andavano in linea con il crescente uso della barra del vibrato e della musica rock portata all'eccesso, dando così inizio all'epoca delle Superstrat: la Contemporary Series e l'H.M. Series.
L'acquisto fu formalizzato il 12 Marzo del 1985 per circa 12,5 milioni di dollari e la nuova società prese il nome di Fender Musical Instruments Corporation (FMIC).
Il futuro della Fender non era mai stato così in bilico perché la produzione americana era ferma e la CBS sembrava voler umiliare la Fender vendendola quasi alla stessa cifra per cui l'aveva acquistata da Leo Fender nel 1965, venti anni prima, considerando anche che la fabbrica di Fullerton non era inclusa nell'accordo! Dobbiamo ringraziare la tenacia di Schultz e Smith che volevano che il più celebre marchio di chitarre elettriche ritornasse ai fasti del passato se la Fender riuscì a sopravvivere.
Dan Smith, in quel periodo, riferendosi alla nuova avventura, dichiarò: «Scary but exciting. We're not going to be in the position to be able to make any mistakes. There'll be nobody behind us with a big cheque-book if we have a bad month».
Una volta raggiunto l'accordo, Bill Schultz rassicurò tutti che, al contrario di quanto sostenuto da molte voci, i prodotti Fender sarebbero stati realizzati ancora in America così come in Giappone. Tuttavia, dato che non era stato possibile acquistare i terreni e le fabbriche di Fullerton perché troppo costose, la sede sarebbe stata spostata a Brea, una località a qualche chilometro di distanza da Fullerton, e la produzione nel nuovo stabilimento di Corona, decisamente più piccolo di quelli di Fullerton. Questa nuova fabbrica, però, non sarebbe stata pronta prima dell'ottobre del 1985, per cui passarono circa otto mesi in cui la Fender non produsse nessuna chitarra negli Stati Uniti vendendo unicamente chitarre "Made in Japan" e avanzi di magazzino - molto pochi, a dire il vero, solo alcuni manici e corpi, ma nulla che possa giustificare le fantasiose storie che a volte si leggono in rete.
Nel primo periodo post CBS in cui la Fender era un'azienda tutta nuova, il Giappone quindi non solo supportò la Fender producendo tantissime chitarre (Standard, Reissue e Squier) per il mercato americano, ma contribuì all'evoluzione della Stratocaster introducendo piccole "modernità" che andavano in linea con il crescente uso della barra del vibrato e della musica rock portata all'eccesso, dando così inizio all'epoca delle Superstrat: la Contemporary Series e l'H.M. Series.
Le prime due Stratocaster prodotte nella nuova fabbrica furono due reissue Fiesta Red: la prima (S/N V000001) in possesso di Dan Smith, la seconda (S/N V000002), invece, era quella mostrata ad Hank Marvin degli Shadows nel Febbraio del 1986, al celebre party organizzato da John Hill per celebrare i momenti storici della Fender. La terza (S/N V000003) era una Stratocaster 2-Color Sunburst regalata alla moglie di Buddy Holly, Maria Elena, che riportava sul neck plate l'incisione "In Memory of Buddy Holly/Presented by Fender and The Moody Blues".
Secondo quanto stabilito dalla nuova proprietà, solo le reissue sarebbero state costruite in America, mentre tutte le altre chitarre, incluse le Stratocaster Standard, sarebbero state importate dal Giappone.
Nell'ottobre del 1985 venne assunto George Blanda per mettere su un piccolo Custom Shop, progetto che venne tuttavia rinviato a causa della crescita dello yen sul dollaro che rese sempre meno conveniente l'importazione delle chitarre dal Giappone e che costrinse la Fender a rivedere i propri progetti. Questo nuovo equilibrio economico e un forte spirito patriottico spinsero Dan Smith, insieme a George Blanda, a creare una nuova linea di Stratocaster "Made in U.S.A.", detta American Standard, presentata nel 1987.
Fino a questa data, le uniche Stratocaster disponibili nell'era "post-CBS" furono quindi quelle giapponesi e quelle della serie Vintage.
Tuttavia un po' alla volta la fabbrica di Corona iniziò a sfornare nuovi modelli: all'American Standard Series si andarono ad affiancare la Plus Series e le prime Signature, tra cui la Eric Clapton e la Yngwie Malmsteen.
Il 1987 fu un anno memorabile per la Fender anche perché vide, finalmente, la nascita del Custom Shop, a cui lavorarono inizialmente Michael Stevens e John Page.
Non solo: nel il marchio Squier venne quasi completamente spostato in Korea e la Fender aprì la prima fabbrica messicana ad Ensenada, nello stato Baja California, ma le prime Stratocaster messicane vennero costruite solo qualche anno più tardi; questo stabilimento fu ingrandito in seguito ad un brutto incendio che lo colpì nel 1994.
Fino a questa data, le uniche Stratocaster disponibili nell'era "post-CBS" furono quindi quelle giapponesi e le Vintage reissue. Va anche menzionata la Stratocaster Vintage Plus, sostanzialmente una reissue che presentava la stessa elettronica dell'Elite e un'unità tremolo System III, di cui furono presentati due prototipi al NAMM del 1986, ma che non entrò mai in produzione.
Nell'ottobre del 1985 venne assunto George Blanda per mettere su un piccolo Custom Shop, progetto che venne tuttavia rinviato a causa della crescita dello yen sul dollaro che rese sempre meno conveniente l'importazione delle chitarre dal Giappone e che costrinse la Fender a rivedere i propri progetti. Questo nuovo equilibrio economico e un forte spirito patriottico spinsero Dan Smith, insieme a George Blanda, a creare una nuova linea di Stratocaster "Made in U.S.A.", detta American Standard, presentata nel 1987.
Fino a questa data, le uniche Stratocaster disponibili nell'era "post-CBS" furono quindi quelle giapponesi e quelle della serie Vintage.
Tuttavia un po' alla volta la fabbrica di Corona iniziò a sfornare nuovi modelli: all'American Standard Series si andarono ad affiancare la Plus Series e le prime Signature, tra cui la Eric Clapton e la Yngwie Malmsteen.
Il 1987 fu un anno memorabile per la Fender anche perché vide, finalmente, la nascita del Custom Shop, a cui lavorarono inizialmente Michael Stevens e John Page.
Non solo: nel il marchio Squier venne quasi completamente spostato in Korea e la Fender aprì la prima fabbrica messicana ad Ensenada, nello stato Baja California, ma le prime Stratocaster messicane vennero costruite solo qualche anno più tardi; questo stabilimento fu ingrandito in seguito ad un brutto incendio che lo colpì nel 1994.
Fino a questa data, le uniche Stratocaster disponibili nell'era "post-CBS" furono quindi quelle giapponesi e le Vintage reissue. Va anche menzionata la Stratocaster Vintage Plus, sostanzialmente una reissue che presentava la stessa elettronica dell'Elite e un'unità tremolo System III, di cui furono presentati due prototipi al NAMM del 1986, ma che non entrò mai in produzione.
CRONOLOGIA DEL BUYOUT
Luglio 1984
La CBS sta cercando di vendere Fender (e tutti gli altri rami d'azienda riguardanti gli strumenti musicali) e iniziano i primi licenziamenti, in base all'anzianità, nella fabbrica di Fullerton.
Seconda metà del 1984
I licenziamenti sono molti, tanto da incidere sui livelli di produzione.
Dicembre 1984
La CBS interrompe la produzione a Fullerton.
Dicembre 1984
La CBS richiama un team di controllo qualità temporaneo per valutare i prodotti rimasti nel loro magazzino.
Gennaio 1985
Alcuni strumenti vengono assemblati dal team di controllo appena costituito, in vista del prossimo NAMM.
Inizio febbraio 1985
La CBS vende Fender a un gruppo di investitori messo insieme dal CEO di Fender Bill Schultz. Il nuovo gruppo, Fender Musical Instruments Company (o FMIC) non acquista la fabbrica di Fullerton; l'acquisto riguarda solo il marchio, la proprietà intellettuale ed alcune componenti.
Febbraio 1985
FMIC prende in affitto, dalla CBS, il magazzino e l'area di controllo qualità/garanzia/installazione dello stabilimento di Fullerton. Questo dà loro un posto dove stare finché non trovano una nuova fabbrica. Il piano della FMIC è di avere una produzione USA molto piccola - solo le Vintage reissue - con l'intenzione di sviluppare un modello di fascia alta per competere con gli altri marchi. La FMIC inizia ad acquistare strumenti, banchi da lavoro, attrezzature e macchinari dalla CBS, pagando le spese di stoccaggio per tenerli a Fullerton fino a quando non possono trasferirsi. La FMIC continua a impiegare il team di controllo qualità/garanzia/installazione in via temporanea per effettuare ispezioni/impostazioni degli strumenti provenienti dal Giappone.
Metà giugno 1985
Il team di agenti temporanei ora inizia a imballare banchi da lavoro, strumenti e macchinari in vista del trasferimento nelle nuove strutture della FMIC: gli uffici commerciali a Brea e la produzione a Corona.
Luglio 1985
La FMIC si trasferisce da Fullerton a Brea e a Corona. Dopo che il team di agenti temporanei ha disimballato tutti i pacchi provenienti dalla vecchia fabbrica, vengono riassunti come primi dipendenti della FMIC. Inizia anche l'assunzione del personale per il resto del reparto di produzione, reinserendo il maggior numero possibile di ex dipendenti.
Luglio-ottobre 1985
Formazione degli addetti alla produzione.
Ottobre 1985
Riparte la produzione effettiva, da Fender USA, delle Vintage reissue. Supponendo che venissero assemblate circa 15 chitarre al giorno (come indicato nel libro di Tome Wheeler, The Stratocaster Chronicles), per 5 giorni a settimana, considerando 11 settimane di produzione, nel 1985 sarebbero stati realizzati circa 800 strumenti negli USA, tutti tra ottobre e dicembre .
La CBS sta cercando di vendere Fender (e tutti gli altri rami d'azienda riguardanti gli strumenti musicali) e iniziano i primi licenziamenti, in base all'anzianità, nella fabbrica di Fullerton.
Seconda metà del 1984
I licenziamenti sono molti, tanto da incidere sui livelli di produzione.
Dicembre 1984
La CBS interrompe la produzione a Fullerton.
Dicembre 1984
La CBS richiama un team di controllo qualità temporaneo per valutare i prodotti rimasti nel loro magazzino.
Gennaio 1985
Alcuni strumenti vengono assemblati dal team di controllo appena costituito, in vista del prossimo NAMM.
Inizio febbraio 1985
La CBS vende Fender a un gruppo di investitori messo insieme dal CEO di Fender Bill Schultz. Il nuovo gruppo, Fender Musical Instruments Company (o FMIC) non acquista la fabbrica di Fullerton; l'acquisto riguarda solo il marchio, la proprietà intellettuale ed alcune componenti.
Febbraio 1985
FMIC prende in affitto, dalla CBS, il magazzino e l'area di controllo qualità/garanzia/installazione dello stabilimento di Fullerton. Questo dà loro un posto dove stare finché non trovano una nuova fabbrica. Il piano della FMIC è di avere una produzione USA molto piccola - solo le Vintage reissue - con l'intenzione di sviluppare un modello di fascia alta per competere con gli altri marchi. La FMIC inizia ad acquistare strumenti, banchi da lavoro, attrezzature e macchinari dalla CBS, pagando le spese di stoccaggio per tenerli a Fullerton fino a quando non possono trasferirsi. La FMIC continua a impiegare il team di controllo qualità/garanzia/installazione in via temporanea per effettuare ispezioni/impostazioni degli strumenti provenienti dal Giappone.
Metà giugno 1985
Il team di agenti temporanei ora inizia a imballare banchi da lavoro, strumenti e macchinari in vista del trasferimento nelle nuove strutture della FMIC: gli uffici commerciali a Brea e la produzione a Corona.
Luglio 1985
La FMIC si trasferisce da Fullerton a Brea e a Corona. Dopo che il team di agenti temporanei ha disimballato tutti i pacchi provenienti dalla vecchia fabbrica, vengono riassunti come primi dipendenti della FMIC. Inizia anche l'assunzione del personale per il resto del reparto di produzione, reinserendo il maggior numero possibile di ex dipendenti.
Luglio-ottobre 1985
Formazione degli addetti alla produzione.
Ottobre 1985
Riparte la produzione effettiva, da Fender USA, delle Vintage reissue. Supponendo che venissero assemblate circa 15 chitarre al giorno (come indicato nel libro di Tome Wheeler, The Stratocaster Chronicles), per 5 giorni a settimana, considerando 11 settimane di produzione, nel 1985 sarebbero stati realizzati circa 800 strumenti negli USA, tutti tra ottobre e dicembre .
Antonio Calvosa